Gli aiuti per le aziende nell’ambito dell’efficienza energetica elettrica

Durante l’Apéro-energia del 23 novembre, tenutosi a Bellinzona, ed organizzato dall’Ufficio federale dell’energia – SvizzeraEnergia, in collaborazione con la Cc-Ti, il Dipartimento del Territorio, l’Associazione TicinoEnergia ed AITI, sono stati presentati in modo dettagliato le diverse possibilità di aiuti per l’efficienza energetica elettrica nei settori dell’industria, del commercio e dei servizi.

Già lo scorso anno la Cc-Ti aveva dedicato particolare attenzione all’energia e all’efficienza energetica, tematica che ci è molto cara, su cui siamo puntualmente ritornati.

Nel ricco pomeriggio, denso di spunti interessanti, si sono succeduti esperti che hanno illustrato, a diversi livelli, gli incentivi cantonali e federali in vari ambiti.

Le relazioni tecniche sono state particolarmente stimolanti perché poi, con l’aiuto di testimonianze e case studies, si è potuto entrare nel vivo della tematica.
Sono intervenuti Martin Stettler, Ufficio federale dell’energia, e Claudio Caccia, SvizzeraEnergia, che hanno presentato i lavori del seminario. Mirco Moser dell’Ufficio aria, clima ed energie rinnovabili del Canton Ticino, ha presentato gli incentivi cantonali in ambito energetico, seguito a ruota da Florian Buchter di Groupe E Greenwatt e Walter Bisang (AEnEC, Agenzia dell’energia per l’economia e ProKilowatt) che si sono invece concentrati sui concetti dell’“asta nell’asta” spiegando i sistemi Groupe E Greenwatt e AEnEC.
Tre presentazioni tematiche hanno poi chiarito le dinamiche nell’utilizzo di energia

  • idrica,
  • con scalda-acqua elettrici con boiler a pompa di calore;
  • con pompe di circolazione e pompe a motore ventilato nell’industria, rispettivamente in edifici non-abitativi.

Ci si è infine concentrati sui principali criteri e condizioni quadro di ProKilowatt, spiegando i modelli di finanziamento per programmi e progetti.
Il budget complessivo per il 2017 destinato a programmi e progetti energetici ammonta a 45 milioni di franchi. Siamo pertanto convinti che sia fondamentale per le PMI e le aziende ticinesi conoscere le diverse possibilità in gioco.

È dal 2011 che la Confederazione sostiene progetti e programmi che promuovono l’efficienza energetica nel settore elettrico, contribuendo a consumi più moderati.
Per questo è stata creata la piattaforma www.prokilowatt.ch, che presenta il sistema di gare pubbliche (aste) con le quali la Confederazione, attraverso l’Ufficio federale dell’energia, sostiene l’adozione di provvedimenti per ridurre i consumi elettrici.

In un’azienda i flussi energetici (per il funzionamento ottimale della propria attività) sono complessi ed è difficoltoso individuare le potenziali aree di miglioramento o risparmio. In questo senso con una strategia aziendale che miri a una maggior consapevolezza dell’efficienza energetica, il sito ProKilowatt si pone l’obiettivo di accelerare il passaggio a tecnologie moderne in tutti i settori con consumi importanti, stimolando nel contempo le ditte stesse a trovare la soluzione più adeguata per loro.

Ricordiamo che l’ottavo turno delle gare pubbliche ProKilowatt è già aperto. La scadenza per l’inoltro dei progetti è fissata per il 1° febbraio 2017 mentre per i programmi il 17 marzo 2017. Le condizioni di gara, così come tutte le informazioni per l’inoltro dei dossier, sono consultabili al sito www.prokilowatt.ch.

Le cure dentarie presto a carico delle aziende?

Il 28 novembre 2016 si è tenuto presso la sede della Cc-Ti l’evento “Nuovi oneri per le aziende: il caso particolare delle cure dentarie”. Attraverso quest’incontro  la Cc-Ti, congiuntamente a  curafutura (associazione che comprende gli assicuratori malattia CSS Assicurazione, Helsana, Sanitas e CPT), ha voluto rendere attente le aziende ticinesi sul rischio di nuovi oneri, che toccano in questo caso la salute dentaria. In particolare sono state presentate l’iniziativa per il rimborso delle cure dentarie e il sistema di copertura delle spere per le cure dentarie oggi in vigore.

L’apertura del Business Breakfast della Camera (BBC) è spettata al Direttore Cc-Ti, Luca Albertoni, e al Direttore di curafutura Pius Zängerle, che hanno messo in risalto come in Svizzera stia sempre più prendendo piede l’idea che numerosi costi debbano essere maggiormente presi a carico dalla collettività (attraverso il sistema di redistribuzione sociale) e meno dai singoli cittadini, dai quali si esige quindi di conseguenza una minor responsabilità personale. Il caso delle cure dentarie e delle iniziative lanciate sul tema in 4 cantoni latini, tra cui il Ticino, ne è la prova: se questi progetti venissero accettati in votazione popolare, si andrebbero ad introdurre nuovi oneri per le aziende, già sottoposte a innumerevoli tasse, contributi e balzelli.

Nicole Manetti, responsabile di progetto per la politica sanitaria di curafutura, ha poi preso la parola fornendo una breve panoramica dell’iter politico di queste proposte, in particolar modo di quella ticinese, per poi brevemente spiegare lo stato odierno del sistema dentario, giungendo infine alla conclusione che – dati alla mano – quest’ultimo funziona in modo soddisfacente e che quindi – bisognerebbe maggiormente seguire il celebre adagio inglese – “If it ain’t broke, don’t fix it”.

E’ stato poi Claudio Brunoldi, Direttore Service Center presso Helsana, a spiegare in modo più dettagliato la copertura delle spese per le cure dentarie allo stato attuale.

Il BBC si è quindi concluso con una discussione, animata dal Direttore Cc-Ti, che come sempre è stata ricca di elementi e spunti interessanti. Il mondo imprenditoriale presente in sala si è dimostrato compatto nel giudicare allarmante la tendenza verso una sempre maggior pressione sulle aziende, in questo caso di tipo finanziario, che porta inevitabilmente a una logica di deresponsabilizzazione del singolo cittadino. Ciò infatti si trova in profondo contrasto con i principi liberali svizzeri che, nel corso degli anni, hanno permesso al sistema svizzero di essere performante, garantendo un certo benessere alla popolazione.

Qui di seguito potrete accedere alle presentazioni dei due relatori.

Iniziativa per l’obbligo di assicurazione per le cure dentarie
Nicole Manetti
Direttore Service Center presso Helsana
Claudio Brunoldi
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99° Assemblea Generale Ordinaria della Cc-Ti

Si è tenuta venerdì 14 ottobre 2016, a Castione, la 99esima Assemblea Generale Ordinaria della Cc-Ti.
Alla fine dell’articolo potete trovare il comunicato stampa dell’evento e il discorso tenuto dal Presidente Glauco Martinetti.

Care associate, cari associati,

La nostra assemblea generale ordinaria dello scorso 14 ottobre è stata l’occasione per ribadire l’importanza della libertà economica e imprenditoriale. Diritto costituzionale da difendere strenuamente e senza compromessi perché elemento-chiave del sistema elvetico. Come non sono possibili compromessi con le imprese che violano le regole vigenti e che quindi devono essere giustamente sanziona, così non saremo disposti a compromessi con chi vuole indebitamente e in modo forfettario sopprimere una libertà fondamentale tanto importante. Questo non solo per meri interessi di parte, ma per salvaguardare un sistema che ha pochi eguali nel mondo. Anche se si può sempre imparare qualcosa da tutti, come hanno dimostrato gli esempi di altre regioni svizzere che abbiamo nel contesto della mobilità. Non per alimentare ulteriori e sterili polemiche, ma per dimostrare che con un po’ di buona volontà di tutti vi sono molti strumenti interessanti per affrontare in modo costruttivo i problemi, evitando di perdersi in discussioni solo ideologiche.

Luca Albertoni, direttore Cc-Ti

 


 

Il meglio della 99° Assemblea generale ordinaria della Cc-Ti in due minuti!

Intervista a Sergio P. Ermotti, CEO di UBS, condotta in occassione della 99° Assemblea della Cc-Ti a proposito di successo, giovani e lavoro e tanto altro.

Rivivete integralmente l’assemblea Cc-Ti

Intervista completa a Sergio P. Ermotti, CEO di UBS, condotta in occassione della 99° Assemblea della Cc-Ti da Marcello Foa, Direttore generale di TImedia

Il discorso del Presidente 99° Ago Cc-Ti
Il comunicato stampa 99° Ago Cc-Ti
L’evento nei media
• CdT, 15.10.2016, Martinetti: la politica non ci intralci
• Gdp, 15.10.2016, Aziende: clima ostile ma lavoriamo sodo
• La Regione, 15.10.2016, Tutelare tutte le libertà
• Il Quotidiano, edizione del 14.10.2016, servizio sull’assemblea Cc-Ti
• LiberaTV, L’appello di Martinetti alla politica: “Basta con i piagnistei: questo Cantone non è alla canna del gas come lo descrivono certi politici”. Vedi l’articolo online.

Discorso del Presidente Glauco Martinetti, 99° Assemblea Generale Ordinaria Cc-Ti

Mobili… malgrado la politica

Carissimi soci, stimati rappresentanti delle autorità, cari ospiti, gentili signore, egregi signori,

anche da parte mia il più cordiale benvenuto alla 99esima Assemblea generale ordinaria della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino.

Il titolo “Mobili… malgrado la politica“ non vuole essere una bassa provocazione su un tema che molto ha fatto discutere come la tassa di collegamento e che noi continuiamo a ritenere una misura inadatta per risolvere i problemi di viabilità.

No, non cerchiamo la polemica gratuita, perché la nostra abitudine è quella di lavorare sodo, senza proclami fatti per raccogliere facili consensi, fini a sé stessi o a scopi elettorali.

No, noi non possiamo permetterci tutto questo perché siamo impegnati ogni giorno nell’appassionante, ma tutt’altro che facile compito di far “girare le nostre aziende”, di far quadrare i conti per realizzare utili che non rappresentano un peccato mortale ma sono indispensabili per gli investimenti nelle nostre aziende.

Investimenti che garantiscono la competitività, i posti di lavoro e non da ultimo il gettito fiscale. Probabilmente poca “roba”, parafrasando Giovanni Verga, per coloro che hanno sfacciatamente esultato alla notizia della partenza del Gruppo Armani da Mendrisio o del mancato ulteriore investimento del gruppo Swatch in Ticino. Salvo poi accorgersi che nel primo caso mancheranno oltre dieci milioni di franchi nelle casse dell’erario (e in più non si trattava di posti di lavoro a basso valore aggiunto). Mentre nel secondo caso gli investimenti aziendali sono finiti altrove, con i sentiti ringraziamenti dei nostri colleghi del Giura e di Neuchâtel per la spettacolare opera di promozione economica svolta dal Ticino a favore dei loro Cantoni, per un’azienda che probabilmente nessun Paese al mondo avrebbe rifiutato.

Certo, in un contesto in cui le cifre considerate “scomode” ai fini politici non sono neanche analizzate ma ritenute immediatamente taroccate, con le richieste di chiusura dell’ente non gradito perché non allineato, non ci si può forse più stupire di nulla.

Ma è a maggior ragione importante sottolineare, per riprendere il tema dominante della nostra odierna assemblea, come l’imprenditoria ticinese continui a lavorare, e bene, adattandosi alle molte sfide che il panorama internazionale, nazionale e locale le pongono quasi quotidianamente.

La nostra imprenditoria dimostra rispetto per il sistema-Paese, anche quando questo pone regole non molto favorevoli alla sua economia, mettendo a repentaglio pure le condizioni che hanno permesso alla Svizzera di diventare quello che è oggi e di garantire una libertà imprenditoriale decisiva per le sorti del nostro Paese.

Sì, perché la mobilità in senso lato dell’imprenditoria e quindi la prosperità del Paese, Ticino compreso, sono possibili solo laddove non ci si dimentichi che esiste un articolo della Costituzione federale, l’articolo 27, che recita che:

1 La libertà economica è garantita.

2 Essa include in particolare la libera scelta della professione, il libero accesso a un’attività economica privata e il suo libero esercizio.

La libertà economica è un diritto e non un privilegio inconfessabile concesso a pochi furfanti.

La libertà d’impresa è la spina dorsale dell’attività economica e quindi, di riflesso, anche del benessere generale.

La libertà d’impresa non è però un lasciapassare in bianco. Per chi sbaglia devono esserci le giuste conseguenze civili, penali e amministrative, come per tutti.

Negare però questa libertà fondamentale, e non ci stancheremo mai di ribadirlo, significa abbattere uno dei pilastri fondamentali della Svizzera moderna.

Questa libertà sancita all’articolo 27 della Costituzione federale non vale meno delle molte altre libertà garantite dalla nostra Magna Charta e ha lo stesso scopo: proteggere l’individuo, in questo caso l’imprenditore, dagli abusi del potere statale. Non dimentichiamoci che è proprio con questo scopo che sono nate le libertà fondamentali.

Oggi mi sembra che ci sia una volontà diffusa di uccidere la libertà economica e imprenditoriale, viste quali nuove nemiche da abbattere in nome di più o meno confessabili lotte di potere politico.

La difesa di questa libertà è per noi sempre stata fondamentale e rappresenta la ragione stessa di esistere per un’associazione-mantello che si preoccupa affinché le varie Associazioni di categoria possano prosperare in un quadro favorevole.

L’anno prossimo, che sarà quello del centenario della nostra associazione, costituirà un momento privilegiato in questo senso, perché l’articolo 27 sarà ribadito come faro delle nostre attività e cardine imprescindibile di un sistema che molti sembrano voler cambiare per scimmiottare gli esempi poco edificanti di Paesi a noi anche molto vicini, fatti di norme rigide e quantomeno fantasiose per non dire arbitrarie, complessità burocratiche insormontabili, fiscalità punitiva. Ogni riferimento alla vicina Penisola non è puramente casuale.

Certezza del diritto

Non mancano del resto nel passato recente gli esempi di progetti (meglio sarebbe dire insuccessi) politici portati avanti senza tenere conto del quadro giuridico e istituzionale svizzero.

Non occorre nemmeno menzionarli, tanto ne sono pieni i media negli ultimi mesi. Comprendo che ogni tanto sia necessario un atto di forza per smuovere certe dinamiche politiche-partitiche, ma calpestare sistematicamente le regole del diritto svizzero in nome di presunti interessi superiori e vivere di “segnali” da mandare a destra e a manca, stravolge non solo le abitudini elvetiche, ma anche la certezza del nostro diritto, caposaldo di ogni sistema che si vuole funzionante e competitivo e che non può essere preso a schiaffi ogni tre mesi nelle urne o con decisioni avventate di Governo e Parlamento, magari belle da propagandare ma nella migliore delle ipotesi inutili ai fini della risoluzione dei problemi o addirittura controproducenti nella peggiore delle ipotesi. Ogni riferimento alla Legge sulle imprese artigianali (LIA) non è puramente casuale.

Una cultura giuridica e istituzionale “ticinensis” che spesso è servita solo a inasprire i rapporti di vicinato con Berna e Roma.

Ponderatezza e disponibilità alla collaborazione

La Cc-Ti ha invece sempre dimostrato grande ponderatezza e disponibilità alla collaborazione costruttiva con le autorità anche su dossier per noi non sempre “simpatici”, penso ad esempio il “9 febbraio”, quando immediatamente dopo la votazione popolare abbiamo detto chiaramente che il nuovo articolo 121a della Costituzione federale andava applicato, perché così voluto dal popolo sovrano. Contingenti compresi, perché l’economia, al contrario dell’ottusità di certa politica, ha la capacità e il dovere di adattamento a nuove situazioni per sopravvivere.

Certo, l’adattamento ha un prezzo da pagare e questo deve rimanere equo, pena la distruzione stessa dell’economia, ma è meglio confrontarsi su certezze anche scomode e trovare la via per realizzarle che vivere continuamente nell’incertezza.

Politica e aziende

Per chiudere la parte “politica” del mio discorso sorge pertanto spontanea la domanda: “Ma allora cosa può fare direttamente la politica per le aziende”? La risposta è lapidaria: assolutamente nulla!

Affinché gli imprenditori possano operare nel miglior modo possibile – garantendo di riflesso un benessere a tutta la popolazione – lo Stato deve impegnarsi unicamente nella garanzia di condizioni quadro ottimali.  Questa è da anni la chiara posizione della Cc-Ti.

Malgrado le varie crisi finanziarie e valutarie che hanno messo in difficoltà la nostra economia (ticinese e svizzera), non abbiamo mai chiesto aiuti sotto forma di contributi diretti, sussidi o forme analoghe.

Abbiamo sempre e solo chiesto di favorire le nostre attività aziendali riducendo le regole, le tasse, i balzelli, i cartelli, la burocrazia. Proprio per permettere di operare con una certa facilità e flessibilità nel rispetto delle leggi e nell’interesse di tutti, lavoratrici e lavoratori (leggi posti di lavoro) e Stato (leggi gettito fiscale). L’eccesso di regole, di burocrazia, mosse dalla volontà utopica di poter stabilire tutto nei minimi dettagli in nome di una presunta e maniacale pianificazione, non protegge ma uccide la libertà imprenditoriale. Altri Stati in altri tempi ne hanno fatto triste memoria.

Fieramente autosufficienti

Non abbiamo mai chiesto soldi allo Stato, dicevo un attimo fa. Questo vale anche e soprattutto per le molteplici attività svolte quotidianamente dalla Camera a favore dei nostri associati, a favore di voi tutti.

L’esempio recente più illuminante, e non solo perché coinvolge anche l’azienda che dirigo, è l’apertura del mercato russo per diverse imprese ticinesi. Un attento e costante lavoro, durato alcuni anni, esclusivamente realizzato con mezzi finanziari privati, della Cc-Ti e delle aziende interessate. Un risultato che dà lustro a tutto il Ticino e che ha permesso di realizzare al contempo contatti fondamentali con aziende russe che hanno già spostato da noi alcune attività legate in particolare al commercio di materie prime. Siamo, e lo capite dalle mie parole, fieramente autosufficienti.

Le nostre molteplici attività

Vale la pena ricordare sommariamente le molteplici attività della Cc-Ti, riassunte sotto due capisaldi: la consulenza agli associati e la tutela dei loro interessi nel contesto politico-istituzionale.

Il rapporto con le altre Camere di commercio e dell’industria svizzere è in questo senso fondamentale e sempre più forte, non solo sulla condivisione dei temi, ma anche nello sviluppo di progetti comuni, come è stato il caso qualche mese fa sul tema della mobilità con una piattaforma comune con i colleghi di Basilea e Neuchâtel, che è sfociata in un corso di formazione sulla mobilità destinato alle nostre aziende per capire meglio le dinamiche di questo complesso tema.

Per la sostenibilità, l’approccio è stato identico. Grazie alle esperienze maturate sul tema, siamo la prima Camera di commercio a essere certificata con indicatori di sostenibilità e il modello verrà presto seguito in altri Cantoni. Il nostro motto è che “quando si parla di qualcosa è giusto farlo con cognizione di causa” e questo va a beneficio di tutte le nostre aziende associate. Maggiore sarà la credibilità della Cc-Ti, tanto più peso avrà la voce delle imprese.

Decisivo è pure il ruolo delle Associazioni di categoria, con le quali la ripartizione dei compiti funziona bene: la Cc-Ti si occupa di questioni di economia generale, per quelle settoriali sono solo ed esclusivamente le Associazioni di categoria ad occuparsene.

La rete

La rete di scambio di esperienze fra le Associazioni e le aziende è fondamentale per il nostro lavoro, spesso svolto lontano dai riflettori. Purtroppo l’attenzione mediatica è sovente rivolta in primis agli argomenti che possono creare polemiche.

Peccato che le cose funzionino così, ma noi non smetteremo mai di sottolineare i tanti esempi di un’imprenditoria sana e dinamica.

Ho parlato della Russia. Una sfida per noi importante, e questo vale per tutte le Camere svizzere, è trovare il punto di equilibrio tra aziende che esportano e quelle che si rivolgono prevalentemente al mercato interno, con attenzione particolare a chi è già sul nostro territorio.

Esigenze diverse, a volte contrastanti, su cui occorre cercare un punto di incontro comune che sovente passa attraverso la già citata messa in rete, fatta di eventi, formazione, consulenze mirate, ecc..

Il settore dell’export è per la Cc-Ti (e per il Ticino) ovviamente fondamentale e non a caso, oltre alle numerose missioni economiche auto-finanziate realizzate nel corso degli ultimi anni è stato ulteriormente rafforzato tutto il settore formativo e una presenza costante in azienda per corsi individualizzati su misura. Utile inoltre ricordare anche l’enorme lavoro svolto nel servizio delle legalizzazioni, senza il quale molte aziende ticinesi non potrebbero esportare.

L’internazionalizzazione è ormai diventato un tema costante delle nostre attività, grazie anche alla proficua e positiva collaborazione con Switzerland Global Enterprise e contribuisce a rafforzare in maniera decisiva il tessuto economico cantonale.

La formazione e la consulenza non sono solo al servizio dell’export, ma di tutte le aziende, dalla più grande alla minuscola ma non meno importante ditta individuale, perché nel contesto della politica economica generale la Camera rappresenta tutti i settori e tutte le dimensioni aziendali.

Al di là della differenza tra chi vuole pochi ostacoli per esportare meglio e chi invece desidera barriere per proteggere il mercato interno, la fiscalità, la mobilità, la sostenibilità, i contingenti per l’immigrazione, i salari minimi, i rapporti con i sindacati, la preparazione tecnica e umana del personale e tanti altri temi sono comuni a tutte le imprese. Su questi temi la Camera è, sempre e con costanza, al vostro fianco.

Carissimi soci, un tempo le chiamavano condizioni-quadro. Oggi forse sarebbe più opportuno parlare di quadro delle condizioni. Un quadro, una tela che inizia a sbiadire i suoi colori.

A noi, carissimi soci della Cc-Ti, il compito di assicurarne il costante restauro nel tempo.

Vi auguro buon lavoro e buoni affari e vi ringrazio per la vostra attenzione.

Germania: missione multisettoriale della Cc-Ti a Lipsia

Nell’aprile scorso si è tenuta in Ticino la visita del Sindaco per gli affari economici della Città di Lipsia (Germania), Uwe Albrecht. Gli incontri che si sono svolti in questa occasione sono stati estremamente proficui e per dar seguito alle interessanti sinergie createsi tra la delegazione sassone e la realtà economica ticinese, la Camera di commercio e dell’industria del Canton Ticino ha deciso di organizzare una missione a Lipsia dal 9 all’11 novembre 2016.

Lipsia sta attualmente concentrando la sua strategia economica nella promozione di 5 importanti cluster:

  1. Salute e biotecnologia
  2. Industria automotive e relativi fornitori
  3. Energia e ingegneria ambientale
  4. Logistica
  5. Media e scienze creative

A questo link potrete trovare maggiori informazioni sulle attività economiche della Città di Leipzig.

L’importanza della Germania in quanto partner commerciale per la Svizzera non è da sottovalutare. Per questa ragione la Cc-Ti mira ad intensificare i rapporti con la regione di Lipsia, regione estremamente interessante dal punto di vista degli alti standard di qualità della produzione industriale, dell’innovazione e della ricerca. La Cc-Ti tiene a dare la possibilità alle nostre aziende di avere contatti concreti con aziende locali, al fine di incrementare le opportunità di business e promuovere la cooperazione tra imprese ticinesi e germaniche.

La missione organizzata dalla Cc-Ti sarà multisettoriale e sono invitate a parteciparvi le aziende attive nei settori sopracitati.

Il programma della visita prevede degli incontri ufficiali con la Municipalità di Lipsia, diverse visite ad aziende locali e incontri B2B con potenziali partner. Il programma sarà adattato e personalizzato a seconda della tipologia delle aziende partecipanti.

Per ulteriori informazioni, contattare:
Chiara Crivelli, International Desk, email

Quali opportunità di business offre il Sudafrica?

Si è tenuto il 22 settembre 2016 l’evento-Paese dedicato al Sudafrica. Il business lunch, organizzato dalla Cc-Ti con il sostegno di Switzerland Global Enterprise, Cippà Trasporti SA, Credit Suisse, CRIF e Euler Hermes, è uno degli appuntamenti periodici di focus sulle tendenze in atto nei Paesi emergenti e/o che offrono stimolanti prospettive d’affari per le PMI del nostro territorio.

Davanti ad un’interessata platea di partecipanti, si sono succedute le presentazioni di competenti relatori che hanno permesso ai convenuti di acquisire maggiori informazioni sulla Nazione sudafricana.

Dopo i saluti introduttivi di Marco Passalia, Vicedirettore e Responsabile Servizio Export Cc-Ti, si è subito entrati nel vivo della tematica, con una panoramica sull’economia globale sudafricana presentata da Suhail El Obeid, Senior Consultant Africa, Middle East, Iran & Turkey di S-GE. La Repubblica Sudafricana è presieduta da Jacob Zuma, ha una popolazione di 55 milioni di abitanti (dati del 2015), con un tasso di crescita dell’1.6%. In Sudafrica convivono etnie bianche, nere, asiatiche e miste, e si parlano ben 11 lingue (predominano inglese ed afrikaans, con altre 9 lingue regionali). Il PIL si attesta a 313 miliardi di dollari, mentre il tasso di inflazione è del 4.6%. Il Sudafrica è uno cinque Paesi, oltre a Botswana, Lesotho, Namibia e Swaziland, a far parte dell’Unione doganale dell’Africa meridionale (SACU), la più vecchia unione doganale del mondo fondata nel 1910. I trattati di regolamentazione della SACU sono stati rinegoziati nel 1969 e nel 2002, ma si è continuato a mantenere il punto fermo dell’egemonia del Sudafrica. Da notare che la Svizzera rappresenta il 10° più grande investitore in Sudafrica.

Alexandra Langeveldt-Theiler, Trade Advisor, Swiss Business Hub Southern Africa ha illustrato invece le opportunità d’affari che presenta lo Stato africano, sottolineando anche come, per la sua posizione geografica, il Sudafrica spesso sia considerato la porta per altri Stati vicini (Angola, Botswana, Lesotho, Mauritius, Mozambico, Mamibia, Swaziland). Quali sono dunque i settori di punta nei quali investire? L’ICT, il cleantech, il comparto sanitario, quello dei beni di lusso, il settore alimentare, quello dell’educazione e le infrastrutture.

Il credit risk management è stato invece il tema trattato da Mark Schulz, Director Risk, Claims & Collections / Member of the Board of Management di Euler Hermes. È così stato messo in evidenza come le insolvenze siano in crescita e come il rischio di credito sia un argomento topico per le aziende esportatrici. Il signor Schulz ha poi suggerito alcune buone prassi da intraprendere per evitare spiacevoli sorprese.

La testimonianza aziendale concreta è stata portata da Giovanni Leonardi, Member Board of Directors di Eskom, un colosso energetico sudafricano, che dà lavoro a 47’000 dipendenti, società detenuta al 100% dal Governo. Nel raccontare la sua esperienza, Giovanni Leonardi ha presentato il radicale cambiamento messo in atto dallo Stato dal 2015 a livello energetico, con grandi investimenti in infrastrutture, e quanto Eskom rappresenti a livello societario: con un fatturato di 11.5 miliardi di franchi e 400 mila km di linee di alta tensione in tutto il Paese, si classifica tra le aziende principali del Sudafrica.

L’evento si è poi concluso con le domande del pubblico presente, alle quali è seguito un informale business lunch, che ha permesso l’interazione ed il networking tra i partecipanti ed i relatori.

Le presentazioni
Business opportunities
Alexandra Langeveldt-Theiler, Trade Advisor, Swiss Business Hub Southern Africa
Credit risk management
Mark Schulz, Director Risk, Claims & Collections / Member of the Board of Management,
Euler Hermes

Partecipate all’inchiesta congiunturale!

Inchiesta congiunturale d’autunno 2016/2017 – Rispondete online!

Cari soci,
l’inchiesta congiunturale condotta in collaborazione con le Camere di commercio e dell’industria della Svizzera latina è ora online. Ogni socio della Cc-ti ha ricevuto via posta un formulario cartaceo per la compilazione di questa inchiesta, la quale è ormai divenuta per noi un importante strumento indicativo della congiuntura.
Siamo arrivati all’ottava edizione, clicca qui per vedere le inchieste e i risultati degli anni passati.

Ogni vostra risposta ci è preziosa per fornirvi dei dati quanto più attendibili!

Potete partecipare anche online
www.enquetecci.ch

Il mercato turco: opportunità per le nostre aziende

Evento Export: Turchia

Nell’ambito degli eventi di approfondimento sui Paesi organizzati dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del cantone Ticino (Cc-Ti) in collaborazione con Switzerland Global Enterprise, si è svolto lunedì 20 giugno un incontro dedicato alla Turchia.

Nell’evento del 20 giugno scorso, organizzato dalla Cc-Ti, in collaborazione con Switzerland Global Enterprise, si è fatto il punto sul ventaglio d’interessanti possibilità offerte dalla Nazione turca alle aziende ticinesi, con un focus sulla missione commerciale della Cc-Ti in Turchia prevista in dicembre.

Ricordiamo innanzitutto che la Turchia ha una popolazione di quasi 78 milioni di persone e si situa in un punto strategico a livello geografico: un vero e proprio ponte tra Europa ed Asia. A livello di scambi commerciali, la Turchia intrattiene relazioni sia con la Confederazione che con l’UE.

Andiamo con ordine. A prendere la parola per prima è stata Monica Zurfluh, Responsabile S-GE per la Svizzera italiana, che ha salutato i partecipanti presentando i relatori, rimarcando anche come sia S-GE che la Cc-Ti abbiano monitorato le opportunità offerte dalla Turchia per molto tempo.

Arpat Şenocak, Presidente della Swiss Chamber of Commerce in Turkey, ha aperto il suo intervento con una breve panoramica dell’istituzione che presiede, spiegando come essa si impegni a favore della creazione di sinergie tra i due Paesi. Il Signor Şenocak è poi entrato nel vivo del tema, illustrando la situazione geopolitica turca e le sue influenze sul mondo degli affari e del commercio. Il contesto geopolitico è attivo ed offre molte opportunità, nonostante alcune problematiche, soprattutto politiche, condizionino negativamente lo Stato (ad es. situazioni instabili ai confini con Siria ed Iraq, la situazione armena, ecc.). Tuttavia la Turchia è un mercato interessante proprio per la sua posizione a cavallo tra vecchio Continente e Medio Oriente. Rappresenta la 7° economia in Europa e la 17° al mondo, con un PIL indicativo di 800 miliardi di dollari, dove la popolazione attiva rappresenta quasi il 68% del totale.

Yasemin Öztürk, Local Trade Officer, Swiss Business Hub Turkey, ha invece esposto le opportunità d’affari in Turchia, sottolineando come le previsioni prospettano che la Nazione si attesti al 10° posto tra le maggiori economie globali entro il 2023 (anno del Centenario della nascita della Repubblica turca). In quali settori, dunque, investire? Rilevanti i settori ITC & infrastrutture, scienze della vita, energie ed energie rinnovabili, costruzioni. Tra i progetti meritevoli di attenzione vi sono il maggiore tecnoparco turco e il più grande aeroporto al mondo.

Due interventi sono stati incentrati sulle testimonianze dirette. Alberto Lotti, Vice Presidente del CdA di Axion Bank, ha avuto modo di relazionarsi frequentemente con Turchia nel corso della sua carriera, tanto che la banca ha aperto una filiale di rappresentanza ad Istanbul, e ha affermato che con partner fidati, e grazie alle similitudini tra il sistema legale svizzero e turco, gli investimenti in Turchia sono favorevoli; dal canto suo, Orhan Arikci, Managing Director, Pro Business Partners International di Lugano, ha evidenziato una serie di “do & don’ts” sul fare affari con partner turchi.

La missione della Cc-Ti a Istanbul è prevista in dicembre, ha confermato Chiara Crivelli, Head of International Desk della Cc-Ti. Si tratterà di una missione multisettoriale, in concomitanza con lo Swiss-Turkish Economic Forum, organizzato dalla Swiss-Turkish Chamber of commerce. Vi sarà la possibilità di incontri B2B mirati con potenziali partner, oltre a un ricevimento ufficiale dove ci si potrà intrattenere con rappresentanti delle istituzioni turche e con imprenditori svizzeri già presenti in Turchia. Per tutte le informazioni inerenti questa nuova missione Cc-Ti, potete consultare la pagina web: www.cc-ti.ch/international-desk.

A chiudere l’evento, dopo il saluto conclusivo di Marco Passalia, Vice Direttore Cc-Ti e Responsabile del Servizio Export, un momento informale di networking tra partecipanti e relatori.

Le presentazioni
Geopolitical Situation and Impact on the Turkish Business Environment
Arpat Şenocak, president, Swiss Chamber of Commerce in Turkey
TurkeyBusiness Opportunities in Turkey
Yasemin Öztürk, Local Trade Officer, Swiss Business Hub
Lancio missione commerciale in Turchia
Chiara Crivelli, Head of the International Desk, Cc-Ti
Doing Business in Turkey
Orhan Arikci, Managing Director, Pro Business Partners International, Lugano

Le aziende ticinesi si aprono al mercato russo

Evento Paese: Russia

Nell’ambito degli eventi di approfondimento sui Paesi organizzati dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del cantone Ticino (Cc-Ti) in collaborazione con Switzerland Global Enterprise, Cippà Trasporti SA, Credit Suisse, CRIF e Euler Hermes si è svolto lunedì 9 maggio un incontro dedicato alla Russia. Una data simbolica dato che quest’oggi si celebra la Giornata della Vittoria in memoria della capitolazione della Germania nazista durante la seconda guerra mondiale.

Dopo i saluti introduttivi di Marco Passalia, vice direttore e responsabile del Servizio Export della Cc-Ti, è intervenuto Esteban Lanter del Global Macro Research di Credit Suisse che ha presentato i principali indicatori e fatti dell’economia russa. In particolare la caduta del prezzo del petrolio nel 2014/15 è stata la causa principale della forte inflazione. Dai dati in possesso del Credit Suisse, anche nell’immediato futuro, non vi sono segnali di grandi miglioramenti. Il settore industriale è invece stabile e le previsioni per il PIL prevedono un certo recupero, malgrado i rischi fiscali rimangano elevati.

Come ha poi sottolineato Julie Bächtold, Senior Trade Advisor dello Swiss Business Hub Russia, lo Stato russo ha varato un piano di oltre 10 miliardi di dollari alfine di immettere capitali in diversi settori chiave, come quello automobilistico o nelle ferrovie. Anche le sanzioni internazionali, introdotte a seguito della crisi in Ucraina contro i Paesi dell’UE e altre nazioni come gli Stati Uniti, hanno avuto un ruolo determinante per l’economia russa che ha portato a un cambiamento dei prodotti importati. Questa situazione ha creato un mercato ancora più interessante per le aziende svizzere, soprattutto quelle legate al settore agroalimentare. La Svizzera infatti, non essendo stata coinvolta nelle sanzioni, ha un vantaggio competitivo importante rispetto alle medesime imprese europee.

Anastasia Bratanchuk, Business consultant di CRIF, ha in seguito esposto ai numerosi partecipanti all’incontro alcune informazioni commerciali e significative per la valutazione delle aziende in Russia, ricordando quanto sia importante per un’azienda che vuole fare business all’estero, conoscere a fondo il proprio partner commerciale.

Come di consueto, l’evento-Paese ha ospitato anche una testimonianza aziendale per capire le reali implicazioni nel fare business in Russia. Ari Lombardi, CEO di Agroval SA, è infatti entrato con molta soddisfazione nel mercato russo grazie ai suoi yoghurt di montagna e ai formaggi prodotti dalla sua azienda. Un successo – come sottolineato dallo stesso Lombardi – merito anche del sostegno della Cc-Ti che attraverso le sue missioni a Mosca ha saputo creare i giusti contatti e ha fornito il supporto necessario per le certificazioni richieste.

Infine, Chiara Crivelli, Head of the international desk della Cc-Ti, ha presentato i dettagli del prossimo viaggio in Russia, previsto dal 3 al 7 ottobre 2016 e organizzato in collaborazione con l’Ambasciata svizzera a Mosca e lo Swiss Business Hub di Mosca. Si tratta di una missione multisettoriale, da una parte focalizzata sul food dove le aziende che hanno già un importatore russo potranno partecipare alla settimana di promozione di prodotti ticinesi al GUM (il centro commerciale sulla Piazza Rossa). Per le imprese che si affacceranno per la prima volta in Russia, vi sarà invece la possibilità di effettuare incontri B2B con potenziali partner e l’opportunità di presentare i propri prodotti durante una serata di degustazione presso la Residenza dell’Ambasciatore svizzero a Mosca. Per le aziende di tutti gli altri settori vi saranno appuntamenti con possibili clienti nonché la possibilità di partecipare all’evento di degustazione, potendo cogliere un’ottima occasione di networking. Come sottolineato infine da Chiara Crivelli, maggiori dettagli sulla missione saranno comunicati nelle prossime settimane e le aziende già potenzialmente interessate possono cominciare a contattare la Cc-Ti per rimanere informati su tutte le novità.

Le presentazioni

 

Economic Outlook
Esteban Lanter, Global Macro Research, Credit Suisse
Business opportunities for Swiss (Ticino) companies despite of economic difficulties 
Julie Bächtold, Senior Trade Advisor, Swiss Business Hub Russia
Informazioni commerciali disponibili e significative per la valutazione delle aziende in Russia
Bratanchuk Anastasia, Business consultant, CRIF
La prossima missione economica a Mosca
Chiara Crivelli, Head of the International Desk, Cc-Ti
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Curiosità
La terza puntata di “Oltre i confini” è stata dedicata alle missioni commerciali della Cc-Ti in Russia. Per rivedere la trasmissione con l’intervista al vice direttore Marco Passalia, cliccare qui.

Come e perché difendersi dagli attacchi “cyber “

È dinnanzi ad una sala gremita che si è tenuto, il 20 aprile scorso, l’evento “Cyber risk”, organizzato dalla Cc-Ti, in collaborazione con l’Associazione Svizzera d’Assicurazioni (ASA).

Questo incontro aveva lo scopo di informare i nostri associati sulle attuali cyber minacce nel mondo e su come difendersi. Il tema è di stretta attualità e le minacce portate alle aziende tramite la rete sempre si fanno sempre più concrete.

Si è subito entrati nel vivo della tematica, dopo i saluti introduttivi di Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, che ha spiegato quanto questo tema preoccupi il mondo aziendale e come vi sia ancora molto da fare a livello di informazione e prevenzione, non solo in Ticino, ma anche nel resto della Svizzera. Lucius Dürr, Direttore ASA, ha introdotto il tema evidenziando come la tematica dei cyber rischi sia di fondamentale importanza per l’ASA in relazione alla protezione dei dati per l’assicurabilità, che presenta opportunità, sfide e occasioni da cogliere per il mondo assicurativo, nell’ambito della digitalizzazione.

La prima relazione tecnica è stata quella di Dario Tizianel, Business Unit Leader IBM Security in Svizzera.

Membro dell’associazione Swiss Cyber Experts (public private partnership con la Confederazione Svizzera). Il Signor Tizianel ha spiegato, con diversi esempi, come con le nuove tecnologie sia sempre più facile hackerare dispositivi e scoprire nuovi rischi, perché interconnessi fra loro. Ha altresì come lavorano i cyber terroristi. Si muovono in una vera e propria “industria terroristica” ben strutturata, arrivando anche a misurare le loro prestazioni (o meglio, i loro attacchi) tramite sistemi “manageriali”, con degli indicatori di prestazioni. Cosa si può fare contro questi rischi? Prevenire, scoprire e rispondere. Tutto ciò tramite funzioni da costruire nei sistemi IT aziendali (antivirus, firewall, accesso e controllo delle identità), con un monitoraggio del sistema in azienda. Al fine di contrastare gli attacchi alle infrastrutture elvetiche, è stata creata MELANI, la Centrale d’annuncio ed analisi per la sicurezza dell’informazione.

Mauro Vignati (che da due anni dirige il settore cyber del servizio di intelligence svizzero) si è invece concentrato sull’attività dell’intelligence svizzera, mostrando come si occupi di spionaggio e controspionaggio, e come la sua attività si concentri sugli attacchi allo Stato da parte di altri Governi. Qual è l’interesse di una Nazione nell’usare un codice nocivo attaccando altri Paesi? Vi sono diversi motivi, tra cui quelli politici, territoriali, economici, e così via. I vettori d’attacco sono molteplici. Mauro Vignati ha sottolineato come i cyber terroristi sfruttino la tecnologia a loro vantaggio, utilizzando cifrature avanzate, portando numerosi esempi, il tutto in un contesto di guerra economica, dove Governo e imprese sono vittime.

L’ultima relazione della serata è stata dedicata alle soluzioni assicurative, presentata da Silvana Cammarano, Responsabile del servizio Underwriting Ramo cose Zurigo Assicurazioni. Con una panoramica sulle motivazioni che possono portare ad un attacco cyber (private, economiche e politiche), Silvana Cammarano ha evidenziato quali siano gli intenti dietro a questi rischi. I costi, per un’azienda, che subisce un attacco sono inimmaginabili, sia in termini economici, che di reputazione. Si stimano danni per 113 miliardi di dollari (dati del 2013) a seguito di attacchi informatici. Sempre di più le assicurazioni si stanno muovendo per proporre dei pacchetti di soluzioni modulabili a dipendenza del rischio e della situazione aziendale. Si riconoscono 2 tipologie di rischi assicurabili: i danni verso terzi e quelli all’interno della struttura. In caso di un sinistro vi sono sostegni e ci si muove per reagire immediatamente per la gestione della crisi, la ricostruzione dei dati, il monitoraggio della situazione durante e dopo il sinistro.

L’evento si è concluso con un aperitivo di networking, durante il quale i partecipanti hanno potuto avvicinare i relatori ed approfondire alcune domande, e intrecciare nuove relazioni.

Il tema è di sicuro interesse, visto il riscontro ed il successo ottenuti. La Cc-Ti continuerà, attraverso altri canali e in diversi momenti, ad approfondirlo. Non mancheremo di informarvi in merito.

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