Nuove tecnologie per l’innovazione

Eccovi l’opinione di Cristina Maderni, Vice Presidente Cc-Ti, Presidente Ordine dei Commercialisti del Cantone Ticino e Presidente FTAF

L’economia ticinese è in crescita. A confermarlo recentemente è stato anche lo studio commissionato dalla Cc-Ti all’istituto BAK Economics. Un’economia dinamica quella ticinese, che è supportata da settori sempre più specializzati, dove l’innovazione è il propulsore naturale. A risultare innegabile è proprio l’impatto che le nuove tecnologie hanno su quest’ultima e come ciò si ripercuota a cascata positivamente su tutti i comparti economici. Gli spunti che l’onda della digitalizzazione porta con sé sono numerosi e vanno da nuovi modelli di business a dinamiche differenti in atto nel mondo del lavoro, passando per figure professionali specializzate sempre più richieste. Questo cambiamento epocale è trasversale su tutta l’economia e coinvolge aziende e PMI. Le aziende sono pronte ad innovarsi, con l’obiettivo di diversificarsi per restare competitive in un mondo interconnesso. È questo il caso, ad esempio, del comparto nel quale opero, quello dei commercialisti e dei fiduciari, che negli ultimi anni ha subito profonde trasformazioni, sia dal punto di vista strutturale che operativo. Una delle tattiche adottate è quella della razionalizzazione dei costi nell’ottica del potenziamento di prodotti più competitivi per mercati maggiormente diversificati, proprio combinando l’economia digitale e le sue opportunità con il progresso tecnologico, che presenta potenzialità da cogliere a 360 gradi. Una politica già in atto, di cui si vedono i risultati, considerate la stabilità dell’attività fiduciaria e la ripresa dei ricavi nel settore bancario. Pensiamo solo alla specializzazione dei sistemi IT e ai nuovi modi di comunicare, così come alla sicurezza che è richiesta nel trattamento dei dati, vista anche l’imminente entrata in vigore del Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione Europea, il prossimo 25 maggio. Regolamento che avrà ripercussioni sulle attività aziendali svizzere e di cui come Cc-Ti abbiamo ampiamente parlato e continueremo a farlo in appositi momenti informativi e formativi. Quindi, per tutto il sistema produttivo, di beni e servizi, le sfide dell’era digitale sono prossime e coinvolgono la governance aziendale a livello strategico. Riflettiamo in questo senso con propositività, senza timori, ma con slanci di rinnovamento.

Una comunicazione performante

Come sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalle nuove forme di comunicazione?

Il 14 maggio, nel consueto appuntamento mattutino dedicato al networking associativo, si è parlato di un argomento di strettissima attualità, a cui la Cc-Ti da tempo dedica approfondimenti e seminari: la digitalizzazione e le nuove forme di comunicazione legate al mondo dell’economia digitale.

Relatore principale del Networking Business Breakfast è stato Stefano Santinelli, CEO di Localsearch.ch che ha esposto in modo breve ma accurato le nuove forme di comunicazione efficace nell’era digitale. In sala anche Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, e Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed Eventi Cc-Ti, che ha preso la parola per un saluto di benvenuto e per illustrare ai convenuti i differenti approfondimenti che la Cc-Ti ha in serbo per le prossime settimane. In particolare in termini di eventi e formazione puntuale, come pure per un’anticipazione delle attività del secondo semestre 2018, che vedranno un ciclo di formazione puntale ad hoc strutturata proprio sul tema della digitalizzazione.

Nella sua relazione, intitolata “Farsi pubblicità come i migliori del settore“, Stefano Santinelli ha toccato diversi punti mirati da ottemperare per una presenza efficace online.

Esiste un mix di ingredienti, che come in una buona ricetta, vanno dosati e insieme creano un connubio vincente: una buona posizione, una vetrina accattivante, la giusta reperibilità, una buona reputazione, il supporto amministrativo efficace e la fidelizzazione dei clienti.
In un mondo dove i social media hanno preso sempre più il sopravvento sulla vita quotidiana (si stima che ogni persona trascorra circa 2 ore della giornata sui social network), e in cui la società stessa è mutata e i consumatori sono sempre più connessi e mobili, si evince che oltre l’80% delle PMI siano dei “dinosauri” in fatto di digitalizzazione. Cosa significa questo dato? Mancano competenze professionali, risorse e si temono costi eccessivi. “Problematiche” a cui si può facilmente rimediare, in quanto, come illustrato dal CEO di Localsearch.ch, per garantirsi una presenza online professionale bastano pochi step:

  • la presenza online dei dati aziendali (i cosiddetti “biglietti da visita digitali”)
  • siti moderni, ottimizzati e responsive
  • una presenza sui social network

Quando i clienti hanno bisogno di un servizio o di prodotto cercano l’azienda innanzitutto online, e in che modo essa può essere reperibile? Attraverso i motori di ricerca che forniscono questo tipo di informazione, ovvero Google, local.ch, search.ch, o i social media.

Prospettive

Occorre dunque non solo essere presenti, ma anche dare la possibilità ai clienti ed ai pubblici target di farsi trovare, ossia essere presenti nei luoghi virtuali dove c’è traffico. Per fare ciò occorre integrare la comunicazione con la presenza sul web (motori di ricerca, mappe e sistemi di navigazione, elenchi, pagine gialle, ecc.). Questo sistema, unito ad una chiara ed efficace strategia di comunicazione che punti a nuovi clienti, ma anche a fidelizzare i vecchi, e che coinvolga differenti strumenti e canali comunicativi (CRM, sito web, campagne, newsletter, ecc.), permette di strutturare una soluzione personalizzata. Infatti non tutte le aziende necessitano della medesima strategia, ma bisogna trovare le giuste soluzioni plasmandole ai differenti bisogni delle PMI.

I Networking Business Breakfast della Cc-Ti

L’appuntamento regolare con i Networking Business Breakfast permette di fornire informazioni interessanti agli imprenditori e agli associati Cc-Ti di estendere la loro rete di contatti, creando o rafforzando sinergie e collaborazioni interessanti. Una formula conviviale, pensata apposta per la vita appassionante e frenetica degli imprenditori.

NB. I Networking Business Breakfast sono unicamente dedicati ai soci Cc-Ti. Chi non fosse associato Cc-Ti può richiedere maggiori informazioni a Lisa Pantini, Responsabile relazioni con i soci

Documentazione utile

Scaricate la presentazione PowerPoint e forniteci il vostro feedback, compilando il nostro questionario sull’evento.

Vi ricordiamo anche che potete restare sempre aggiornati sulle nostre attività, sugli eventi e i corsi di formazione attraverso il nostro sito web (www.cc-ti.ch), le nostre newsletter, i nostri profili sui social media, la nostra rivista Ticino Business e tramite il dépliant delle attività del primo semestre.

Contattateci per maggiori informazioni: siamo sempre a vostra disposizione!

Obbligo di annuncio dei posti vacanti per i datori di lavoro

Il prossimo 1° luglio entrerà in vigore l’obbligo di annuncio per i datori di lavoro di segnalare agli Uffici Regionali di Collocamento (URC) i posti vacanti in azienda. Si tratta di un’importante modifica legislativa che, al momento attuale, vista l’economia in crescita e con trend positivi (dati emersi sia dalla nostra inchiesta congiunturale, che dallo studio BAK Economics), con un mercato del lavoro che deve fare fronte a numerose sfide (nuovi modelli di business, sviluppi dati dalla digitalizzazione, specializzazioni settoriali, ecc.), rappresenta un nuovo tassello nell’attività quotidiana delle PMI e delle aziende ticinesi.

Questa modifica legislativa è stata introdotta a seguito della votazione del 9 febbraio 2014, quando il popolo elvetico ha accolto l’iniziativa popolare “Contro l’immigrazione di massa”, che ha iscritto nella Costituzione federale, all’articolo 121a, il quale prevede l’applicazione di contingenti e del principio della preferenza nazionale nei confronti degli stranieri, compresi i cittadini dell’Unione Europea.

Alfine di sfruttare la manodopera locale, il Parlamento svizzero ha deciso di introdurre l’obbligo di annuncio per i generi professionali con un elevato tasso di disoccupazione.

La procedura in vigore dal 1°.7.2018

I datori di lavoro sono tenuti a notificare agli URC i posti vacanti che rientrano nei generi professionali con un tasso di disoccupazione che a livello nazionale ammonta almeno all’8%; il 1° gennaio 2020 questo valore soglia sarà ridotto al 5%; anche i posti vacanti affidati ad agenzie di collocamento private, headhunter o imprese di fornitura di personale a prestito vanno annunciati all’URC.

Il calcolo del tasso di disoccupazione si basa sulla statistica del mercato del lavoro della SECO. I generi professionali toccati saranno elencati pubblicamente da parte delle autorità federali.

In pratica

Entro tre giorni lavorativi dalla ricezione dell’annuncio completo, l’URC trasmette ai datori di lavoro che hanno effettuato gli annunci i dati sulle persone in cerca d’impiego con un dossier adeguato o comunica ai datori di lavoro che non sono disponibili persone corrispondenti al profilo richiesto. I datori di lavoro comunicano all’URC quali candidati hanno ritenuto adeguati e hanno invitato a un colloquio di assunzione o a un test di attitudine professionale, se hanno assunto uno dei candidati o se il posto è ancora vacante.

Non vi è alcun obbligo per il datore di lavoro di assumere i candidati segnalati dall’URC.

In ogni modo il datore di lavoro può pubblicare in altro modo i posti vacanti che è tenuto ad annunciare solo dopo cinque giorni lavorativi dalla ricezione della conferma dell’annuncio da parte dell’URC.

Sono previste eccezioni all’obbligo di annuncio se i posti vacanti sono occupati da persone che già lavorano in azienda, se il rapporto di lavoro non supera i 14 giorni, o in caso di legami di parentela.

Il sito lavoro.swiss

Su questo portale, oltre che tutte le informazioni sulla modifica legislativa, si trovano i dettagli inerenti:

  • I profili dei candidati in cerca di impiego registrati presso gli URC
  • L’elenco dei generi professionali soggetti all’obbligo di annuncio
  • Le modalità di annuncio dei posti vacanti
Attraverso questo link è possibile accedere al sito dedicato lavoro.swiss.

Il 1° giugno 2018 entra in vigore l’accordo di libero scambio tra l’AELS e le Filippine

Il 1° giugno 2018 entrerà in vigore l’accordo di libero scambio tra l’Associazione europea di libero scambio (AELS) e le Filippine. L’accordo ‒ che è stato approvato dalle Camere federali nel marzo 2017 – mira a contribuire all’intensificazione delle relazioni economiche tra i due Paesi. Il 9 maggio 2018 il Consiglio federale ha deciso le modifiche delle ordinanze necessarie ai fini delle concessioni tariffarie previste dall’accordo.

L’accordo di libero scambio tra le Filippine e gli Stati dell’AELS (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), firmato il 28 aprile 2016, concerne numerosi settori. In particolare liberalizza gli scambi di merci e servizi, agevolando l’accesso dei prodotti originari svizzeri al mercato filippino e permettendo all’economia svizzera di avvantaggiarsi sui Paesi concorrenti che non dispongono di un accordo analogo. L’accordo consente inoltre di ridurre o evitare le discriminazioni nei confronti dei partner di libero scambio attuali e futuri delle Filippine.

Soppressione dei dazi doganali

Dal 1° giugno 2018 gli esportatori elvetici potranno accedere in franchigia di dazio al mercato filippino con circa il 92 per cento dei loro prodotti industriali, vale a dire il 96 per cento delle attuali esportazioni svizzere nelle Filippine. Salvo rare eccezioni, i dazi applicati sui restanti prodotti industriali verranno eliminati gradualmente nell’arco di un periodo compreso tra tre e dieci anni. Inoltre, i dazi riscossi finora dalle Filippine sulla maggior parte dei più importanti prodotti agricoli (di base e trasformati) saranno soppressi immediatamente (ad es.: bevande energetiche, caramelle, cioccolato, formaggio, latte in polvere) oppure dopo un periodo di transizione di sei anni al massimo (ad es.: biscotti, müesli e marmellata, carne secca bovina, prodotti del tabacco). Con l’accordo anche i dazi applicati sulle capsule di caffè verranno dimezzati.

Da parte svizzera saranno soppressi tutti i dazi sui prodotti industriali originari delle Filippine. Inoltre alcuni prodotti agricoli di particolare rilevanza per le Filippine – il Muscovado (specialità di zucchero), alcune specie di fiori recisi, diversi tipi di frutta e succhi di frutta, soprattutto tropicale – potranno accedere al mercato svizzero beneficiando di un trattamento preferenziale.

Potenziale di crescita

L’accordo permetterà agli operatori svizzeri di rafforzare le loro relazioni economiche e commerciali con un partner che presenta potenzialità di sviluppo importanti. Con più di 100 milioni di abitanti e una forte crescita economica, le Filippine costituiscono un mercato in crescita interessante agli occhi delle imprese svizzere. Nel 2017 le Filippine erano in ordine di importanza il sesto partner commerciale della Svizzera nel Sud-Est asiatico.

Comunicazione ufficiale della SECO, 09.05.2018
Il servizio Export della Cc-Ti è a vostra disposizione per consulenze in ambito di esportazioni.

Forte slancio dell’export elvetico in Cina

Negli ultimi decenni la Svizzera si è impegnata a sostenere le aziende esportatrici promuovendo una politica del libero scambio e siglando una trentina di accordi volti ad agevolare il commercio con l’estero. I trattati sono in continua evoluzione e la Confederazione ambisce a stipularne di nuovi per poter facilitare l’export svizzero. Punta di diamante degli scambi commerciali elvetici è sicuramente la Cina, nazione con oltre 1,4 miliardi abitanti e un potenziale ancora da sfruttare, come conferma la netta crescita delle esportazioni svizzere negli ultimi dieci anni, praticamente raddoppiate dal 2008. Una spinta sostanziale è stata data proprio dall’accordo di libero scambio (ALS) bilaterale entrato in vigore il 1 luglio 2014, che ha permesso alle aziende svizzere di beneficiare di un vantaggio concorrenziale fondamentale rispetto ai cugini europei o americani che non godono del libero scambio. La particolarità dell’ALS Svizzera-Cina è infatti stata la soppressione parziale, ma per lo più totale, dei tributi doganali distribuita nell’arco di 5 o 10 anni (in singoli casi 12 o 15) per gran parte dei prodotti industriali svizzeri.

Forte interesse delle aziende elvetiche

Oltre ad aver migliorato l’accesso reciproco ai rispettivi mercati per le merci e i servizi, l’ALS ha anche aumentato la sicurezza giuridica in materia di proprietà intellettuale e, in generale, negli scambi economici bilaterali, contribuendo altresì allo sviluppo sostenibile e rafforzando la collaborazione tra i due Paesi. La Cina è infatti considerata la nazione più interessante per l’export elvetico, affermazione confermata da un recente sondaggio condotto da S-GE tra le aziende esportatrici: queste hanno posizionato la Repubblica popolare cinese al primo posto di una classifica di 107 Paesi dove seguono gli USA e la Corea del Sud. È inoltre emerso che, anche chi non esporta ancora in Cina, è comunque intenzionato a farlo nel corso dei prossimi mesi.

Opportunità concrete di business

La Cc-Ti e S-GE intendono fornire maggiori informazioni e segnalare nonché aprire nuove opportunità su questo mercato tramite un evento-Paese, che si terrà il prossimo 7 giugno, e una missione economica a Shenzhen nel mese di novembre. Quest’ultima permetterà alle aziende di visitare la città più imprenditoriale della Cina ed incontrare aziende locali tramite appuntamenti B2B. La missione prevede inoltre una parte facoltativa anche a Shanghai. Per maggiori dettagli, non esitate a contattarci.

Monica Zurfluh, Responsabile S-GE per la Svizzera italiana e Valentina Rossi, Responsabile Servizio Export Cc-Ti

 

 

 

 

 

 

 

Il servizio Export della Cc-Ti e S-GE sono a vostra disposizione per consulenze
in ambito di esportazioni.

Swissness per il territorio

L’opinione di Luca Albertoni, Direttore della Cc-Ti

Lo studio elaborato da BAK Economics sullo sviluppo dell’economia ticinese ha messo in evidenza tassi di crescita molto interessanti, grazie anche al tessuto economico molto diversificato.

Un’evoluzione costante nel periodo 2005-2016, nonostante periodi difficili e tre grandi crisi in dieci anni (una di natura finanziaria, le altre due legate alla questione euro-franco). Anche le prospettive future sono di segno positivo, soprattutto se riusciremo a mantenere intatte le caratteristiche tipicamente elvetiche, improntate alla libertà imprenditoriale, che non significa ovviamente vivere senza regole, ma limitarsi a quelle indispensabili che non ostacolano lo spirito d’impresa, la creatività e l’innovazione, motori essenziali di ogni sviluppo economico. Certo, ci sono settori trainanti come l’IT, l’industria farmaceutica, il settore dell’elettronica, il commercio di materie prime o il settore della moda, che vanno considerati con la giusta attenzione, ma la forza del Ticino oggi è la coesistenza fra realtà grandi e piccole, fra multinazionali e aziende rivolte al mercato interno, in un delicato ma fondamentale equilibrio fra la necessaria apertura e alcune legittime  richieste di tutela che però non devono sconfinare nel protezionismo tout court.

Equilibrio non sempre facile da mantenere e per il quale ci adoperiamo, poiché riteniamo che, come in una squadra vincente, ci voglia una copertura di qualità per tutti i ruoli. Quando il denominatore comune sono valori come appunto l’innovazione, la creatività, il rispetto delle regole, la qualità, la precisione, ecc., le basi sono più che solide e danno origine a quella che si può definire come una Swissness più ampia non solo legata al prodotto, ma vero e proprio marchio di fabbrica di un atteggiamento imprenditoriale di qualità. Come abbiamo avuto modo di discutere durante la recente Giornata dell’export lo scorso 26 aprile, durante la quale abbiamo potuto dare spazio a realtà aziendali di assoluto valore mondiale, alle quali anche i vati del disfattismo generalizzato farebbero bene a prestare qualche attenzione. Certo, come in ogni ambito dell’attività umana, anche il sistema economico ticinese non è perfetto e necessita di alcuni correttivi, di un’attenta e mirata lotta a determinati abusi e su questo non ci siamo mai tirati indietro. Intanto noi continuiamo a lavorare anche su temi strategici come appunto la Swissness,  internazionalizzazione, la sostenibilità, la trasformazione digitale, che sono assi portanti anche per le aziende ticinesi.

Networking efficace ed informativo

Dall’inizio dell’anno l’attività della Cc-Ti si è incentrata verso una maggior messa in rete e dialogo tra soci. Questo in due direzioni: da un lato con un concreto approccio di sostegno e  affiancamento alle aziende tramite i diversi canali di comunicazione (sito web, newsletter, Ticino Business, social media, dépliant delle attività), e attraverso il dialogo che ogni giorno i collaboratori della Cc-Ti hanno con le aziende ed associazioni di categoria; dall’altro con la creazione di momenti informativi, formativi ed eventistici progettati per rispondere alle esigenze mirate dei soci. Tra le prerogative della nostra associazione il networking è una delle attività più importanti. Crediamo infatti che la nostra ricettività debba essere sempre più forte e attenta ai bisogni delle aziende ed associazioni di categoria, ma d’altro canto, la messa a disposizione della rete della Cc-Ti presuppone un lavoro dell’azienda associata che deve cogliere le possibilità di contatto e sviluppo con altre società affiliate, per un’interazione win-win.

Contatti e informazioni

In questa direzione vanno i Networking Business Breakfast (NBB): un appuntamento dedicato ai soci che, oltre ad informarsi su temi d’attualità, possono tessere nuove relazioni in un evento mattutino.  Già tre gli appuntamenti che hanno visto un’importante partecipazione di partecipanti che hanno potuto approfondire alcuni aspetti di temi d’attualità, oltre a scambiarsi contatti e  sinergie. I Networking Business Breakfast erano dedicati alla presentazione delle attività Cc-Ti (nel mese di gennaio), alle procedure per il rilascio dei permessi di lavoro (svoltosi ad inizio marzo) ed al nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati – GDPR (tenutosi in aprile). Alla metà di maggio si terrà invece il quarto appuntamento che sarà incentrato sulle nuove forme di comunicazione e lavoro che stanno prendendo piede con l’avvento della digitalizzazione nel mercato del lavoro.

Un dialogo costante
Per la Cc-Ti è fondamentale potersi relazionare con gli associati (siano essi soci individuali o associazioni di categoria), e per fare ciò dialoga in modo performante con il tessuto economico. Esortiamo dunque i soci a contattarci per qualsiasi necessità, domanda e richiesta di informazioni o formazioni ad hoc. Le possibilità di sviluppo e di consulenze sono molteplici e per la nostra  associazione il contatto diretto è un must da perseguire costantemente.

Farmaceutica: una forte specializzazione

Giorgio Calderari, Presidente Farma Industria Ticino e membro del nostro UP, ci parla in questo breve approfondimento, delle dinamiche in atto nel settore farmaceutico ticinese e di come questo comparto si stia vieppiù specializzando (dato confermato anche dai risultati emersi dallo studio BAK Economics), con grandi aziende consolidate, accanto a nuove start up che dialogano con i centri di ricerca accademici.

Lo studio BAK Economics ha evidenziato una forte specializzazione nel settore della farmaceutica.
Come ci stiamo muovendo?

Mi fa molto piacere vedere come il BAK abbia validato con una ricerca seria ed indipendente quanto da noi rilevato come Farma Industria Ticino in questi ultimi anni: una forte crescita del settore ed il consolidamento di un cluster di aziende molto unite nel modo di fare impresa ma anche molto diversificate e specializzate, così da rendere il settore resiliente verso la competizione mondiale. Sono 28 le aziende associate con 2’900 collaboratori ed una massa salariale di CHF 255 milioni; il fatturato ammonta a CHF 2.3 miliardi realizzato soprattutto tramite esportazioni. Tornando al cluster, mi piace sottolineare come se si dovessero raggruppare gli associati in azienda paragonabile ad una media multinazionale, sia per fatturato che per capacità di creare valore aggiunto. E di fianco alle società consolidate, cominciano a nascere alcune start-up, anche grazie al supporto delle scuole universitarie e dei centri di ricerca del territorio.

Quale valenza hanno il modo di fare impresa “svizzero” ed il marchio Swiss made, nel settore farmaceutico?

Mentre l’importanza del marchio “Swiss made” è relativa, il modo di fare impresa svizzero è determinante, grazie alla nostra capacità di innovare, di creare know-how e proprietà intellettuale, di pianificare a lungo termine e all’eccellenza nell’implementazione dei processi. E naturalmente, la tradizione del polo basilese è di grande rilevanza per la crescita di tutto il settore nazionale.

Sostenibilità, chiave del successo

Nell’ambito delle interviste che mirano a conoscere i differenti membri del nostro Ufficio Presidenziale, che poi appaiono anche sulla rivista economica della Cc-Ti, Ticino Business, conosciamo oggi una donna che dirige un’azienda che produce cioccolato ed esporta in tutto il mondo. Alessandra Alberti, Direttrice Chocolat Stella SA, ci parla dell’importanza della Swissness, dell’attenzione alla qualità ed all’innovazione per fare impresa oggi.

Quanto è importante la sostenibilità nell’ambito delle attività della Cc-Ti e per l’economia?

L’attenzione che la Cc-Ti dedica alla sostenibilità è forte: da alcuni anni è stato incrementato il focus su questo argomento, tanto che nel settembre 2016 anche la Cc-Ti si è autocertificata con una valutazione interna. Inoltre nelle proprie attività la considerazione verso il tema è sempre presente con corsi, approfondimenti e seminari. Ricordo che sono tre i fattori che compongono la sostenibilità (economica, ambientale e sociale). Essi generano un circolo virtuoso nelle aziende, che porta un benessere per l’economia e la società più in generale.

Se si pensa alla Svizzera si dice “cioccolato”. Anche altri Paesi lo producono. Come si resta competitivi sul mercato, dalla sua esperienza personale?

La Svizzera è sempre riconosciuta per la qualità dei suoi prodotti. Non si può tuttavia dormire sugli allori perché anche gli altri si danno da fare. Chocolat Stella esporta oggi in 50 Paesi, oltre che vendere le proprie specialità in Svizzera e in Ticino. Ci siamo concentrati sulle nicchie di mercato (come ad esempio biologico, ecosolidale, vegan, dietetico, …), dopo approfondite analisi relative ai bisogni dei consumatori. La nostra azienda è molto attenta all’innovazione. Crediamo che essa ci fornisca, insieme alla ricerca ed alla creatività, quel propulsore che ci permette di distinguerci ed andare avanti con successo. Vendiamo prodotti sia con il nostro marchio, come pure con quello del cliente. La metà della produzione ha il marchio Bio e Fair Trade. Siamo molto attenti alla  sostenibilità, in tutte le attività aziendali.

Costruire insieme il futuro

Intervista a Cécile Chiodini Polloni, Responsabile Formazione Puntuale Cc-Ti

Nell’ambito della sua rinnovata strategia di formazione, la Cc-Ti ha ampliato la sua offerta di corsi puntuali.
Può anticiparci qualche novità?

La Cc-Ti è, da sempre, attiva nella formazione su differenti livelli: sia in modo mirato con una formazione puntuale su temi di gestione aziendale a 360 gradi, come pure con una scuola  manageriale che forma futuri dirigenti, imprenditori e collaboratori di direzione. La nostra linea è quella di un dialogo sempre più performante e interattivo improntato a rispondere alle esigenze peculiari dei soci (aziende ed associazioni di categoria) per permettere uno sviluppo futuro delle loro attività. Nella scelta dei temi da trattare, siamo molto attenti all’attualità. Gli ambiti nei quali possiamo offrire corsi di formazione puntuale spaziano dalle HR alle questioni giuridiche (con il diritto del lavoro che occupa una parte preponderante delle tematiche). Oltre a ciò tutto il comparto della comunicazione e della vendita. Non dimentichiamoci dell’importanza che riveste oggi la digitalizzazione, in tutti gli ambiti aziendali: sia per la produzione, sia per i servizi, ecc.. Gli approfondimenti ed i seminari, come pure i numerosi eventi legati alla tematica “digital” sono da alcuni anni nelle prerogative della Cc-Ti, che puntualmente propone. À côté, dall’autunno di quest’anno, offriremo anche un ampio ventaglio di proposte formative legate alla digitalizzazione per avvicinare sempre di più aziende e PMI al tema, ma anche e soprattutto per sensibilizzare sulle opportunità che essa dà.

Come avviene l’interazione con le aziende a voi associate? Su quali temi ricevete invece le maggiori sollecitazioni?

Principalmente attraverso le comunicazioni e le interazioni che ogni dipendente del team della Cc-Ti ha quotidianamente con gli associati. Gli stimoli che riceviamo sono numerosi e ci spingono ad analizzare e creare eventi, approfondimenti e formazioni mirate su temi d’attualità, anticipando spesso i tempi su informazioni e dibattiti. I temi di attualità – pensiamo soprattutto all’introduzione e / o modifiche di leggi cantonali o federali – sono quelli su cui siamo maggiormente sollecitati. Tra i nostri punti di forza, sicuramente uno  dei più rilevanti è la vasta conoscenza di specialisti del settore ben ancorati al nostro territorio. Siamo quindi in grado di aiutare concretamente l’imprenditore per mantenere e migliorare la propria competitività sul mercato.

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