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Fintech e novità
/in Comunicazione e mediaAlberto Petruzzella è Presidente ABT e membro dell’Ufficio Presidenziale della Cc-Ti. In questa breve intervista ci spiega il valore della Swissness nel Fintech.
L’innovazione rappresenta oggi una costante per la crescita economica, così come lo “Swiss made”. Nel mondo bancario che valenza ha questo modo di fare impresa?
“Swiss made” è sinonimo di innovazione, precisione, qualità, affidabilità, tutte caratteristiche abbinate nel mondo al nostro Paese e alle nostre aziende. Questo vale anche per la piazza finanziaria: i clienti facoltosi di tutto il mondo vogliono che una parte del loro patrimonio sia al sicuro (in Svizzera, Nazione stabile, solida economicamente, neutrale) e gestito in modo professionale (da un sistema finanziario e bancario fra i migliori al mondo).
Nel settore bancario si stanno sviluppando nuove tendenze, come ad esempio, la decisione di UBS di portare in Ticino un il suo nuovo polo tecnologico. Quali trend sono in atto, dopo la riconversione della piazza finanziaria luganese?
Il momento è complesso in quanto si sommano un periodo congiunturalmente difficile (dalla crisi del 2007 ai tassi d’interesse negativi, passando per le diatribe fiscali con vari stati europei e con gli Stati Uniti) a profondi cambiamenti strutturali (la morte del segreto fiscale per i non residenti e il passaggio generalizzato allo scambio d’informazioni). Ogni banca è chiamata a riformulare la propria strategia definendo esattamente quali prodotti e servizi vuole offrire in quali mercati. Entra poi in gioco la tecnologia: Fintech raggruppa un’infinità di soluzioni informatiche (dalle più standardizzate alle più raffinate ed innovative) che permetteranno di mettere in opera la strategia in modo efficace e competitivo.
Il primo semestre 2018 della Cc-Ti: attività ed eventi
/in Appuntamenti, Eventi e missioni, Eventi tematiciSi è concluso con successo il primo semestre del 2018, che ha visto la Cc-Ti impegnata su diversi fronti: quello eventistico e quello formativo. Nei numerosi momenti di aggregazione, networking, formazione ed informazione agli associati (aziende ed associazioni di categoria), si sono sviluppate riflessioni sui macro temi strategici che stiamo portando avanti quest’anno (internazionalizzazione, swissness, digitalizzazione, smart life e sostenibilità), nonché relazioni d’affari e sinergie tra gli associati.
L’estate rappresenta il momento per la pianificazione delle attività del secondo semestre 2018.
Stiamo mettendo a punto un programma eventistico e formativo, che si abbinerà ad approfondimenti e molte novità in ambito comunicativo. Il tutto con lo spirito concertato e costruttivo che ci contraddistingue: dare spunti di riflessione all’imprenditore moderno e all’opinione pubblica, insieme all’erogazione costante di servizi utili.
Scoprite quali sono e contattateci per tutti i dettagli in merito!
Tecnologie per la formazione
/in Comunicazione e mediaIl settore dell’artigianato, nello specifico quello elettrico, è al centro dell’intervista con Gianni Albertoni, Rappresentante AIET, Instalux SA e membro dell’Ufficio Presidenziale della Cc-Ti, fa propone alcune riflessioni a riguardo.
Quali passi sta compiendo il settore dell’artigianato, nel suo comparto specifico, quello elettrico, per mantenersi dinamico, con livelli di crescita ottimali?
Il nostro settore per rimanere competitivo si deve adattare alle nuove tecnologie. È impossibile fermarsi, il personale deve essere istruito costantemente e le aziende si adeguano a ciò. Faccio un esempio banalissimo: quando io terminai l’apprendistato un apparecchio aveva una durata di vita 15 o 20 anni, ora gli stessi apparecchi contengono parti elettroniche sofisticate e la loro durata la si può quantificare in mesi. Da qui capiamo come il progresso incida sulla crescita del settore. Il fatto più importante rimane la formazione.
Quanto è importante la formazione allora? Anche pensando al progresso tecnologico in atto.
In modo preponderante sicuramente. Per avere una base solida da cui partire formando giovani leve, a cui poi segue la formazione continua per collaboratori aggiornati e specializzati. Il mercato propone, le aziende devono agire. Un altro esempio: la gestione intelligente di stabili una volta non era neppure immaginabile, oggi è la quotidianità. Con un’app specifica si possono comandare tutti gli apparecchi di casa e sorvegliare, tramite telecamere, le nostre abitazioni. Per questo servono condizioni quadro e una formazione di alti livelli.
Moda: evoluzione continua
/in Comunicazione e mediaNell’intervista a Marina Masoni, Avv., Presidente Ticinomoda, nonché membro del nostro Ufficio Presidenziale, scopriamo qualche dettaglio in più sul comparto della moda in Ticino e di come anche in questo settore, la sostenibilità giochi un ruolo importante.
Il comparto della moda in Ticino, secondo lo studio BAK Economics, è quello che ha evidenziato la crescita maggiore, anche per specializzazioni. Quali le novità in corso?
L’industria della moda è forse la più bella novità nel Ticino economico degli ultimi tre decenni. Superata la crisi degli anni Novanta, profondamente ristrutturata, entrata nell’era dei Bilaterali, la moda è oggi una delle locomotive dell’economia cantonale. La fashion valley si è sviluppata perché ha trovato un territorio aperto. E questo territorio è aperto sul mondo anche grazie alla fashion valley. Non è solo questione di numeri economici: c’è una qualità che aggiunge valore a questi numeri e dà prestigio internazionale al Ticino che lavora e che produce. Un effetto moltiplicatore dato dall’eccellenza dei marchi. Ci impegniamo affinché questa conquista possa continuare a dare frutti: c’è molto da fare, ma il lavoro non ci spaventa.
Aziende e sostenibilità, un connubio vincente, anche nella moda. Può portarci qualche esempio virtuoso?
In così poche righe non si possono fare esempi senza fare torto a qualcuno. E quindi restiamo sul piano generale. L’industria della moda ha saputo farsi carico delle accresciute sensibilità su questo fronte e coniugare sempre più produttività e sostenibilità. Possiamo anzi dire che è uno dei tentativi più riusciti. È come far giocare due fuoriclasse nella stessa squadra. Come ci è riuscita? Con la creatività. Chi deve intuire i gusti del cliente, interpretarli, appagarli, sedurli, in un mercato sempre più selettivo, ha una marcia in più e può giocare d’anticipo. L’industria della moda ha fatto questo. Perciò è vincente.
Iran e sanzioni USA: impatto per le aziende svizzere
/in Internazionale, TematicheSanzioni USA
L’8 maggio 2018 il Presidente degli Stati Uniti ha dichiarato conclusa la partecipazione al Piano d’azione congiunto globale (PACG, Joint Comprehensive Plan of Action) e ha annunciato la reintroduzione di sanzioni contro l’Iran. Le sanzioni verranno reintrodotte in due tappe (il primo pacchetto sarà in vigore dal 6 di agosto 2018, il secondo dal 4 novembre 2018) e andranno a toccare svariati ambiti, dal finanziario, all’esportazione e importazione, a settori iraniani mirati come l’automobilistico, il navale o l’energetico. Maggiori dettagli sulle sanzioni: qui.[1]
Impatto per le aziende svizzere
La Segreteria di Stato dell’economia SECO, in un articolo ripreso da Switzerland Global Enterprise (S-GE), ha comunicato che la situazione giuridica in Svizzera, relativa all’Iran e alla decisione degli USA sui temi delle sanzioni, resta immutata. Le sanzioni USA non hanno nessuna applicabilità diretta in Svizzera. “La reintroduzione delle precedenti sanzioni USA può avere tuttavia effetti economici nei confronti delle imprese svizzere che intrattengono relazioni commerciali con l’Iran. In tal senso, gli USA sottolineano che le sanzioni reintrodotte saranno applicate in maniera rigorosa”.[2]
Alle aziende attive negli Stati Uniti e in Iran, consigliamo di monitorare attentamente la situazione e per tutte le informazioni del caso di contattare la Segreteria di Stato dell’economia.
Segreteria di Stato dell’economia SECO
Holzikofenweg 36
3003 Berna
tel. +41 58 462 56 56 – fax +41 58 462 27 49 – info@seco.admin.ch
Relazioni Svizzera-Iran: aggiornamento
Il 16 gennaio 2016, d’intesa con l’ONU e l’Unione Europea, la Svizzera ha revocato le sanzioni mantenendo solo quelle inerenti il commercio e le prestazioni di servizi connessi agli armamenti, ai sistemi missilistici e ai beni che potrebbero essere utilizzati per repressioni interne. Il commercio di beni nucleari e di beni a duplice impiego nonché i servizi connessi continuano a sottostare all’obbligo di autorizzazione.
Il 2 e 3 luglio 2018 si è inoltre tenuta la visita ufficiale del Presidente iraniano Hassan Rohani in Svizzera. Durante questa visita la Confederazione e l’Iran hanno confermato gli obiettivi della road map concordata nel 2016; nonostante il mutato contesto, entrambi i Paesi desiderano approfondire le loro relazioni e accelerare l’attuazione della road map. Maggiori dettagli sull’incontro tra il Presidente iraniano e il Presidente della Confederazione svizzera, Alain Berset sono disponibili al seguente link.[3]
Cc-Ti – Stato al: 09.07.2018
Link utili
[1] U.S Department of the Treasury, Iran sanctions (last update: 28.06.2018)
[2] Switzerland Global Enterprise, Gli USA reintroducono le sanzioni contro l’Iran, 24.05.2018
[3] Comunicato stampa del Consiglio Federale, La Svizzera e l’Iran discutono lo sviluppo delle loro relazioni, 03.07.2018
Misure commerciali dell’UE contro gli USA: effetti sulle PMI svizzere
/in Internazionale, TematicheL’Unione europea ha reagito all’introduzione dei dazi degli USA su prodotti in alluminio e acciaio aumentando i dazi all’importazione su vari prodotti USA. Anche le aziende svizzere possono essere interessate dalle nuove tariffe nell’UE.
Le imprese svizzere devono pagare dazi più elevati nell’UE se, ad esempio, agiscono in qualità di commercianti, importando prodotti dagli USA in Svizzera e riesportandoli poi nell’Unione europea.I nuovi dazi all’importazione negli USA sono in vigore già dal 21 giugno 2018 e riguardano, ad esempio, prodotti quali mais, succhi di frutta, tabacchi, lenzuola, acciaio, ferro e viti.
Nel regolamento dell’Unione europea si evince quanto segue:
“L’applicazione di dazi doganali supplementari su tali prodotti avviene nel modo seguente:
Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©
La Cc-Ti sempre più social
/in Comunicazione e mediaNella sua strategia di multicanalità e per sfruttare al meglio le differenti potenzialità dei moderni mezzi di comunicazione social, la Cc-Ti è presente, con la sua rinnovata comunicazione, anche sulle piattaforme di network sociali.
Tra le novità del 2018 spicca sicuramente la presenza della nostra associazione con una pagina ufficiale su Instagram.
Anche questo social network quindi si inserisce nel ventaglio di canali con cui comunichiamo con i nostri soci, i pubblici target e, più in generale, con l’opinione pubblica. Seguiteci dunque per non perdervi i nostri aggiornamenti!
I canali social della Cc-Ti
Facebook, LinkedIn, Instagram, Youtube, Twitter
Non dimentichiamo anche la Bacheca dei Soci su Facebook, spazio d’incontro online per i aziende e associazioni di categoria affiliate alla Cc-Ti.
Vi aspettiamo online!
Propulsione digitale
/in Comunicazione e mediaProsegue l’approfondimento dedicato ai membri del nostro Ufficio Presidenziale. In quest’intervista a Silvio Bizzini, Ing., Delegato UPSA Ticino, capiamo meglio le dinamiche della digitalizzazione nel settore dell’automobile.
Le specializzazioni nel settore dell’automobile stanno diventando importanti, a fronte di una sempre maggior presenza della digitalizzazione nei processi produttivi. In che modo cambierà il settore nell’avvenire?
La digitalizzazione cambierà il ruolo degli operatori anche nel campo dell’automobile. Propulsori alternativi sia con motori a combustione, ibridi o elettrici, veicoli a guida autonoma e collegati in rete con gli altri utenti del traffico, sono le tendenze future con le quali gli operatori dovranno confrontarsi nei prossimi anni. Vi sarà dunque l’opportunità di trasformare la classica officina in un fornitore di mobilità. Le tecnologie future risultano sempre più complesse e richiedono specialisti sia nel campo tecnico, che nei servizi rivolti al cliente. In questo senso la formazione professionale è e rimane un pilastro, anche per l’integrazione dei processi di digitalizzazione.
Tra Cc-Ti e UPSA Ticino la collaborazione è sempre stata performante. Come trovare nuove sinergie tra le associazioni e la Cc-Ti stessa?
Nel sistema associativo svizzero il successo delle aziende è dato dall’interazione tra gli attori coinvolti (associazione mantello e aziende). UPSA Ticino collabora efficacemente con la Cc-Ti (che rappresenta oltre 1’000 aziende e più di 40 associazioni di categoria), avendo il Segretariato presso essa. Con un maggior dialogo e interazione su temi d’attualità, la collaborazione risulta vincente.
Obbligo di annuncio: un’opportunità
/in Diritto, TematicheDal 1. luglio entra in vigore l’obbligo di annuncio dei posti vacanti presso gli Uffici regionali di collocamento (URC). La nuova procedura, decisa dalle Camere federali per concretizzare l’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa”, è presentata in queste settimane alle aziende dal Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE).
Si stanno infatti organizzando, anche in collaborazione con le associazioni professionali, momenti informativi a cui hanno partecipato finora diverse centinaia di imprenditori, che hanno così potuto scoprire i sei passi della nuova procedura:
In conclusione, la nuova procedura, in modo semplice e mirato, permette da un lato di adempiere l’obbligo e, dall’altro, di avvalersi della professionalità e dell’offerta mirata del Servizio aziende URC. Proprio il rapporto di partenariato tra quest’ultimo e gli imprenditori permetterà di incentivare la segnalazione di tutte le posizioni vacanti, indipendentemente dall’obbligo d’annuncio, offrendo al nostro Cantone un’occasione in più per creare nuove opportunità lavorative per chi è alla ricerca di un impiego. Il servizio aziende URC risponde a domande e dubbi delle aziende confrontate con la nuova procedura: www.ti.ch/servizioaziende.
A quest’argomento è stato dedicato il Networking Business Breakfast del mese di giugno. Inoltre il Servizio Giuridico della Cc-Ti è volentieri a disposizione dei soci per consulenze diverse.
Una delegazione della città di Ningbo in visita a Lugano
/in Internazionale, TematicheMartedì 3 luglio 2018 è stata in visita a Lugano una delegazione della città di Ningbo (Cina). La delegazione cinese era guidata dalla direttrice dell’Ufficio risorse umane e sicurezza sociale Chen Yu, accompagnata da alcuni rappresentanti di aziende cinesi.
La Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti) ha partecipato all’incontro con il Sindaco Marco Borradori, il quale ha fatto gli onori di casa ricordando la solida tradizione di scambi istituzionali fra Lugano e la Cina e due obiettivi della Città. Il primo: unire le forze e le competenze dei settori pubblico e privato al fine di consolidare Lugano quale piattaforma privilegiata da e per la Cina. Il secondo, divenuto realtà: consolidare una rete di partner che coinvolga attivamente enti pubblici, istituzioni accademiche e bancarie, aziende e associazioni mantello attive sul territorio.
Per la Cc-Ti hanno partecipato Alberto Lotti, rappresentante ufficiale all’estero, e Chiara Crivelli, responsabile dell’International Desk, che con delle interessanti presentazioni hanno messo l’accento sulla crescente importanza del mercato cinese per le aziende ticinesi e sulla competitività del nostro tessuto economico. All’incontro erano presenti anche Mirko Audemars, in rappresentanza dell’Associazione delle imprese familiari Ticino, Airaldo Piva, Presidente della neonata associazione Silk Link Ticino e il vicesindaco Michele Bertini nella veste di vicepresidente dell’associazione.
Al termine dell’incontro è stato firmato un memorandum di intesa fra Silk Link Ticino e Ningbo. L’associazione, che persegue finalità culturali, scientifiche e artistiche e si impegna nella ricerca con l’obiettivo di sviluppare relazioni ad ampio raggio fra il Ticino e la Cina, aprirà un ufficio di rappresentanza a Ningbo. Durante la permanenza a Lugano la delegazione cinese è stata inoltre introdotta a diverse realtà locali, considerato l’interesse per settori specifici fra cui formazione, cultura, turismo e scambi commerciali. In agenda anche un incontro con il rettore dell’Università della Svizzera italiana Boas Erez. Obiettivo della delegazione era infatti conoscere e aprire la strada a possibili scambi accademici.