Il commercio estero svizzero è cresciuto anche nel primo trimestre del 2022, segnando nuovi record: le esportazioni sono aumentate dell’1,2% attestandosi a 65,4 miliardi di franchi, mentre le importazioni hanno registrato un incremento di ben 6,7% raggiungendo quota 56,7 miliardi di franchi. La bilancia commerciale ha chiuso con un’eccedenza di 8,7 miliardi di franchi, nuovamente in calo rispetto al trimestre precedente.
Il maggior contributo alla crescita dell’export è dato dagli orologi (+5,3% o +306 milioni di franchi), seguiti dai metalli (+6,3% o +231 milioni), dal settore dei macchinari e dell’elettronica (+2,4%; +190 milioni) e dagli strumenti di precisione (+4,2% o +181 milioni). I quattro settori hanno così confermato il dinamismo dei trimestri precedenti. Al contrario, le vendite di prodotti chimici e farmaceutici sono scese leggermente (-0,7% o -247 milioni). Anche la gioielleria ha subito una battuta d’arresto (-10,8% o -337 milioni).
A livello geografico, le esportazioni verso il Nord America e l’Asia sono cresciute allo stesso ritmo, ovvero a +3,7% o +492 milioni di franchi rispettivamente +3,6% o +489 milioni di franchi. Le prime sono state trascinate dal settore farmaceutico a destinazione del mercato USA. Cina e Giappone si sono invece confermati quali principali mercati di sbocco in Asia. Le esportazioni verso l’Europa sono stagnate a 37,5 miliardi di franchi (rafforzandosi però in Slovenia, Germania e Italia).
Eccezion fatta per la gioielleria (-15,1%), il tessile, l’abbigliamento e le calzature (-3,7%) nonché gli strumenti di precisione (-0,5%), tutti gli altri settori hanno visto aumentare le loro importazioni. Il contributo maggiore è dato dai prodotti energetici, che sono aumentati di 1,8 miliardi di franchi. Tuttavia, questo aumento è dovuto esclusivamente all’aumento dei prezzi e non a un aumento dei volumi (+0,8%). Hanno brillato anche i prodotti chimico-farmaceutici, che hanno segnato un incremento dell’11,8% (+1,7 miliardi di franchi). I metalli hanno confermato il trend positivo degli ultimi sette trimestri segnando +4,2% (+187 milioni).
A livello geografico sono incrementate le importazioni dall’Europa (+10,9%) e dal Nord America (+9,4%), con vari Paesi che hanno registrato aumenti a due cifre (Germania, Slovenia, Austria, Irlanda e Stati Uniti). Hanno invece ristagnato gli arrivi dall’Asia (+0,4%), in particolare quelli dalla Cina, che si è sviluppata ad un livello simile al trimestre precedente (+0,2%).
Parliamo dell’anno in cui la nazionale elvetica arriva alle semifinali mondiali, è l’anno i cui fummo confrontati con una catastrofe invernale e l’anno in cui la Svizzera entrò come membro dell’International Holocaust Remembrance Aliance. Fu proprio in questo periodo, che nel nostro piccolo Ticino, a giugno, nacque AIPCT.
L’associazione Ticinese delle Imprese di Pulizie e Facility Services del Cantone Ticino vide la luce nel 1998 gli obiettivi degli allora promotori erano quelli di mettere un po’di ordine in un mondo senza o con poche gerarchie.
Allora si trattava di tentare di industrializzare un servizio considerato di poco valore che però in quegli anni cominciava a diventare economicamente attraente non solo a livello finanziario ma anche e soprattutto a favore dell’occupazione.
Nel nostro Cantone però mancavano le basi per poter procedere ad un cambiamento radicale di atteggiamento verso un’attività tanto umile quanto necessaria.
L’AIPCT ed il suo comitato si sono adoperati per rendere la giusta dignità a questo settore.
Da subito una società molto attiva nella formazione, introducendo una collaborazione nel 1999 per l’organizzazione dei corsi di apprendistato per operatori di pulizia ordinari a manutentiva, corsi per pulitori di edifici Art.33 e corsi di perfezionamento relativi al settore.
A partire dal 2004 a tuttora l’associazione si prodiga perché il settore possa fregiarsi di un contratto collettivo e dopo alcuni anni di gestazione nel periodo 2007-2008 entra in vigore il primo CCL, firmato a titolo volontario da ben 9 associati AIPCT. Per giungere finalmente al traguardo: un CCL di forza obbligatoria che entra in vigore nel 2012.
La visione
Unire le forze per poter scegliere insieme la via e l’immagine che vogliamo dare a tutto l’impegno profuso ogni giorno in questa splendida professione.
La missione
L’Associazione deve impegnarsi quotidianamente a perseguire quegli obiettivi che sono fondamentali per una crescita professionale sana e strutturata di aziende e collaboratori e per poter far questo deve investire le sue energie nelle attività da cui non si può prescindere:
Formazione continua (istituzionale e mirata a seconda delle esigenze dei soci)
Miglioramento costante del CCL e dei suoi strumenti
Sostegno alle aziende associate sotto forma di consulenza
Contatti con autorità ed enti allo scopo di meglio profilare le attività dei propri associati
Promuovere le proprie attività presso tutte le aziende del settore
Sensibilizzare l’utente finale sulla professionalità di tutti gli attori
Questo al fine di contribuire alla costruzione di un mercato il più etico possibile per collaboratori e datori di lavoro.
È doveroso sottolineare che attualmente sono impiegati 3500 professionisti a fronte di 142 aziende attive sul nostro territorio, una professione dalle grandi opportunità che ad oggi purtroppo ancora non sono percepite da tutti. Un settore che subisce una grande violenza dell’immagine e della professionalità che rischia di depistare il cliente dalla qualità del servizio e dell’impegno delle aziende nel formare il proprio personale.
È altrettanto doveroso ricordare che il comitato della nostra Associazione è di milizia ed è composto da:
Presidente Paolo Thoma (La Goccia SA)
Segretario Pierfranco Gabella (Smart Gorla SA)
Membri: Antonio Tettamanti (ex Smart Gorla SA), Mauro Valsangiacomo (Cabiancardi SA), Luca Bordin (Dosim SA), Biagio Antonio De Girolamo (Bouygues Energies & Services Svizzera SA)
Tanti traguardi sono stati raggiunti e molte sfide si profilano all’orizzonte:
La nostra associazione sta lavorando alacremente per mettere a disposizione del settore un centro di formazione e di consulenza pensato per le necessità della nostra professione
Un altro obiettivo fondamentale sarà poter, oltre che a collaboratori di milizia, poter far capo a dei professionisti (il primo piccolo passo è stato raggiunto introducendo una collaboratrice, all’80%, che è di sostegno a tutti i membri di comitato, periti, formatori ed istruttori)
L’associazione si prefigge nei prossimi anni di avere un rappresentante proprio in seno alle maggiori organizzazioni economiche
Il Ticino è ben rappresentato con due sui membri nell’associazione Nazionale Allpura, nel Comitato Nazionale per la prevenzione contro gli infortuni e le malattie e nelle varie commissioni federali per le revisioni dei percorsi formativi
Dati di contatto: AIPCT – Associazione Ticinese delle Imprese di Pulizia e Facility Services,
via Cattedrale 2, 6900 Lugano, info@aipct.ch, www.aipct.ch
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2018/04/ELM-riga-03.jpg201500Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2022-04-26 09:22:002022-04-26 16:15:14AIPCT – Associazione Ticinese delle Imprese di Pulizia e Facility Services
La Russia e l’Ucraina insieme forniscono un quarto del fabbisogno mondiale di grano. La guerra tra i due Paesi fa salire alle stelle i prezzi di alcuni prodotti alimentari e ha conseguenze destabilizzanti per diversi Paesi del terzo mondo.
L’Ucraina è spesso chiamata il “granaio d’Europa”. In effetti, il grano vi cresce particolarmente bene perché questo grande Paese dell’Europa orientale ha una caratteristica geologica speciale: la maggior parte della rara ed estremamente fertile terra nera del mondo si trova sul suo territorio.
Secondo l’International Trade Centre di Ginevra, l’agenzia congiunta delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione mondiale del commercio, l’Ucraina è però solo il quinto esportatore mondiale di grano. La Russia figura infatti al primo posto, seguita da Stati Uniti, Canada e Francia. La Germania, a sua volta, è all’ottavo posto. De facto, quindi, l’Ucraina non è l’unico granaio europeo.
Insieme, Ucraina e Russia coprono un quarto della domanda mondiale di grano. E al momento, i due esportatori di grano sono fatalmente legati: a causa della guerra, infatti, i porti ucraini sul Mar Nero sono bloccati, con conseguente interruzione delle catene di approvvigionamento, mentre le sanzioni economiche imposte dalla comunità internazionale alla Russia hanno frenato massicciamente le esportazioni di grano da parte di quest’ultima.
Il prezzo del grano è il grande problema
La guerra in Ucraina non ha ancora causato una vera carenza di grano. Per ragioni di stagionalità, l’Ucraina e la Russia esportano la maggior parte del loro grano in estate e in autunno. Al momento, quindi, i loro clienti internazionali stanno attingendo alle loro scorte o comprano il grano altrove. Secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), la produzione mondiale di grano è attualmente in calo, ma si stima che a medio termine sarà ancora di circa l’1% superiore alla media dell’anno scorso.
Ciò che attualmente pesa sul mercato internazionale del grano è tuttavia il prezzo. Secondo i dati della Deutsche Börse, dal nuovo anno il prezzo del grano è aumentato di quasi un terzo a circa 400 euro per tonnellata ed è praticamente raddoppiato dall’inizio del 2020. Per l’orzo si osserva più o meno lo stesso sviluppo, mentre il fertilizzante è diventato addirittura più costoso del 40%. Dato che il 15% del mais mondiale e più del 50% dell’olio di girasole provengono direttamente dall’Ucraina, anche questi prezzi sono in forte movimento. Per quanto riguarda l’orzo e il mais, a differenza del grano, da quando è iniziata la guerra in Ucraina, la FAO rileva una produzione globale significativamente più bassa rispetto all’anno scorso. Pertanto, altri grandi esportatori di cereali grezzi come l’Argentina, l’India e gli Stati Uniti stanno venendo alla luce.
I prezzi erano già alti prima della guerra
Tuttavia, i prezzi in generale erano già aumentati prima della guerra in Ucraina. Sono da biasimare i problemi logistici e le strozzature di approvvigionamento legate alla pandemia: secondo la FAO, alla fine di gennaio 2022 l’indice dei prezzi alimentari era quasi un quarto più alto dell’anno precedente. Questa tendenza è semplicemente esacerbata dalla guerra in Europa orientale.
Le vere vittime in questo momento sono alcuni Paesi del terzo mondo. Al primo posto c’è l’Egitto, che ottiene circa il 70% del suo grano dall’Ucraina e dalla Russia ed è il più grande consumatore al mondo di grano ucraino. Secondo un recente servizio della televisione svizzera SRF, il governo egiziano ha ridotto l’importante sussidio per il pane e la popolazione è ora costretta a pagare di più. Inoltre, il Paese sta facendo scorta di tutto il suo grano e non esporta più nulla nei Paesi dell’area sahariana, con conseguenze drammatiche per queste Nazioni.
Stando alle statistiche commerciali delle Nazioni Unite relative al 2020 gli altri principali importatori di grano sono Indonesia, Bangladesh, Pakistan, Turchia, Tunisia, Marocco e Libano. La situazione è particolarmente grave in Libano in quanto non può quasi immagazzinare il grano perché i grandi sili nel porto di Beirut sono stati distrutti durante un’esplosione nel 2020. Un ultimo, importante acquirente di grano proveniente dall’Europa orientale, dalla Russia nello specifico, è la Siria, già devastata dalla guerra civile, e il cui governo ha ora introdotto il razionamento del grano.
Anche l’Africa orientale importa molto grano
Poiché i porti del Mar Nero sono bloccati, molti Paesi invieranno navi da trasporto negli Stati Uniti e in Argentina, India e Australia per caricare grano e cereali secondari. Tuttavia, la FAO fa notare che queste opzioni alternative possono compensare solo parzialmente la perdita delle esportazioni provenienti dalla regione settentrionale del Mar Nero.
Anche l’Africa orientale, che ha un’elevata quota di importazione, deve accettare un forte aumento del prezzo del grano. In Kenya, Etiopia, Gibuti e Somalia diverse stagioni delle piogge non si sono concretizzate e i raccolti sono appassiti nei campi. Pertanto, il Programma alimentare mondiale (PAM) delle Nazioni Unite avverte del pericolo di carestia nei prossimi mesi. Insieme al grano, anche altri prodotti alimentari sono diventati più costosi e questo genererà grossi problemi per questi Paesi.
Le carestie e altre gravi crisi di approvvigionamento sono spesso accompagnate da rivolte, come si è potuto osservare in particolare nel Medio Oriente negli ultimi due decenni. Se i governi non accetteranno di accollarsi questo grosso peso sulle casse dello Stato e sovvenzioneranno sempre meno, il cibo si farà più caro e la popolazione ne risentirà. E questo a sua volta potrebbe portare a disordini e destabilizzazione politica.
La durata della guerra in Ucraina è cruciale
I grandi problemi devono quindi ancora arrivare e molto dipenderà dalla durata della guerra: in Ucraina non è ancora possibile prevedere quando e come potrà avvenire la semina del grano quest’anno, mentre per quanto riguarda la Russia, non è chiaro per quanto tempo resteranno in vigore le sanzioni.
Secondo il PAM, la guerra in Ucraina non sarà l’unica causa dei problemi che diverse grandi regioni del mondo dovranno affrontare tra qualche mese: alla guerra si sommano infatti diversi fattori, come il cambiamento climatico, la pandemia e i prezzi a spirale per il cibo e il carburante, aggravati dalle carenze di grano e fertilizzanti. Secondo l’Organizzazione, tutti questi fattori porteranno almeno 44 milioni di persone in 36 Paesi sulla soglia della fame.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2022/04/ART22-guerra-aumenta-rischio-fame.jpg8531280Giulia Scalzihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngGiulia Scalzi2022-04-21 08:00:002022-06-22 10:45:48La guerra in Ucraina aumenta il rischio di fame
ICF offre un modello di competenze, un codice etico e un programma indipendente di credenziali allo scopo di stabilire standard di qualità e rafforzare la professionalità dei Coach: Associate Certified Coach ACC, Professional Certified Coach PCC e Master Certified Coach MCC.
ICF definisce il Coaching come una partnership con i clienti che, attraverso un processo creativo, stimola la riflessione, ispirandoli a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale. Grazie all’attività svolta dal coach, i clienti sono in grado di apprendere ed elaborare le tecniche e le strategie di azione che permetteranno loro di migliorare sia le performance sia la qualità della propria vita.
Considerando ogni cliente pieno di risorse, il Coaching si distingue da altre professioni di supporto. Nei processi di Coaching, sia con una persona singola sia con un team, si osserva la situazione di partenza, si definisce l’obiettivo specificando indicatori di risultato e ciò che il cliente è disposto a fare per raggiungerlo.
ICF è la più grande associazione di Coaching al mondo. In Svizzera il Comitato Direttivo, insieme alle sezioni locali, contribuisce allo sviluppo della professione sul territorio. Agli iscritti offre sia assistenza sia momenti formativi e di community building. Oltre agli appuntamenti di formazione continua per i professionisti del Coaching, l’associazione organizza attività divulgative per i non addetti ai lavori. Il programma degli eventi è accompagnato da iniziative globali e nazionali come il Prism Award che celebra le organizzazioni che investono nello sviluppo di una cultura del Coaching e la Settimana Internazionale del Coaching (ICW) quale piattaforma offerta ai membri per promuovere il Coaching al pubblico.
L’ICW è una celebrazione globale nata nel 1999 per promuovere l’impatto benefico del Coachingprofessionale ed il valore di lavorare con un coach professionista. Per i coach è un’occasione per diventare ambasciatori del Coaching secondo ICF. Durante questa settimana, il compito di ogni coach è quindi incoraggiare individui e organizzazioni a sperimentare il Coaching. In tutto il mondo ogni anno vengono organizzati una varietà di eventi quali webinar, conferenze, laboratori, tavole rotonde, dimostrazioni e sessioni pro bono di Coaching.
Ordine dei Commercialisti del Canton Ticino: 60 anni di storia con lo sguardo rivolto al futuro
OCCT è un’associazione di imprenditori che esercitano in modo indipendente la professione di fiduciario commercialista nel Canton Ticino. Lavorare da imprenditore significa saper assumere in prima persona responsabilità non solo verso sé stessi, ma anche e soprattutto verso la società, con particolare riferimento alla clientela, ai collaboratori, alle loro famiglie. È questo il motivo per cui OCCT si impegna, su numerosi fronti, al fine di salvaguardare la reputazione, la dignità e l’indipendenza della professione.
La professione di fiduciario commercialista costituisce oggi un punto di riferimento per l’economia del Cantone, in cui sa essere un importante datore di lavoro, capace di stabilizzare la propria attività e quindi di produrre ricchezza nel tempo. I nostri modelli di business hanno nell’ultimo decennio subito notevoli mutamenti, dovuti alla necessità di adattarsi all’evoluzione della normativa fiscale internazionale. La determinazione mostrata dal settore nel gestire il cambiamento ha costituito una scelta di successo, che ha corroborato la fiducia che la clientela tradizionalmente ci accorda. Fiducia che il commercialista si merita, non compra, e che costituisce il vero pilastro su cui si basa la nostra attività. Un valore da difendere, corroborare e tramettere alle generazioni future. A tal fine, OCCT si focalizza sul versante delle competenze, dove è attenta al tema della formazione e dell’aggiornamento su argomenti che oggi si mostrano in continua evoluzione. Si impegna di conseguenza nell’organizzare incontri tecnici, specifici e dettagliati, capaci di trattare oggetti particolari, non compatibili con corsi di massa. Ne sono recente esempio corsi specialistici sul nuovo diritto azionario, sulla valutazione dei titoli non quotati e sull’imposta di bollo cantonale. OCCT è come visto motivata a trasmettere l’interesse per l’attività di commercialista ai giovani. A tal fine, ha istituito un premio annuale per la migliore tesi di Bachelor SUPSI in economia aziendale relativa, a temi di interesse per il settore. I nostri soci sono inoltre motivati ad offrire formazione sul campo ai giovani che militano nelle loro fiduciarie.
A queste attività si sommano quelle delegate a FTAF, associazione mantello della categoria, cui i soci OCCT partecipano e contribuiscono con interesse.
Nel 2021, OCCT ha compiuto 60 anni. L’anniversario ha costituito un’occasione per riflettere sulle nostre origini, sui nostri valori ma, soprattutto, sui traguardi futuri, e sulle azioni da porre in essere per raggiungerli.
Continuando con la determinazione che abbiamo saputo fin qui dimostrare, il futuro sarà nostro.
Dati di contatto:
OCCT – Ordine dei Commercialisti del Canton Ticino
c/o Primafid di Cristina Maderni,
Via Peri 9 D, 6900 Lugano, segretariato@occt.ch, www.occt.ch
L’11 febbraio 2020
l’OMS ha attribuito una nuova denominazione alla malattia causata dal nuovo
coronavirus: COVID-19, abbreviazione di «coronavirus disease 2019» o, in
italiano, malattia da coronavirus 2019.
Tutte le informazioni del caso e i
dettagli su come comportarsi sono disponibili sul sito
del Medico cantonale.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.png00Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2022-04-19 08:24:002022-04-19 08:31:38Informazioni alle aziende sul “Coronavirus”
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.png00Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2022-04-19 08:10:002022-04-19 08:34:10Misure del Consiglio Federale e del Consiglio di Stato
Il nuovo servizio promosso dalla Cc-Ti per sostenere il tirocinio nelle aziende
Promuovere e potenziare l’apprendistato, sostenere fattivamente le aziende nella gestione dei contratti di tirocinio, affiancare i formatori affinché i giovani apprendisti sviluppino nella formazione anche quelle competenze trasversali sempre più richieste dal mercato del lavoro. È il nuovo servizio varato dalla Cc-Ti con una società spin-off, la fill-up, creata da Sara Rossini-Monighetti che, grazie alla sua esperienza trentennale nel campo della formazione professionale, dal prossimo giugno seguirà le imprese e le associazioni di categoria su questo importante tema.
Sempre attenta ai bisogni della nostra economia, con questa operazione la Cc-Ti amplia ulteriormente la sua offerta di prestazioni e consulenze per le aziende. Dando vita ad un’importante iniziativa privata che si prefigge di sostenere la tanto auspicata crescita dell’apprendistato in Ticino e creare le condizioni più favorevoli per formare all’interno delle stesse aziende quel personale qualificato che oggi manca nel Cantone. Uno strumento che va ad aggiungersi, completandolo, all’importante lavoro svolto dall’Associazione della rete di aziende formatrici del Canton Ticino (ARAF – www.araf.ch).
Un aiuto diretto alle imprese e al sistema
Grazie al servizio offerto dalla Cc-Ti e fill-up le aziende, oltre ad essere accompagnate nella ricerca e nella formazione degli apprendisti, saranno anche sgravate da tutte le incombenze burocratiche e amministrative annesse ai contratti di tirocinio, dai contatti con la scuola, le famiglie e gli enti cantonali di riferimento. Un notevole carico di incombenze che richiede tempo e specifiche competenze. Le imprese, libere da questi oneri esterni, potranno concentrarsi “unicamente” sulla formazione “tecnica- pratica” degli apprendisti.
Un aiuto fondamentale tenuto conto del fatto che il 90% circa delle aziende ticinesi ha meno di dieci dipendenti. Piccole realtà produttive che sarebbero, spesso, molto interessate ad avere dei giovani in formazione, ma che non hanno il tempo per far fronte a questi compiti gestionali o non dispongono del personale idoneo per seguirli adeguatamente, per cui si vedono costrette a rinunciarvi. Compiti che ora potranno delegare alla piattaforma Cc-Ti-fill- up che fornirà un sostegno a tutto campo nella gestione complessiva degli apprendisti.
Con un supporto strutturato, calibrato sulle loro necessità e su obiettivi concreti, si contribuirà a valorizzare le sinergie tra percorsi di tirocinio, aziende e mercato del lavoro. Aiutare gli imprenditori a “formare in casa” il personale significa aiutarli a formare quella manodopera qualificata, la cui carenza rischia di penalizzare pesantemente le imprese e la crescita economica. Con questa iniziativa privata, autofinanziata e che sarà avviata di concerto con le associazioni professionali legate alla Cc-Ti, si vuole incidere su uno dei nodi cruciali dello sviluppo del Cantone. L’apprendistato ha infatti una valenza strategica per rafforzare il sistema produttivo e con questo strumento si intende dare un contributo fattivo a quella carenza di manodopera qualificata segnalata da anni dal mondo economico e regolarmente confermata dalla nostra annuale inchiesta congiunturale. È evidente che si tratta anche di un contributo al sistema generale della formazione e quindi anche di un sostegno agli sforzi profusi dallo Stato per il collocamento degli apprendisti.
Come funziona
Il servizio della Cc-Ti e fill-up si basa su due pilastri: “Apprendista plus” e “Associazioni Pro”. Il servizio “Apprendista plus”è dedicato alle aziende e presenta un’offerta modulare. In una prima fase viene definito il profilo del giovane apprendista che interessa all’azienda, seguono poi la ricerca e la valutazione dei candidati che più corrispondono alle esigenze richieste, la selezione finale e la sottoscrizione del contratto di tirocinio, con la verifica dei requisiti necessari per poter formare e delle relative autorizzazioni cantonali. Il coaching è la fase cruciale, nella quale si sostiene, invece, in maniera mirata il formatore e l’apprendista per stimolarli ad un approccio fattivo alla formazione, al lavoro e all’acquisizione di quelle competenze trasversali che oggi sono più che mai indispensabili in ogni settore produttivo. Un’assistenza personalizzata, quindi, per permettere all’apprendista di sviluppare anche le soft skills che gli permetteranno di rapportarsi positivamente col suo ambiente di lavoro e l’attività professionale. Un insieme di competenze e di qualità attitudinali come, ad esempio, empatia, intelligenza emotiva, capacità di fare squadra, efficacia comunicativa, creatività, flessibilità, spirito d’iniziativa, pensiero critico e auto motivazione, che nei curricula contano ormai quanto le competenze più strettamente tecniche per restare allineati con le necessità del mercato.
E che saranno ancora più importanti domani, sottolinea Sara Rossini-Monighetti: “ci troviamo, difatti, davanti ad un passaggio molto delicato – spiega –, in cui bisogna relazionare in modo costruttivo e vantaggioso per tutti due entità molto distanti tra di loro: la Generazione Z, ossia i giovani nati tra il 1995 e il 2010, che ha un suo specifico sistema valoriale e culturale, con aspettative molto diverse rispetto a quelle delle generazioni precedenti, e un mondo del lavoro che va trasformandosi con una rapidità mai registrata prima. In questo complesso passaggio generazionale e tecnologico è importante mettere bene a fuoco le soft skills necessarie per affrontare bene attrezzati il futuro. Senza dimenticarci del successo formativo che si trasforma poi in risorsa qualificata a disposizione dell’economia“. Il supporto alle imprese non è sufficiente per dare il giusto posizionamento e visibilità all’apprendistato e alle professioni. Il servizio “Associazioni Pro” si rivolge per questo motivo alle associazioni professionali che vengono chiamate sempre più a una gestione comparabile a quella aziendale. Intervenire sia sul fronte aziendale che su quello associativo è assolutamente indispensabile per raggiungere l’obiettivo di far crescere l’interesse per l’apprendistato.
Nuove opportunità per gli apprendisti
Il Ticino detiene attualmente il non invidiabile primato nazionale del più alto tasso di scioglimenti di contratti di tirocinio, il 30% circa. Interessante è però il fatto che i giovani non interrompono o modificano la formazione intrapresa, ma di norma cambiano solo datore di lavoro. È un chiaro segnale che occorre far collimare le aspirazioni dei giovani con le esigenze di un mercato del lavoro sempre più complesso, caratterizzato non più solo da avanzate abilità tecniche, ma anche da importanti competenze trasversali. Il concetto classico di forza lavoro qualificata si basa su una formazione specialistica che contempla tutta una serie di capacità tecniche ben definite per ogni mestiere. La trasformazione tecnologica e del mercato del lavoro richiede, con forza, però a tutti gli operatori qualità che permettano di adattarsi rapidamente ai cambiamenti. Le competenze tecniche, codificate e organizzate per professione, e quelle comportamentali vanno ormai di pari passo. Un mix equilibrato di soft e hard skills oggi è indispensabile. La Cc-Ti, con fill-up e la relativa consulenza specializzata, raccoglie questa sfida nell’interesse di apprendisti e aziende.
Un circolo virtuoso
Un modello analogo al servizio “Apprendista plus ” si sta realizzando a Neuchâtel per iniziativa anche qui della locale Camera di commercio e dell’industria, con la quale la Cc-Ti collabora strettamente; un progetto pilota sta gestendo una quarantina di contratti di tirocinio. I risultati sono molto positivi. A dimostrazione che anche nella realtà latina della Svizzera vi è un potenziale importante per rafforzare l’apprendistato, malgrado vi sia un notevole ritardo rispetto a quanto avviene in Svizzera tedesca. È bene sottolineare che l’apprendistato garantisce ottimi sbocchi occupazionali e ben retribuiti, così come l’accesso, se lo si desidera, ad una formazione superiore. Per le aziende, vi è l’opportunità preziosa di formare figure specialistiche che ormai mancano anche sul mercato del lavoro internazionale. “Facendo crescere i propri specialisti in casa non solo si limita il pericolo della mancanza di manodopera qualificata, ma si radica in loro il senso di appartenenza all’azienda e al territorio in cui si opera – nota Sara Rossini-Monighetti –. Con il nostro servizio vogliamo anche creare questa atmosfera del sentirsi parte, partecipi di qualche cosa”.
Numeri buoni ma migliorabili
Lo scorso anno in Ticino, nonostante le difficoltà provocate dalla pandemia, sono stati sottoscritti 2’523 contratti di tirocinio, 130 in più rispetto al 2020, conseguendo il risultato più alto dal 2015. Dati che dimostrano tutta la buona volontà e l’impegno delle nostre aziende sebbene confrontate con quei problemi che da sempre, come già detto, condizionano l’approccio all’apprendistato e che erano stati ben evidenziati nell’inchiesta congiunturale della Cc-Ti di qualche anno fa, quando era emerso chiaramente che le maggiori difficoltà per rafforzare l’apprendistato non erano legate a motivi finanziari ma soprattutto gestionali. Il reverse mentoring, ad esempio, deve essere concertato tra le parti in maniera ottimale. Come detto in precedenza, non tutte le imprese hanno il tempo materiale e le risorse interne per potersi occupare compiutamente di un percorso d’apprendistato.
L’obiettivo della Cc-Ti con fill-up è ridimensionare gli ostacoli che impediscono di correggere l’attuale squilibrio fra domanda e offerta nel mercato del lavoro. Una collaborazione volta a un obiettivo comune sempre più lineare ed esente da freni.
Le disposizioni speciali della legge Covid-19 sul lavoro ridotto si applicano solo se quest’ultimo è in parte legato alle conseguenze economiche della pandemia (vedi regola A). Nel caso in cui sia dovuto esclusivamente ad altri motivi (p.es. gli effetti della guerra in Ucraina), si applica in via esclusiva quanto disposto dalla legge sull’assicurazione contro la disoccupazione (vedi regola B).
A. Regole in vigore da aprile 2022 per il lavoro ridotto in relazione con le conseguenze economiche della pandemia B. Regole per il lavoro ridotto non in relazione con la pandemia
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.png00Monica Fogliahttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngMonica Foglia2022-04-18 17:17:322022-04-19 08:29:14Lavoro ridotto da aprile 2022
Alla fine del 1958 tre impresari di Lugano, Walter Amadò, Alberto Amadò e Romolo Cantoni, costituirono l’attuale Associazione Ticinese Mastri Gessatori.
In quell’occasione venne concluso il primo contratto collettivo per la categoria con l’organizzazione Cristiano Sociale e il Sindacato Edilizia e Legno.
A partire dal 1959 si costituirono molte ditte di gessatori.
Negli anni ‘70 vi fu un importante sviluppo ed un incremento di nuove tipologie di prodotti, introdotti sul mercato per soddisfare le mutate esigenze architettoniche che hanno portato a un decisivo cambiamento del settore e a un definito distacco dagli impresari costruttori.
Oggi abbiamo un’Associazione che, interpretando tempestivamente i cambiamenti in atto, ha creato e costantemente aggiornato i Contratti Collettivi, la Commissione Paritetica Cantonale, il prepensionamento (RESOR), la Cauzione, i corsi a Gordola ed Espoprofessioni.
Le sfide del settore non si esauriscono mai e richiedono un sempre maggior impegno, collaborazione professionale e unità di intenti tra colleghi e rappresentanti sindacali.
I “gessatori” sono coloro che hanno i compiti di rifinire e abbellire le costruzioni grezze realizzate dai muratori, attraverso l’esecuzione degli intonaci su pareti e soffitti e la posa di elementi quali soffitti ribassati, pannelli divisori per pareti, pavimenti tecnici, ecc. ecc. Devono inoltre occuparsi della posa dell’isolazione termica, fonica e antincendio. Si tratta di professionisti che si occupano di molti aspetti fondamentali del vivere e l’abitare uno stabile.
Tra gli scopi dell’Associazione Ticinese Mastri Gessatori e Plafonatori vi è la promozione della professione.
Il nostro sistema di formazione professionale è un successo confermato. Il sistema duale ci viene invidiato a livello mondiale.
Anche l’ATMG & P è fra le associazioni che hanno scelto quale base per la formazione il Centro di Formazione Professionale (CFP) SSIC TI di Gordola. L’andamento del settore appare oggi incerto, essendo stato molto sotto pressione negli ultimi anni, nonostante ciò i dati statistici mostrano un costante incremento della manodopera, di fronte ad una fluttuazione quasi sempre stabile della massa salariale.
Le previsioni future vedono un avvenire a tinte chiaro/scure: il momento congiunturale ambiguo, il post Covid e il conflitto in Ucraina non offrono garanzie di stabilità, benché le aspettative siano sempre incoraggianti.
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Commercio estero: 1° trimestre 2022 da record
/in Dogana, Internazionale, TematicheIl commercio estero svizzero è cresciuto anche nel primo trimestre del 2022, segnando nuovi record: le esportazioni sono aumentate dell’1,2% attestandosi a 65,4 miliardi di franchi, mentre le importazioni hanno registrato un incremento di ben 6,7% raggiungendo quota 56,7 miliardi di franchi. La bilancia commerciale ha chiuso con un’eccedenza di 8,7 miliardi di franchi, nuovamente in calo rispetto al trimestre precedente.
Il maggior contributo alla crescita dell’export è dato dagli orologi (+5,3% o +306 milioni di franchi), seguiti dai metalli (+6,3% o +231 milioni), dal settore dei macchinari e dell’elettronica (+2,4%; +190 milioni) e dagli strumenti di precisione (+4,2% o +181 milioni). I quattro settori hanno così confermato il dinamismo dei trimestri precedenti. Al contrario, le vendite di prodotti chimici e farmaceutici sono scese leggermente (-0,7% o -247 milioni). Anche la gioielleria ha subito una battuta d’arresto (-10,8% o -337 milioni).
A livello geografico, le esportazioni verso il Nord America e l’Asia sono cresciute allo stesso ritmo, ovvero a +3,7% o +492 milioni di franchi rispettivamente +3,6% o +489 milioni di franchi. Le prime sono state trascinate dal settore farmaceutico a destinazione del mercato USA. Cina e Giappone si sono invece confermati quali principali mercati di sbocco in Asia. Le esportazioni verso l’Europa sono stagnate a 37,5 miliardi di franchi (rafforzandosi però in Slovenia, Germania e Italia).
Eccezion fatta per la gioielleria (-15,1%), il tessile, l’abbigliamento e le calzature (-3,7%) nonché gli strumenti di precisione (-0,5%), tutti gli altri settori hanno visto aumentare le loro importazioni. Il contributo maggiore è dato dai prodotti energetici, che sono aumentati di 1,8 miliardi di franchi. Tuttavia, questo aumento è dovuto esclusivamente all’aumento dei prezzi e non a un aumento dei volumi (+0,8%). Hanno brillato anche i prodotti chimico-farmaceutici, che hanno segnato un incremento dell’11,8% (+1,7 miliardi di franchi). I metalli hanno confermato il trend positivo degli ultimi sette trimestri segnando +4,2% (+187 milioni).
A livello geografico sono incrementate le importazioni dall’Europa (+10,9%) e dal Nord America (+9,4%), con vari Paesi che hanno registrato aumenti a due cifre (Germania, Slovenia, Austria, Irlanda e Stati Uniti). Hanno invece ristagnato gli arrivi dall’Asia (+0,4%), in particolare quelli dalla Cina, che si è sviluppata ad un livello simile al trimestre precedente (+0,2%).
Fonte: Primo trimestre 2022: il commercio estero registra record su record (admin.ch)
AIPCT – Associazione Ticinese delle Imprese di Pulizia e Facility Services
/in AssociazioneParliamo dell’anno in cui la nazionale elvetica arriva alle semifinali mondiali, è l’anno i cui fummo confrontati con una catastrofe invernale e l’anno in cui la Svizzera entrò come membro dell’International Holocaust Remembrance Aliance. Fu proprio in questo periodo, che nel nostro piccolo Ticino, a giugno, nacque AIPCT.
L’associazione Ticinese delle Imprese di Pulizie e Facility Services del Cantone Ticino vide la luce nel 1998 gli obiettivi degli allora promotori erano quelli di mettere un po’di ordine in un mondo senza o con poche gerarchie.
Allora si trattava di tentare di industrializzare un servizio considerato di poco valore che però in quegli anni cominciava a diventare economicamente attraente non solo a livello finanziario ma anche e soprattutto a favore dell’occupazione.
Nel nostro Cantone però mancavano le basi per poter procedere ad un cambiamento radicale di atteggiamento verso un’attività tanto umile quanto necessaria.
L’AIPCT ed il suo comitato si sono adoperati per rendere la giusta dignità a questo settore.
Da subito una società molto attiva nella formazione, introducendo una collaborazione nel 1999 per l’organizzazione dei corsi di apprendistato per operatori di pulizia ordinari a manutentiva, corsi per pulitori di edifici Art.33 e corsi di perfezionamento relativi al settore.
A partire dal 2004 a tuttora l’associazione si prodiga perché il settore possa fregiarsi di un contratto collettivo e dopo alcuni anni di gestazione nel periodo 2007-2008 entra in vigore il primo CCL, firmato a titolo volontario da ben 9 associati AIPCT. Per giungere finalmente al traguardo: un CCL di forza obbligatoria che entra in vigore nel 2012.
La visione
Unire le forze per poter scegliere insieme la via e l’immagine che vogliamo dare a tutto l’impegno profuso ogni giorno in questa splendida professione.
La missione
L’Associazione deve impegnarsi quotidianamente a perseguire quegli obiettivi che sono fondamentali per una crescita professionale sana e strutturata di aziende e collaboratori e per poter far questo deve investire le sue energie nelle attività da cui non si può prescindere:
Questo al fine di contribuire alla costruzione di un mercato il più etico possibile per collaboratori e datori di lavoro.
È doveroso sottolineare che attualmente sono impiegati 3500 professionisti a fronte di 142 aziende attive sul nostro territorio, una professione dalle grandi opportunità che ad oggi purtroppo ancora non sono percepite da tutti. Un settore che subisce una grande violenza dell’immagine e della professionalità che rischia di depistare il cliente dalla qualità del servizio e dell’impegno delle aziende nel formare il proprio personale.
Le aziende associate all’AIPCT (https://www.aipct.ch/gli-associati/schede-associati-aipct.html), sono 20 ed impiegano 2000 persone, oltre il 57 % del totale dei collaboratori del settore.
È altrettanto doveroso ricordare che il comitato della nostra Associazione è di milizia ed è composto da:
Presidente Paolo Thoma (La Goccia SA)
Segretario Pierfranco Gabella (Smart Gorla SA)
Membri: Antonio Tettamanti (ex Smart Gorla SA), Mauro Valsangiacomo (Cabiancardi SA), Luca Bordin (Dosim SA), Biagio Antonio De Girolamo (Bouygues Energies & Services Svizzera SA)
Tanti traguardi sono stati raggiunti e molte sfide si profilano all’orizzonte:
Dati di contatto:
AIPCT – Associazione Ticinese delle Imprese di Pulizia e Facility Services,
via Cattedrale 2, 6900 Lugano, info@aipct.ch, www.aipct.ch
La guerra in Ucraina aumenta il rischio di fame
/in Internazionale, Tematiche, VariaLa Russia e l’Ucraina insieme forniscono un quarto del fabbisogno mondiale di grano. La guerra tra i due Paesi fa salire alle stelle i prezzi di alcuni prodotti alimentari e ha conseguenze destabilizzanti per diversi Paesi del terzo mondo.
L’Ucraina è spesso chiamata il “granaio d’Europa”. In effetti, il grano vi cresce particolarmente bene perché questo grande Paese dell’Europa orientale ha una caratteristica geologica speciale: la maggior parte della rara ed estremamente fertile terra nera del mondo si trova sul suo territorio.
Secondo l’International Trade Centre di Ginevra, l’agenzia congiunta delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione mondiale del commercio, l’Ucraina è però solo il quinto esportatore mondiale di grano. La Russia figura infatti al primo posto, seguita da Stati Uniti, Canada e Francia. La Germania, a sua volta, è all’ottavo posto. De facto, quindi, l’Ucraina non è l’unico granaio europeo.
Insieme, Ucraina e Russia coprono un quarto della domanda mondiale di grano. E al momento, i due esportatori di grano sono fatalmente legati: a causa della guerra, infatti, i porti ucraini sul Mar Nero sono bloccati, con conseguente interruzione delle catene di approvvigionamento, mentre le sanzioni economiche imposte dalla comunità internazionale alla Russia hanno frenato massicciamente le esportazioni di grano da parte di quest’ultima.
Il prezzo del grano è il grande problema
La guerra in Ucraina non ha ancora causato una vera carenza di grano. Per ragioni di stagionalità, l’Ucraina e la Russia esportano la maggior parte del loro grano in estate e in autunno. Al momento, quindi, i loro clienti internazionali stanno attingendo alle loro scorte o comprano il grano altrove. Secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), la produzione mondiale di grano è attualmente in calo, ma si stima che a medio termine sarà ancora di circa l’1% superiore alla media dell’anno scorso.
Ciò che attualmente pesa sul mercato internazionale del grano è tuttavia il prezzo. Secondo i dati della Deutsche Börse, dal nuovo anno il prezzo del grano è aumentato di quasi un terzo a circa 400 euro per tonnellata ed è praticamente raddoppiato dall’inizio del 2020. Per l’orzo si osserva più o meno lo stesso sviluppo, mentre il fertilizzante è diventato addirittura più costoso del 40%. Dato che il 15% del mais mondiale e più del 50% dell’olio di girasole provengono direttamente dall’Ucraina, anche questi prezzi sono in forte movimento. Per quanto riguarda l’orzo e il mais, a differenza del grano, da quando è iniziata la guerra in Ucraina, la FAO rileva una produzione globale significativamente più bassa rispetto all’anno scorso. Pertanto, altri grandi esportatori di cereali grezzi come l’Argentina, l’India e gli Stati Uniti stanno venendo alla luce.
I prezzi erano già alti prima della guerra
Tuttavia, i prezzi in generale erano già aumentati prima della guerra in Ucraina. Sono da biasimare i problemi logistici e le strozzature di approvvigionamento legate alla pandemia: secondo la FAO, alla fine di gennaio 2022 l’indice dei prezzi alimentari era quasi un quarto più alto dell’anno precedente. Questa tendenza è semplicemente esacerbata dalla guerra in Europa orientale.
Le vere vittime in questo momento sono alcuni Paesi del terzo mondo. Al primo posto c’è l’Egitto, che ottiene circa il 70% del suo grano dall’Ucraina e dalla Russia ed è il più grande consumatore al mondo di grano ucraino. Secondo un recente servizio della televisione svizzera SRF, il governo egiziano ha ridotto l’importante sussidio per il pane e la popolazione è ora costretta a pagare di più. Inoltre, il Paese sta facendo scorta di tutto il suo grano e non esporta più nulla nei Paesi dell’area sahariana, con conseguenze drammatiche per queste Nazioni.
Stando alle statistiche commerciali delle Nazioni Unite relative al 2020 gli altri principali importatori di grano sono Indonesia, Bangladesh, Pakistan, Turchia, Tunisia, Marocco e Libano. La situazione è particolarmente grave in Libano in quanto non può quasi immagazzinare il grano perché i grandi sili nel porto di Beirut sono stati distrutti durante un’esplosione nel 2020. Un ultimo, importante acquirente di grano proveniente dall’Europa orientale, dalla Russia nello specifico, è la Siria, già devastata dalla guerra civile, e il cui governo ha ora introdotto il razionamento del grano.
Anche l’Africa orientale importa molto grano
Poiché i porti del Mar Nero sono bloccati, molti Paesi invieranno navi da trasporto negli Stati Uniti e in Argentina, India e Australia per caricare grano e cereali secondari. Tuttavia, la FAO fa notare che queste opzioni alternative possono compensare solo parzialmente la perdita delle esportazioni provenienti dalla regione settentrionale del Mar Nero.
Anche l’Africa orientale, che ha un’elevata quota di importazione, deve accettare un forte aumento del prezzo del grano. In Kenya, Etiopia, Gibuti e Somalia diverse stagioni delle piogge non si sono concretizzate e i raccolti sono appassiti nei campi. Pertanto, il Programma alimentare mondiale (PAM) delle Nazioni Unite avverte del pericolo di carestia nei prossimi mesi. Insieme al grano, anche altri prodotti alimentari sono diventati più costosi e questo genererà grossi problemi per questi Paesi.
Le carestie e altre gravi crisi di approvvigionamento sono spesso accompagnate da rivolte, come si è potuto osservare in particolare nel Medio Oriente negli ultimi due decenni. Se i governi non accetteranno di accollarsi questo grosso peso sulle casse dello Stato e sovvenzioneranno sempre meno, il cibo si farà più caro e la popolazione ne risentirà. E questo a sua volta potrebbe portare a disordini e destabilizzazione politica.
La durata della guerra in Ucraina è cruciale
I grandi problemi devono quindi ancora arrivare e molto dipenderà dalla durata della guerra: in Ucraina non è ancora possibile prevedere quando e come potrà avvenire la semina del grano quest’anno, mentre per quanto riguarda la Russia, non è chiaro per quanto tempo resteranno in vigore le sanzioni.
Secondo il PAM, la guerra in Ucraina non sarà l’unica causa dei problemi che diverse grandi regioni del mondo dovranno affrontare tra qualche mese: alla guerra si sommano infatti diversi fattori, come il cambiamento climatico, la pandemia e i prezzi a spirale per il cibo e il carburante, aggravati dalle carenze di grano e fertilizzanti. Secondo l’Organizzazione, tutti questi fattori porteranno almeno 44 milioni di persone in 36 Paesi sulla soglia della fame.
International Coaching Federation (ICF) Svizzera
/in AssociazioneICF offre un modello di competenze, un codice etico e un programma indipendente di credenziali allo scopo di stabilire standard di qualità e rafforzare la professionalità dei Coach: Associate Certified Coach ACC, Professional Certified Coach PCC e Master Certified Coach MCC.
ICF definisce il Coaching come una partnership con i clienti che, attraverso un processo creativo, stimola la riflessione, ispirandoli a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale. Grazie all’attività svolta dal coach, i clienti sono in grado di apprendere ed elaborare le tecniche e le strategie di azione che permetteranno loro di migliorare sia le performance sia la qualità della propria vita.
Considerando ogni cliente pieno di risorse, il Coaching si distingue da altre professioni di supporto. Nei processi di Coaching, sia con una persona singola sia con un team, si osserva la situazione di partenza, si definisce l’obiettivo specificando indicatori di risultato e ciò che il cliente è disposto a fare per raggiungerlo.
ICF è la più grande associazione di Coaching al mondo. In Svizzera il Comitato Direttivo, insieme alle sezioni locali, contribuisce allo sviluppo della professione sul territorio. Agli iscritti offre sia assistenza sia momenti formativi e di community building. Oltre agli appuntamenti di formazione continua per i professionisti del Coaching, l’associazione organizza attività divulgative per i non addetti ai lavori. Il programma degli eventi è accompagnato da iniziative globali e nazionali come il Prism Award che celebra le organizzazioni che investono nello sviluppo di una cultura del Coaching e la Settimana Internazionale del Coaching (ICW) quale piattaforma offerta ai membri per promuovere il Coaching al pubblico.
L’ICW è una celebrazione globale nata nel 1999 per promuovere l’impatto benefico del Coaching professionale ed il valore di lavorare con un coach professionista. Per i coach è un’occasione per diventare ambasciatori del Coaching secondo ICF. Durante questa settimana, il compito di ogni coach è quindi incoraggiare individui e organizzazioni a sperimentare il Coaching. In tutto il mondo ogni anno vengono organizzati una varietà di eventi quali webinar, conferenze, laboratori, tavole rotonde, dimostrazioni e sessioni pro bono di Coaching.
Dati di contatto: International Coaching Federation Svizzera, Romina Henle, Via Marietta Crivelli Torricelli 15, 6900 Lugano, T +41 78 662 09 71, romina.henle@coachingfederation.ch, www.coachingfederation.ch
OCCT
/in AssociazioneOrdine dei Commercialisti del Canton Ticino: 60 anni di storia con lo sguardo rivolto al futuro
OCCT è un’associazione di imprenditori che esercitano in modo indipendente la professione di fiduciario commercialista nel Canton Ticino. Lavorare da imprenditore significa saper assumere in prima persona responsabilità non solo verso sé stessi, ma anche e soprattutto verso la società, con particolare riferimento alla clientela, ai collaboratori, alle loro famiglie. È questo il motivo per cui OCCT si impegna, su numerosi fronti, al fine di salvaguardare la reputazione, la dignità e l’indipendenza della professione.
La professione di fiduciario commercialista costituisce oggi un punto di riferimento per l’economia del Cantone, in cui sa essere un importante datore di lavoro, capace di stabilizzare la propria attività e quindi di produrre ricchezza nel tempo. I nostri modelli di business hanno nell’ultimo decennio subito notevoli mutamenti, dovuti alla necessità di adattarsi all’evoluzione della normativa fiscale internazionale. La determinazione mostrata dal settore nel gestire il cambiamento ha costituito una scelta di successo, che ha corroborato la fiducia che la clientela tradizionalmente ci accorda. Fiducia che il commercialista si merita, non compra, e che costituisce il vero pilastro su cui si basa la nostra attività. Un valore da difendere, corroborare e tramettere alle generazioni future. A tal fine, OCCT si focalizza sul versante delle competenze, dove è attenta al tema della formazione e dell’aggiornamento su argomenti che oggi si mostrano in continua evoluzione. Si impegna di conseguenza nell’organizzare incontri tecnici, specifici e dettagliati, capaci di trattare oggetti particolari, non compatibili con corsi di massa. Ne sono recente esempio corsi specialistici sul nuovo diritto azionario, sulla valutazione dei titoli non quotati e sull’imposta di bollo cantonale. OCCT è come visto motivata a trasmettere l’interesse per l’attività di commercialista ai giovani. A tal fine, ha istituito un premio annuale per la migliore tesi di Bachelor SUPSI in economia aziendale relativa, a temi di interesse per il settore. I nostri soci sono inoltre motivati ad offrire formazione sul campo ai giovani che militano nelle loro fiduciarie.
A queste attività si sommano quelle delegate a FTAF, associazione mantello della categoria, cui i soci OCCT partecipano e contribuiscono con interesse.
Nel 2021, OCCT ha compiuto 60 anni. L’anniversario ha costituito un’occasione per riflettere sulle nostre origini, sui nostri valori ma, soprattutto, sui traguardi futuri, e sulle azioni da porre in essere per raggiungerli.
Continuando con la determinazione che abbiamo saputo fin qui dimostrare, il futuro sarà nostro.
Dati di contatto:
OCCT – Ordine dei Commercialisti del Canton Ticino
c/o Primafid di Cristina Maderni,
Via Peri 9 D, 6900 Lugano, segretariato@occt.ch, www.occt.ch
Informazioni alle aziende sul “Coronavirus”
/in Risorse umane, TematicheArticolo aggiornato al 19 aprile 2022. Il nostro Servizio giuridico è a vostra disposizione.
Indicazioni aggiornate e utili per fronteggiare l’emergenza Coronavirus
RACCOMANDAZIONI DELL’UFFICIO FEDERALE DELLA SALUTE PUBBLICA
Promemoria e liste di controllo per la sicurezza e la tutela della salute sul posto di lavoro
Comportamento corretto da assumere in azienda per evitare contagi da Covid-19
Ordinanza 2 sui provvedimenti per combattere il coronavirus (COVID-19)
MISURE DEL CONSIGLIO FEDERALE E DEL CONSIGLIO DI STATO
La lista di tutte le misure adottate nel corso della pandemia in ordine temporale.
PRESTAZIONI DI SOSTEGNO
Una raccolta di informazioni relative ai differenti sostegni all’economia vista la situazione pandemica Covid-19.
INDICAZIONI UTILI
Tutte le diverse informazioni per le aziende relative alla situazione d’emergenza.
INFOGRAFICHE CANTONALI: TEST DI MASSA NELLE AZIENDE
FILE 1 – FILE 2
CERTIFICATO COVID
DISPOSIZIONI SANITARIE GENERALI
Manuale per la preparazione aziendale dell’Ufficio federale della sanità pubblica – UFSP – FAQ Pandemia e aziende – SECO – Flyer “Così ci proteggiamo”
App SwissCovid – contact tracing
Link per scaricare l’app e maggiori dettagli
Sito Easygov – piattaforma della Confederazione con informazioni per le PMI su come affrontare la crisi COVID-19
Le prese di posizione e i comunicati stampa Cc-Ti
L’11 febbraio 2020 l’OMS ha attribuito una nuova denominazione alla malattia causata dal nuovo coronavirus: COVID-19, abbreviazione di «coronavirus disease 2019» o, in italiano, malattia da coronavirus 2019.
Tutte le informazioni del caso e i dettagli su come comportarsi sono disponibili sul sito del Medico cantonale.
Misure del Consiglio Federale e del Consiglio di Stato
/in Diritto, TematicheLa lista di tutte le misure adottate nel corso della pandemia Covid-19 in ordine temporale. Articolo aggiornato periodicamente.
Aggiornamento aprile 2022
Lavoro ridotto: informazioni per le imprese – IN VIGORE DA APRILE 2022
Coronavirus: ritorno alla situazione normale e pianificazione della fase transitoria fino alla primavera del 2023 – com. stampa del Consiglio federale – IN VIGORE DAL 1.4.2022
Aggiornamento del 16 febbraio 2022
Coronavirus: il Consiglio federale revoca i provvedimenti – ancora in vigore fino a fine marzo soltanto l’obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie e l’isolamento – com. stampa del Consiglio federale – MISURE IN VIGORE DAL 17.2.2022
Aggiornamento del 2 febbraio 2022
Coronavirus: il Consiglio federale revoca la quarantena e l’obbligo del telelavoro e pone in consultazione ampi allentamenti – com. stampa del Consiglio federale
Coronavirus: il Consiglio federale adotta l’ordinanza COVID-19 casi di rigore 2022 – com. stampa del Consiglio federale
Aggiornamento del 28 gennaio 2022
Rinnovo della prestazione ponte COVID – comunicato stampa cantonale
Aggiornamento del 26 gennaio 2022
COVID-19: il Consiglio federale emana alcune misure relative al lavoro ridotto – com. stampa del Consiglio federale
Aggiornamento del 21 gennaio 2022
Grandi eventi in Ticino: avvicinamento alle disposizioni federali – comunicato stampa cantonale
Aggiornamento del 19 gennaio 2022
Coronavirus: quarantena e obbligo del telelavoro in vigore fino a fine febbraio, gli altri provvedimenti provvisoriamente fino a fine marzo – com. stampa del Consiglio federale
Aggiornamento del 12 gennaio 2022
Coronavirus: il Consiglio federale propone di prorogare i provvedimenti e riduce a cinque giorni l’isolamento e la quarantena – com. stampa del Consiglio federale
Aggiornamento del 4 gennaio 2022
Coronavirus – Nuove misure cantonali per grandi eventi e scuola
Aggiornamento del 1° gennaio 2022
Coronavirus: quarantena accorciata a sette giorni – com. stampa cantonale – misura in vigore dal 1.1.2022
Aggiornamento del 23 dicembre 2021
Coronavirus: quarantena per tutti i contatti stretti e visite sospese negli ospedali – comunicato stampa cantonale
Aggiornamento del 17 dicembre 2021
Coronavirus: il Consiglio federale decide di inasprire i provvedimenti – com. stampa del Consiglio federale – Le nuove regole entreranno in vigore da lunedì 20 dicembre 2021 fino al 24 gennaio 2022
Il Consiglio federale verifica la possibilità di aiuti per i casi di rigore nel 2022 – com. stampa del Consiglio federale
Coronavirus: il Consiglio federale prende una decisione di principio sull’indennità per lavoro ridotto – com. stampa del Consiglio federale
Coronavirus: il sostegno ai club sportivi professionistici e semiprofessionistici è prorogato – com. stampa del Consiglio federale
Coronavirus: prolungamento dell’indennità di perdita di guadagno per il coronavirus sino alla fine del 2022 – com. stampa del Consiglio federale
Tutte le misure del 2021 in ordine temporale
Tutte le misure del 2020 in ordine temporale
Un forte impulso all’apprendistato
/in Comunicazione e media, Risorse umane, TematicheIl nuovo servizio promosso dalla Cc-Ti per sostenere il tirocinio nelle aziende
Promuovere e potenziare l’apprendistato, sostenere fattivamente le aziende nella gestione dei contratti di tirocinio, affiancare i formatori affinché i giovani apprendisti sviluppino nella formazione anche quelle competenze trasversali sempre più richieste dal mercato del lavoro.
È il nuovo servizio varato dalla Cc-Ti con una società spin-off, la fill-up, creata da Sara Rossini-Monighetti che, grazie alla sua esperienza trentennale nel campo della formazione professionale, dal prossimo giugno seguirà le imprese e le associazioni di categoria su questo importante tema.
Sempre attenta ai bisogni della nostra economia, con questa operazione la Cc-Ti amplia ulteriormente la sua offerta di prestazioni e consulenze per le aziende. Dando vita ad un’importante iniziativa privata che si prefigge di sostenere la tanto auspicata crescita dell’apprendistato in Ticino e creare le condizioni più favorevoli per formare all’interno delle stesse aziende quel personale qualificato che oggi manca nel Cantone. Uno strumento che va ad aggiungersi, completandolo, all’importante lavoro svolto dall’Associazione della rete di aziende formatrici del Canton Ticino (ARAF – www.araf.ch).
Un aiuto diretto alle imprese e al sistema
Grazie al servizio offerto dalla Cc-Ti e fill-up le aziende, oltre ad essere accompagnate nella ricerca e nella formazione degli apprendisti, saranno anche sgravate da tutte le incombenze burocratiche e amministrative annesse ai contratti di tirocinio, dai contatti con la scuola, le famiglie e gli enti cantonali di riferimento. Un notevole carico di incombenze che richiede tempo e specifiche competenze. Le imprese, libere da questi oneri esterni, potranno concentrarsi “unicamente” sulla formazione “tecnica- pratica” degli apprendisti.
Un aiuto fondamentale tenuto conto del fatto che il 90% circa delle aziende ticinesi ha meno di dieci dipendenti. Piccole realtà produttive che sarebbero, spesso, molto interessate ad avere dei giovani in formazione, ma che non hanno il tempo per far fronte a questi compiti gestionali o non dispongono del personale idoneo per seguirli adeguatamente, per cui si vedono costrette a rinunciarvi. Compiti che ora potranno delegare alla piattaforma Cc-Ti-fill- up che fornirà un sostegno a tutto campo nella gestione complessiva degli apprendisti.
Con un supporto strutturato, calibrato sulle loro necessità e su obiettivi concreti, si contribuirà a valorizzare le sinergie tra percorsi di tirocinio, aziende e mercato del lavoro.
Aiutare gli imprenditori a “formare in casa” il personale significa aiutarli a formare quella manodopera qualificata, la cui carenza rischia di penalizzare pesantemente le imprese e la crescita economica.
Con questa iniziativa privata, autofinanziata e che sarà avviata di concerto con le associazioni professionali legate alla Cc-Ti, si vuole incidere su uno dei nodi cruciali dello sviluppo del Cantone. L’apprendistato ha infatti una valenza strategica per rafforzare il sistema produttivo e con questo strumento si intende dare un contributo fattivo a quella carenza di manodopera qualificata segnalata da anni dal mondo economico e regolarmente confermata dalla nostra annuale inchiesta congiunturale. È evidente che si tratta anche di un contributo al sistema generale della formazione e quindi anche di un sostegno agli sforzi profusi dallo Stato per il collocamento degli apprendisti.
Come funziona
Il servizio della Cc-Ti e fill-up si basa su due pilastri: “Apprendista plus” e “Associazioni Pro”. Il servizio “Apprendista plus”è dedicato alle aziende e presenta un’offerta modulare. In una prima fase viene definito il profilo del giovane apprendista che interessa all’azienda, seguono poi la ricerca e la valutazione dei candidati che più corrispondono alle esigenze richieste, la selezione finale e la sottoscrizione del contratto di tirocinio, con la verifica dei requisiti necessari per poter formare e delle relative autorizzazioni cantonali. Il coaching è la fase cruciale, nella quale si sostiene, invece, in maniera mirata il formatore e l’apprendista per stimolarli ad un approccio fattivo alla formazione, al lavoro e all’acquisizione di quelle competenze trasversali che oggi sono più che mai indispensabili in ogni settore produttivo.
Un’assistenza personalizzata, quindi, per permettere all’apprendista di sviluppare anche le soft skills che gli permetteranno di rapportarsi positivamente col suo ambiente di lavoro e l’attività professionale. Un insieme di competenze e di qualità attitudinali come, ad esempio, empatia, intelligenza emotiva, capacità di fare squadra, efficacia comunicativa, creatività, flessibilità, spirito d’iniziativa, pensiero critico e auto motivazione, che nei curricula contano ormai quanto le competenze più strettamente tecniche per restare allineati con le necessità del mercato.
E che saranno ancora più importanti domani, sottolinea Sara Rossini-Monighetti: “ci troviamo, difatti, davanti ad un passaggio molto delicato – spiega –, in cui bisogna relazionare in modo costruttivo e vantaggioso per tutti due entità molto distanti tra di loro: la Generazione Z, ossia i giovani nati tra il 1995 e il 2010, che ha un suo specifico sistema valoriale e culturale, con aspettative molto diverse rispetto a quelle delle generazioni precedenti, e un mondo del lavoro che va trasformandosi con una rapidità mai registrata prima. In questo complesso passaggio generazionale e tecnologico è importante mettere bene a fuoco le soft skills necessarie per affrontare bene attrezzati il futuro. Senza dimenticarci del successo formativo che si trasforma poi in risorsa qualificata a disposizione dell’economia“.
Il supporto alle imprese non è sufficiente per dare il giusto posizionamento e visibilità all’apprendistato e alle professioni. Il servizio “Associazioni Pro” si rivolge per questo motivo alle associazioni professionali che vengono chiamate sempre più a una gestione comparabile a quella aziendale. Intervenire sia sul fronte aziendale che su quello associativo è assolutamente indispensabile per raggiungere l’obiettivo di far crescere l’interesse per l’apprendistato.
Nuove opportunità per gli apprendisti
Il Ticino detiene attualmente il non invidiabile primato nazionale del più alto tasso di scioglimenti di contratti di tirocinio, il 30% circa. Interessante è però il fatto che i giovani non interrompono o modificano la formazione intrapresa, ma di norma cambiano solo datore di lavoro. È un chiaro segnale che occorre far collimare le aspirazioni dei giovani con le esigenze di un mercato del lavoro sempre più complesso, caratterizzato non più solo da avanzate abilità tecniche, ma anche da importanti competenze trasversali. Il concetto classico di forza lavoro qualificata si basa su una formazione specialistica che contempla tutta una serie di capacità tecniche ben definite per ogni mestiere. La trasformazione tecnologica e del mercato del lavoro richiede, con forza, però a tutti gli operatori qualità che permettano di adattarsi rapidamente ai cambiamenti. Le competenze tecniche, codificate e organizzate per professione, e quelle comportamentali vanno ormai di pari passo.
Un mix equilibrato di soft e hard skills oggi è indispensabile. La Cc-Ti, con fill-up e la relativa consulenza specializzata, raccoglie questa sfida nell’interesse di apprendisti e aziende.
Un circolo virtuoso
Un modello analogo al servizio “Apprendista plus ” si sta realizzando a Neuchâtel per iniziativa anche qui della locale Camera di commercio e dell’industria, con la quale la Cc-Ti collabora strettamente; un progetto pilota sta gestendo una quarantina di contratti di tirocinio. I risultati sono molto positivi. A dimostrazione che anche nella realtà latina della Svizzera vi è un potenziale importante per rafforzare l’apprendistato, malgrado vi sia un notevole ritardo rispetto a quanto avviene in Svizzera tedesca. È bene sottolineare che l’apprendistato garantisce ottimi sbocchi occupazionali e ben retribuiti, così come l’accesso, se lo si desidera, ad una formazione superiore. Per le aziende, vi è l’opportunità preziosa di formare figure specialistiche che ormai mancano anche sul mercato del lavoro internazionale. “Facendo crescere i propri specialisti in casa non solo si limita il pericolo della mancanza di manodopera qualificata, ma si radica in loro il senso di appartenenza all’azienda e al territorio in cui si opera – nota Sara Rossini-Monighetti –. Con il nostro servizio vogliamo anche creare questa atmosfera del sentirsi parte, partecipi di qualche cosa”.
Numeri buoni ma migliorabili
Lo scorso anno in Ticino, nonostante le difficoltà provocate dalla pandemia, sono stati sottoscritti 2’523 contratti di tirocinio, 130 in più rispetto al 2020, conseguendo il risultato più alto dal 2015. Dati che dimostrano tutta la buona volontà e l’impegno delle nostre aziende sebbene confrontate con quei problemi che da sempre, come già detto, condizionano l’approccio all’apprendistato e che erano stati ben evidenziati nell’inchiesta congiunturale della Cc-Ti di qualche anno fa, quando era emerso chiaramente che le maggiori difficoltà per rafforzare l’apprendistato non erano legate a motivi finanziari ma soprattutto gestionali. Il reverse mentoring, ad esempio, deve essere concertato tra le parti in maniera ottimale. Come detto in precedenza, non tutte le imprese hanno il tempo materiale e le risorse interne per potersi occupare compiutamente di un percorso d’apprendistato.
L’obiettivo della Cc-Ti con fill-up è ridimensionare gli ostacoli che impediscono di correggere l’attuale squilibrio fra domanda e offerta nel mercato del lavoro. Una collaborazione volta a un obiettivo comune sempre più lineare ed esente da freni.
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Lavoro ridotto da aprile 2022
/in Comunicazione e media, Risorse umane, TematicheLe disposizioni speciali della legge Covid-19 sul lavoro ridotto si applicano solo ….continua a leggere
Le disposizioni speciali della legge Covid-19 sul lavoro ridotto si applicano solo se quest’ultimo è in parte legato alle conseguenze economiche della pandemia (vedi regola A). Nel caso in cui sia dovuto esclusivamente ad altri motivi (p.es. gli effetti della guerra in Ucraina), si applica in via esclusiva quanto disposto dalla legge sull’assicurazione contro la disoccupazione (vedi regola B).
A. Regole in vigore da aprile 2022 per il lavoro ridotto in relazione con le conseguenze economiche della pandemia
B. Regole per il lavoro ridotto non in relazione con la pandemia
Scarica il documento: “Le disposizioni speciali della legge Covid-19 sul lavoro“
Associazione Ticinese Mastri Gessatori e Plafonatori
/in AssociazioneAlla fine del 1958 tre impresari di Lugano, Walter Amadò, Alberto Amadò e Romolo Cantoni, costituirono l’attuale Associazione Ticinese Mastri Gessatori.
In quell’occasione venne concluso il primo contratto collettivo per la categoria con l’organizzazione Cristiano Sociale e il Sindacato Edilizia e Legno.
A partire dal 1959 si costituirono molte ditte di gessatori.
Negli anni ‘70 vi fu un importante sviluppo ed un incremento di nuove tipologie di prodotti, introdotti sul mercato per soddisfare le mutate esigenze architettoniche che hanno portato a un decisivo cambiamento del settore e a un definito distacco dagli impresari costruttori.
Oggi abbiamo un’Associazione che, interpretando tempestivamente i cambiamenti in atto, ha creato e costantemente aggiornato i Contratti Collettivi, la Commissione Paritetica Cantonale, il prepensionamento (RESOR), la Cauzione, i corsi a Gordola ed Espoprofessioni.
Le sfide del settore non si esauriscono mai e richiedono un sempre maggior impegno, collaborazione professionale e unità di intenti tra colleghi e rappresentanti sindacali.
I “gessatori” sono coloro che hanno i compiti di rifinire e abbellire le costruzioni grezze realizzate dai muratori, attraverso l’esecuzione degli intonaci su pareti e soffitti e la posa di elementi quali soffitti ribassati, pannelli divisori per pareti, pavimenti tecnici, ecc. ecc. Devono inoltre occuparsi della posa dell’isolazione termica, fonica e antincendio. Si tratta di professionisti che si occupano di molti aspetti fondamentali del vivere e l’abitare uno stabile.
Tra gli scopi dell’Associazione Ticinese Mastri Gessatori e Plafonatori vi è la promozione della professione.
Il nostro sistema di formazione professionale è un successo confermato. Il sistema duale ci viene invidiato a livello mondiale.
Anche l’ATMG & P è fra le associazioni che hanno scelto quale base per la formazione il Centro di Formazione Professionale (CFP) SSIC TI di Gordola. L’andamento del settore appare oggi incerto, essendo stato molto sotto pressione negli ultimi anni, nonostante ciò i dati statistici mostrano un costante incremento della manodopera, di fronte ad una fluttuazione quasi sempre stabile della massa salariale.
Le previsioni future vedono un avvenire a tinte chiaro/scure: il momento congiunturale ambiguo, il post Covid e il conflitto in Ucraina non offrono garanzie di stabilità, benché le aspettative siano sempre incoraggianti.
Dati di contatto:
ATMG & P, CP 535, 6807 Taverne, info@atmg.ch, www.atmg.ch