Tutti i diplomati dei nostri percorsi formativi!

Si sono svolti recentemente gli esami dei percorsi formativi Cc-Ti, che la nostra associazione ha proposto negli ambiti ‘leadership’, ‘vendita’ e ‘diritto del lavoro’. Si tratta di corsi di formazione costituiti da più moduli interconnessi, che formano un vero e proprio approfondimento su una tematica specifica.

Diplomati “ABC della Leadership”

Al termine si sostiene un esame finale e, al superamento dello stesso, viene rilasciato un attestato di frequenza Cc-Ti.

Sono proposte che abbiamo aggiunto alla nostra, già variegata, formazione continua e che rispondono alle crescenti (e in continua mutazione) competenze richieste dal mondo lavorativo. In questo articolo vi proponiamo alcune brevi testimonianze di partecipanti che hanno ottenuto l’attestato in uno dei citati ambiti.

Vogliamo infine formulare i nostri migliori auguri a tutti i diplomati dei nostri percorsi formativi.

ABC della Leadership

Si è concluso con l’esame finale il primo ciclo del percorso formativo “ABC della Leadership”. Complimenti a: Debora Beeler (Bellinzona e Valli Turismo), Nicola Braunwalder (Banca Wir), Christian Ceppi (Valcambi SA), Ivan Donadoni (Autors SA), Carlo Garbellini (Imerys SA), Giuliano Gasperi (Corriere del Ticino), Roberto Giandomenico (Valcambi SA), Igor Guzzi (City Carburoil SA), Gianluca Mautone (IBSA), Fulvio Mazzoni (Valcambi SA), Maurizio Miraglia (Valcambi SA), Debora Pinna (Humabs BioMed SA), Massimo Piras (Valcambi SA), Paolo Privitera (Kairos allestimenti SA), Davide Restelli (Città di Lugano), Matteo Saredi (Emil Frey SA), Mariangela Sosio (City Carburoil SA), Veronica Tenca (IBSA), Luca Tidone (City Carburoil SA), Paola Tommasini (Kairos allestimenti SA). Nella foto sono presenti anche i relatori Sabina Zucchiatti e Andrea Carlesso.

Il prossimo ciclo prenderà avvio il 13 settembre 2023.

Paola Tommasini, Kairos Allestimenti
Ho frequentato il corso con grande interesse durante tutti gli incontri. Ho trovato gli argomenti interessanti e molto ben presentati. La parte teorica intercalata ad esercizi pratici ha reso i concetti più chiari e mi ha stimolato nella riflessione e nell’approfondimento degli stessi. A corso terminato, e a differenza di altri corsi, mi sono resa conto di essere in grado di applicare nella quotidianità lavorativa quanto appreso: la teoria viene messa in pratica! Consiglio il corso a chiunque voglia cambiare alcuni aspetti lavorativi ma non ha una linea guida da seguire. Sono molto interessata anche ad un upgrade, se verrà organizzato.

Giuliano Gasperi, Corriere del Ticino
Fra il corso e la quotidianità lavorativa si è creato fin da subito un legame molto stretto. Le lezioni erano “potenziate” dai tanti esempi forniti dall’esperienza sul campo, che a sua volta è stata arricchita da insegnamenti, spunti e principi teorici mirati. La sfida, durante e dopo il corso, è creare un intreccio sempre più fitto fra teoria e pratica.

Debora Pinna, Humbas BioMed
Il corso ha rappresentato per me un’esperienza molto arricchente ed una delle ragioni è stata proprio l’eterogeneità del gruppo. Ognuno dei partecipanti ha portato l’esperienza maturata nel proprio settore consentendo di confrontarci e trovare analogie di situazioni anche in ambienti lavorativi tanto diversi. L’interazione con i compagni è stata molto stimolante anche per la curiosità di comprendere e conoscere meglio realtà lontane dalla nostra quotidianità. Sarebbe bello incontrarsi nuovamente per continuare questo percorso insieme.

Debora Beeler, Bellinzona e Valli Turismo
Questo corso mi ha permesso di vedere con occhi diversi tanti aspetti importanti legati alla gestione del personale, anche grazie alla grande professionalità e all’entusiasmo dei due relatori. Il corso è stato strutturato in maniera davvero ottimale, con un grande spazio di scambio tra gli allievi e i relatori, tanti esempi molto pratici e giochi di ruolo davvero interessanti e coinvolgenti e applicabili in ogni realtà lavorativa. Consiglio questo percorso davvero a tutti i professionisti e in particolare a tutte le persone che gestiscono del personale, anche piccoli team, perché permette di apprendere le basi per instaurare un buon ambiente professionale e per intervenire in caso di situazioni difficili. Essere un buon leader è sicuramente più difficile di quanto ci si immagina, ma con i giusti strumenti ci si può avvicinare molto.

Selling Revolution

Al secondo ciclo il percorso formativo “Selling Revolution”. Complimenti a: Diana Bernasconi (Tala Consulenze Sagl), Chiara Brischetto (Ferrovia Monte Generoso), Nicola Dacomo (med34), Matheus De Oliveira Campos (Autors SA), Ioana Ficut, Annalisa Ghezzi (APG/SGA), Matteo Mucchiani (Gehri Rivestimenti SA), Malco Parola (Tala Consulenze Sagl). Nella foto sono anche presenti i relatori Stefano Bosia e Andrea Carlesso.

Diplomati “Selling Revolution”

Il prossimo ciclo prenderà avvio a febbraio 2024.

Chiara Brischetto, Ferrovia Monte Generoso
Il corso è molto interessante e coinvolgente e lo consiglio non solo per i temi sono trattati ma anche per come vengono approfonditi, le ore sono letteralmente volate! Durante il corso si conoscono persone provenienti da realtà diverse ed è interessante come talvolta temi legati alla vendita siano comuni anche a settori diversi tra loro. Ho imparato che la vendita non è un obiettivo ma una conseguenza delle nostre azioni.

Matteo Mucchiani, Gehri Rivestimenti SA
Innanzitutto vorrei ringraziare la Gehri Rivestimenti per avermi concesso l’opportunità di partecipare a questo interessante corso. Più volte durante le lezioni abbiamo avuto la possibilità di interagire fra noi scoprendo realtà differenti dal nostro quotidiano, ma che comunque ci accomunano così da poter ampliare le nostre conoscenze nel campo della vendita. Trovo estremamente importante ampliare il più possibile i contatti trai partecipanti in modo da poter creare relazioni future, utili sia dal punto di vista personale che professionale.

Matheus Campos, Autors SA
Nel mio lavoro quotidiano sto allenando e acquisendo nuove skills, che sono state condivise dai nostri mentori durante il corso, con elementi che mi permettono di arrivare al successo in modo più immediato e sicuro. Azioni quali rispondere al telefono con il sorriso e in piedi, mantenere il tono normale della voce, presentarsi in modo chiaro, lasciare una piccola pausa prima di iniziare a parlare, l’importanza dei primi 30 secondi della chiamata per incuriosire l’interlocutore e suscitare l’interesse del cliente, continuando la telefonata ottenendo un appuntamento, ecc. come pure capire ed analizzare il motivo per il cui non è stato concluso un affare con il cliente, esaminare i veri bisogni del cliente, ascoltare attivamente, porre le giuste domande e offrire un prodotto adatto alle sue esigenze, … ma anche conoscere i propri prodotti, il mercato, la concorrenza, ecc. Sono tutti principi a cui far riferimento e che abbiamo appreso durante questo percorso con la Cc-Ti. In questo modo ho potuto migliorare le mie competenze ed applicarle sul posto di lavoro.

Competenze nel diritto del lavoro

Anche il percorso formativo “Competenze nel diritto del lavoro” è al secondo ciclo. Complimenti a: Cora Capelli (Fiduciaria Antonini SA), Sara Cervone (Fidi BC SA), Barbara Francini (Alba Advisors SA), Sara Longoni (Sowre SA), Simona Manfrin (Seven for All Mankind int. Sagl), Matteo Mangiacavalli (Basilese Assicurazioni), Francesca Palma (Fidi BC SA), Alessandro Picchi (Pinco SA), Federica Ponti (Primestudio SA), Nicole Risi (Physio Sport Progress Sagl), Valeria Tinari (Sowre SA), Agnetha Tomasi (Fidecam SA). Nella foto sono anche presenti le relatrici Avv. Roberta Bazzana-Marcoli e Avv. Rosella Chiesa-Lehmann.

Diplomati “Competenze nel diritto del lavoro”

Il prossimo ciclo prenderà avvio il 19 settembre.

Barbara Francini, Alba Advisors SA
Reputo che il corso si stato strutturato molto bene, fornendo ai partecipanti tutte le informazioni legate alla parte di diritto sul lavoro con cui una persona che segue la gestione del personale può trovarsi confrontata. L’organizzazione decisa con lo svolgimento di un modulo ogni 30-40 giorni dava il tempo al partecipante di rivedere quanto illustrato durante il corso e “metabolizzarlo” prima di passare a quello successivo. Ogni modulo integrava anche domande/ esercizi pratici svolti che permettevano di mettere subito alla prova quanto appreso. Le relatrici sono state esaustive e con esempi pratici sono riuscite a spiegare semplicemente anche i concetti più ostici. Io ho trovato questo percorso di grande utilità nel mio lavoro quotidiano e mi ha fornito una consapevolezza maggiore anche semplicemente nelle fonti del diritto da utilizzare per cercare le informazioni che mi occorrono.

Matteo Mangiacavalli, Baloise Assicurazioni SA
Il percorso è stato ben strutturato, attraverso aspetti prettamente teorici per comprendere la giurisprudenza e altri pratici, dove si è potuto trattare casi concreti e attuali. Ho ricevuto input estremamente utili, che mi permetteranno di comprendere meglio come agire davanti ad una situazione di gestione del personale all’interno del mio contesto lavorativo. Gli esempi e le consulenze che abbiamo ricevuto dagli avvocati che hanno tenuto le lezioni, sono sia applicabili al mio lavoro quotidiano, sia un punto di partenza dove ragionare per gestire in maniera efficace una problematica legata al ciclo di vita del dipendente e alla sua relazione con il datore di lavoro.

Francesca Palma, Fidi BC SA
L’interazione con le docenti è stata molto attiva e ricca di spunti utili e applicabili in campo professionale. L’esemplificazione così come i casi pratici hanno permesso di dare un elevato grado di concretezza a quanto trattato dalle docenti che si sono sempre manifestate puntuali ed esaurienti nel rispondere ai quesiti posti dalla classe. La loro flessibilità e l’elevato grado di conoscenza della materia hanno permesso di chiarire diverse casistiche particolari e lacunose che si riscontrano in ambito del diritto del lavoro.

Alessandro Picchi, Pinco SA
Consiglierei sicuramente questo corso ad altri professionisti. È stato un corso interessante ed esaustivo. Lo raccomanderei sia a chi, come me, è alle prime armi con le competenze nel diritto del lavoro, sia a chi ha già una certa esperienza in materia. Strutturato in questa maniera, si affronta l’argomento – che è ovviamente molto vasto – diviso per tematiche precise, soprattutto con riferimento a casi pratici. Questo può facilitare molto la comprensione e soprattutto la messa in pratica durante lo svolgimento della propria attività lavorativa. Lo consiglio anche perché abbiamo sempre avuto l’opportunità di porre domande, sottoporre questioni particolari affrontate nella realtà quotidiana del lavoro e, in generale, sciogliere i nostri dubbi sul tema.

Federica Ponti, Primestudio SA
Sono diversi gli obiettivi che ci si pone quando si inizia a frequentare una formazione continua. I miei sono sempre stati quelli di tenermi aggiornata su un tema complesso come quello del diritto del lavoro e poter così offrire nel pratico una consulenza completa ed esaustiva al cliente.

Conclusioni

Investire in modo costante nella formazione dei propri collaboratori è una delle migliori azioni concrete da attuare per contare su risorse umane qualificate e fidelizzarle. Un progetto win-win.

Terza edizione del corso “Impiegato/a export con diploma delle CCIS”: novità previste in autunno 2023

Aperte le iscrizioni!

Sei giornate di corsi forniscono un approccio pratico alla pianificazione e alla gestione delle attività di esportazione.
I nostri relatori, che operano con successo sul nostro territorio, vi mettono a disposizione gli strumenti e le informazioni utili per importare ed esportare con successo e acquisire competenze nella negoziazione e nello sviluppo di contatti commerciali con l’estero. La documentazione del corso e le liste di controllo vi permetteranno di iniziare a gestire al meglio la vostra attività quotidiana di importazione ed esportazione. Il diploma delle Camere di commercio e dell‘industria svizzere (CCIS) costituisce una base preziosa per profilarsi sul mercato del lavoro. Inoltre, questo corso di perfezionamento permetterà di accedere in seguito a programmi di formazione più avanzati, come i corsi «Specialista in commercio estero» e «Capo del commercio estero».

NUOVO: Corso introduttivo principianti di Import/Export

Il nuovo corso introduttivo della durata di due giorni e mezzo, si rivolge a chi ha cambiato carriera oppure intende farlo e ha avuto pochi o nessun contatto con il commercio estero. Alcune persone interessate ai corsi di import/export trovano gli argomenti troppo complessi o difficili da comprendere per mancanza di esperienze pratiche. Per questo motivo è stata creata questa “fase preliminare”.


INFO UTILI:

10 anni LIFT Ticino: festeggiamenti e visioni future

LIFT ha come principale obiettivo quello di creare un ponte tra mondo scolastico e mondo professionale, per facilitare la transizione dei e delle giovani che terminano la scuola media. Dopo aver preso avvio nel 2006 nella Svizzera tedesca, il progetto è giunto dal 2013 anche nel Canton Ticino, dove quest’anno si sono celebrati i primi 10 anni di attività.

Per l’occasione si è tenuta una serata-evento lo scorso 10 maggio presso la scuola media di Agno. Alla serata hanno partecipato una settantina di persone, tra rappresentanti del mondo scolastico, istituzionale e aziendale.
Era presente anche l’On. Marina Carobbio Guscetti, Consgliera di Stato e Direttrice del Dipartimento educazione, cultura e sport, che è intervenuta con un breve discorso nel quale ha spiegato di conoscere bene il progetto LIFT già dalla sua precedente attività politica a Berna e di apprezzarne i contenuti e i benefici che porta ai giovani e alle giovani.

In seguito, il pubblico ha potuto assistere ad una breve presentazione del programma LIFT e del suo sviluppo nel Cantone, e alla proiezione di un filmato, realizzato appositamente per l’occasione grazie alla collaborazione tra LIFT e il CERDD, il centro di risorse didattiche e digitali del Cantone Ticino (è possibile vedere il filmato tramite questo link).

A conclusione dell’evento, si è svolta una tavola rotonda, moderata dalla giornalista Agata Galfetti, sul tema degli sbocchi professionali per gli allievi e le allieve di quarta media. Alla discussione hanno partecipato Oscar Gonzalez (Divisione della formazione professionale), Massimo Genasci-Borgna (Ufficio orientamento scolastico e professionale), Daniela Bührig (AITI), Sara Rossini Monighetti (in rappresentanza della Cc-Ti), Christian Romanenghi (ex allievo LIFT) e Alex Manfredi (LIFT).

È noto che molti ragazzi e ragazze riscontrano delle difficoltà, di vario tipo, nel percorso di transizione tra mondo scolastico e mondo professionale. Oppure la difficoltà non emerge tanto nel trovare un posto di apprendistato, bensì nel riuscire a mantenerlo. I giovani da aiutare sono molti ma fortunatamente essi possono anche contare su una vasta rete di misure. È quindi importante che tutti gli attori presenti sul territorio collaborino strettamente per il bene di ragazzi e ragazze e per il raggiungimento dell’obiettivo comune che è quello di diminuire la disoccupazione giovanile.

Il principale obiettivo di LIFT resta quello di permettere ai giovani di sperimentare concretamente il mondo del lavoro, già durante la terza e la quarta media. Grazie al programma di LIFT, avranno così maggiori possibilità di ottenere un posto di apprendistato (o altra collocazione) ed iniziare il loro percorso professionale nel migliore di modi.

LIFT ha infatti molteplici effetti positivi sui giovani. Ne aumenta l’autostima e la motivazione, arricchisce il loro curriculum vitae e amplia la rete di conoscenze professionali e sociali. Tutti questi elementi permettono loro di trovare più facilmente un posto di apprendistato. Le cifre per il 2022 mostrano che, a livello nazionale, il 63% dei giovani che hanno partecipato a LIFT hanno trovato una soluzione di formazione (AFC o CFP) immediatamente al termine della scuola media.

Il futuro: concretezza per i giovani

Attualmente le sedi di scuola media che offrono LIFT ai loro allievi e alle loro allieve sono undici: dieci scuole pubbliche e una privata. Ci auguriamo che in futuro altre sedi possano seguire l’esempio e lanciarsi nell’avventura LIFT.

I giovani che possono beneficiare del programma e le loro famiglie sono riconoscenti alle scuole che decidono di inserire LIFT nella loro offerta. Citiamo l’esempio di Chiara (nome noto alla redazione), ragazza molto timida che in terza media accetta di partecipare a LIFT. Le viene offerta la possibilità di effettuare uno stage (posto di lavoro di settimanale) nel settore marketing e relazioni pubbliche di una banca. Le prime settimane ha un atteggiamento molto chiuso, esegue i compiti con impegno, ma quasi non parla e si relaziona solo con la persona responsabile dello stage LIFT all’interno della banca. Ma col passare del tempo, Chiara acquista pian piano maggior fiducia, diventa più estroversa e comunica molto più facilmente con gli adulti. Tanto che collabora con profitto all’allestimento di un evento nel foyer della banca, occupandosi anche dell’accoglienza del pubblico. Chiara ha poi concluso la quarta media e trovato un posto di apprendistato, anche se non nel settore bancario.

Queste storie di successo potranno continuare in futuro grazie a LIFT e a tutti i suoi partner (statali e non), che sono fondamentali sotto il profilo finanziario – ricordiamo che LIFT è un’associazione no profit – o nel fornire un aiuto pratico alla crescita del programma.  

Il ruolo della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi è per LIFT molto importante perché permette a LIFT di farsi conoscere nel mondo economico e aziendale. Sappiamo che potremo contare anche in futuro sul sostegno della Cc-Ti e ci impegneremo a ripagare la fiducia continuando a puntare su risultati concreti, per il bene dei e delle giovani che cercano di trovare e di percorrere la loro strada nel mondo professionale.


Filmato su Youtube


Articolo a cura di Alex Manfredi, Coordinatore regionale Ticino del progetto LIFT

Evento Paese EAU-KSA: retrospettiva

Su iniziativa della Camera di commercio dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti), con il supporto dei “Partner dell’Internazionale 2023” Allianz Trade Switzerland, Cippà Trasporti SA, Switzerland Global Enterprise, il polo linguistico e formativo capeggiato da Ti-Traduce e M. Zardi & Co, e con la partecipazione di Fidinam DMCC, dell’imprenditore seriale Matteo Boffa e di Pini Group, il 25 maggio scorso presso il Suitenhotel Parco Paradiso si è tenuto un evento volto a presentare alle PMI della Svizzera italiana le opportunità offerte da Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Una sessantina i partecipanti.

Nei suoi saluti iniziali, Monica Zurfluh, responsabile del servizio Commercio internazionale della Cc-Ti, ha voluto da un lato evidenziare il ruolo della Cc-Ti nella tutela e promozione degli interessi di tutti i settori economici, anche in relazione con le loro attività internazionali, e dall’altro come l’informazione, la consulenza e la messa in rete con partner esperti, quali i Partner dell’Internazionale, siano alla base delle attività del servizio Commercio internazionale. In questo contesto, gli Eventi Paese organizzati in stretta collaborazione con i Partner dell’Internazionale vantano una lunga tradizione.

I due Paesi oggetto dell’evento rappresentano il primo rispettivamente il secondo partner commerciale della Svizzera nella regione. L’importanza di queste due Nazioni e più in generale dei Paesi del Golfo è considerevole, tanto dal punto di vista politico quanto da quello economico. Pur essendo diversi per dimensioni, forza economica e condizioni quadro, essi sono per lo più accomunati dalla forte dipendenza dal petrolio e dal gas e dalla necessità di attuare riforme economico-sociali. Dalle crisi nascono però le migliori opportunità: ecco quindi che temi quali la diversificazione, la privatizzazione, la necessità di sviluppare competenze e talenti locali, il bisogno di nuove tecnologie e innovazioni, ma anche di creare un clima favorevole agli investimenti e al business, non senza dimenticare che qualsiasi opportunità può anche sollevare problematiche e celare rischi, hanno costituito il fil rouge dell’evento.

I profondi cambiamenti in atto nella regione e le opportunità, anche settoriali, che si vengono a creare sono stati ampiamente illustrati da Abier Nasr e Larbi El Attari, rispettivamente Deputy Head e Commercial Counsellor presso lo Swiss Business Hub Middle East, l’ufficio congiunto del Dipartimento federale degli affari esteri e di Switzerland Global Enterprise (S-GE) nella regione.

A seguire, Marco Arrighini, Manager Credit Risk e responsabile della regione sud di Allianz Trade Switzerland ha tracciato una mappa dei rischi, un esercizio indispensabile per essere in grado di prendere decisioni informate.

Gaetano Loprieno, consulente logistico di Cippà Trasporti SA ha poi illustrato le principali modalità di trasporto e i più comuni termini di consegna delle merci nella regione, sottolineando altresì che dal 2014 tra AELS e GCC vige un accordo di libero scambio (l’UE non dispone ancora di tale accordo, ndr).

Il Managing Director di Fidinam DMCC Stefano Menotti ha quindi fatto il punto sugli aspetti amministrativi e fiscali da conoscere per chi opera in loco, con particolare riferimento alla tassazione diretta e indiretta, alla doppia imposizione e alla gestione delle buste paghe nei due Paesi, nonché alle condizioni offerte dalle free zone negli Emirati Arabi Uniti e dalle costituende zone economiche speciali in Arabia Saudita.

Le testimonianze sono state affidate a Matteo Boffa, giovane imprenditore ticinese e investitore a impatto, e a Umberto Ceccarelli, Innovation & Business Developer dello studio d’ingegneria Pini Group. Il primo ha illustrato come gli EAU siano terreno fertile per dar voce alle nuove generazioni che hanno idee impattanti e innovative, con un modello di business sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale e finanziario. Il secondo ha invece ha condiviso preziosi spunti di riflessione sulla conduzione degli affari in particolare in Arabia Saudita, sottolineando la necessità di stabilire una presenza locale e di coltivare relazioni affidabili e durature.

Per i partecipanti, una sessantina, l’aperitivo a seguire è stata un’occasione preziosa per fare networking.

Un evento a 360° gradi quello del 25 maggio, senza presunzione di esaustività e completezza, ma che ha voluto dare ai presenti importanti basi di riflessione per operare su questi mercati nonché strumenti e, soprattutto, contatti utili per i necessari approfondimenti.


Partner dell’Internazionale 2023

Come migliorare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse

Evento in collaborazione con TicinoEnergia

Lo scorso giovedì 23 marzo, presso la Pagani Pens SA di Lamone, si è tenuto l’evento “Come migliorare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse” in collaborazione con TicinoEnergia.

Visto i molteplici fattori che influenzano in modo negativo ed imprevedibile l’andamento del mercato e i sempre più importanti costi supplementari causati dall’inefficienza nell’utilizzo delle risorse a cui le aziende devono far fronte, l’evento è servito per illustrare alle numerose aziende presenti il programma Reffnet. Programma che ha come obiettivo di supportare le aziende Svizzere nella riduzione del loro impatto ambientale e della loro dipendenza delle materie prime. Ciò richiede competenze in molti ambiti, ragione per cui diverse organizzazioni hanno aderito alla rete svizzera per l’efficienza delle risorse.

Dopo il saluto di benvenuto da parte della Cc-Ti e della Signora Rossanna Porotti di Pagani Pens, la parola è passata alla Signora Caterina Carletti (SUPSI) che ha illustrato il ruolo della sostenibilità in ambito aziendale. Successivamente Luca Pampuri ha illustrato il programma Reffnet.ch e altri programmi offerti da TicinoEnergia.

Per concludere la presentazione, Alessandro Sgotto di Pagani Pens, ha descritto il loro caso sviluppato e seguito dagli esperti di Reffnet. Prima di concludere con un aperitivo, per i presenti è stato possibile visitare gli stabilimenti di Pagani Pens, al fine di poter mostrare i processi produttivi necessari per la creazione delle loro penne.


AGIAMO INSIEME 2023

Valorizzare la PERSONA in azienda

Un appuntamento annuale per ripercorrere il reinserimento di figure professionali con difficoltà di salute che, insieme alle imprese, hanno ricostruito con impegno e successo la propria vita professionale.

Un binomio, azienda-collaboratore, gratificante e certamente condiviso e raccontato in questo evento attraverso testimonianze e filmati.

Un’occasione che ha dimostrato quanto l’impegno coeso dei vari “attori” (persona, famiglia, azienda, economia e Istituzioni) diventi premiante per tutti.

L’evento si è svolto lunedì 20 marzo 2023, presso il Teatro Sociale di Bellinzona. Durante la serata sono intervenuti i Consiglieri di Stato Raffaele De Rosa, direttore del Dipartimento della sanità e della socialità, e Christian Vitta, direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia.

Oltre a loro, gli interlocutori sono stati Cristina Maderni, Vice Presidente Cc-Ti e Monica Maestri, Capoufficio AI. 

Le premiazioni sono state accompagnate dalla performance teatrale dell’attrice Laura Curino, con storie ispirate al mondo del lavoro tratte dal suo spettacolo “Partita doppia”.  

Quest’anno le aziende premiate sono:

  • GF Agie Charmilles SA – Losone
  • Marchetti SA – Airolo
  • Veragouth SA – Bedano

Video completo della serata

al LAC, l’innovazione è il motore della nostra economia

Marzo 2023: Primo evento del Gruppo Corriere del Ticino, in collaborazione con la Camera di commercio e dell’industria del Cantone Ticino, dedicato all’innovazione con la presentazione di casi concreti applicati.

Oltre 120 ospiti hanno assistito al primo evento organizzato dal Gruppo Corriere del Ticino in collaborazione con la Camera di Commercio del Canton Ticino con focus su esempi concreti di innovazione aziendale. Luca Albertoni attraverso una serie di domande mirate ai relatori, ha condotto il pubblico ad approfondire quali sono le principali sfide nella reale innovazione per le aziende. Molte volte si pensa che essere innovativi significhi progettare nuovi prodotti «spettacolari», ma in realtà nella quotidianità per le aziende innovare significa ben altro.

Nel corso della serata abbiamo potuto scoprire le sfide che la Tenconi deve affrontare quotidianamente grazie a Radovan Grebic, il quale ci ha illustrato la loro filosofia aziendale che grazie a un approccio innovativo alla gestione della produzione ha permesso di renderli anche molto più sostenibili da un punto di vista energetico. Ieri sera abbiamo potuto constatare che nell’economia reale è molto più importante innovare i processi, in modo che possano permettere di migliorare tutta la gestione aziendale che soprattutto dopo il periodo pandemico, ha visto arrivare un alto numero di sfide estremante importanti per il futuro di tutte le aziende in modo trasversale.

Anche Giuseppe Perale di IBI SA e Fabio Rezzonico di Swiss Medical Network, hanno illustrato la loro visione e le loro principali difficoltà nell’introdurre nuovi modelli nelle proprie aziende. Perale ha spiegato molto bene che ad oggi, innovare in campo medtech è molto difficile in quanto la burocrazia è un elemento che impedisce o restringe di molto il campo d’azione. Fabio Rezzonico ha illustrato un nuovo modello per combattere gli aumenti dei premi di cassa malati grazie a un sistema incentivante focalizzato sulla salute del paziente più che sulla cura della malattia.

Marco Zaffalon ha spiegato in modo molto chiaro i principali temi legati all’intelligenza artificiale, di quanto sta aiutando a innovare e migliorare molti settori economici, spiegando bene quali sono le principali incognite e punti di forza di una tecnologia estremamente disruptive senza dimenticare il dibattito creato dall’arrivo di chatGPT nel modo accademico, formativo e economico.

LINK all’evento:
https://www.cdt.ch/news/economia/linnovazione-e-il-motore-della-nostra-economia-311153?naxos-preview=true


Scoprire i prossimi eventi:
https://eventi.cdt.ch/

Risultati inchiesta congiunturale 2022-2023

2022 tutto sommato positivo per le aziende ticinesi, le incertezze inducono a previsioni meno favorevoli per il 2023.

Sulla base dell’annuale inchiesta congiunturale condotta presso i soci della Cc-Ti, alla quale hanno partecipato 247 aziende, l’anno 2022 è stato in generale di segno tutto sommato positivo per le imprese ticinesi, malgrado le crescenti difficoltà legate ai costi dell’energia, alle reperibilità e ai prezzi delle materie prime e, per le aziende esportatrici, alla forza del franco. Difficoltà che per talune aziende raggiungono livelli anche molto preoccupanti.

Fra i parametri più importanti, va rilevato che il livello degli investimenti, è rimasto buono nel 2022 e sembra stabile anche nel 2023, con il 44% delle aziende che ha investito e intende investire. Il valore è leggermente superiore ai due anni precedenti caratterizzati dalle note difficoltà causate dalla pandemia. Soprattutto nel settore industriale/artigianale vi è stato un incremento dal 61 al 67% delle imprese che hanno investito o che investiranno.

L’autofinanziamento è rimasto costante, con il 33% delle aziende che lo considera buono e il 37% soddisfacente, valori praticamente invariati rispetto agli anni passati.

Preoccupa comunque in prospettiva la costante riduzione dei margini di utile, in atto già da qualche anno, e che potrebbe portare a medio termine ad una perdita di competitività e quindi avere anche con riflessi sull’occupazione, che per il momento si conferma stabile.

Le previsioni per il 2023 indicano un andamento un po’ meno positivo, considerate le molte incertezze nel panorama internazionale.   Rispetto al 2022, anno considerato buono dal 36% delle imprese, si passa al 32% di andamento buono previsto per il primo semestre 2023 e al 28% per il secondo semestre del 2023. In generale gli indicatori restano su livelli considerati soddisfacenti, ma prevale comunque l’attesa di una certa flessione nel 2023 qualora si confermassero le difficoltà con le materie prime e nell’ambito dell’energia. In effetti, ben il 74% delle aziende segnala aumenti del costo dell’elettricità di oltre il 10% nel 2023. Malgrado praticamente tutte le aziende che si sono espresse abbiano previsto misure per ridurre i costi energetici, i timori di dover sospendere almeno parzialmente la produzione sono considerevoli, con conseguenze importanti sulle forniture, sui prezzi, sui margini e sugli investimenti. A questo proposito, grazie alla collaborazione con Enerti SA, la società delle aziende di distribuzione di energia elettrica in Ticino, le imprese possono avere la possibilità di ottenere modelli tariffali con prezzi bloccati per un determinato periodo. L’andamento 2022 e le previsioni 2023 sono perfettamente in linea con quanto rilevato negli altri Cantoni.


1.         Andamento generale degli affari

L’andamento generale degli affari nel 2022 è risultato di segno positivo, sostanzialmente confermando le aspettative espresse nel 2021, con un recupero rispetto ai due anni caratterizzati dalla pandemia di Covid. Il 77% delle imprese ha valutato in maniera favorevole l’andamento degli affari nello scorso anno (soddisfacente per il 41% delle aziende, buono per il 36%). Le tendenze sono simili per le aziende esportatrici (soddisfacente per il 42% e buono per il 38%), malgrado le note difficoltà a livello internazionale.

Per quel che riguarda le previsioni sull’andamento degli affari a breve termine, cioè̀ per i prossimi 6 mesi, la tendenza è invece in calo. Prevale una certa positività, ma un buon andamento degli affari è in calo e previsto dal 32% delle aziende (41% lo valuta soddisfacente, mentre il trend negativo/mediocre passa dall’attuale 21% al 25%).

Per il secondo semestre del 2023, le previsioni sono di un’evoluzione soddisfacente per il 46% delle aziende, ma le previsioni di andamento buono scendono ulteriormente al 28%. Il segno negativo concerne il 25% delle imprese, anche se un andamento pessimo è segnalato “solo” dal 5-6% delle risposte.

2.         Margine di autofinanziamento delle imprese

Come sempre, particolare attenzione viene data ai valori espressi quanto al margine di autofinanziamento delle aziende, perché si tratta di un indicatore importante del loro stato di salute. Il valore resta costante con il 70% delle imprese che giudica positivamente il margine di autofinanziamento (37% soddisfacente, 33% buono) e la conferma di questa tendenza è un indicatore importante della capacità competitiva del nostro sistema.

3.         Investimenti

Riflessi della situazione pandemica e dell’incertezza generale si notano negli investimenti. Pur rimanendo il livello molto buono, anche se paragonato agli altri cantoni, si nota una certa flessione. Il 44% delle aziende ha investito (come termine di paragone vi sono il 2018 con il 50% e il 2019 con il 46%). Si conferma comunque, senza sorprese, che la quota maggiore di investimenti è nel settore industriale (67% delle aziende ha investito) e nella categoria delle aziende grandi (con oltre 100 dipendenti), nella quale il 77% delle imprese ha effettuato investimenti.  

Il calo è tutto sommato entro limiti fisiologici date le molte incertezze di questi ultimi anni, legate soprattutto agli effetti della pandemia anche sulle supply chain, alla difficile reperibilità delle materie prime e ai loro prezzi, così come gli aumenti dei costi dell’energia.

Per il 2023 il valore di chi prevede investimenti è invariato (44%), di per sé fatto rassicurante, visto che d’altra parte si prevede un rallentamento congiunturale.

4.         Attenzione verso l’occupazione

Come negli anni scorsi, l’attenzione verso l’occupazione è confermata anche nel 2022 con una sostanziale stabilità dell’effettivo espressa dal 63% delle aziende. Un aumento è segnalato dal 24% e una diminuzione dal 13%, in linea con quanto sempre rilevato. Malgrado le difficoltà e le incertezze di vario genere, l’occupazione non ha subito contraccolpi. Dato interessante è che, anche qui, nonostante vi siano aumenti di costi (v. energia) e altre problematiche non da poco, ben il 72% prevede una stabilità dell’effettivo per il 2023 e solo il 7% stima che vi possa essere una diminuzione.

5.         Problematica dell’energia

Una delle domande dell’inchiesta verteva sulla questione energetica. In termini di consumi, il 52% delle aziende risulta essere sotto i 100 Mwh/anno di consumo all’anno, il 29% fra i 100 e i 500 Mwh/anno e il 19% sopra i 500 Mwh/anno. Nel settore industriale/artigianale e per le aziende oltre i 30 collaboratori, senza sorprese, aumenta la proporzione di chi consuma oltre i 100 Mwh/anno.

L’aumento dei costi tocca praticamente quasi tutti, in proporzioni diverse, Ben il 17% delle risposte indica un aumento di oltre il 50%, valore che sale al 29% delle risposte per il settore secondario e raggiunge picchi del 33% delle risposte per le aziende più grandi.

Interessante notare che i vettori energetici più utilizzati quali l’elettricità (40%), il gas (34%) e il gasolio (38%), anche se va rilevato che spesso le aziende usano più vettori contemporaneamente.

Fra le misure prese per cercare di contenere i costi (risposte multiple possibili), figurano la negoziazione del prezzo con i fornitori (24%), l’autoproduzione (21%), il miglioramento dei processi (34%), l’adattamento dell’illuminazione (57%), del riscaldamento (19%). Oltre a misure varie (21%). È molto basso il numero di aziende che NON hanno preso alcuna misura (25 sulle 247 che hanno partecipato).

In caso di limitazione dell’approvvigionamento energetico (elettricità o altro), l’8% delle aziende prevede di sospendere completamente l’attività, una sospensione parziale è prevista dal 39% e il telelavoro è un’alternativa per il 51% (con ovviamente una proporzione molto maggiore nei servizi rispetto al settore secondario). Comportamenti anticipatori sono la modifica della fonte di approvvigionamento usata finora (8%), un piano di continuità (21%) e le istruzioni date dalle autorità (79%).

6.         Difficoltà di approvvigionamento di materie prime

La percentuale rispetto allo scorso anno è chiaramente aumentata da circa il 30% al 44%. Con un picco del 71% per le aziende del secondario (industria/artigianato), mentre per servizi e commercio la percentuale si inverte.

Le conseguenze sono molteplici: ritardo di forniture (85%), aumento dei prezzi di acquisto (81%), aumento dei costi di trasporto (59%), riduzione dei margini (56%), rallentamento dell’attività (48%) e la sospensione o lo spostamento di progetti (28%).

Le misure prese vanno dalla ripercussione sui prezzi di vendita (60%), all’utilizzo di materiale sostitutivi (26%), passando per la diminuzione della produzione (14%) e la rinegoziazione di contratti (24%). Per arrivare alla diversificazione dei fornitori (53%) e all’aumento degli stock (41%). Solo il 6% segnala la possibilità di ricorrere al lavoro ridotto per parte del personale.

I prezzi delle componenti sono aumentati praticamente per tutti, fino al 10% per il 50% delle imprese, per le restanti gli aumenti variano dall’11 al 100% e oltre. In media, per il 2023, sono previsti aumenti dello stesso tenore, con un 46% che rileva un incremento fra l’11 e il 50%.

Hanno partecipato all’inchiesta 247 imprese associate alla Cc-Ti, che impiegano in tutto 14’470 dipendenti nel cantone.

Si tratta di 83 aziende del settore industria-artigianato e di 164 del comparto commercio e servizi.       
Un campione di aziende consolidato da un rilevamento che si svolge ormai da oltre dieci anni, per cui i risultati sono da considerarsi attendibili e, inoltre, le tendenze che emergono sono sempre confermate da altre ricerche congiunturali condotte da istituti federali e cantonali e dai dati ufficiali.

L’indagine della Cc-Ti, che ha coinvolto 143 realtà̀ aziendali che operano sul mercato interno e altre 104 orientate invece all’export, mira appunto a fornire indicazioni sulle tendenze generali dell’economia ticinese, senza volersi sostituire ad analisi più mirate effettuate da singoli settori economici.

L’inchiesta è stata condotta unitamente alle Camere di commercio e dell’industria di Friborgo, Ginevra, Giura, Neuchâtel, Vaud e Vallese.Le Camere di commercio e dell’industria della Svizzera tedesca operano individualmente, ma seguendo lo stesso schema.


Link ai risultati delle Camere degli altri Cantoni che hanno condotto l’inchiesta comune (alcuni dati sono accessibili solo ai soci delle rispettive Camere)

VD:      www.cvci.ch/fr/conjoncture/actualites/details/news/un-bilan-economique-2022-positif-laisse-place-a-davantage-dincertitudes-pour-2023-notamment-sur-le-front-de-lelectricite.html

JU:      www.ccij.ch/News/Enquete-conjoncturelle-dautomne-2022-la-confiance-predomine-malgre-tout-

NE:      www.rtn.ch/rtn/Actualite/Region/20221024-L-economie-neuchateloise-tient-le-coup-mais-2023-sera-difficile.html

FR:      www.laliberte.ch/info-regionale/economie/l-industrie-fribourgeoise-s-attend-a-une-degradation-des-conditions-economiques-666190

GE:      www.ccig.ch/blog/2022/11/Une-belle-annee-2022-mais-perspectives-plus-compliquees

Inchieste condotte da altre Camere di commercio e dell’industria svizzere con i propri associati

BS/BL: ww.hkbb.ch/Stimmungsbarometer/Stimmungsbarometer_Herbst_2022.php

Svizzera orientale (SG, TG, AI, AR): www.konjunkturboard.ch/ostschweizer-wirtschaft-weiter-guter-verfassung-%E2%80%93-kommt-die-wirtschaftliche-abk%C3%BChlung-0

ZH: www.zhk.ch/de/wirtschaft-und-politik/konjunktur-und-wachstum/zuercher-wirtschaftslage-bleibt-erfreulich.html

Alcune Camere di commercio e dell’industria si basano di regola sui rapporti degli Uffici cantonali di statistica oppure su valutazioni del KOF.


Materiale informativo


Archivio delle edizioni passate

Dovuta diligenza in materia di diritti umani: una guida per le aziende

Dopo aver dedicato un webinar a questo importate tema lo scorso settembre, segnaliamo la pubblicazione di una guida aggiornata edita dalla Confederazione, nel quadro del Piano d’azione nazionale “Imprese e diritti umani” della Svizzera 2020–2023 (PAN).

Aspettative crescenti sulla condotta aziendale responsabile

Le imprese, in particolare quelle attive a livello globale, sono valutate sempre più spesso in base all’impatto delle loro attività sui diritti umani e sull’ambiente. Allo stesso tempo, le aspettative dei Governi, della società, dei clienti privati e commerciali e degli investitori che le aziende rispettino i diritti umani stanno aumentando.

Di fronte alle richieste di maggiore responsabilità da parte delle aziende, le Nazioni Unite hanno adottato nel 2011 i Principi Guida delle Nazioni Unite su Imprese e Diritti Umani che descrivono la responsabilità fondamentale delle imprese di garantire il rispetto dei diritti umani e di non incidere negativamente su tali diritti attraverso le loro attività o le loro relazioni commerciali lungo l’intera catena di fornitura. Inoltre, gli stessi principi sono contenuti nelle Linee Guida dell’OCSE destinate alle Imprese Multinazionali, che comprendono un catalogo più ampio di tematiche relative al comportamento responsabile dell’impresa (RBC). Nel quadro del Piano d’azione nazionale “Imprese e diritti umani” della Svizzera 2020–2023 (PAN), anche la Confederazione promuove il comportamento responsabile delle imprese. Il Consiglio federale richiede alle imprese che si assumano la loro responsabilità in materia di diritti umani. La condotta aziendale responsabile è un importante motore per lo sviluppo sostenibile ed assume un’importanza strategica per le aziende. Secondo gli standard internazionali l’attuazione della dovuta diligenza in materia di diritti umani si articola in sei fasi (v. grafico esplicativo).

Nuovi requisiti legali in Svizzera

Sono sempre più numerosi gli obblighi legali sulla dovuta diligenza e trasparenza per le aziende. In Svizzera, ad esempio, sulla base del controprogetto indiretto all’iniziativa popolare “Per imprese responsabili – a tutela dell’essere umano e dell’ambiente”, si introducono nuovi obblighi per le aziende in tre aree tematiche:

  • la rendicontazione non-finanziaria,

e obblighi di dovuta diligenza e trasparenza nell’ambito

  • dei minerali dei conflitti e
  • del lavoro minorile.

Le disposizioni sono entrate in vigore il 1° gennaio 2022, e si applicheranno per la prima volta nell’anno fiscale 2023.

Iniziare a cimentarsi nell’implementazione della dovuta diligenza

La maggior parte delle aziende si è già dotata di varie misure e processi relativi alla dovuta diligenza in materia di diritti umani, per esempio nell’area della salute e sicurezza sul lavoro, della non discriminazione o del lavoro minorile. Spesso, tuttavia, questi processi non sono stati istituiti nel contesto della dovuta diligenza sui diritti umani e, quindi, non sono immediatamente riconducibili ad essa. Un buon punto di partenza per implementare efficacemente la dovuta diligenza è quindi condurre un’analisi delle misure esistenti per valutare in che misura l’azienda già soddisfa i sei elementi fondamentali della dovuta diligenza e quali sono, eventualmente, le lacune da colmare. L’obiettivo è di partire da quello che già esiste e funziona. Sulla base di quest’analisi, si identificano misure utili per l’ulteriore sviluppo dei processi di dovuta diligenza e si può elaborare un primo rapporto sull’argomento.

Peculiarità per le PMI

La responsabilità di rispettare i diritti umani si applica a tutte le aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni. Tuttavia, l’implementazione concreta della dovuta diligenza varia a seconda delle dimensioni e del profilo di rischio dell’azienda, che deve sempre essere vincolato alle circostanze specifiche e al contesto operativo dell’azienda. Le peculiarità per le PMI derivano, per esempio

  • dalla capacità e il grado di formalizzazione dei processi aziendali e della struttura di gestione associati alla dovuta diligenza;
  • dalla natura delle relazioni con i fornitori e la complessità della catena di approvvigionamento. Infatti, le PMI mantengono relazioni più strette con i fornitori e presentano catene di fornitura che permettono di semplificare notevolmente i processi di dovuta diligenza.

Ciononostante, le misure specifiche adottate devono sempre tenere conto della gravità degli impatti sui diritti umani. Gli impatti gravi richiedono misure appropriate indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda. Una PMI con un alto profilo di rischio dovrebbe quindi implementare processi di dovuta diligenza più stringenti di una PMI caratterizzata da rischi meno elevati. Pertanto, il contesto e l’attività di un’azienda sono il primo elemento da considerare nel progettare la dovuta diligenza, mentre la dimensione dell’azienda rimane un aspetto secondario.

Nuova pubblicazione sul tema

Una guida pratica per le aziende è stata realizzata da focusright nell’ambito del Piano d’azione nazionale per le imprese e i diritti umani (PAN), su incarico della Segreteria di Stato dell’economia SECO e del Dipartimento federale degli affari esteri DFAE. La guida aiuta sia le PMI che le grandi aziende a sviluppare e implementare processi pragmatici ed efficaci per integrare la dovuta diligenza in materia di diritti umani in linea con i Principi Guida delle Nazioni Unite e le Linee Guida dell’OCSE. Inoltre, indica i primi passi che possono risultare utili alle aziende per impostare la dovuta diligenza. Questa pubblicazione è disponibile attraverso questo link.


Articolo a cura di Regula Meng, Senior Consultant, focusright GmbH

DOCUMENTI UTILI
– pubblicazione “Linee guida pratiche sull’attuazione della diligenza in materia di diritti umani
sito focusright
sito ufficio di coordinazione del Piano nazionale per le imprese e i diritti umani e collegato alla SECO e alla Divisione Pace e diritti umani del DFAE

Rivedere il webinar “Due diligence (Dovuta diligenza) in materia di diritti umani” del 6 settembre 2022

Novità dai percorsi formativi di gestione aziendale

Sono aperte le iscrizioni all’ottava edizione del corso “Specialista della gestione PMI con attestato federale”, che inizierà a febbraio 2023.

Lo specialista della gestione PMI è un professionista che sarà in grado di guidare un’impresa di piccola e media grandezza. La formazione di lunga durata proposta è trasversale a molteplici competenze aziendali e comparti settoriali. Una volta ottenuto l’attestato federale, lo specialista della gestione PMI potrà assumere la direzione operativa di una PMI e/o divenire quadro in una più grande azienda.

Moduli e materie d’esame

Il corso si articola in 352 ore-lezione su tre semestri. I moduli trattano le seguenti sei materie con riconoscimento FIP (Formazione Imprenditori PMI):

  • Gestione generale dell’impresa
  • Leadership, comunicazione, gestione del personale
  • Organizzazione
  • Contabilità e finanza
  • Marketing, pubbliche relazioni, rapporti con i fornitori e la clientela
  • Diritto in materia di gestione PMI

Al termine di ciascun modulo vi sarà un esame modulare. La frequentazione e il superamento di questi sei moduli rendono possibile l’ammissione all’esame federale finale.

Destinatari

Professionisti e impiegati che vogliono acquisire le competenze e le conoscenze per assumere la posizione di quadro in una PMI e/o coordinare i settori di un’azienda di dimensioni più grandi.

  • Collaboratori che si preparano alla successione aziendale.
  • Imprenditori di PMI proveniente dall’estero e che intendono familiarizzare con le caratteristiche culturali e legali della gestione aziendale in Svizzera.

Contributi federali

Gli studenti che frequentano questo corso possono beneficiare di un contributo federale. Per richiedere il contributo si devono soddisfare 4 requisiti. Se tutti i requisiti sono soddisfatti, la Confederazione vi rimborsa il 50 percento dei costi computabili sostenuti.


Informazioni organizzative

Maggiori informazioni: Roberto Klaus,Direttore SSIB Ticino, T +41 79 277 77 76, klaus@cc-ti.ch e Boris Ré, Segretariato percorsi formativi di gestione aziendale, T +41 91 911 51 21, re@cc-ti.ch