Tre puntate televisive ZOOM dedicate agli eventi Cc-Ti

Nell’anno del suo centenario, la Cc-Ti ha voluto focalizzare la sua attenzione su alcune tematiche oggigiorno di massima importanza per l’economia ticinese: l’internazionalizzazione, la digitalizzazione e la responsabilità sociale d’impresa. Questi grandi temi sono stati declinati nel corso dei mesi sotto forma di articoli di approfondimento sia sulla nostra rivista TicinoBusiness e i media ticinesi, sia sul nostro stesso sito internet nonché con eventi informativi che hanno riscosso un ottimo successo di pubblico.

Grazie alla collaborazione con Teleticino, vi riproponiamo le puntate della trasmissione “ZOOM” dedicate ai tre eventi principali svoltisi negli scorsi mesi: “La Giornata dell’Export”, “L’economia del futuro è digitale” e “Responsabilità sociale d’impresa e strategia aziendale”. Brevi approfondimenti televisivi che mettono in luce i vari aspetti delle tematiche affrontate grazie alle interviste e ai commenti dei relatori. Buona visione!

Responsabilità sociale d’impresa e strategia aziendale

La responsabilità sociale delle imprese è un concetto ampio che integra anche aspetti economici ed ambientali. Tre rappresentanti rispettivamente dei settori fashion, alimentare e dell’analisi ambientale hanno esposto le loro strategie per mantenere un equilibrio tra tali esigenze. E questo sforzo funge anche da incentivo per l’innovazione.

L’economia del futuro è digitale

Negli anni Ottanta il parlamento nazionale discusse dell’introduzione di una tassa contro la diffusione dei computer. Oggi la digitalizzazione migliora molti prodotti e servizi, crea delle nuove attività malgrado le incertezze nel mondo del lavoro – e può persino salvare delle vite umane. Di questo e di molto altro ancora se ne è parlato durante l’evento organizzato da Cc-Ti e Swisscom il 26.04.2017

La giornata dell’export

Come evolveranno i rapporti tra la Svizzera e l’Unione Europea dopo la legge d’applicazione del 9 febbraio? L’Europa ha ancora un futuro? A queste e altre domande ha provato a rispondere l’ambasciatore UE in Svizzera Michael Matthiessen, ospite d’onore al Principe Leopoldo di Lugano in occasione della Giornata dell’export della Camera di Commercio del Canton Ticino.

Il Regno Unito si avvicina alla Svizzera

Una conferenza molto interessante quella svoltasi giovedì 11 maggio all’Hotel Parco Paradiso dedicata al Regno Unito, organizzata dalla Cc-Ti in collaborazione con S-GE e il supporto degli sponsor Export (Cippà Trasporti, CRIF, Credit Suisse e Euler Hermes).

Durante gli interventi è emerso come il referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’UE nel giugno 2016 non ha causato – come si poteva pensare – una scossa economica in questo Paese. Ha suscitato invece un certo interesse per l’economia svizzera. Emergono quindi anche delle chances per le esportazioni elvetiche mentre rimane un po’ più di prudenza per il settore finanziario.

L’evento dedicato al Regno Unito ha attirato numerose aziende che hanno seguito con interesse gli interventi dei vari relatori. Nella foto Marco Passalia, Marco Arrighini, Damian Künzi, Geraldine Mortby, Haig Simonian, Peter Steimle e Monica Zurfluh al Parco Paradiso.

Dopo i saluti introduttivi di Marco Passalia, vice direttore e responsabile del Servizio Export della Cc-Ti, è intervenuto Damian Künzi, Vicepresident Global Macro Analysis di Credit Suisse che ha sottolineato come contro le previsioni pessimiste di tanti media, l’economia britannica ha dimostrato la sua forza di resistenza. Rimane comunque una certa incertezza dovuta al rallentamento della crescita, all’aumento dell’inflazione – seppur minore del previsto – ma, come detto da Künzi, si mangia comunque «meno Toblerone per lo stesso prezzo».

In seguito sono intervenute Geraldine Mortby, Deputy Head and Head of Export dello Swiss Business Hub UK & Ireland e Nadja Kolb, consulente S-GE per questi Paesi, che hanno evidenziato come le relazioni commerciali dovrebbero rimanere stabili e invariate almeno fino al mese di aprile 2019.

Opportunità importanti per le aziende elvetiche

Secondo le consulenti di S-GE, i settori più importanti del commercio tra la Svizzera e la Gran Bretagna manterranno la loro posizione privilegiata. Vi saranno anche in futuro delle opportunità interessanti per le aziende elvetiche: ben venga tutto quello che viene concepito e elaborato in Svizzera, per esempio il cioccolato, ma anche prodotti nell’ambito dell’automatizzazione o della nanotecnologia che sono molto importanti per il Regno Unito. Lo stesso vale per prodotti innovativi nel settore assicurativo che concernono applicazioni smartphone o nel contesto della blockchain.

Sempre assicurarsi contro i rischi

Marco Arrighini, Key Account Manager di Euler Hermes, ha in seguito sottolineato ai numerosi partecipanti che, malgrado queste opportunità ed il fatto che il mercato britannico sia uno dei più affidabili, ci sono delle incertezze riguardo il consumo privato, gli investimenti e l’esportazione. A questi si aggiunge la possibilità della volatilità a lungo termine ed anche del numero crescente delle insolvenze.

Due Paesi partner, ma anche rivali

Al termine di questi interventi, è poi seguita un’interessante discussione tra Peter Steimle, Chairman of the Ticino Chapter, della British Swiss Chamber of Commerce e Haig Simonian, Freelance journalist and formerly on the staff of the FT and Economist. Steimle ha innanzitutto evidenziato come la Gran Bretagna è il secondo più grande esportatore europeo. Il Regno Unito ha inoltre un accesso facilitato ai 53 Paesi del Commonwealth e quindi a un mercato con due miliardi di persone. Haig Simonian ha poi constatato come la curiosità nel Regno Unito per la Svizzera è aumentata considerevolmente. Il nostro Paese gode infatti di un forte sviluppo tecnologico e vanta delle relazioni più o meno stabili con l’UE.

Dalla discussione è emerso come vi siano diversi aspetti in comune tra i due Paesi, ma anche delle differenze e persino una concorrenza evidente: entrambe le nazioni dispongono di una forte piazza finanziaria, ma per il Regno Unito il segreto bancario non ha un significato così attuale. “In merito a questo punto la Svizzera deve essere molto attenta” ha affermato Simonian.

Buone maniere britanniche

Al termine dell’evento, grazie al supporto di Ti Traduce, vi è stato anche un momento di approfondimento dedicato al “Business etiquette”.  Nigel Casey ha presentato alcuni buoni consigli di comunicazione e di comportamento per chi desidera approcciarsi alla realtà professionale britannica. Suggerimenti interessanti da mettere sicuramente in pratica.

Tech for Insurance – What’s next for the insurance industry in Switzerland and the UK?

Sponsor export

Le presentazioni

Economic outlook
Damian Künzi, vicepresident Global Macro Analysis, Credit Suisse
Business opportunities for Swiss companies
Geraldine Mortby, Deputy Head and Head of Export, Swiss Business Hub UK & Ireland
Credit risk management
Marco Arrighini, Key Account Manager, Euler Hermes
Business Etiquette
Nigel Casey, Digital Professionals Academy

Incontri e scambi proficui in Iran per la Cc-Ti e la LCTA

Dal 29 aprile al 3 maggio 2017 una numerosa delegazione ticinese (25 persone) ha partecipato alla prima missione in Iran organizzata dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti) e dalla Lugano Commodity Trading Association (LCTA), in stretta collaborazione con Switzerland Global Enterprise (S-GE).

Marco Passalia, Vice direttore della Cc-Ti e General Secretary della LCTA con Pedram Soltani, Vicepresidente della Camera di commercio iraniana (Iran Chamber of Commerce, Industries, Mines and Agriculture)

Ad accompagnare i rappresentanti delle aziende, Michele Rossi e Marco Passalia per la Cc-Ti/LCTA e Monica Zurfluh per S-GE che hanno coordinato il programma e assistito le aziende ticinesi nei vari colloqui avuti in loco con interlocutori iraniani.  I partecipanti, rappresentanti di diversi settori (bancario, fiduciario, commodity trading, energia, automotive, costruzioni,…), hanno infatti seguito un intenso programma, il cui scopo era quello, da un lato, di offrire alle aziende una panoramica conoscitiva del mercato iraniano tramite dei seminari e degli incontri istituzionali, e, al medesimo tempo, di fornire dei contatti concreti con potenziali partner tramite l’organizzazione di incontri B2B.

Oltre ai contatti con le aziende locali, la delegazione ticinese ha incontrato il Chargé d’affaires a.i. dell’Ambasciata Svizzera, Stéphane Rey, che ha fornito un briefing estremamente dettagliato sulla situazione attuale in Iran. Inoltre Marco Passalia, Vicedirettore della Cc-Ti, ha avuto modo di discutere direttamente con Pedram Soltani, Vicepresidente della Camera di commercio iraniana (Iran Chamber of Commerce, Industries, Mines and Agriculture), sottolineando l’importanza del progresso delle relazioni economiche tra Svizzera e Iran e individuando alcuni settori in cui vi è un grande potenziale per lo sviluppo di sinergie, soprattutto nel settore della farmaceutica e delle cosiddette “life sciences”, nel commercio di materie prime e nella moda.

I partecipanti hanno avuto modo, inoltre, di prendere parte alla conferenza organizzata dalla Cc-Ti e dalla LCTA, in stretta collaborazione con la Camera di commercio Iran-Svizzera, intitolata “Key business sectors in Switzerland”. Davanti ad un selezionato pubblico di potenziali partner sono stati presentati i principali settori dell’economia ticinese tramite quattro panel (“Swiss Energy Technologies” / “Swiss Life Sciences” / “Swiss Technologies in the automotive sector” e “Swiss commodity trading”) in cui sono intervenute alcune aziende della delegazione, vere punte di diamante della nostra economia. Si è trattato quindi di un momento chiave del programma in cui le imprese svizzere hanno avuto un’ulteriore occasione di farsi conoscere e di allargare la propria rete di contatti locali.

Gli incontri e gli scambi avuti durante questa visita sono stati molto proficui e il grande numero di partecipanti alla missione va a dimostrare il notevole interesse per l’Iran, Paese che attualmente attira indubbiamente molto. Il successo della missione conferma la pertinenza del lavoro della Cc-Ti e della LCTA sul mercato iraniano. I prossimi passi dipendono ovviamente dagli sviluppi politici in Iran e a livello internazionale, che la Cc-Ti sta monitorando attivamente.

Cc-Ti e LCTA continueranno anche in futuro a creare queste ottime occasioni per conoscere e sviluppare contatti con mercati esteri. Attualmente ricordiamo che i Paesi prioritari per le nostre attività sono: Russia e paesi CSI (Ucraina, Kazakistan) e Iran.

Per maggiori informazioni sulle missioni economiche, contattare Chiara Crivelli, Head of International Desk.

Resoconto dell’evento “Responsabilità sociale d’impresa e strategia aziendale”

La responsabilità sociale delle imprese è un concetto ampio che integra anche aspetti economici ed ambientali. Tre rappresentanti rispettivamente dei settori fashion, alimentare e dell’analisi ambientale hanno esposto le loro strategie per mantenere un equilibrio tra tali esigenze. E questo sforzo funge anche da incentivo per l’innovazione.

 

 

Per Hugo Boss Ticino SA, azienda attiva nel settore fashion, la sostenibilità implica sia responsabilità sociale sia quella ambientale, ha spiegato Heinz Zeller, Head of Sustainability and Logistics dell’azienda tedesca con una sede svizzera a Coldrerio. Hugo Boss offre lavoro a circa 14‘000 impiegati in tutto il mondo, di cui 380 in Ticino. In merito ai collaboratori e al loro profilo Heinz Zeller constata un aumento rimarchevole della necessità di avere dipendenti che abbiano un profilo da creativi, da tecnici e di gestione, mentre stanno diminuendo coloro che lavorano nella produzione stessa. Questa negli ultimi dieci anni si è delocalizzata sempre di più dalla Germania, Zurigo e il Ticino verso l’Oriente ed il Sudamerica.

Impedire lo sfruttamento del lavoro

Ma proprio nell’Oriente asiatico vengono riscontrate incertezze legali che concernono il personale da diversi punti di vista. Soprattutto nell’ambito dello sportswear si constatava, soprattutto negli anni 80 e 90, per esempio lavoro minorile o forzato. Sono nate quindi delle iniziative sociali dove partecipa anche Hugo Boss, con lo scopo di impedire lo sfruttamento del lavoro.
Ma quella appena citata non è l’unica incognita nella produzione in certe nazioni: in Bangladesh per esempio mancavano delle precauzioni contro possibili incendi nelle fabbriche o delle misure per proteggere la salute dei lavoratori (precauzioni che ora esistono grazie ad esempio al “Bangladesh Accord”). Quindi Hugo Boss e altre aziende del comparto della moda hanno preso delle precauzioni a riguardo.
Ma non solo misure a tutela dei collaboratori , anche i „fiumi colorati“ danno nell’occhio: insieme ad altre aziende ed organizzazioni ambientali sono stati creati dei programmi per evitare che i prodotti chimici portassero ad un inquinamento delle acque.

Tutti gli aspetti menzionati incidono molto anche nell’ambito dell‘innovazione. Infatti la coscienza verso la sostenibilità è in forte crescita anche nel grande pubblico, è quindi importante anticipare le tendenze e le necessità generali, anche per (ma non solo) suscitare dell’interesse in nuovi potenziali clienti.

Questo risulta essere uno stimolo per l’azienda e per il suo impegno a riguardo dell‘innovazione aziendale. E così la sostenibilità si posiziona al centro della strategia dell‘azienda, trovando un buon equilibrio fra le richieste economiche, sociali ed ambientali.

Usare treni per un beneficio economico ed ambientale

L’aspetto della protezione ambientale incide anche per le aziende che hanno solo indirettamente a che fare con il trasporto delle merci. Hugo Boss, come altre ditte del settore, dipendono molto dalla logistica e la possono influenzare in modo decisivo. La filosofia applicata è quella di avere un impatto minimo a seconda della necessità e del tempo disponibile: secondo questa formula è quindi meglio usare il treno in certe circostanze piuttosto che grandi navi, con un minor impatto sul tempo, sui costi e sull’ambiente.
Senza dimenticare la digitalizzazione: grazie al design tridimensionale offerto dai più avanzati programmi compiuterizzati si possono oggigiorno creare nuove collezioni senza dover attivare l’intera catena di produzione fisica, la quale richiede tempo e risorse.

Anche nel settore alimentare la tutela dell’ambiente porta a generare delle innovazioni proficue, senza dimenticare la tutela degli animali. Già da decenni sono stati riconosciuti in loro favore dei diritti fondamentali, incluso il divieto di mutilazione per la tutela del loro benessere, ha ribadito Glauco Martinetti, CEO di Rapelli. Inoltre il trasporto degli animali è rigorosamente regolato: il viaggio dalla stalla fino al macello deve durare un massimo di 6 ore, mentre nell’UE questo limite viene allargato a 24 ore.

La riduzione del biossido di carbonio

Una delle grandi sfide per Rapelli è stata la riduzione del biossido di carbonio (anidride carbonica). La fabbrica di salumi è un importante consumatore di energia, ma con volontà ed organizzazione è già riuscita a diminuire la produzione di biossido da 3100 tonnellate nell’anno 2010 alle attuali 1700 tonnellate. Queste dovrebbero essere ridotte ulteriormente nel 2019 di 150 tonnelate. E in quanto al consumo di elettricità l’azienda ha raggiunto sinora una riduzione del 13 percento. Come è stato possibile ciò? Tramite delle misure piuttosto semplici, ha spiegato Glauco Martinetti, come l’ottimizzazione dei parametri d’esercizio a riguardo della climatizzazione, il riscaldamento e l’impianto frigorifero, la coibentazione delle tubature e la ventilazione. A questo si è aggiunto il cambiamento della fonte di approvigionamento energetica, dall’olio combustibile al gas naturale. Una fase successiva prevede l’inserimento di una pompa di calore termica.

Ma non solo energia, anche gli imballaggi plastici sono finiti sotto la lente di Rapelli, infatti anche la loro produzione implica un accumulo di biossido di carbonio. Per questo l’azienda si è impegnata a ridurre lo spessore degli imballaggi senza alterare la loro impermeabilità e ciò ha portato ad una rimarchevole diminuzione del 36% del materiale ovvero circa 90 tonnellate all’anno. Un importante investimento in un nuovo centro di commissionamento ha permesso di filializzare in modo migliorativo i prodotti, con una diminuzione del 24% del volume della merce che deve essere trasportata. Con un risparmio sia ambientale che economico per l’azienda.

Comunicare vuol dire semplificare

Infine ci vuole un’adeguata comunicazione di tutto quello che concerne la sostenibilità. Questo è un ambito dove si è confrontati con molti dati scientifici e una complessità tematica tale che i non addetti ai lavori possono avere difficoltà a comprendere appieno il tema. E se non si comprende, non ci si confronta davvero con un approfondimento del tema della sostenibilità. Bisogna quindi semplificare, ha affermato Simone Pedrazzini responsabile Ticino per l’azienda Quantis, la quale si occupa dell’attestazione scientifica come pure della comunicazione di aspetti legati alla sostenibilità.

Per raggiungere questo scopo Simone Pedrazzini ha proposto un metodo composto da tre passi. Il primo implica l’introduzione della tematica e la presentazione degli obbiettivi nell’ambito della sostenibilità. Facendo il secondo passo, quello della prova, si raffigurano le cause e soprattutto i fatti corrispondenti, in questo passo si fa ricorso molto spesso all’uso di grafici. Infine ci vuole il posizionamento: le spiegazioni devono essere adattate o personalizzate secondo il gruppo target. Inoltre vale la pena considerare l’installazione di un sito web web interattivo, il quale può portare un grande risparmio per quanto attiene il consumo di carta e l’impatto ecologico della sua produzione.

Ma la cosa più importante è verificare nel contesto della reale crescita economica e della propria produzione qual è la riduzione effettiva a riguardo del biossido di carbonico, ha affermato Simone Pedrazzini.

Sintonia tra esigenze economiche ed ambientali

Le considerazioni conclusive sono state svolte dal direttore della Cc-Ti Luca Albertoni. Secondo Albertoni dobbiamo essere attenti alla tematica della sostenibilità e responsabilità delle imprese. Questa è però un concetto ampio che non integra soltanto aspetti sociali ed ambientali: non va dimenticato che il compito primario delle aziende è di occuparsi della sostenibilità economica, ovvero quello di far prosperare le loro attività, generando posti di lavoro, contribuendo al gettito fiscale e creando ricchezza per il paese. Si tratta di creare una sintonia tra le esigenze economiche e quelle ambientali e sociali.

Resoconto dell’evento “L’economia del futuro è digitale”

Negli anni Ottanta il parlamento nazionale discusse dell’introduzione di una tassa contro la diffusione dei computer. Oggi la digitalizzazione migliora molti prodotti e servizi, crea delle nuove attività malgrado le incertezze nel mondo del lavoro – e può persino salvare delle vite umane.  Di questo e di molto altro ancora se ne è parlato durante l’evento organizzato da Cc-Ti e Swisscom il 26.04.2017.

 

 

L’economia del futuro è digitale: questa convinzione è condivisa da imprenditori e lavoratori. E proprio con questo titolo la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino ha organizzato un evento presso la Scuola Arti e Mestieri (SAM) di Bellinzona, per mostrare quali sono gli sviluppi già avvenuti sul territorio ticinese a riguardo del tema. Secondo il Direttore della Cc-Ti Luca Albertoni si è voluto dare un segnale di incoraggiamento verso il cambiamento digitale.

A che punto siamo? Agli occhi del Direttore Albertoni il Ticino si posiziona nella media svizzera e vi è un approccio prevalentemente positivo. E non è certamente nell’interesse dell’economia mettere in un angolo i lavoratori più “deboli” e veder emergere un disagio sociale, ha ribadito Albertoni. Perciò sia le aziende sia i singoli collaboratori devono affrontare la seconda grande sfida connessa a quella digitale, ovvero quella della formazione.

Reagire sempre più in fretta

In occasione dell’evento della Cc-Ti alcune imprese hanno presentato le loro attività a riguardo del cambiamento digitale. Lo sviluppo diventa sempre più veloce quindi le aziende devono reagire sempre più rapidamente, ha constatato Carlo Secchi, Head of Sales Ticino & Engadina di Swisscom. Per raggiungere un milione di clienti nel settore della telefonia ci sono voluti 79 anni, Facebook invece ha acquisito lo stesso numero di clienti in due anni mentre Snapchat viene usato sin dalla sua fondazione nel 2011 da 158 milioni di persone. E davanti a noi si staglia l’era dell’intelligenza artificiale che inciderà molto su tutte le prestazioni di servizio. Cosa bisogna fare quindi? Secondo Carlo Secchi occorre ridisegnare i modelli di business, eliminando soprattutto le procedure inefficaci per abbassare i costi. Ma la vera sfida riguarda la definizione dei tool futuri, la loro realizzazione e correzione istantanea nel caso d’insuccesso.

Geolocalizzare il cliente

Il tema di prodotti semplicissimi, adatti all’uso istantaneo è di centrale interesse per Andrea Maffioretti, Center Manager della Aduno SA, azienda attiva nel settore dei payment services. Secondo Maffioretti l’uso onnipresente dello smartphone richiederà l’integrazione totale della carta di credito nel cellulare: ci sarà un app per pagare e controllare il pagamento. La tendenza, voluta soprattutto dai giovani, è quella disvolgere tutto tramite smartphone, una realtà che potrà essere applicata già fra dieci anni. Ma lo sviluppo non si ferma qui: il concetto del pagamento mobile potrebbe anche venir allargato ad un genere di portachiavi o d‘orologio da polso come lo portano gli amanti del jogging, per avere sempre a portata di mano il mezzo di pagamento.

La carta di credito sta sparendo e la comunicazione tra aziende e clienti sarà personalizzata il più possibile. È questo il punto di vista di Matteo Marini, Head of Run IT di Avaloq Sourcing che tra l’altro si occupa di gestire le fatture per imprese nel settore finanziario. Agli occhi di Marini il futuro della fatturazione è il seguente: si comunicherà tramite dei file talmente individualizzati che il singolo cliente verrà geolocalizzato. E persino le fatture verranno trasmesse sotto forma di video personalizzato e tutto ciò avrà un grande impatto sui giovani, ha sostenuto Marini.

Controllare le mucche

I Big Data sono la parole chiave per Nicola Moresi, CEO di moresi.com. La sua azienda si dedica alla protezione dei dati digitali e si prepara ad un’ulteriore crescita dei dati che è già oggi immensa. Secondo Moresi i dati sono il core-business di ogni impresa perché la loro raccolta, in una quantità sempre più inimmaginabile, può aiutare a combattere delle malattie, trovare delle soluzioni per il traffico stradale o controllare tramite un orecchino elettronico le mucche e i loro bisogni senza doverle vedere ogni volta dal vero.

Un app per il cuore

A proposito di benessere: la digitalizzazione può persino salvare vite umane, lo ha dimostrato Stefano Doninelli, CEO di DOS Group. Oltre allo sviluppo di applicazioni, ad esempio per il settore della sicurezza, la sua azienda s’impegna nella Fondazione Ticino Cuore. Vi sono persone private che dispongono di un’autorizzazione per il massaggio cardiaco nel caso in cui accada un arresto cardiaco o un incidente. Prima si interveniva solo con un sistema complesso che faceva perdere tempestività, essenziale in questo campo. Ma la DOS Group ha creato una soluzione efficace: grazie a un app mobile vengono trasmessi via messaggi push i dati necessari per poter trovare subito la persona in difficoltà. Questo rende possibile un massaggio cardiaco prima dell‘arrivo dell’ambulanza. Il successo si è rivelato notevole: nel 2014 è stato salvato il 36 per cento delle persone con un arresto cardiaco, mentre oggigiorno è stato raggiunto il 57 per cento. In tale modo il Ticino avanza nel ranking mondiale al secondo posto per vite salvate grazie al massaggio cardiaco precoce. La digitalizzazione ci sta letteralmente a cuore!

Dalla diligenza al data scientist

“I robot ci manderanno in pensione o ci renderanno disoccupati?” ha chiesto in modo arguto lo specialista delle risorse umane Guido De Carli, titolare della ditta ARU. Stando alle sue parole, tali timori erano già presenti quando la diligenza venne rimpiazzata dal treno tanti anni orsono. È quindi una vecchia preoccupazione dell’uomo che sempre più attività automatizzabili vengano svolte da, appunto, macchine o automi. Con il tempo spariranno non solo le attività di lavoro manuale o ripetitivo ma anche, per esempio, quelle di intermediazione o di rilevamento e analisi dei data. Aumenteranno invece le attività nell’ambito del computing, della sanità, dell’ingegneria o del management. Una nuova professione sarà quella del data scientist: non si tratta soltanto di un matematico, ma questa persona sarà simultaneamente anche economista e persino psicologo.

Per saperne di più dell’opinione di Guido De Carli leggete l’intervista che ha rilasciato per Ticino Business, il mensile della Cc-Ti.

Informatica e formazione

Oggigiorno ci vuole un adattamento continuo alle nuove situazioni e ciò richiede sempre nuove competenze. E proprio qui entra in gioco l’aspetto di una formazione che sia sempre aggiornata. In questo contesto la Cc-Ti ha aiutato a fondare nel gennaio 2017 l’associazione ICT Formazione professionale Svizzera italiana (ICT-SI), di cui Luca Albertoni è diventato presidente. L’associazione mira a promuovere la formazione duale di apprendisti informatici e ha anche lo scopo di aumentare il numero di posti di apprendistato disponibili in questo campo nella Svizzera italiana. Cliccando qui potrete conoscere meglio potrete avere maggiori dettagli.

Tanti sviluppi concreti e diversi per un tema che non smette di stupire. E il futuro digitale porterà con sé ancora tanti cambiamenti, talmente tanti che neanche gli addetti ai lavori possono veramente ancora predirne le sorti. Rimane quindi di fondamentale importanza la curiosità e la voglia di rimanere al passo con i tempi.

L’evento nei media
La rivoluzione è già iniziata, articolo dedicato all’evento sul Corriere del Ticino del 27.4.2017
Digital: un futuro migliore o ci manda in pensione?, articolo dedicato all’evento sul Giornale del Popolo del 27.4.2017
Digitalizzazione, la via economica è tracciata, articolo dedicato all’evento su La Regione del 27.4.2017
Il mondo del lavoro ticinese di fa sempre più flessibile, approfondimento con intervista al Direttore Cc-Ti Luca Albertoni, apparso sul Corriere del Ticino del 27.4.207
Luca Albertoni: “Il futuro dell’economia è digitale. E per non perdere posti di lavoro sarà fondamentale la formazione dei collaboratori”, apparsu su Libera TV
“Le aziende e il digitale”, Intervista a Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, Il Quotidiano, da min. 23.07
Il tema ha stimolato il vostro interesse?
Al seguente link potete accedere al dossier tematico Cc-Ti dedicato alla digitalizzazione.
Nell’anno del nostro centenario abbiamo organizzato un ciclo di eventi dedicati a temi importanti per la Cc-Ti e per la nostra economia.
Potete rimanere aggiornati seguendo tutte le nostre attività a questo link.

Fit for BEPS with Value Chain Analysis

A ormai quattro anni di distanza, da quando l’OCSE ed i Paesi del G20 hanno approvato le 15 misure che avrebbero trasformato le regole del diritto tributario internazionale, sono molteplici le società interessate da significativi cambiamenti: un’analisi globale dell’organizzazione societaria funge da ottimo supporto per assicurare competitività ed efficienza alla luce dei nuovi standard internazionali.

In occasione del recente Business Breakfast dello scorso 3 aprile 2017 organizzato dalla Camera di Commercio del Canton Ticino in collaborazione con KPMG presso il Grand Hotel Villa Castagnola di Lugano, gli esperti di KPMG in Value Chain Management (Hans Mies) e in International Corporate Tax (Simone Leonardi), hanno avuto modo di far luce sui rischi e sulle opportunità celati dietro al progetto Base Erosion and Profit Shifting (BEPS) e alla Value Chain Analysis (VCA). Questo progetto avrà un impatto su tutte le aziende con attività internazionale e non solo sulle multinazionali propriamente dette.

Il piano d’azione BEPS si fonda su tre principi cardine: si vuole fare in modo che gli utili siano tassati nel luogo in cui viene effettivamente esercitata l’attività economica, che sia impedita una pianificazione fiscale aggressiva e che siano evitati fenomeni di doppia non imposizione nei rapporti internazionali. Il progetto BEPS, per quanto concerne la Svizzera, metterà la parola fine ai regimi fiscali ritenuti potenzialmente dannosi alla concorrenza, con particolare riferimento agli statuti fiscali speciali previsti dal diritto cantonale (società di domicilio, società miste, società holding). Tuttavia, la Riforma III delle imprese (RIII), che teneva conto di questi importanti sviluppi, è stata rifiutata dal Popolo svizzero lo scorso 12 febbraio 2017. I lavori per un nuovo progetto relativo all’imposizione delle imprese denominato “Progetto fiscale 17 (PF17)”, atto a rendere conforme le normative interne svizzere agli sviluppi internazionali entro il 2019, sono attualmente in corso. Anche questo nuovo progetto dovrà tenere debitamente conto delle esigenze derivanti dal piano d’azione BEPS.

Questo progetto, che fondamentalmente vuole evitare una traslazione dei profitti (profit shifting) da Paesi ad alta imposizione a Paesi a tassazione nulla o ridotta, con conseguente erosione della base imponibile (base erosion), non riguarda solamente società multinazionali in senso stretto, ma può bensì interessare tutte le società con attività a livello internazionale. Si pensi ad esempio alle modifiche relative alle condizioni per riconoscere una stabile organizzazione all’estero, regolate dall’Action Plan 7 del BEPS. Questo punto mira a irrigidire la definizione di attività accessorie e ausiliarie all’art. 5 del modello di convenzione dell’OCSE, evitando che tramite semplici accorgimenti amministrativi e giuridici un’azienda riesca ad evitare la costituzione di una stabile organizzazione estera.

Inoltre, non sono da sottovalutare le nuove regole sul Transfer Pricing previste dagli Action Plan 8-10. In effetti, da parte di talune società attive in ambito internazionale, esiste la tendenza a far emergere i profitti dove è possibile godere di maggiori vantaggi dal punto di vista fiscale e non dove ha luogo l’effettiva attività di impresa. Le linee guida sul Transfer Pricing sono pertanto oggetto di aggiornamento tramite emendamenti volti ad integrare le disposizioni esistenti.

Come menzionato, all’origine del progetto BEPS vi è un disallineamento fra le strutture organizzative e la relativa allocazione degli utili generati con l’effettivo valore aggiunto creato. A questo proposito, l’analisi della catena del valore (“Value Chain Analysis VCA”) permette di avere un approccio onnicomprensivo sull’intera struttura organizzativa societaria, non limitandosi alla mera analisi fiscale. La VCA funge da ottimo strumento per allineare Funzioni (Value Drivers), Assets e Rischi da un profilo geografico e operazionale nonché di prospettiva fiscale, esplicando effetti positivi in termini di sostenibilità ed efficienza societaria. In questo contesto sono in sensibile aumento le società che hanno fatto uso e riconoscono i benefici della VCA quale strumento di supporto alle proprie strategie operative.

ZOOM: Giornata dell’export 2017

Come evolveranno i rapporti tra la Svizzera e l’Unione Europea dopo la legge d’applicazione del 9 febbraio? L’Europa ha ancora un futuro? A queste e altre domande ha provato a rispondere l’ambasciatore UE in Svizzera Michael Matthiessen, ospite d’onore al Principe Leopoldo di Lugano in occasione della Giornata dell’export della Camera di Commercio del Canton Ticino.

A seguire una tavola rotonda moderata dal direttore della Cc-Ti Luca Albertoni che ha portato i punti di vista di paesi come la Gran Bretagna o la Turchia.

ZOOM: Giornata dell’export 

 

Agiamo Insieme alle aziende virtuose

In una serata densa di emozioni e successo, lo scorso 7 marzo nella Sala del Gran Consiglio a Bellinzona, si sono ripercorse le storie di persone e aziende, evidenziando il lato più umano dell’economia ticinese.

 

 

In una serata densa di emozioni e successo, lo scorso 7 marzo nella Sala del Gran Consiglio a Bellinzona, si sono ripercorse le storie di persone e aziende, evidenziando il lato più umano dell’economia ticinese.

Con Agiamo Insieme, abbiamo potuto dimostrare come il mondo economico sia particolarmente legato alle proprie risorse umane, collaboratori che sono un vantaggio competitivo per le aziende.

Giunta alla 5° edizione, questa manifestazione, organizzata dalla Cc-Ti insieme all’Istituto delle assicurazioni sociali, nacque nel 2012. Da ben 5 anni si premiano delle aziende che si distinguono per la loro accuratezza nel reinserimento professionale dei dipendenti che hanno subito un danno alla salute. Si celebra l’impegno verso i dipendenti con l’obiettivo di una socialità comune, perché queste aziende hanno permesso ad alcuni dei propri dipendenti di (ri)trovare un percorso professionale.

Mantenere o reinserire in un’altra funzione o in un’altra ditta un dipendente leso nella salute e riqualificato è dunque un successo per tutti, che ben si inserisce anche nelle differenti misure a sostegno di un economia sostenibile. Nell’ambito della Responsabilità Sociale delle Imprese (RSI), tema molto caro alla Cc-Ti, questa misura si inserisce nella performance sociale (ricordiamo infatti che la RSI di compone di tre parti, tutte misurabili: performance sociale, economica ed ambientale).
Alla serata, moderata da Julie Arlin, sono intervenuti Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, Carlo Marazza, Direttore IAS e Monica Maestri, Capo Ufficio AI. Inoltre anche il Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento della Sanità e Socialità Paolo Beltraminelli ha salutato favorevolmente questa manifestazione, con un intervento sul tema.

Sono state premiate, in quest’edizione, 4 realtà diverse fra loro, ma accomunate da un grande spirito di voler reinserire il proprio collaboratore nell’organico aziendale:

Rappresentata da Ivan Rotta, Consulente HR

Rappresentata da Sonia Bernet-Miserino, Amministratrice

Rappresentata da Marco Franscella, Direttore

  • Globus SA

Rappresentata da Lidia Nodari, Junior HR Partner

 La serata è stata allietata da alcuni intermezzi del Coro Castelgrande. Dopo la premiazione, i partecipanti hanno potuto continuare a dialogare tra loro e con gli ospiti grazie ad un networking apero.

Ritrovate e rivivete tutte le storie emozionanti presentate durante Agiamo Insieme.
Sul nostro canale Youtube potete visionare i video mostrati il 7 marzo scorso, oppure cliccando direttamente sul nome delle aziende sopraelencate.
Responsabilità sociale delle imprese: tema focale per la Cc-Ti

Abbiamo già sottolineato quanto il tema della Responsabilità Sociale delle Imprese sia un punto determinante per le nostre attività. Infatti nell’autunno del 2016 abbiamo presentato gli indicatori di sostenibilità scelti per la nostra valutazione interna (rileggete i risultati della nostra analisi).
In questo senso manteniamo una collaborazione strategica con Quantis SA (azienda esperta in consulenza e valutazione della sostenibilità). Ritroviamo infatti questo principio nei servizi destinati ai nostri soci. Come? Con numerose iniziative in ambito di consulenze agli associati, eventi, approfondimenti, corsi di formazione mirati sulla sostenibilità e sulle diverse sfaccettature che ne fanno parte. Agiamo Insieme ne è un ottimo esempio. Non dimentichiamo il Servizio di gestione dei conflitti (che potete approfondire, rileggendo l’articolo su Ticino Business di gennaio+febbraio a pagina 32), il corso “Mobility Management PMI” tenutosi lo scorso anno, diverse collaborazioni con enti e associazioni (citiamo, ad esempio, Fondounoimpresa e OCST) e gli eventi dedicati al tema, che riproporremo anche nel corso di quest’anno.

Russia: quali opportunità per le aziende ticinesi?

Evento Paese: Russia

Nell’ambito degli eventi di approfondimento sui Paesi organizzati dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del cantone Ticino (Cc-Ti) in collaborazione con Switzerland Global Enterprise, Cippà Trasporti SA, Credit Suisse, CRIF e Euler Hermes si è svolto giovedì 16 febbraio un incontro dedicato alla Russia che ha riscosso un grande successo di pubblico. Un’ulteriore conferma che la Federazione Russa continua ad attrarre positivamente le aziende ticinesi che sono particolarmente interessate ad affacciarsi su questo mercato.

 

 

Dopo i tradizionali saluti introduttivi di Marco Passalia, vice direttore e responsabile del Servizio Export della Cc-Ti, ad aprire il business lunch è intervenuta Julie Bächtold, Deputy Head dello Swiss Business Hub Russia, che ha presentato la situazione economica russa – in ripresa – e i rapporti commerciali con la Svizzera che sono invece in diminuzione dal 2013. Le sfide da affrontare per entrare nel mercato russo sono diverse come ad esempio l’instabilità della situazione geopolitica, la logistica, le differenze culturali, la ricerca di partner commerciali, le scarse informazioni o le differenze culturali. Con un breve excursus storico Bächtold ha ricordato la politica russa che ha voluto sostituire le merci importate con prodotti ‘made in Russia’. La sostituzione delle importazioni può creare nuove opportunità per le aziende estere per alcuni settori specifici, per esempio quello agricolo o alimentare. La legislazione russa sulla sostituzione delle importazioni è molto dinamica: nuove leggi, statuti, risoluzioni vengono creati ogni anno o ogni mese, e le imprese straniere devono far fronte alle mutevoli condizioni del mercato e da una certa incertezza. Come sottolineato da Bächtold, lo Swiss Business Hub è attivo con grande impegno per offrire informazioni pratiche su questi aspetti ed aiutare le aziende ticinesi ad inserirsi nel mercato.

Infine, Julie Bächtold ha focalizzato l’attenzione sulla regione di Ekaterinburg, la quarta città della Russia. Vi sono infatti interessanti opportunità di business nel settore metallurgico, delle macchine o nell’industria estrattiva. È inoltre una regione interessante poiché ricca di forza lavoro e di solide infrastrutture. La Cc-Ti – come ha evidenziato Chiara Crivelli, Head of international desk – organizzerà una missione commerciale proprio a Ekaterinburg a fine settembre. Maggiori dettagli sulla missione saranno comunicati nelle prossime settimane e le aziende già potenzialmente interessate possono cominciare a contattare la Cc-Ti.

Il business lunch è in seguito proseguito con l’intervento di Anastasia Bratanchuk, Business consultant di CRIF, che ha esposto ai numerosi partecipanti alcune informazioni commerciali e significative per la valutazione delle aziende in Russia, ricordando quanto sia importante per chi desidera fare business all’estero, conoscere a fondo il proprio partner commerciale.

Come di consueto, l’evento-Paese ha ospitato anche una testimonianza aziendale attiva direttamente sul mercato. Ad interessare la platea è stato l’intervento di Julia Renaux, Client Relationship Manager di Black Pearl SA, un family office attivo in diversi parti del mondo, tra cui anche in Russia. “La maggior parte dei russi benestanti citati nella lista di Forbes possiede un family office“ ha dichiarato Renaux. Un business in espansione che deve saper valutare diversi aspetti, da quelli culturali, alle normative statali fino alla conoscenza del sistema formativo.

Al termine del business lunch vi è stato infine un momento più culturale e informativo grazie ad un breve seminario tenuto da Andrea Maurin e Tatiana Kern di TI Traduce che hanno sensibilizzato i partecipanti sugli usi e i costumi per chi vuole intraprendere una relazione con il mercato russo e, quindi, affacciarsi nel modo corretto con i partner commerciali.


Sponsor export

Le presentazioni
Business opportunities for Swiss (Ticino) companies despite of economic difficulties
Julie Bächtold, Deputy Head, Swiss Business Hub Russia
Informazioni commerciali disponibili e significative per la valutazione delle aziende in Russia
Anastasia Bratanchuk, Business consultant, CRIF
Il lato logistico delle spedizioni da e verso la Russia: un esempio pratico
Angelo Betto, direttore operativo e Gaetano Loprieno, resp. ufficio commerciale, Cippà Trasporti SA
La testimonianza aziendale
Julia Renaux, Client Relationship Manager, Black Pearl SA
La prossima missione economica in Russia 
Chiara Crivelli, Head of the International Desk, Cc-Ti
Il Servizio di Teleticino sull’evento
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Curiosità
Nell’edizione 2016 di “Oltre i confini” sono state dedicate alcune puntate proprio sulla Russia e sulle aziende che si sono spinte in questo mercato.
Per rivedere la trasmissione vi invitiamo a cliccare direttamente al seguente link.

Presentati i risultati dell’inchiesta congiunturale 2016/2017

Il 17 gennaio 2017 sono stati presentati in conferenza stampa i risultati dell’annuale inchiesta congiunturale, condotta dalla Cc-Ti in collaborazione con le Camere di commercio e dell’industria di Ginevra, Vaud e Neuchâtel. Appuntamento oramai consolidato da 7 anni.

La Cc-Ti tiene a ringraziare  tutti gli associati che hanno partecipato al questionario e che ci hanno così permesso di raccogliere dei dati importanti per la nostra attività di associazione mantello dell’economia ticinese. Ben consapevoli delle numerose richieste alle quali le nostre aziende sono giornalmente confrontate, apprezziamo vivamente l’impegno profuso dalle quasi 300 aziende che hanno risposto alle nostre domande.

Sono intervenuti il Presidente Cc-Ti Glauco Martinetti, il Direttore Cc-Ti Luca Albertoni e il Direttore AMAG Regione Ticino Oliviero Milani.

 

Dati inchiesta congiunturale 2016/2017
Comunicato stampa
Presentazione Power Point
Risultati questionario
Questionario
Potete approfondire l’analisi dei risultati dell’inchiesta congiunturale 2016/2017 anche tramite delle interessanti video interviste.
Visitate il nostro canale YouTube oppure cliccate qui per la video intervista a Glauco Martinetti a proposito del campione dell’inchiesta e dell’andamento degli affari in generale.
Cliccate qui per la video intervista a Luca Albertoni a proposito dell’andamento generale degli affari per le aziende esportatrici e qui per gli approfondimenti sui temi della digitalizzazione, della formazione professionale e degli accordi bilaterali.
Cliccate qui per la video intervista ad Oliviero Milani, Direttore AMAG Regione Ticino, a proposito del settore dell’auto in Ticino.
L’evento ripreso dai media ticinesi
• Corriere del Ticino, 18.1.2017, “Cauto ottimismo per il 2017”
• Giornale del Popolo, 18.1.2017, “Dopo il super franco la stabilità va più che bene”
• La Regione, 18.1.2017, “Il bicchiere è mezzo pieno”
• La Regione, 18.1.2017, “La sfida digitale sta già cambiando le attività delle aziende”
• Ticinonews.ch, 17.1.2017, “Buono l’andamento dell’economia ticinese nel 2016
• Liberatv.ch, 17.1.2017, “La Camera di commercio tasta il polso all’economia
• Teleticino, 17.1.2017, servizio video, “L’economia ticinese gode di buona salute
• Il quotidiano, 17.1.2017, servizio video al minuto 15.00
• Radio 3I, 17.1.2017, “L’economia ticinese tiene, nonostante il franco forte”, con intervento Luca Albertoni al minuto 4.17
• RSI, Rete uno, Cronache della Svizzera Italiana, 17.1.2017, edizione delle ore 18.00, con intervento Luca Albertoni e Glauco Martinetti al minuto 16.00