Dal 7 agosto 2025, gli Stati Uniti innalzeranno al 39% il dazio reciproco applicato su tutte le importazioni di prodotti di origine svizzera. La nuova aliquota sostituisce quella del 10%, in vigore da aprile, e si aggiunge ai dazi MFN (Most Favoured Nation) già applicati.
Il nuovo dazio è stato formalizzato con l’Executive Order del 31 luglio 2025 (Further Modifying the Reciprocal Tariff Rates), che modifica l’impianto introdotto in aprile con l’Executive Order 14257, contenente la dichiarazione di emergenza economica. L’aliquota, inizialmente fissata al 10%, viene ora portata al 39% ad valorem, calcolata sul valore in dogana.
Il dazio del 39%:
si applica alle merci d’origine svizzera, indipendentemente dal Paese di spedizione;
è aggiuntivo rispetto ai dazi MFN già previsti nel sistema HTSUS (Harmonized Tariff Schedule of the United States);
entrerà in vigore alle ore 00:01 EDT del 7 agosto 2025;
non si applica alle merci già caricate a bordo prima di tale orario e immesse in consumo entro il 5 ottobre 2025 (che restano soggette all’aliquota precedente del 10%).
Restano escluse le categorie già indicate nell’Executive Order 14257, tra cui:
prodotti soggetti a misure specifiche ai sensi della Section 232 (acciaio, alluminio, automotive, rame);
altri beni esplicitamente elencati come esclusi nel testo originale.
Attenzione al transshipment: regole anti-elusione rafforzate
Il provvedimento include una clausola anti-elusione rigorosa: le spedizioni via Paesi terzi volte ad aggirare il dazio sono considerate una violazione grave.
In caso di transshipment irregolare:
il dazio sale automaticamente al 40%;
si applicano sanzioni secondo il 19 U.S.C. § 1592 e
qualsiasi altro dazio, tassa, imposta, prelievo o onere applicabile alle merci in base al Paese di origine.
Le aziende esportatrici devono quindi prestare massima attenzione alla tracciabilità e correttezza della documentazione (certificati d’origine, codifica doganale, prove logistiche).
Confronto internazionale
L’Allegato I dell’ordine esecutivo presenta un sistema di aliquote differenziate per Paese di origine. La Svizzera risultatra i Paesi più penalizzati, terza dopo Siria (41%) e Laos/Myanmar (40%).
Per l’Unione europea, concorrente diretto dei prodotti svizzeri, si applica invece una struttura modulata:
se il dazio MFN è inferiore al 15%, si applica un dazio aggiuntivo per arrivare al 15% totale;
se il dazio MFN è pari o superiore al 15%, non si applica alcun dazio aggiuntivo.
Esempio pratico – Confronto prodotti di origine UE e CH:
prodotto UE con MFN 6% → dazio totale = 15% (aggiuntivo: 9%);
prodotto CH con MFN 6% → dazio totale = 45% (aggiuntivo: 39%).
Il differenziale tariffario (in questo caso del 30%) penalizza fortemente la competitività delle esportazioni svizzere.
Per i Paesi non menzionati nell’Allegato I, rimane in vigore l’aliquota aggiuntiva del 10% prevista dall’ordine esecutivo di aprile.
Prospettive e possibili evoluzioni
L’ordine esecutivo prevede la possibilità di rinegoziazione o revoca delle tariffe qualora gli Stati interessati, tra cui la Svizzera, concludano accordi commerciali o di sicurezza significativi con gli Stati Uniti.
Il Consiglio federale è ora chiamato a valutare contromisure diplomatiche e a riaprire il dialogo con Washington per tutelare l’accesso al mercato statunitense alle aziende elvetiche.
La Visione dell’offerta formativa della Cc-Ti: le aziende sono oggi confrontate con un contesto sempre più complesso, in cui è necessario convivere e gestire la diversità, con il rischio conseguente di perdere la memoria storica, la cultura aziendale e il legame con i propri valori, il passato e il territorio.
Missione dell’offerta formativa della Cc-Ti: attraverso la propria offerta formativa, la Cc-Ti intende elaborare e trasmettere strumenti utili alle aziende per affrontare la complessità e la diversità con chiarezza, coerenza ed efficacia, così da mantenere e accrescere il successo economico in modo duraturo. La memoria storica, la cultura e il legame con i valori aziendali – spesso con implicazioni operative – sono considerati elementi decisivi per il successo.
I valori e conseguenti obiettivi dell’offerta formativa Cc-Ti:
Garantire affidabilità e qualità dei contenuti e dell’approccio didattico
Promuovere lo sviluppo dell’autostima e dello spirito d’indipendenza dei partecipanti
Favorire la capacità di elaborare e valutare scenari alternativi
Stimolare l’individuazione di soluzioni concretamente applicabili
Sviluppare competenze nella comunicazione efficace in relazione agli obiettivi e ai contenuti formativi
Da molti anni la Cc-Ti è attiva nell’ambito delle cosiddette formazioni lunghe, ovvero percorsi di studio articolati su più semestri, che conducono, tra gli altri, al conseguimento dell’attestato federale di Specialista della gestione PMI.
A partire dal 29 agosto 2025, ogni spedizione commerciale verso gli Stati Uniti sarà soggetta a dazi doganali, a prescindere dal valore della merce.
Con un ordine esecutivo firmato il 30 luglio, l’amministrazione statunitense ha decretato la sospensione globale del regime “de minimis”, che finora permetteva di importare beni sotto gli 800 dollari senza oneri doganali.
Si tratta di un cambiamento significativo per molte aziende esportatrici, soprattutto per quelle attive nell’e-commerce, nella vendita diretta al consumatore o nell’invio di piccoli lotti. Con soli 30 giorni a disposizione, queste imprese sono ora chiamate a rivedere rapidamente le proprie strategie di export: dall’adeguamento dei prezzi per assorbire i nuovi costi doganali, alla possibile centralizzazione della logistica negli Stati Uniti, fino al rafforzamento del coordinamento con partner importatori e spedizionieri locali.
Un cambio di rotta strategico
Secondo la Casa Bianca, la misura mira a contrastare abusi sistematici del sistema de minimis, incluso l’ingresso di merci contraffatte, insicure o legate al traffico di oppioidi sintetici. A ciò si aggiunge una crescita esponenziale delle spedizioni esenti da dazi: da 134 milioni nel 2015 a oltre 1,3 miliardi nel 2024.
Le nuove regole tariffarie
Con la fine dell’esenzione, tutte le spedizioni commerciali saranno soggette al regime doganale ordinario, che prevede:
dazio MFN
dazio ad valorem, calcolato sull’aliquota IEEPA (International Emergency Economic Powers Act) applicabile al Paese d’origine
eventuali altri dazi specifici
obbligo di dichiarazione doganale completa tramite il sistema ACE (Automated Commercial Environment), con codice tariffario HS, valore, origine e documentazione commerciale.
Eccezione temporanea per i pacchi postali
Per un periodo transitorio di sei mesi, le spedizioni effettuate attraverso servizi postali ufficiali potranno beneficiare di un regime semplificato, a scelta:
applicazione del dazioad valorem, calcolato sull’aliquota IEEPA (International Emergency Economic Powers Act) applicabile al Paese d’origine; oppure
applicazione di una tariffa fissa per pacco, compresa tra 80 e 200 dollari, a seconda della merce e del volume (la tariffa dipende dall’aliquota IEEPA applicata al Paese d’origine.
Al termine dei sei mesi, anche i pacchi postali saranno pienamente soggetti al regime ordinario con dazio MFN, dazio ad valorem basato sulle aliquote IEEPA e eventuali altri dazi.
Obblighi di garanzia
Per garantire la corretta riscossione dei dazi introdotti dal nuovo Executive Order, la U.S. Customs and Border Protection (CBP) può richiedere garanzie finanziarie specifiche.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2025/07/ART25-USA-fine-deminimis.jpg8531280Giulia Scalzihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngGiulia Scalzi2025-07-31 08:59:432025-07-31 16:25:39Fine dell’esenzione “de minimis”: una nuova era per le esportazioni verso gli Stati Uniti
Intervista con Veronica Morabito, Invoicing and Shipping Manager, Pagani Pens SA
Gli studenti del corso “Specialista in commercio estero con attestato professionale federale” in visita presso la ditta Pagani Pens lo scorso 9 maggio 2025. Nella foto (al centro) anche Roberto Klaus, Direttore SSIB Ticino
Raccogliamo le impressioni di una partecipante al percorso formativo di gestione aziendale che porta all’ottenimento del titolo “Specialista in commercio estero con attestato professionale federale” – un’altra proposta della Cc-Ti.
Signora Morabito, quali sono gli obiettivi che si è posta all’inizio del corso?
Ho iniziato questo percorso per migliorare le mie competenze nell’ambito del commercio estero, sia per interesse personale ma, soprattutto, per poter essere più performante nell’ambito lavorativo. Avevo già partecipato a diverse formazioni presso la Cc-Ti, ma avevo l’esigenza di seguire un percorso strutturato che mi fornisse una visione più completa. La possibilità, poi, di conseguire un attestato federale mi ha offerto un ulteriore stimolo per intraprendere questa sfida.
Come pensa che queste nuove competenze apprese possano concretamente contribuire allo sviluppo della vostra azienda?
Le nuove competenze apprese rappresentano un valore aggiunto significativo per lo sviluppo della nostra azienda, basata sul commercio nazionale ed internazionale. Il corso fornisce una visione trasversale che permette di gestire in modo consapevole situazioni complesse come, ad esempio, l’introduzione di dazi, i conflitti geopolitici e l’instabilità dei mercati globali. Queste competenze rafforzano la nostra capacità di adattarci rapidamente ai cambiamenti, prendere decisioni strategiche più informate e individuare nuove opportunità di sviluppo anche in contesti incerti.
Qual è stata l’esperienza formativa maturata finora?
Durante questo corso abbiamo avuto modo di affrontare concetti chiave legati al mondo del marketing e della gestione delle risorse umane, ma anche e, soprattutto, temi centrali come le pratiche doganali, gli Incoterms e le dinamiche dei mercati internazionali. Inoltre, l’approfondimento sull’IVA, sia in ambito svizzero che europeo, si sta rivelando particolarmente utile per ottimizzare le procedure fiscali ed adottare soluzioni strategiche che riducano i costi e i rischi nelle transazioni internazionali.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2025/07/ART25-visioni-trasversali.jpg8531280Giulia Scalzihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngGiulia Scalzi2025-07-25 08:00:002025-07-16 15:24:07Visioni trasversali su situazioni complesse
In un contesto geopolitico sempre più instabile, la diversificazione dei mercati di sbocco e di approvvigionamento rappresenta oggi una priorità strategica per le aziende. Nel quadro delle attività della Cc-Ti a sostegno dei propri associati, il direttore Luca Albertoni e la responsabile del settore Commercio internazionale Monica Zurfluh hanno recentemente avuto modo di dialogare con S.E. Ana Gabriela Massey Machado, Ambasciatrice del Costa Rica in Svizzera, e con Arianna Scuncio, Assistente amministrativa presso la stessa Ambasciata, per analizzare il potenziale di questo mercato dinamico e in evoluzione, con settori strategici in forte crescita.
Relazioni economiche consolidate
Il Costa Rica si conferma il principale partner commerciale della Svizzera in America Centrale. Nel 2024, la Svizzera ha importato beni costaricani – principalmente prodotti agricoli – per 160 milioni di franchi svizzeri, mentre le esportazioni elvetiche verso il Paese centroamericano hanno raggiunto i 211 milioni di franchi, costituite in gran parte da prodotti farmaceutici, dispositivi medici e strumenti di precisione, orologi, gioielli e macchinari. Questo scambio è facilitato dall’Accordo di libero scambio tra l’AELS e la Costa Rica, in vigore dal 2014. Alla fine del 2023, gli investimenti diretti svizzeri nel Paese ammontavano a circa 2 miliardi di franchi e le imprese svizzere presenti sul territorio davano lavoro a 3’785 persone.
Un hub regionale per l’innovazione e i servizi
Sebbene il mercato locale sia relativamente piccolo (circa 5 milioni di abitanti), il Costa Rica si distingue come piattaforma regionale per operazioni industriali e commerciali. Negli ultimi vent’anni, il Paese ha puntato con decisione sulla diversificazione economica e sull’attrazione di investimenti ad alto valore aggiunto, in particolare nei settori tecnologici. Un esempio emblematico è la zona franca di Coyol, oggi riconosciuta come uno dei cluster medtech e di manifattura avanzata più avanzati dell’America Latina. Il Paese offre inoltre solide competenze in ambiti come servizi digitali, ingegneria, back-office e servizi condivisi.
Un’occasione unica: il Costa Rica Trade and Investment Summit
Per le aziende interessate ad approfondire le opportunità offerte dal mercato costaricano, si segnala la prima edizione del “Costa Rica Trade and Investment Summit”, in programma dal 1° al 5 settembre 2025. Organizzato da PROCOMER, l’agenzia per la promozione del commercio estero del Paese, il Summit rappresenta il più importante evento di business e promozione degli investimenti dell’intera regione. L’iniziativa riunirà oltre 400 investitori e acquirenti internazionali da più di 45 Paesi, insieme a 1’000 esportatori e multinazionali, con l’obiettivo di generare oltre 3’200 incontri d’affari personalizzati. I partecipanti avranno accesso ad agende di incontri B2B su misura, visite a parchi industriali e zone franche, missioni settoriali e sessioni di networking e conferenze tematiche. I settori coinvolti includono: alimenti trasformati, frutta fresca, servizi, industria manifatturiera e altro ancora.
Supporto logistico per i partecipanti
PROCOMER coprirà per gli ospiti internazionali alloggio, pasti e trasporti interni durante l’intero evento. Le aziende partecipanti dovranno farsi carico solo delle spese di viaggio aereo fino a San José, capitale del Paese.
Perché il Costa Rica?
Stabilità politica, sostenibilità ambientale, alto livello di istruzione della forza lavoro, un ambiente economico aperto e un contesto normativo favorevole agli investimenti fanno del Costa Rica una destinazione privilegiata per le imprese innovative, aperte ai mercati globali e che puntano ad espandersi in Centro America.
Contatti e iscrizione
Per ulteriori dettagli e per registrarsi al Costa Rica Trade and Investment Summit 2025, non esitate a visitare il sito ufficiale di PROCOMER o contattare l’Ambasciata del Costa Rica in Svizzera (T +41 31 372 78 87, embcr-ch@rree.go.cr).
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2025/07/costa-rica-piattaforma-strategica.jpg8531280Giulia Scalzihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngGiulia Scalzi2025-07-24 08:00:002025-07-24 09:05:38Costa Rica: una piattaforma strategica in America centrale
La Confederazione primeggia nelle classifiche a livello cantonale e nazionale
L’innovazione è l’insieme di attività volte a creare nuovi prodotti, servizi, processi o modelli di business, generando valore economico e competitività. Essa nasce dalla ricerca, dallo sviluppo tecnologico, dalla digitalizzazione e dalla collaborazione tra imprese, istituti di ricerca e istituzioni pubbliche.
Nel contesto svizzero, l’innovazione è vista come un motore di crescita sostenibile e un vantaggio competitivo internazionale, che riesce a trasformare conoscenza in ricchezza. Secondo l’Ufficio federale di statistica, nel 2023 le attività innovative hanno generato un valore stimato di quasi 26 miliardi di franchi, rendendo l’innovazione uno dei pilastri fondamentali dell’economia elvetica. La Svizzera si conferma ai vertici delle classifiche globali, distinguendosi per l’entità degli investimenti in ricerca e sviluppo, che la rendono altamente competitiva. I grandi settori dell’innovazione comprendono la farmaceutica, da sempre punto di forza della Confederazione, ma anche ambiti emergenti come l’ambiente, il digitale e l’industria avanzata. Le imprese private giocano un ruolo decisivo: nel 2023, in Svizzera si sono investiti 25,9 miliardi di franchi in ricerca e sviluppo, di cui il 70% provenienti dal settore privato. Questo dato, pari a circa il 3% del PIL, non riguarda solo la creazione di nuovi prodotti, ma include anche il miglioramento dei processi aziendali, l’adozione di tecnologie digitali e lo sviluppo sostenibile.
In un contesto internazionale sempre più competitivo, la confederazione si conferma essere tra i paesi più all’avanguardia per soluzioni tecnologiche, sostenibili e intelligenti. Guardando le statistiche del World Intellectual Property Organization, si osserva come negli ultimi vent’anni la spesa nei settori tradizionalmente legati alla ricerca sia triplicata, segno di una visione a lungo termine incentrata sull’innovazione.
Per comprendere meglio il contesto globale e fare un paragone, il Global Innovation Index 2024, pubblicato dalla WIPO (World Intellectual Property Organization), conferma la Svizzera al primo posto mondiale per il 14º anno consecutivo, precedendo Svezia, Stati Uniti, Regno Unito e Singapore.
Il primato elvetico si conferma essere il risultato di una strategia equilibrata e costante, ma il panorama globale dell’innovazione è in continua evoluzione. Alcuni paesi, pur seguendo modelli molto diversi, stanno rapidamente guadagnando terreno, come ad esempio le economie asiatiche altamente dinamiche, che puntano con decisione sulla digitalizzazione, sull’attrazione di capitale di rischio e sulla forza del settore privato nella ricerca.
La Svizzera si distingue grazie alla solidità del suo ecosistema e la qualità delle sue istituzioni, ma il confronto con realtà emergenti come Singapore e Corea del Sud evidenzia strategie di successo alternative, basate su velocità di adattamento tecnologico, innovazione nei servizi digitali e investimenti orientati al mercato globale.
Passando ad un focus cantonale, il Ticino è parte integrante di questo successo nazionale. Come mostrano i risultati del Regional Innovation Scoreboard 2025, pubblicato dalla Commissione europea, il nostro Cantone figura tra le 242 regioni europee più innovative e si colloca tra le prime dieci in Europa, al secondo posto in Svizzera dopo Zurigo.
Il progresso è evidente, negli ultimi anni il Ticino ha vissuto una trasformazione profonda, passando da un’economia industriale tradizionale a un ecosistema dinamico e altamente specializzato, capace di attrarre capitali, progetti e talenti.
Tra i punti di forza evidenziati nel rapporto figurano un’elevata percentuale di PMI (piccole e medie imprese) che hanno introdotto innovazioni di prodotto o di processo, in seguito una forte collaborazione tra il mondo accademico e l’economia reale, e per ultimo un tasso elevato di registrazione di marchi. Due attori strategici guidano questa trasformazione:
L’Università della Svizzera italiana (USI) che ospita oltre 20 istituti di ricerca nei campi della biomedicina, scienza computazionale, comunicazione, economia e finanza. L’USI è integrata in reti nazionali e internazionali ed è altamente competitiva nell’accesso a fondi FNS (Fondo Nazionale Svizzero) ed europei.
La SUPSI, eccellenza nella ricerca applicata, si distingue in ambiti come robotica, automazione, elettronica e scienza dei materiali, con il tasso di successo più alto in Svizzera per progetti europei.
Il ruolo del Cantone è determinante perché grazie alla Legge per l’innovazione economica, un unicum in Svizzera per ampiezza e strumenti offerti, il Ticino sostiene attivamente le imprese. I contributi spaziano dalla partecipazione a programmi europei, alla realizzazione di progetti d’investimento, fino alla presenza a fiere e missioni internazionali.
In questo ecosistema innovativo si inserisce anche il Lugano Living Lab, un laboratorio urbano diffuso che promuove workshop su AI, blockchain e IoT, coinvolgendo cittadini, istituzioni e aziende in progetti reali per migliorare la qualità della vita e favorire la co-creazione urbana.
Le relazioni con l’Italia sono un pilastro di questa strategia transfrontaliera. Nel quadro di Horizon Europe 2021‑2027, ricercatori svizzeri e italiani hanno partecipato insieme a oltre 700 progetti congiunti, collaborando su temi come la digitalizzazione, la sostenibilità, la robotica e la salute.
Parallelamente, tra il 2018 e il 2023, il Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca scientifica (SNSF) ha sostenuto più di 1’900 iniziative bilaterali con partner italiani, in ambiti che vanno dalla ricerca scientifica e tecnologica fino agli studi economici, sociali e culturali. Un esempio concreto di questa cooperazione territoriale è l’Innovation Hub ComoNext, promosso dalle camere di commercio italo-svizzere, che punta a rafforzare il dialogo tra industria e ricerca, favorendo scambi tecnologici e collaborazioni tra PMI e centri di innovazione presenti su entrambi i lati del confine.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2025/07/ART25-innovazione.jpg8531280Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2025-07-23 10:48:492025-07-23 10:48:50Innovazione: la Svizzera ai vertici
Dal 1° gennaio 2025 è entrata in vigore una riforma importante della Legge federale sull’esecuzione e sul fallimento (LEF), pensata per contrastare i fallimenti abusivi.
Una modifica che coinvolge imprese, creditori e autorità. Il legislatore federale è intervenuto per arginare pratiche abusive che si sono diffuse negli anni: società che falliscono per eludere i debiti, trasferimenti fittizi di mantelli societari e impunità degli amministratori che violano le disposizioni legali. La riforma, frutto di oltre un decennio di dibattiti, coinvolge molte norme, tra le quali anche il Codice delle obbligazioni, il Codice penale e altre leggi federali. Tra le novità più incisive, vi è l’obbligo per le autorità fallimentari di segnalare a quelle penali eventuali reati scoperti nell’ambito delle loro funzioni. Una misura volta a combattere in maniera più incisiva le condotte illecite ravvisate nel contesto di un fallimento. In Ticino, l’introduzione del perito fallimentare nel 2019 ha anticipato questo approccio, portando a un effettivo aumento delle segnalazioni e ad un perseguimento più rigoroso dei reati fallimentari.
Crediti pubblici e fallimenti
Un’altra modifica di rilievo è quella che riguarda la procedura di incasso dei crediti pubblici. Dal 2025, anche questi dovranno essere riscossi tramite fallimento e non più solo attraverso il pignoramento. Ciò comporterà che gli enti pubblici – come le casse AVS, le autorità fiscali o le assicurazioni sociali – dovranno procedere in via fallimentare nei confronti delle aziende inadempienti, eliminando così una distorsione che incoraggiava comportamenti opportunistici, privilegiando i pagamenti ai creditori privati a discapito di quelli pubblici.
Più responsabilità e trasparenza
La riforma estende la responsabilità a tutte le persone iscritte nel registro di commercio: amministratori, direttori e procuratori. In caso di condanna penale, il registro di commercio potrà cancellare tali soggetti e impedirne delle cariche future per un periodo da sei mesi a cinque anni (o in via definitiva, nei casi gravi). Un deterrente importante contro i fallimenti seriali. Tra le misure adottate spicca anche il divieto di rinuncia retroattiva alla revisione limitata (opting-out): ogni decisione in tal senso sarà valida solo per l’esercizio successivo e visibile a registro, rafforzando la trasparenza e limitandone gli abusi.
Società mantello e nuovi obblighi informativi
È stata poi messa in atto una norma che limita il commercio delle cosiddette società mantello, ossia entità senza attività né attivi. La nuova normativa prevede la nullità dei trasferimenti societari di tali mantelli e attribuisce agli uffici del registro di commercio il compito di agire in presenza di fondati sospetti. Sul fronte dell’informazione, è entrato in vigore l’obbligo per le amministrazioni fiscali di segnalare le società che non depositano i conti annuali. Al contempo, nel registro di commercio saranno accessibili i nomi degli amministratori coinvolti in società fallite. Agevolazioni ai creditori e impatto sul sistema Ai creditori è stato inoltre concesso più tempo per versare gli anticipi nei fallimenti in via sommaria (da 10 a 20 giorni). Le nuove norme avranno un certo impatto sull’attuale sistema: si stima un incremento del 30% delle procedure fallimentari, con un conseguente aumento del carico per gli uffici pubblici.
A cura di Patrick Fini, Avv., Studio Legale Fini, Lugano
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2025/07/ART25-fallimenti-abusivi.jpg8531280Giulia Scalzihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngGiulia Scalzi2025-07-23 08:00:002025-07-16 14:28:34Fallimenti abusivi: cosa è cambiato dal 2025
I percorsi formativi sono corsi di formazione costituiti da più moduli interconnessi, che formano un vero e proprio approfondimento su una tematica specifica. Al termine si sostiene un esame finale e, al superamento dello stesso, viene rilasciato un attestato di frequenza Cc-Ti.
La classe “ABC della Leadership”
Percorso ‘ABC della Leadership’
Sul tema
Possiamo dire che la leadership riguarda il cambiamento, sia personale che professionale, piccolo o grande. Consiste nel muoversi verso qualcosa che si desidera e nel creare qualcosa che prima non esisteva. Lo stile di leadership di ogni persona è unico e individuale e serve molto tempo, formazione e pratica per sviluppare leader efficaci. Tuttavia, qualsiasi percorso di crescita parte sempre dallo stesso punto: “facendo il primo passo”. L’obiettivo di questa formazione è quello di prendere consapevolezza del proprio ruolo all’interno dell’organizzazione e porre le basi per migliorare la comunicazione interna, la gestione del feed-back, il processo di delega, la mediazione dei conflitti e termina con l‘approccio del coaching applicato dal Leader per far crescere il proprio team.
I diplomati
Si è concluso con l’esame finale il quinto ciclo del percorso formativo “ABC della Leadership”. Complimenti a: Alex Anzalone (Dicastero ambiente Citta di Mendrisio), Andrea Arnaboldi (Il Centro), Stefano Baiesi (Suedpack Bioggio SA), Roberto Bissolotti (Comune di Collina d’Oro), Patrizio Bonfitto (Dicastero Ambiente Città di Mendrisio), Dusan Jevremovic (Ecsa Energy SA), Faruk Kabashi (Sitaf SA), Daniela Kovacevic (Policentro Anziani Losone), Denis Leoni (Azienda Multiservizi Bellinzona), Danilo Liporace (Suedpack Bioggio SA), Mauro Mammucci (Diamond SA), Antonio Marchese (Diamond SA), Marianna Meyer (Città di Lugano), Haris Mulalic (Polizia Tre Valli), Mario Racioppi (Marino Bernasconi SA), Daniele Ronchetti (Marino Bernasconi SA), Andrea Rossi (Zimmerli Textil AG), Pietro Scalzi (Diamond SA), Benjamino Stocker (Ecsa Energy SA), Aldo Volpatti (Mikron Service), Jascin Zecchin (Diamond SA).
Il prossimo ciclo prenderà avvio il 19 novembre 2025. Info ed iscrizioni qui.
La classe “Competenze nel diritto del lavoro”
Percorso ‘Competenze nel diritto del lavoro’
Sul tema
Questo percorso formativo composto da 8 moduli è pensato per coloro che lavorano nel campo delle risorse umane e mirano ad ottenere solide competenze e qualifiche per esercitare una funzione di responsabile/assistente delle risorse umane e per svolgere attività qualificate legate all’ambito del diritto del lavoro. Il percorso ha volutamente un taglio molto pratico affinché sia possibile acquisire conoscenze pratiche e teoriche necessarie per riconoscere e gestire in modo indipendente pratiche legate al diritto del lavoro.
I diplomati
Si è concluso con l’esame finale il quarto ciclo del percorso formativo “Competenze nel diritto del lavoro”. Complimenti a Marcella Di Muraglia (Giovenzana International BV), Sara Gironi (Fidi BC SA), Francesca Leoni (LeA Sagl), Jessica Mozzetti (Bellinzona Sport), Sonia Pansardi (Comune di Muralto), Laura Tucci (CNHI International SA).
Il prossimo ciclo prenderà avvio il 26 settembre 2025. Info ed iscrizioni qui.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2025/07/ART25-Diplomati-leadership.jpg8531280Giulia Scalzihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngGiulia Scalzi2025-07-22 08:00:002025-07-16 11:21:34I nostri diplomati nel primo semestre 2025
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USA: dazio “reciproco” del 39% sui prodotti svizzeri
/in Dogana, Internazionale, TematicheDal 7 agosto 2025, gli Stati Uniti innalzeranno al 39% il dazio reciproco applicato su tutte le importazioni di prodotti di origine svizzera. La nuova aliquota sostituisce quella del 10%, in vigore da aprile, e si aggiunge ai dazi MFN (Most Favoured Nation) già applicati.
Il nuovo dazio è stato formalizzato con l’Executive Order del 31 luglio 2025 (Further Modifying the Reciprocal Tariff Rates), che modifica l’impianto introdotto in aprile con l’Executive Order 14257, contenente la dichiarazione di emergenza economica. L’aliquota, inizialmente fissata al 10%, viene ora portata al 39% ad valorem, calcolata sul valore in dogana.
Il dazio del 39%:
Restano escluse le categorie già indicate nell’Executive Order 14257, tra cui:
Attenzione al transshipment: regole anti-elusione rafforzate
Il provvedimento include una clausola anti-elusione rigorosa: le spedizioni via Paesi terzi volte ad aggirare il dazio sono considerate una violazione grave.
In caso di transshipment irregolare:
Le aziende esportatrici devono quindi prestare massima attenzione alla tracciabilità e correttezza della documentazione (certificati d’origine, codifica doganale, prove logistiche).
Confronto internazionale
L’Allegato I dell’ordine esecutivo presenta un sistema di aliquote differenziate per Paese di origine. La Svizzera risulta tra i Paesi più penalizzati, terza dopo Siria (41%) e Laos/Myanmar (40%).
Per l’Unione europea, concorrente diretto dei prodotti svizzeri, si applica invece una struttura modulata:
Esempio pratico – Confronto prodotti di origine UE e CH:
Il differenziale tariffario (in questo caso del 30%) penalizza fortemente la competitività delle esportazioni svizzere.
Per i Paesi non menzionati nell’Allegato I, rimane in vigore l’aliquota aggiuntiva del 10% prevista dall’ordine esecutivo di aprile.
Prospettive e possibili evoluzioni
L’ordine esecutivo prevede la possibilità di rinegoziazione o revoca delle tariffe qualora gli Stati interessati, tra cui la Svizzera, concludano accordi commerciali o di sicurezza significativi con gli Stati Uniti.
Il Consiglio federale è ora chiamato a valutare contromisure diplomatiche e a riaprire il dialogo con Washington per tutelare l’accesso al mercato statunitense alle aziende elvetiche.
La Cc-Ti nei media
Il Consiglio federale proroga nuovamente la durata massima dell’indennità per lavoro ridotto
/in Comunicazione e media, TematicheCorso Specialista della gestione PMI con attestato federale: materiale didattico e approcci formativi rinnovati
/in Appuntamenti, Scuola managerialeInizio nuovo corso l’8 settembre 2025
La Visione dell’offerta formativa della Cc-Ti:
le aziende sono oggi confrontate con un contesto sempre più complesso, in cui è necessario convivere e gestire la diversità, con il rischio conseguente di perdere la memoria storica, la cultura aziendale e il legame con i propri valori, il passato e il territorio.
Missione dell’offerta formativa della Cc-Ti:
attraverso la propria offerta formativa, la Cc-Ti intende elaborare e trasmettere strumenti utili alle aziende per affrontare la complessità e la diversità con chiarezza, coerenza ed efficacia, così da mantenere e accrescere il successo economico in modo duraturo. La memoria storica, la cultura e il legame con i valori aziendali – spesso con implicazioni operative – sono considerati elementi decisivi per il successo.
I valori e conseguenti obiettivi dell’offerta formativa Cc-Ti:
Da molti anni la Cc-Ti è attiva nell’ambito delle cosiddette formazioni lunghe, ovvero percorsi di studio articolati su più semestri, che conducono, tra gli altri, al conseguimento dell’attestato federale di Specialista della gestione PMI.
MAGGIORI INFORMAZIONI
Fine dell’esenzione “de minimis”: una nuova era per le esportazioni verso gli Stati Uniti
/in Dogana, Internazionale, TematicheA partire dal 29 agosto 2025, ogni spedizione commerciale verso gli Stati Uniti sarà soggetta a dazi doganali, a prescindere dal valore della merce.
Con un ordine esecutivo firmato il 30 luglio, l’amministrazione statunitense ha decretato la sospensione globale del regime “de minimis”, che finora permetteva di importare beni sotto gli 800 dollari senza oneri doganali.
Si tratta di un cambiamento significativo per molte aziende esportatrici, soprattutto per quelle attive nell’e-commerce, nella vendita diretta al consumatore o nell’invio di piccoli lotti. Con soli 30 giorni a disposizione, queste imprese sono ora chiamate a rivedere rapidamente le proprie strategie di export: dall’adeguamento dei prezzi per assorbire i nuovi costi doganali, alla possibile centralizzazione della logistica negli Stati Uniti, fino al rafforzamento del coordinamento con partner importatori e spedizionieri locali.
Un cambio di rotta strategico
Secondo la Casa Bianca, la misura mira a contrastare abusi sistematici del sistema de minimis, incluso l’ingresso di merci contraffatte, insicure o legate al traffico di oppioidi sintetici. A ciò si aggiunge una crescita esponenziale delle spedizioni esenti da dazi: da 134 milioni nel 2015 a oltre 1,3 miliardi nel 2024.
Le nuove regole tariffarie
Con la fine dell’esenzione, tutte le spedizioni commerciali saranno soggette al regime doganale ordinario, che prevede:
Eccezione temporanea per i pacchi postali
Per un periodo transitorio di sei mesi, le spedizioni effettuate attraverso servizi postali ufficiali potranno beneficiare di un regime semplificato, a scelta:
Al termine dei sei mesi, anche i pacchi postali saranno pienamente soggetti al regime ordinario con dazio MFN, dazio ad valorem basato sulle aliquote IEEPA e eventuali altri dazi.
Obblighi di garanzia
Per garantire la corretta riscossione dei dazi introdotti dal nuovo Executive Order, la U.S. Customs and Border Protection (CBP) può richiedere garanzie finanziarie specifiche.
Altri link utili
Fact sheet “President Donald J. Trump is Protecting the United States’ National Security and Economy by Suspending the De Minimis Exemption for Commercial Shipments Globally”
Publiredazionali Cc-Ti
/in Comunicazione e media, TematicheDi seguito potete ritrovare tutti i publiredazionali Cc-Ti (dal 2023).
2025
La formazione della Cc-Ti, 18.6.2025 (e 21.5.2025)
Un sostegno per chi esporta, 21.5.2025
Le finanze cantonali: una discussione indispensabile, 9.5.2025
L’Arabia Saudita in chiave operativa, 30.4.2025
Negoziare? Si, no, forse, magari…, 17.4.2025
Le aziende svizzere al crocevia delle tensioni commerciali globali, 12.3.2025
CRASH TEST, 19.2.2025
L’economia per la società, 29.1.2025
2024
Auguri di Natale, 24 e 31.12.2024
Risultati inchiesta congiunturale 2024/2025, 18.12.2025
Il ritorno di Trump: rischi e opportunità per l’export svizzero (e non solo), 26.11.2024
Speciale 107esima AGO Cc-Ti: resoconto AGO – Discorso Pres. A. Gehri – Intervista Prof. Guzzella, 19.11.2025
Innovazione e ricerca e sviluppo tecnologico: quo vadis?, 22.10.2024
Denominatore comune: innovazione, 15.10.2024
Guten Tag o Auf Wiedersehen?, 24.9.2024
Stati Uniti: è terra promessa?, 27.8.2024
«Non solo business…», 30.7.2024
Strada e ferrovia, accostamento vincente, 18.7.2024
India, il gigante su cui puntare, 28.5.2024
Votazione sulla riforma fiscale cantonale, 21.5.2024
La Svizzera apprezzata ovunqUE, 14.42024
L’accesso al Sud−Est asiatico passa da Singapore, 2.4.2024
Salari e statistiche, 26.3.2024
AVS, diamo i numeri…, 20.2.2024
Le sfide del business internazionale, 30.1.2024
Più poveri senza i ricchi, 23.1.2024
2023
Auguri di Natale (diversi), 12.2023
Il 2023 ha confermato le aspettative, 18.12.2023
Conflitto Israele-Hamas: nuovo stress test per supply chain e logistica, 28.11.2023
L’imprenditore al centro della 106esima AGO, 26.10.203
Il commercio con l’estero richiede misure rafforzate di dovuta diligenza, 17.10.2023
L’intrepido imprenditore: coraggio e resilienza, 26.9.2023
In un mondo che cambia informare e informarsi è un dovere, 29.8.2023
nLex Prevenire Difendere, 22.8.2023
Illusioni e realismo, 25.7.2023
Apertura tecnologica – San Gottardo & pedaggio: NO grazie, 13.6.2023
Quel piatto di spaghetti che è il libero scambio, 30.5.2023
Tutelare la continuità aziendale, 12.5.2023
La tecnologia è competenza – Evoluzioni elettrizzanti, 18.4.2023
Chi guida la corsa alle tecnologie critiche?, 28.3.2023
Una buona istruzione garantisce protezione – L’opinione puntuale, 21.3.2023
Fiscalità: numeri e fatti – L’opinione puntuale, 28.2.2023
Da complicato a complesso: il contesto internazionale è sempre più impegnativo, 31.1.2023
Centrare la formazione – La manodopera è strategica, 24.1.2023
Visioni trasversali su situazioni complesse
/in Appuntamenti, Scuola manageriale, TematicheIntervista con Veronica Morabito, Invoicing and Shipping Manager, Pagani Pens SA
Raccogliamo le impressioni di una partecipante al percorso formativo di gestione
aziendale che porta all’ottenimento del titolo “Specialista in commercio estero con attestato professionale federale” – un’altra proposta della Cc-Ti.
Signora Morabito, quali sono gli obiettivi che si è posta all’inizio del corso?
Ho iniziato questo percorso per migliorare le mie competenze nell’ambito del commercio estero, sia per interesse personale ma, soprattutto, per poter essere più performante nell’ambito lavorativo. Avevo già partecipato a diverse formazioni presso la Cc-Ti, ma avevo l’esigenza di seguire un percorso strutturato che mi fornisse una visione più completa. La possibilità, poi, di conseguire un attestato federale mi ha offerto un ulteriore stimolo per intraprendere questa sfida.
Come pensa che queste nuove competenze apprese possano concretamente contribuire allo sviluppo della vostra azienda?
Le nuove competenze apprese rappresentano un valore aggiunto significativo per lo sviluppo della nostra azienda, basata sul commercio nazionale ed internazionale. Il corso fornisce una visione trasversale che permette di gestire in modo consapevole situazioni complesse come, ad esempio, l’introduzione di dazi, i conflitti geopolitici e l’instabilità dei mercati globali. Queste competenze rafforzano la nostra capacità di adattarci rapidamente ai cambiamenti, prendere decisioni strategiche più informate e individuare nuove opportunità di sviluppo anche in contesti incerti.
Qual è stata l’esperienza formativa maturata finora?
Durante questo corso abbiamo avuto modo di affrontare concetti chiave legati al mondo del marketing e della gestione delle risorse umane, ma anche e, soprattutto, temi centrali come le pratiche doganali, gli Incoterms e le dinamiche dei mercati internazionali. Inoltre, l’approfondimento sull’IVA, sia in ambito svizzero che europeo, si sta rivelando particolarmente utile per ottimizzare le procedure fiscali ed adottare soluzioni strategiche che riducano i costi e i rischi nelle transazioni internazionali.
Costa Rica: una piattaforma strategica in America centrale
/in Approfondimenti Paese, Internazionale, TematicheIn un contesto geopolitico sempre più instabile, la diversificazione dei mercati di sbocco e di approvvigionamento rappresenta oggi una priorità strategica per le aziende. Nel quadro delle attività della Cc-Ti a sostegno dei propri associati, il direttore Luca Albertoni e la responsabile del settore Commercio internazionale Monica Zurfluh hanno recentemente avuto modo di dialogare con S.E. Ana Gabriela Massey Machado, Ambasciatrice del Costa Rica in Svizzera, e con Arianna Scuncio, Assistente amministrativa presso la stessa Ambasciata, per analizzare il potenziale di questo mercato dinamico e in evoluzione, con settori strategici in forte crescita.
Relazioni economiche consolidate
Il Costa Rica si conferma il principale partner commerciale della Svizzera in America Centrale. Nel 2024, la Svizzera ha importato beni costaricani – principalmente prodotti agricoli – per 160 milioni di franchi svizzeri, mentre le esportazioni elvetiche verso il Paese centroamericano hanno raggiunto i 211 milioni di franchi, costituite in gran parte da prodotti farmaceutici, dispositivi medici e strumenti di precisione, orologi, gioielli e macchinari. Questo scambio è facilitato dall’Accordo di libero scambio tra l’AELS e la Costa Rica, in vigore dal 2014.
Alla fine del 2023, gli investimenti diretti svizzeri nel Paese ammontavano a circa 2 miliardi di franchi e le imprese svizzere presenti sul territorio davano lavoro a 3’785 persone.
Un hub regionale per l’innovazione e i servizi
Sebbene il mercato locale sia relativamente piccolo (circa 5 milioni di abitanti), il Costa Rica si distingue come piattaforma regionale per operazioni industriali e commerciali. Negli ultimi vent’anni, il Paese ha puntato con decisione sulla diversificazione economica e sull’attrazione di investimenti ad alto valore aggiunto, in particolare nei settori tecnologici. Un esempio emblematico è la zona franca di Coyol, oggi riconosciuta come uno dei cluster medtech e di manifattura avanzata più avanzati dell’America Latina.
Il Paese offre inoltre solide competenze in ambiti come servizi digitali, ingegneria, back-office e servizi condivisi.
Un’occasione unica: il Costa Rica Trade and Investment Summit
Per le aziende interessate ad approfondire le opportunità offerte dal mercato costaricano, si segnala la prima edizione del “Costa Rica Trade and Investment Summit”, in programma dal 1° al 5 settembre 2025.
Organizzato da PROCOMER, l’agenzia per la promozione del commercio estero del Paese, il Summit rappresenta il più importante evento di business e promozione degli investimenti dell’intera regione.
L’iniziativa riunirà oltre 400 investitori e acquirenti internazionali da più di 45 Paesi, insieme a 1’000 esportatori e multinazionali, con l’obiettivo di generare oltre 3’200 incontri d’affari personalizzati. I partecipanti avranno accesso ad agende di incontri B2B su misura, visite a parchi industriali e zone franche, missioni settoriali e sessioni di networking e conferenze tematiche.
I settori coinvolti includono: alimenti trasformati, frutta fresca, servizi, industria manifatturiera e altro ancora.
Supporto logistico per i partecipanti
PROCOMER coprirà per gli ospiti internazionali alloggio, pasti e trasporti interni durante l’intero evento. Le aziende partecipanti dovranno farsi carico solo delle spese di viaggio aereo fino a San José, capitale del Paese.
Perché il Costa Rica?
Stabilità politica, sostenibilità ambientale, alto livello di istruzione della forza lavoro, un ambiente economico aperto e un contesto normativo favorevole agli investimenti fanno del Costa Rica una destinazione privilegiata per le imprese innovative, aperte ai mercati globali e che puntano ad espandersi in Centro America.
Contatti e iscrizione
Per ulteriori dettagli e per registrarsi al Costa Rica Trade and Investment Summit 2025, non esitate a visitare il sito ufficiale di PROCOMER o contattare l’Ambasciata del Costa Rica in Svizzera (T +41 31 372 78 87, embcr-ch@rree.go.cr).
Innovazione: la Svizzera ai vertici
/in Innovazione, TematicheLa Confederazione primeggia nelle classifiche a livello cantonale e nazionale
L’innovazione è l’insieme di attività volte a creare nuovi prodotti, servizi, processi o modelli di business, generando valore economico e competitività. Essa nasce dalla ricerca, dallo sviluppo tecnologico, dalla digitalizzazione e dalla collaborazione tra imprese, istituti di ricerca e istituzioni pubbliche.
Nel contesto svizzero, l’innovazione è vista come un motore di crescita sostenibile e un vantaggio competitivo internazionale, che riesce a trasformare conoscenza in ricchezza. Secondo l’Ufficio federale di statistica, nel 2023 le attività innovative hanno generato un valore stimato di quasi 26 miliardi di franchi, rendendo l’innovazione uno dei pilastri fondamentali dell’economia elvetica. La Svizzera si conferma ai vertici delle classifiche globali, distinguendosi per l’entità degli investimenti in ricerca e sviluppo, che la rendono altamente competitiva. I grandi settori dell’innovazione comprendono la farmaceutica, da sempre punto di forza della Confederazione, ma anche ambiti emergenti come l’ambiente, il digitale e l’industria avanzata. Le imprese private giocano un ruolo decisivo: nel 2023, in Svizzera si sono investiti 25,9 miliardi di franchi in ricerca e sviluppo, di cui il 70% provenienti dal settore privato. Questo dato, pari a circa il 3% del PIL, non riguarda solo la creazione di nuovi prodotti, ma include anche il miglioramento dei processi aziendali, l’adozione di tecnologie digitali e lo sviluppo sostenibile.
In un contesto internazionale sempre più competitivo, la confederazione si conferma essere tra i paesi più all’avanguardia per soluzioni tecnologiche, sostenibili e intelligenti. Guardando le statistiche del World Intellectual Property Organization, si osserva come negli ultimi vent’anni la spesa nei settori tradizionalmente legati alla ricerca sia triplicata, segno di una visione a lungo termine incentrata sull’innovazione.
Per comprendere meglio il contesto globale e fare un paragone, il Global Innovation Index 2024, pubblicato dalla WIPO (World Intellectual Property Organization), conferma la Svizzera al primo posto mondiale per il 14º anno consecutivo, precedendo Svezia, Stati Uniti, Regno Unito e Singapore.
Il primato elvetico si conferma essere il risultato di una strategia equilibrata e costante, ma il panorama globale dell’innovazione è in continua evoluzione. Alcuni paesi, pur seguendo modelli molto diversi, stanno rapidamente guadagnando terreno, come ad esempio le economie asiatiche altamente dinamiche, che puntano con decisione sulla digitalizzazione, sull’attrazione di capitale di rischio e sulla forza del settore privato nella ricerca.
La Svizzera si distingue grazie alla solidità del suo ecosistema e la qualità delle sue istituzioni, ma il confronto con realtà emergenti come Singapore e Corea del Sud evidenzia strategie di successo alternative, basate su velocità di adattamento tecnologico, innovazione nei servizi digitali e investimenti orientati al mercato globale.
Passando ad un focus cantonale, il Ticino è parte integrante di questo successo nazionale. Come mostrano i risultati del Regional Innovation Scoreboard 2025, pubblicato dalla Commissione europea, il nostro Cantone figura tra le 242 regioni europee più innovative e si colloca tra le prime dieci in Europa, al secondo posto in Svizzera dopo Zurigo.
Il progresso è evidente, negli ultimi anni il Ticino ha vissuto una trasformazione profonda, passando da un’economia industriale tradizionale a un ecosistema dinamico e altamente specializzato, capace di attrarre capitali, progetti e talenti.
Tra i punti di forza evidenziati nel rapporto figurano un’elevata percentuale di PMI (piccole e medie imprese) che hanno introdotto innovazioni di prodotto o di processo, in seguito una forte collaborazione tra il mondo accademico e l’economia reale, e per ultimo un tasso elevato di registrazione di marchi. Due attori strategici guidano questa trasformazione:
Il ruolo del Cantone è determinante perché grazie alla Legge per l’innovazione economica, un unicum in Svizzera per ampiezza e strumenti offerti, il Ticino sostiene attivamente le imprese. I contributi spaziano dalla partecipazione a programmi europei, alla realizzazione di progetti d’investimento, fino alla presenza a fiere e missioni internazionali.
In questo ecosistema innovativo si inserisce anche il Lugano Living Lab, un laboratorio urbano diffuso che promuove workshop su AI, blockchain e IoT, coinvolgendo cittadini, istituzioni e aziende in progetti reali per migliorare la qualità della vita e favorire la co-creazione urbana.
Le relazioni con l’Italia sono un pilastro di questa strategia transfrontaliera. Nel quadro di Horizon Europe 2021‑2027, ricercatori svizzeri e italiani hanno partecipato insieme a oltre 700 progetti congiunti, collaborando su temi come la digitalizzazione, la sostenibilità, la robotica e la salute.
Parallelamente, tra il 2018 e il 2023, il Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca scientifica (SNSF) ha sostenuto più di 1’900 iniziative bilaterali con partner italiani, in ambiti che vanno dalla ricerca scientifica e tecnologica fino agli studi economici, sociali e culturali. Un esempio concreto di questa cooperazione territoriale è l’Innovation Hub ComoNext, promosso dalle camere di commercio italo-svizzere, che punta a rafforzare il dialogo tra industria e ricerca, favorendo scambi tecnologici e collaborazioni tra PMI e centri di innovazione presenti su entrambi i lati del confine.
Fallimenti abusivi: cosa è cambiato dal 2025
/in Appuntamenti, Diritto, Formazione puntuale, TematicheDal 1° gennaio 2025 è entrata in vigore una riforma importante della Legge federale sull’esecuzione e sul fallimento (LEF), pensata per contrastare i fallimenti abusivi.
Una modifica che coinvolge imprese, creditori e autorità.
Il legislatore federale è intervenuto per arginare pratiche abusive che si sono diffuse negli anni: società che falliscono per eludere i debiti, trasferimenti fittizi di mantelli societari e impunità degli amministratori che violano le disposizioni legali. La riforma, frutto di oltre un decennio di dibattiti, coinvolge molte norme, tra le quali anche il Codice delle obbligazioni, il Codice penale e altre leggi federali.
Tra le novità più incisive, vi è l’obbligo per le autorità fallimentari di segnalare a quelle penali eventuali reati scoperti nell’ambito delle loro funzioni. Una misura volta a combattere in maniera più incisiva le condotte illecite ravvisate nel contesto di un fallimento. In Ticino, l’introduzione del perito fallimentare nel 2019 ha anticipato questo approccio, portando a un effettivo aumento delle segnalazioni e ad un perseguimento più rigoroso dei reati fallimentari.
Crediti pubblici e fallimenti
Un’altra modifica di rilievo è quella che riguarda la procedura di incasso dei crediti pubblici. Dal 2025, anche questi dovranno essere riscossi tramite fallimento e non più solo attraverso il pignoramento.
Ciò comporterà che gli enti pubblici – come le casse AVS, le autorità fiscali o le assicurazioni sociali – dovranno procedere in via fallimentare nei confronti delle aziende inadempienti, eliminando così una distorsione che incoraggiava comportamenti opportunistici, privilegiando i pagamenti ai creditori privati a discapito di quelli pubblici.
Più responsabilità e trasparenza
La riforma estende la responsabilità a tutte le persone iscritte nel registro di commercio: amministratori, direttori e procuratori. In caso di condanna penale, il registro di commercio potrà cancellare tali soggetti e impedirne delle cariche future per un periodo da sei mesi a cinque anni (o in via definitiva, nei casi gravi).
Un deterrente importante contro i fallimenti seriali.
Tra le misure adottate spicca anche il divieto di rinuncia retroattiva alla revisione limitata (opting-out): ogni decisione in tal senso sarà valida solo per l’esercizio successivo e visibile a registro, rafforzando la trasparenza e limitandone gli abusi.
Società mantello e nuovi obblighi informativi
È stata poi messa in atto una norma che limita il commercio delle cosiddette società mantello, ossia entità senza attività né attivi. La nuova normativa prevede la nullità dei trasferimenti societari di tali mantelli e attribuisce agli uffici del registro di commercio il compito di agire in presenza di fondati sospetti.
Sul fronte dell’informazione, è entrato in vigore l’obbligo per le amministrazioni fiscali di segnalare le società che non depositano i conti annuali. Al contempo, nel registro di commercio saranno accessibili i nomi degli amministratori coinvolti in società fallite.
Agevolazioni ai creditori e impatto sul sistema
Ai creditori è stato inoltre concesso più tempo per versare gli anticipi nei fallimenti in via sommaria (da 10 a 20 giorni).
Le nuove norme avranno un certo impatto sull’attuale sistema: si stima un incremento del 30% delle procedure fallimentari, con un conseguente aumento del carico per gli uffici pubblici.
A cura di Patrick Fini, Avv., Studio Legale Fini, Lugano
I nostri diplomati nel primo semestre 2025
/in Appuntamenti, Formazione puntuale, TematicheI percorsi formativi sono corsi di formazione costituiti da più moduli interconnessi, che formano un vero e proprio approfondimento su una tematica specifica. Al termine si sostiene un esame finale e, al superamento dello stesso, viene rilasciato un attestato di frequenza Cc-Ti.
Percorso ‘ABC della Leadership’
Sul tema
Possiamo dire che la leadership riguarda il cambiamento, sia personale che professionale, piccolo o grande. Consiste nel muoversi verso qualcosa che si desidera e nel creare qualcosa che prima non esisteva. Lo stile di leadership di ogni persona è unico e individuale e serve molto tempo, formazione e pratica per sviluppare leader efficaci. Tuttavia, qualsiasi percorso di crescita parte sempre dallo stesso punto: “facendo il primo passo”. L’obiettivo di questa formazione è quello di prendere consapevolezza del proprio ruolo all’interno dell’organizzazione e porre le basi per migliorare la comunicazione interna, la gestione del feed-back, il processo di delega, la mediazione dei conflitti e termina con l‘approccio del coaching applicato dal Leader per far crescere il proprio team.
I diplomati
Si è concluso con l’esame finale il quinto ciclo del percorso formativo “ABC della Leadership”. Complimenti a: Alex Anzalone (Dicastero ambiente Citta di Mendrisio), Andrea Arnaboldi (Il Centro), Stefano Baiesi (Suedpack Bioggio SA), Roberto Bissolotti (Comune di Collina d’Oro), Patrizio Bonfitto (Dicastero Ambiente Città di Mendrisio), Dusan Jevremovic (Ecsa Energy SA), Faruk Kabashi (Sitaf SA), Daniela Kovacevic (Policentro Anziani Losone), Denis Leoni (Azienda Multiservizi Bellinzona), Danilo Liporace (Suedpack Bioggio SA), Mauro Mammucci (Diamond SA), Antonio Marchese (Diamond SA), Marianna Meyer (Città di Lugano), Haris Mulalic (Polizia Tre Valli), Mario Racioppi (Marino Bernasconi SA), Daniele Ronchetti (Marino Bernasconi SA), Andrea Rossi (Zimmerli Textil AG), Pietro Scalzi (Diamond SA), Benjamino Stocker (Ecsa Energy SA), Aldo Volpatti (Mikron Service), Jascin Zecchin (Diamond SA).
Il prossimo ciclo prenderà avvio il 19 novembre 2025.
Info ed iscrizioni qui.
Percorso ‘Competenze nel diritto del lavoro’
Sul tema
Questo percorso formativo composto da 8 moduli è pensato per coloro che lavorano nel campo delle risorse umane e mirano ad ottenere solide competenze e qualifiche per esercitare una funzione di responsabile/assistente delle risorse umane e per svolgere attività qualificate legate all’ambito del diritto del lavoro. Il percorso ha volutamente un taglio molto pratico affinché sia possibile acquisire conoscenze pratiche e teoriche necessarie per riconoscere e gestire in modo indipendente pratiche legate al diritto del lavoro.
I diplomati
Si è concluso con l’esame finale il quarto ciclo del percorso formativo “Competenze nel diritto del lavoro”. Complimenti a Marcella Di Muraglia (Giovenzana International BV), Sara Gironi (Fidi BC SA), Francesca Leoni (LeA Sagl), Jessica Mozzetti (Bellinzona Sport), Sonia Pansardi (Comune di Muralto), Laura Tucci (CNHI International SA).
Il prossimo ciclo prenderà avvio il 26 settembre 2025.
Info ed iscrizioni qui.