Come comportarsi con richieste commerciali dalla Russia

Negli scorsi mesi, le aziende svizzere hanno ricevuto diverse richieste truffaldine o non serie dalla Russia. Vi consigliamo in primo luogo di chiarire i seguenti punti.

Le imprese svizzere devono verificare questi punti per determinare se la richiesta commerciale dalla Russia è seria o meno e per tutelarsi.

Per quanto riguarda richieste “spontanee” che giungono dalla Russia, le aziende svizzere dovrebbero valutare alcune questioni relative ai potenziali interessati prima di dedicare tempo all’elaborazione della richiesta. Ciò vale in particolare se l’impresa o la persona che effettua la richiesta non era, finora, conosciuta e se si tratta di consegne nel settore edile, ad esempio, costruzione di case in legno, finestre, o simili. Spesso si tratta di un “scam” ovvero di un inganno per ottenere, ad esempio, pagamenti per certificazioni, visto, provvigioni, ecc. Questo può essere evitato con alcune misure di sicurezza.

Verificate per esempio se la situazione in cui vi siete imbattuti interessa uno dei seguenti punti:

Lista di controllo per le richieste commerciali dalla Russia

  • La richiesta viene inoltrata spontaneamente: nessun contatto prima della richiesta all’impresa
  • Il volume dell’ordine per l’impresa svizzera risulta essere piuttosto ampio
  • Non vi sono discussioni o soltanto di piccola natura legate al prezzo e alla tecnica

L’impresa svizzera è:

  • Piuttosto piccola (a conduzione familiare)
  • È un’azienda di artigiani nel settore dell’edilizia e dei rami accessori dell’edilizia (ad esempio costruzione di finestre e di forni, costruzioni in legno)
  • Non ha quasi nessuna esperienza nell’export
  • Non ha mai esportato in Russia.

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Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE©

Investire o risparmiare sull’informazione economica?

Il 13 giugno scorso, presso lo Studio 2 RSI a Lugano, si è tenuto un dibattito al quale ha partecipato il Direttore Cc-Ti Luca Albertoni in veste di relatore. L’evento, dal titolo “Investire o risparmiare sull’informazione economica?”, è stato organizzato dalla CORSI, in collaborazione con la Cc-Ti.

Tra gli altri ospiti sono intervenuti, oltre a Luca Albertoni, Reto Ceschi, Responsabile Dipartimento Informazione RSI e Roldolfo Helg, Docente universitario presso Università Carlo Cattaneo e SUPSI. La serata è stata moderata da Lino Terlizzi, Editorialista del Corriere del Ticino e collaboratore de Il Sole 24 Ore per la Svizzera. Presenti in sala anche Fabio Pontiggia, Direttore del Corriere del Ticino, e Franco Citterio, Direttore Associazione Bancaria Ticinese.

Durante il dibattito si è parlato di regole deontologiche e di informazione puntuale sulle notizie di stampo economico; elementi utili proprio per una corretta informazione. Albertoni ha sottolineato come il mondo dell’economia sia spesso sul banco degli imputati per percezioni e non sulla base di fatti.

Parlando di informazione economica, è stato evidenziato quanto sia fondamentale separare fatti ed opinioni, in modo tale da non incorrere in distorsioni delle informazioni. Un investimento necessario andrebbe fatto per le risorse, come pure per la quantità e qualità delle notizie. In questo modo si otterrebbe l’accuratezza dei servizi assicurando la diversificazioni delle opinioni. Il tutto è possibile con maggiore formazione, incrementando le competenze specifiche tra gli addetti ai lavori. Un altro tema trattato è stato quello relativo agli scoop ed alle fake news, oggi così  ‘di moda’.

Investire o risparmiare, dunque,  non vanno intesi solo in senso finanziario, cioè quante risorse finanziarie dedicare all’interno di ciascun media a persone e/o strutture che si occupano di informazione economica, ma anche e soprattutto nel senso della qualità a cui bisogna mirare con attenzione per quel che concerne l’informazione economica stessa.

Zoom sul mondo cyber

In questo video, disponibile anche sul nostro canale Youtube, vi è una puntata speciale di Zoom (andata in onda su Teleticino), dedicata all’evento sulla sicurezza informatica che la Cc-Ti ha tenuto a Bellinzona il 24 maggio scorso. Si tratta di un interessante e utile complemento d’informazione ai numerosi approfondimenti che, come Cc-Ti, abbiamo già dedicato al tema.
Con interviste mirate ad esperti del settore, una visione d’assieme e concertata sulla cyber security e la posizione della Cc-Ti, possiamo dunque fare il punto su un argomento che, per il mondo imprenditoriale, trasversalmente su tutta l’economia, rappresenta un nodo fondamentale.

Consci del fatto che l’economia digitale offra dei vantaggi innegabili, per una corretta cultura digitale, siamo pronti a informare ed formare con attività specifiche (eventistiche, formative ed approfondimenti vari) le aziende e le associazioni di categoria nostre affiliate.

A breve sul nostro sito tutti gli aggiornamenti sui programmi!

Obbligo di annuncio dei posti vacanti: quo vadis?

L’11 giugno, nel consueto appuntamento mattutino dedicato al networking associativo, si è parlato di un argomento di strettissima attualità, ossia una modifica legislativa che entrerà in vigore dal 1° luglio 2018: l’obbligo di annuncio dei posti vacanti, tema importante per le aziende a cui la Cc-Ti ha già dedicato alcuni approfondimenti.

Dopo un saluto introduttivo di Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed Eventi Cc-Ti, ha preso la parola Claudia Sassi, Capo della Sezione del lavoro del DFE, nonché relatrice del Networking Business Breakfast, che ha illustrato le principali novità in ambito legislativo sulla modifica che entrerà in vigore il 1° luglio 2018, ossia l’annuncio dei posti vacanti delle aziende agli Uffici Regionali di Collocamento (URC).

La Cc-Ti è conscia dell’importanza del tema per tutta l’economia, visto il cambiamento in atto nel mercato del lavoro e le differenti implicazioni che questa modifica legislativa porta con sé. Ha dunque voluto organizzare un momento informativo per illustrare ai soci  il corretto processo per questa nuova prassi, rispondendo a dubbi e quesiti in merito.

Una cronistoria

Nel febbraio 2014 il popolo svizzero ha approvato l’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa”. Il nuovo articolo 121a della Costituzione federale prevede l’applicazione di contingenti e del principio della preferenza nazionale nei confronti degli stranieri, compresi i cittadini dell’Unione Europea. In seguito all’esito delle urne il Parlamento elvetico ha deciso di introdurre l’obbligo di annuncio per i generi professionali con un elevato tasso di disoccupazione, alfine di favorire l’occupazione della manodopera in cerca di impiego. Il 1° luglio 2018 entrerà in vigore l’obbligo di annuncio di un posto vacante all’Ufficio Regionale di Collocamento (URC), con regole ben precise e tempistiche di attuazione diversa (1° luglio 2018/1° gennaio 2020).

L’obbligo d’annuncio? Un’opportunità

Claudia Sassi, nella sua relazione intitolata “Obbligo di annuncio: un’opportunità” (scaricate la presentazione), ha trattato i differenti step da intraprendere per l’annuncio dei posti vacanti che rientrano nei generi di professione con un tasso medio di disoccupazione pari o superiore all’8% agli URC. Tale procedura andrà svolta attraverso il sito internet lavoro.swiss

Numerose le domande in sala che hanno permesso l’avvio di una discussione interessante. Qualora vi siano dei dubbi, come ribadito dalla Signora Sassi, il datore di lavoro è invitato a prendere contatto diretto con i consulenti URC.

La Cc-Ti continuerà a trattare il tema attraverso approfondimenti mirati e momenti informativi diversi. Per qualsiasi dubbio o esigenza restiamo come sempre a vostra disposizione.

Scarica la presentazione  e forniscici il tuo feedback compilando il questionario sull’evento.

Uso privato dei veicoli commerciali da parte di lavoratori frontalieri

Alcune ditte nostre associate ci hanno informato della comunicazione dello scorso marzo dell’Agenzia delle Dogane italiane relativa al cambiamento di prassi in relazione all’utilizzo di veicoli commerciali da parte di lavoratori frontalieri, la quale escludeva un utilizzo promiscuo dei mezzi di trasporto.

Abbiamo successivamente preso contatto con l’Agenzia delle Dogane e fornito una nostra valutazione e interpretazione dell’art. 215 RD, dove ritenevamo che la differenziazione «uso privato» /«uso commerciale» non doveva avvenire secondo il tipo di veicolo (per es. furgone/autovettura), ma secondo l’uso effettivo che se ne fa nel caso concreto.

In tal senso abbiamo quindi chiesto che la nuova prassi venisse riconsiderata al fine di permettere un uso promiscuo (commerciale e privato) dei veicoli in oggetto.

L’Agenzia delle Dogane ha preso concretamente posizione sulla nostra richiesta di chiarimenti, rivedendo la propria posizione.

In concreto, ci è quindi stato comunicato che, come da noi auspicato, in generale, è possibile associare ad un uso commerciale un uso privato dell’automezzo, a condizione che tale ultimo uso sia espressamente previsto nel contratto di lavoro.

Ulteriori informazioni?
Gli associati alla Cc-Ti possono contattare:
Avv. Michele Rossi, +41 (0)91 911 51 30

Gli interessi degli imprenditori sulla Cina

La Cina non smette mai di attirare gli imprenditori ticinesi. Con un 1,4 miliardi di abitanti è uno dei mercati più interessanti e in piena espansione anche per le aziende elvetiche. È quanto emerso dall’evento-Paese organizzato dalla Cc-Ti giovedì 7 giugno al LAC di Lugano.

Un centinaio di persone hanno seguito con interesse i diversi interventi che si sono focalizzati sulle informazioni pratiche per accedere al mercato cinese.

L’attenzione verso la Cina è palpabile ed è stata sottolineata anche da Valentina Rossi, Responsabile del Servizio Export Cc-Ti, che ha esordito evidenziando come l’interesse della Cc-Ti verso la Cina è triplice: dopo aver seguito da vicino l’introduzione dell’accordo di libero scambio nel 2014, la Cc-Ti offre ai suoi associati – tramite questa conferenza – ulteriori informazioni per sondare concretamente il mercato ed è pronta ad offrire alle aziende una missione economica a Shenzhen, la capitale tecnologica cinese, nel mese di novembre. Inoltre, a settembre verrà proposto anche un seminario di business etiquette con suggerimenti ad hoc su come affrontare il mercato asiatico.

Strette relazioni tra la Svizzera, Lugano e la grande Cina

Da molti anni ormai la Città di Lugano può vantare strette relazioni con diverse città cinesi ed il sindaco di Lugano, nel suo saluto di apertura alla conferenza della Cc-Ti, ha sottolineato che negli anni sono stati stretti interessanti legami anche con aziende. Molto attiva anche la presenza luganese su suolo cinese in occasione di passate missioni nonché, grazie alla collaborazione con la Cc-Ti, al viaggio di novembre a Shenzhen, come gli ha fatto eco nel corso della conferenza Alex Chung, delegato per gli affari asiatici della Città di Lugano.

Ospite dell’evento della Cc-Ti, anche il consigliere degli affari economici e commerciali dell’ambasciata cinese a Berna, Wu Jingchun, che ha ribadito la forte presenza di aziende svizzere attive in Cina – se ne contano oltre mille – e rispettivamente le numerose attività cinesi presenti sul territorio elvetico.

La Città di Lugano ha stretto importanti accordi con diverse città cinesi.

Tra sfide e ottimismo

Bisogna essere ottimisti, ha affermato Damian Künzi, del Dipartimento International Wealth Management di Credit Suisse. Molti sono infatti gli aspetti positivi della situazione macroeconomica cinese: dalla “reflazione” – ossia una nuova moderata inflazione che segue a una fase di deflazione e che si accompagna solitamente a una ripresa economica – al riequilibrio dell’economia, alla ripresa del mercato immobiliare. Rimangono però ancora alcune sfide come il problema del debito pubblico, i dati demografici con un invecchiamo della popolazione e – ancora più imminente – la controversia commerciale di cui la Cina è protagonista.

Interessanti opportunità con alcuni rischi

Quali sono i megatrends, le opportunità e le sfide del mercato cinese? Secondo la consulente di S-GE, Mingya YE dello Swiss Business Hub in Cina, il dragone asiatico non è più sinonimo di produzione a basso costo e la classe media è in aumento. Le sfide per gli imprenditori svizzeri sono sicuramente quelle di affacciarsi ad un mercato estremamente vasto e a differenze culturali in ambito business da tenere bene a mente. Ma dove investire? L’e-commerce, l’industria delle macchine e l’assistenza sanitaria ad una popolazione con una speranza di vita in crescita sono i settori su cui focalizzarsi.

E quali sono i rischi nel fare business con i cinesi? Marco Arrighini, Senior Sales Manager e Emanuele Mastrogiacomo, Senior Risk Underwriter di Euler Hermes Switzerland hanno proposto una sintetica panoramica indicando come la media dei pagamenti delle aziende sia di 92 giorni – un numero differenziato a seconda dei settori – e che situa la Cina al secondo posto dei Paesi che tendono a dilungare le fatture. Daniela Tontini, Business Development Manager, e Emanuela Falcone, marketing coordinator di CRIF, hanno inoltre evidenziato come grazie alla loro forte presenza sul territorio, possono vantare un legame direttore con l’economia locale. Il mercato è molto vasto e risulta estremamente importante richiedere informazioni sulle aziende locali.

La sfida è affrontare un vasto mercato come quello cinese tenendo in considerazione le differenze culturali in ambito business.

Infine, non poteva mancare la testimonianza aziendale per conoscere l’esperienza diretta in Cina. È intervenuto Mirko Audemars, direttore generale di Audemars SA, un’azienda con 125 anni di storia attiva sul mercato asiatico dal 1983. Anche Audemars ha ribadito l’importanza di conoscere la cultura cinese per non incorrere in fraintendimenti. L’esempio del coltellino svizzero è lampante: un regalo probabilmente apprezzato, ma che viene interpretato come il taglio di una relazione. Meglio quindi puntare sul numero 8 che porta fortuna.

Pronti a partire?

Interessati quindi a sondare il mercato cinese? Le opportunità concrete vengono fornite grazie alla prima missione in Cina della Cc-Ti nella Città di Shenzhen e, facoltativamente, a Shanghai. Il programma, che è stato presentato da Chiara Crivelli, Head of International Desk della Cc-Ti, è ricco di interessanti appuntamenti e – non da ultimo – dà la possibilità alle aziende di organizzare incontri B2B con partner cinesi. Per tutti i dettagli, vi invitiamo a contattarci.

 

Quale logistica per la Cina?

Roberto Nanni, capo area spedizioni aereo & mare di Cippà Trasporti SA, presenta una panoramica delle particolarità che si devono affrontare nella spedizione di merce in Cina (o, rispettivamente, nella ricezione di prodotti cinesi). Nella presentazione video, Roberto Nanni si focalizza sulle tipologie di trasporto, sugli accordi di libero scambio, sui documenti necessari ed infine fornisce qualche consiglio pratico.

Le presentazioni:
Macroeconomic outlook, Damian Künzi, Dipartimento International Wealth Management, Multi Asset Strategy, CREDIT SUISSE AG
Megatrends, business opportunities and challenges in China,Mingya YE, Trade Promotion Officer, Swiss Business Hub China
Trade Credit Risk Insights, Marco Arrighini, Senior Sales Manager e Emanuele Mastrogiacomo, Senior Risk Underwriter, Euler Hermes Switzerland
Business information to evaluate China’s Partners, Daniela Tontini, Business Development Manager, CRIF AG
Presentazione della Missione a Shenzhen (16-23 novembre 2018), Chiara Crivelli, Head of International Desk, Cc-Ti
Le relazioni tra la Città di Lugano e la Cina, Alex Chung, Asian Affairs Delegate, Città di Lugano
La testimonianza aziendale, Mirko Audemars, Direttore Generale, Audermars SA
Formulario di valutazione
La invitiamo ad aiutarci nella valutazione dell’evento, compilando un breve questionario. Il suo contributo ci permetterà di determinare come migliorare la nostra offerta futura.

Sponsor export

Qual è il vero fattore di successo delle missioni?

Guido Marcionetti, Direttore Generale – Area Private Banking e Gestori esterni, Axion Swiss bank, ha partecipato alla missione della Cc-Ti in Kazakistan, tenutasi dal 13 al 18 maggio 2018.

La Cc-Ti ha fatto già da diversi anni del Kazakistan un mercato prioritario organizzando regolarmente delle missioni economiche. Durante lo scorso viaggio la delegazione ha avuto modo di visitare Almaty – centro economico del Paese-, Taldykorgan e Kapshagai (Regione di Almaty) e Astana, la capitale. Punto cruciale del programma sono stati gli incontri B2B con potenziali partner locali, selezionati in maniera mirata da Switzerland Global Enterprise (S-GE), rappresentato in Kazakistan da un Trade Point. Si tratta di un canale privilegiato che permette alle aziende di entrare in contatto con i “decision makers” locali di alto livello, contatti che da sole difficilmente riuscirebbero ad avere. Ecco un ulteriore punto che sottolinea l’importanza di partecipare alle nostre attività all’estero.

Altre informazioni e approfondimenti sulla missione nella Regione di Almaty dello scorso maggio, sono disponibili al seguente link.
Interessati ad altre missioni all’estero? In programma nel mese di novembre vi è la Cina, in particolare la Città di Shenzhen e Shanghai.

Gli USA reintroducono le sanzioni contro l’Iran

L’8 maggio 2018, il Presidente degli USA ha dichiarato conclusa la partecipazione al Piano d’azione congiunto globale (PACG) e ha annunciato di reintrodurre sanzioni contro l’Iran che tramite la stipula dell’accordo erano state sospese.

Le seguenti sanzioni entreranno nuovamente in vigore dopo un periodo transitorio di 90 giorni, ovvero dal 6 di agosto 2018, come si evince dal documento sulle “Frequently Asked Question” dell’ufficio per il controllo dei beni esteri (OFAC):

  1. “Sanzioni sull’acquisto o la compravendita di banconote in dollari USA da parte del governo iraniano;
  2. sanzioni sul commercio iraniano di oro o metalli preziosi;
  3. sanzioni sulla vendita diretta o indiretta, la fornitura o il trasferimento in Iran o dall’Iran di grafite, metalli semilavorati come l’alluminio o l’acciaio, carbone e software per l’integrazione nei processi industriali;
  4. sanzioni su importanti transazioni in relazione all’acquisto o alla vendita di Rial iraniani o sul mantenimento di importanti fondi o conti in Rial iraniani al di fuori del territorio iraniano;
  5. sanzioni sull’acquisto, la sottoscrizione o l’emissione di titoli di stato iraniani, e
  6. sanzioni sul settore automobilistico iraniano.”

Inoltre, dopo il periodo transitorio di 90 giorni, che terminerà il 6 agosto 2018, il governo USA revocherà le seguenti autorizzazioni legate al PACG secondo le sanzioni primarie USA contro l’Iran:

  1. “L’importazione negli USA di tappeti e generi alimentari di origine iraniana e in tal senso determinate transazioni finanziarie correlate ai sensi di direttive generali conformemente le normative iraniane di transazioni e sanzioni, 31 Q.R.C. parte 560 (ITSR);
  2. attività effettuate ai sensi di specifiche licenze emesse conformemente a licenze per attività legate all’esportazione o alla riesportazione di aerei passeggeri commerciali e delle loro componenti e servizi in Iran (PACG SLP); e
  3. attività svolte secondo la licenza generica I, in relazione ad accordi preliminari per attività, che possono essere autorizzati nell’ambito del PACG SLP.”… continua a leggere
Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE©

Informati e formati, ecco la chiave del successo

L’opinione di Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed Eventi Cc-Ti

In un mondo globalizzato e sempre più interconnesso ogni singolo dispositivo informatico, che si tratti di tablet, smartphone o altro, rappresenta una parte del filo che forma una complessa ragnatela planetaria. La costante presenza online facilitata da queste nuove tecnologie genera numerosi dati più o meno sensibili, che sono poi stoccati su dispositivi diversi e nel cloud. È proprio la vulnerabilità dei sistemi informatici a esporre le persone, così come le aziende, a una serie di rischi a livello di sicurezza. Proprio per il mondo imprenditoriale che, come Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti), rappresentiamo il “cyber crime” è oggigiorno una criticità importante, indipendentemente dal settore economico di attività, che genera ripercussioni diverse sulle aziende, sia a livello produttivo che di reputazione.

© digitalflow.ch / Cc-Ti

L’importanza dei cosiddetti big data, spesso definiti “l’oro nero del terzo millennio”, così come delle opportunità e dei possibili rischi che ne derivano, è stata l’oggetto dell’evento “Cloud, big data e cyber security” che come Cc-Ti abbiamo organizzato insieme a Gruppo Sicurezza SA e Gehri Rivestimenti SA, il 24 maggio scorso. I differenti interventi hanno fortificato la tesi che come Cc-Ti stiamo portando avanti da tempo; ovvero come si debba approcciare la trasformazione digitale e il progresso tecnologico con proattività e informazione, poiché si tratta di un vero e proprio rinnovamento culturale, che se ben cavalcato porterà benefici e vantaggi alle aziende e più in generale alla società.

Come in tutti gli ambiti, anche per l’economia digitale, affinché si possa approfittare dei vantaggi che essa offre, si deve guardare avanti, senza marciare sul posto. Ecco perché sia a livello personale che aziendale, servono una corretta propensione al cambiamento così come un’importante consapevolezza del fenomeno con il quale si è confrontati. Sono proprio l’informazione e la formazione a rappresentare quindi il connubio su cui far leva per approfittare al meglio degli sviluppi che la digitalizzazione racchiude in sé. In questo senso come Cc-Ti siamo da tempo attivi e consci delle necessità di informazione e formazione sulle tematiche del mondo digitale. Per questo motivo durante il corso del 2018 continueremo a proporre approfondimenti mirati ed eventi tematici, così come amplieremo il nostro nuovo ciclo formativo interamente dedicato al tema della digitalizzazione, nelle sue più ampie sfaccettature. Riteniamo importante questo passo per avvicinare sempre di più le aziende al tema, ma anche e soprattutto per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle opportunità che l’economia digitale offre.

La Cc-Ti continuerà a trattare il tema della digitalizzazione secondo varie forme (eventi, articoli d’approfondimento, corsi di formazione puntuale). Sul nostro sito ritroverete sempre tutte le novità.

Cloud, big data e cyber security: il futuro dell’economia digitale necessita preparazione

Nell’evento del 24 maggio, tenutosi alla Scuola Cantonale di Commercio a Bellinzona, davanti ad un centinaio di partecipanti, la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton Ticino (Cc-Ti) – organizzatrice dell’appuntamento, insieme ai suoi partner tematici, Gruppo Sicurezza SA e Gehri Rivestimenti SA – ha approfondito il tema dell’economia digitale.
Luogo sicuramente evocativo, la scuola, e non scelto a caso: abbiamo voluto sottolineare, con un parallelismo, la necessità di formazione sulle tematiche della digitalizzazione, proponendo un ciclo formativo interamente dedicato a questi argomenti, nelle sue ampie sfaccettature, che inizierà il prossimo autunno. Riteniamo importante questo passo per avvicinare sempre di più aziende e PMI al tema, ma anche e soprattutto per sensibilizzare sulle opportunità che l’economia digitale offre.

© digitalflow.ch / Cc-Ti

Si è fatto il punto sul tema della digitalizzazione nei suoi vari aspetti, proprio per non soffermarsi solo su un argomento, ma per ottenere una visione d’insieme e concertata sull’economia digitale e le sue implicazioni per la società in generale.
Nel corso degli ultimi anni la Cc-Ti ha fatto della “digitalizzazione” una delle sue macro aree strategiche (in cui troviamo anche l’internazionalizzazione e lo swissness, la responsabilità sociale delle aziende che vanno poi tutte a confluire nel concetto più ampio di smart life) su cui creare approfondimenti diversi, informazione e formazione specifica, sia verso gli associati, che, più in generale, verso l’opinione pubblica ticinese.

Lorenza Bernasconi, CFO di Gruppo Sicurezza SA, ha trattato l’aspetto “Cyber Security: una nuova Governance Aziendale”. La Signora Bernasconi ha sottolineato quanto sia di primaria importanza la sensibilizzazione delle aziende, sia in ambito strategico (di governance quindi), come pure pratico – andando ad educare e informare i collaboratori dei rischi che si corrono, dei danni a cui si va incontro e delle misure che possono essere intraprese per una corretta prevenzione –. Occorre dunque ripensare al concetto di “sicurezza”, nel senso ampio del termine; con un’analisi dei rischi che permette un monitoraggio costante.

L’attacco cibernetico non rientra mai in una casistica definita e precisa, ma spazia dall’hackeraggio, al cyber crime, allo spionaggio industriale, che è divenuto cyber e le sue possibili ripercussioni sono impressionanti. È quanto emerso chiaramente dall’attacco simulato in sala da Francesco Arruzzoli, Cyber security Architect di Gruppo Sicurezza SA, che ha spiegato nel dettaglio l’attacco cyber nelle diverse casistiche possibili, nel giro di brevissimo tempo. Dietro questi attacchi ci sono vere e proprie organizzazioni criminali.
La rete (sia con una presenza online, sia con i social network, come pure con il “mobile” – smartphones, cloud -) presenta una serie di minacce, date dall’iperconnettività odierna, sulla condivisione delle informazioni e delle comunicazioni. Francesco Arruzzoli ha portato numerosi esempi in settori molto differenti fra loro (automobili, peace-maker, demotica, ecc.), dimostrando quanto i dati siano divenuti “l’oro nero del terzo millennio”.

La tavola rotonda intitolata “Cloud, big data e cyber security: le aziende sono pronte?”, moderata dal Direttore Cc-Ti Luca Albertoni, ha visto la partecipazione dell’Ing. Riccardo Donati, Head of Information Technology Department, Casale Group SA; dell’Ing. Andrea Genini, Responsabile assicurazioni tecniche regione Ticino, Helvetia Assicurazioni e del Dr. Ing. Alessandro Trivilini, Responsabile del Servizio informatica forense SUPSI. Differenti punti vista e testimonianze eterogenee, che concordano tutte però su un punto comune: occorre una maggiore consapevolezza sulla sicurezza informatica in tutti i settori economici, come pure una peculiare attenzione al cambiamento culturale, quasi dogmatico, nelle aziende. Come? Con delle connessioni maggiori tra i dipartimenti aziendali, comunicazione, propensione al cambiamento, formazione e proattività. Anche dal punto di vista assicurativo, offrendo una sorta di traghettamento, accompagnando i clienti (aziende e PMI) con soluzioni modulari personalizzabili.
Ricordiamo che la Cc-Ti ha presentato lo scorso autunno un’inchiesta sul tema della sicurezza cibernetica delle aziende.

Infine, Carlo Secchi, VP Sales Director Swisscom Enterprise Customers, ha spiegato il ruolo della formazione e dell’informazione di questo tema all’interno delle aziende. Attraverso la formazione mirata dei collaboratori e del personale attivo in azienda, è possibile ribadire da un lato i rischi che si corrono, ma pure informare sulle misure che possono essere intraprese per una corretta prevenzione; sfruttando i trend in atto che la trasformazione digitale porta con sé (sviluppando la “digital leadership”, composta da competenze digitali, il talent management, le nuove strutture collaborative e l’aggiornamento del personale).

In un mondo dove la comunicazione è sempre più interconnessa a livello digitale, occorre pensare ed agire per uno sviluppo sostenibile della digitalizzazione nelle aziende.

Alla fine dell’evento, i partecipanti hanno potuto interagire con i relatori per un proficuo scambio di opinioni in un ambiente colloquiale, con un aperitivo di networking.


La Cc-Ti continuerà a trattare il tema della digitalizzazione secondo varie forme (eventi, articoli d’approfondimento, corsi di formazione puntuale). Sul nostro sito ritroverete sempre tutte le novità.
Inoltre in questo video, Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi Cc-Ti, spiega come la Cc-Ti affronta il tema dell’economia digitale, nonché il ciclo formativo dedicato al mondo “digital” per le aziende.

Puntata speciale di Zoom dedicata all’economia digitale


La Cc-Ti ringrazia i partner tematici per la co-organizzazione dell’evento: Gruppo Sicurezza SA e Gehri Rivestimenti SA.

Documentazione utile e l’evento nei media
Scaricate il comunicato stampa
Rassegna stampa – Quotidiani e radio
• Corriere del Ticino, 25 maggio 2018: Quando i crimini sono cyber
• La Regione, 25 maggio 2018: Privacy, regole più stringenti
• La Regione, 28 maggio 2018, Informati e formati, ecco la chiave del successo
• Radio Fiume Ticino, 24 maggio 2018, Radiogiornale, dal min. 5.26
Media online
ETC Informa, 24 maggio 2018
Liberatv.ch, 25 maggio 2018
Ticinotoday.ch, 25 maggio 2018
Ticinolibero.ch, 25 maggio 2018
Ticinonews, 25 maggio 2018