Economia digitale e sostenibilità creano nuovo valore nel fare impresa

“Esiste una e una sola responsabilità sociale per l’impresa, ossia utilizzare le proprie risorse e dedicarsi ad attività capaci di aumentarne i profitti, a patto che così facendo rispetti le regole del gioco, vale a dire operi in un regime di concorrenza libera e aperta senza inganni e senza frode”, scriveva il Premio Nobel per l’economia Milton Friedman. Perché solo incrementando i profitti sarà possibile retribuire correttamente i dipendenti, continuare a garantire loro l’impiego, pagare i fornitori, investire ancora per migliorare servizi e prodotti che siano interessanti e convenienti per i clienti e, di conseguenza, aumentare l’occupazione.

Da anni si insiste sulla “responsabilità sociale dell’impresa”, espressione assai vaga, ma che proprio per questo è tornata altrettanto utile per scaricare sulle aziende oneri e compiti che a volte spetterebbero allo Stato, che però si è dimostrato spesso incapace di assolvere. Pregiudicando così la missione naturale delle aziende, che è quella di produrre ricchezza.

Ogni vero imprenditore sa che i suoi collaboratori non sono una risorsa da sfruttare, bensì un bene da valorizzare, perché al centro dell’azienda c’è soprattutto il valore delle persone, il loro rapporto con essa, i legami col territorio e con l’ambiente, due fattori strategici la cui salvaguardia è fondamentale per l’esistenza stessa dell’impresa. Ecco perché più che di responsabilità sociale è giusto e corretto parlare di “sostenibilità” dell’attività aziendale, come espressione di una consapevolezza imprenditoriale che investe la dimensione economica, sociale e ambientale nel fare impresa.

La sostenibilità, riferita in particolare alle nuove modalità di lavoro e alla necessaria flessibilità indotte dallo sviluppo tecnologico e dalla concorrenza internazionale, sarà al centro dell’evento “Nuove forme di lavoro tra tecnologia e sostenibilità” promosso dalla Cc- Ti per il 25 settembre. Un  pomeriggio di studio e riflessione con una tavola rotonda che affronterà anche il delicato  problema della formazione e dei cambiamenti culturali, alla luce delle grandi trasformazioni innescate dalle tecnologie digitali. Dalla combinazione tra  queste tecnologie e la sostenibilità nascono nuovi modelli di business, nuove strategie operative e nuove forme di lavoro, che si possono tradurre in benefici  per tutti.

Oggi si sente parlare tanto di economia on demand, di economia dei dati, di sharing economy, smart life e di smart working, che non sono dei concetti astratti, bensì una realtà che sta già cambiando il modo di fare impresa e l’organizzazione del lavoro, così come i consumi e gli stili di vita, con un uso più intelligente delle risorse e meno sprechi. La sharing economy, ad esempio, ha segnato il passaggio epocale dalla proprietà di un bene al suo semplice uso; lo smart working ha configurato tipologie di “lavoro agile”, si pensi solo al telelavoro che, a dipendenza dei contesti in cui viene  applicato, può aumentare la produttività e la soddisfazione dei dipendenti, o, ancora,  alle possibilità offerte dalla rete per lavorare assieme ai migliori professionisti di ogni Paese.

La sostenibilità passa, quindi, anche dallo sviluppo dell’economia digitale. Che di per sé stessa, come ricordava Klaus Schwab, il fondatore del World Economic Forum, “permette ad un maggior numero di persone di accedere a beni e servizi a costi più ragionevoli e in modo più sostenibile e responsabile”. Tuttavia, la sostenibilità ambientale e sociale può diventare una vocazione generale nella gestione aziendale solo nella misura in cui non è imposta a furia di rigide regolamentazioni, obblighi e prescrizioni, che servono solo a mortificare la convinzione degli imprenditori che essa è un valore reale per l’azienda e un acceleratore del progresso economico.
È muovendo da questa consapevolezza che anche in Ticino, oltre al costante impegno a ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive, si vanno implementando interessanti forme di welfare aziendale, innovativi modelli di mobilità e nuove opportunità per conciliare lavoro e famiglia. Ogni  onesto imprenditore sa che il mercato, a differenza di quanto sostengono i nemici della libertà d’impresa, non è, un’anonima e cinica accozzaglia di spregiudicati approfittatori, che è formato invece da persone in carne e ossa, ossia milioni di consumatori per i quali l’immagine e la reputazione sociale dell’impresa conta quanto la qualità dei suoi prodotti.

Partecipa all’evento Nuove forme di lavoro tra tecnologia e sostenibilità, che tratta ed approfondisce proprio queste tematiche, vi sono ancora posti disponibili!

Articolo pubblicato sul Corriere del Ticino del 17.9.2018

Previdenza professionale: soluzioni individuali grazie ai piani 1e

Il secondo semestre 2018 Cc-Ti si riapre con i Networking Business Breakfast, momenti informativi e aggregativi dedicati ai soci Cc-Ti. Il primo appuntamento del 10 settembre, a cui ha partecipato un folto numero di persone, è stato pensato per affrontare il tema previdenziale, mettendo in luce le opportunità della LPP 1e.

“Soluzioni della previdenza professionale (LPP) 1e – Nuove opportunità per gli imprenditori”, questo il titolo dell’appuntamento del 10 settembre 2018, che fa parte di quel ciclo di eventi mattutini durante i quali mensilmente si approccia una tematica di interesse imprenditoriale, a cui  segue un momento conviviale e di messa in rete degli associati Cc-Ti. Il Networking Business Breakfast si è aperto con il saluto introduttivo di Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi Cc-Ti, seguito dagli interventi dei due relatori di Credit Suisse: Massimiliano Tagliabue, Responsabile Team Wealth Planning Credit Suisse Svizzera SA e Carlo Muschietti, Consulente Executive & Entrepreneur Credit Suisse Svizzera SA.

LPP in Svizzera

La tematica è stata introdotta da Massimiliano Tagliabue attraverso una prima  panoramica generale del sistema previdenziale svizzero e delle sfide alle quali quest’ultimo è oggigiorno confrontato ovvero: un contesto di bassi rendimenti, uno sviluppo demografico importante e una progressiva flessibilizzazione dei modelli di lavoro. In virtù di questa situazione particolare le imprese e i privati si trovano oggi confrontati con decisioni importanti, quali quelle di effettuare accantonamenti più elevati e/o di modificare i loro modelli previdenziali. È proprio per questo che è bene conoscere più nel dettaglio le nuove soluzioni previste dalla LPP 1e.

Soluzioni della previdenza professionale (LPP) 1e

Dall’ottobre 2017  per imprese e privati è possibile usufruire di piani di previdenza 1e per redditi alti, che consentono di ottimizzare la costituzione del patrimonio nel 2° pilastro, offrendo loro maggiore flessibilità nell’organizzazione della previdenza. Per i salari superiori a 126’900 franchi il datore di lavoro può scegliere il modello che intende prefiggersi: quello sovra-obbligatorio o quello 1e. Ogni collaboratore è libero poi di perseguire la miglior strategia d’investimento desiderata. In questo modo si soddisfa la crescente richiesta di flessibilità e d’individualizzazione della previdenza con soluzioni su misura. Ognuno è infatti poi libero di scegliere il piano d’investimento, a dipendenza della sua propensione al rischio e tenendo conto di alcuni fattori specifici quali ad esempio l’età. Con il modello 1e si evitano inoltre i rischi legati ad una copertura insufficiente o ai contributi di risanamento, presentando così un aggravio minore sul capitale proprio.

La particolarità del modello a cui va prestata attenzione è che non vi è possibilità di scegliere tra rendita e capitale, ma il pagamento viene fatto unicamente in capitale.

Un’occasione di networking e altri approfondimenti

L’evento si è concluso con un interessante ed arricchente scambio di opinioni tra partecipanti e relatori che è poi continuato, in modo più informale, nella successiva colazione di networking.

 

Vi ricordiamo che la Cc-Ti organizza una formazione dedicata al tema della previdenza professionale in cui verranno illustrate più nel dettaglio alcune novità, come ad esempio le soluzioni di previdenza professionale 1e. Il corso, di cui potete leggere tutti i dettagli online, si terrà il prossimo 30 novembre. 

Questo NBB, proprio per l’importanza della tematica trattata, verrà ripresentato lunedì 17 settembre presso il Palacimema di Locarno. Le iscrizioni sono aperte.

Sul tema Credit Suisse ha presentato anche uno studio intitolato «Previdenza professionale: capitale o rendita?», che  è disponibile online in italiano, tedesco, francese e inglese.

Il primo semestre 2018 della Cc-Ti: attività ed eventi

Si è concluso con successo il primo semestre del 2018, che ha visto la Cc-Ti impegnata su diversi fronti: quello eventistico e quello formativo. Nei numerosi momenti di aggregazione, networking, formazione ed informazione agli associati (aziende ed associazioni di categoria), si sono sviluppate riflessioni sui macro temi strategici che stiamo portando avanti quest’anno (internazionalizzazione, swissness, digitalizzazione, smart life e sostenibilità), nonché relazioni d’affari e sinergie tra gli associati.

L’estate rappresenta il momento per la pianificazione delle attività del secondo semestre 2018.
Stiamo mettendo a punto un programma eventistico e formativo, che si abbinerà ad approfondimenti e molte novità in ambito comunicativo. Il tutto con lo spirito concertato e costruttivo che ci contraddistingue: dare spunti di riflessione all’imprenditore moderno e all’opinione pubblica, insieme all’erogazione costante di servizi utili.
Scoprite quali sono e contattateci per tutti i dettagli in merito!

Quali sono stati i momenti salienti dei primi sei mesi del 2018? Ripercorriamoli!

Le missioni economiche della Cc-Ti, dal Kazakistan alla Cina

Shenzhen: 12 milioni di abitanti e ben 3 milioni di aziende. Dopo il Kazakistan, sarà la capitale high-tech della Cina, la prossima destinazione della missione economica all’estero, dal 16 al 20 novembre, organizzata dalla Cc-Ti, che proporrà anche una tappa facoltativa a Shanghai.

Una missione multisettoriale calibrata sulle esigenze delle aziende che parteciperanno alla trasferta. Sebbene ci si concentrerà in particolare sui settori della moda, dell’orologeria, delle tecnologie informatiche, della salute e del wellness, la missione è aperta a tutte le imprese interessate alle opportunità di business in una metropoli che nel giro di soli sei anni ha raddoppiato la sua produzione economica, con una crescita nel 2017 dell’8,8% che ha battuto persino Singapore e Hong Kong.

Intanto, si registra un bilancio più che positivo per la delegazione rientrata dal Kazakistan. Ad Astana, la capitale, gli imprenditori accompagnati da Chiara Crivelli, Head fo the International Desk della Cc-Ti, e da Alberto Lotti, Rappresentante ufficiale all’estero della nostra associazione, hanno anche potuto seguire i lavori dell’Astana Ecomic Forum, l’equivalente di Davos per l’Asia centrale. “Possiamo dire di avere conseguito dei risultati lusinghieri – spiega Lotti -. Particolare soddisfazione per le relazioni che la Cc-Ti ha saputo facilitare nel settore dell’energia rinnovabile e della finanza. Per il futuro stiamo ricevendo sempre nuove richieste per ‘accompagnare’ imprese ticinesi alla scoperta dei mercati dell’Asia centrale”.

Missioni che la Cc-Ti prepara con estrema attenzione per ogni dettaglio. Non solo analisi economiche sul Paese da visitare, ma pure un’approfondita informazione sugli usi e i costumi locali, che si tradurrà poi in un codice di comunicazione che faciliterà i contatti e la comprensione reciproca. Perché gli affari sono anche fatti di empatia.

Paesi prioritari per le attività della Camera di commercio all’estero sono oggi la Russia e i Paesi della CSI, in particolare il Kazakistan, Canada e Cina. “Lo scopo delle missioni economiche è di dare la possibilità alle nostre aziende di aprirsi a nuovi mercati – precisa Chiara Crivelli -.  In generale, il programma, adattato e personalizzato a seconda delle aspettative delle aziende partecipanti, prevede incontri istituzionali (con ministeri, amministrazioni cittadine e regionali, ambasciate), visite aziendali, presentazioni sull’economia locale e incontri business-to- business con imprese del posto, selezionate in maniera mirata da Switzerland Global Enterprise, nostro prezioso partner. In questo modo gli imprenditori hanno modo di accedere a contatti di alto livello”.

Scoprite tutte le attività dell’International Desk della Cc-Ti!

Investire o risparmiare sull’informazione economica?

Il 13 giugno scorso, presso lo Studio 2 RSI a Lugano, si è tenuto un dibattito al quale ha partecipato il Direttore Cc-Ti Luca Albertoni in veste di relatore. L’evento, dal titolo “Investire o risparmiare sull’informazione economica?”, è stato organizzato dalla CORSI, in collaborazione con la Cc-Ti.

Tra gli altri ospiti sono intervenuti, oltre a Luca Albertoni, Reto Ceschi, Responsabile Dipartimento Informazione RSI e Roldolfo Helg, Docente universitario presso Università Carlo Cattaneo e SUPSI. La serata è stata moderata da Lino Terlizzi, Editorialista del Corriere del Ticino e collaboratore de Il Sole 24 Ore per la Svizzera. Presenti in sala anche Fabio Pontiggia, Direttore del Corriere del Ticino, e Franco Citterio, Direttore Associazione Bancaria Ticinese.

Durante il dibattito si è parlato di regole deontologiche e di informazione puntuale sulle notizie di stampo economico; elementi utili proprio per una corretta informazione. Albertoni ha sottolineato come il mondo dell’economia sia spesso sul banco degli imputati per percezioni e non sulla base di fatti.

Parlando di informazione economica, è stato evidenziato quanto sia fondamentale separare fatti ed opinioni, in modo tale da non incorrere in distorsioni delle informazioni. Un investimento necessario andrebbe fatto per le risorse, come pure per la quantità e qualità delle notizie. In questo modo si otterrebbe l’accuratezza dei servizi assicurando la diversificazioni delle opinioni. Il tutto è possibile con maggiore formazione, incrementando le competenze specifiche tra gli addetti ai lavori. Un altro tema trattato è stato quello relativo agli scoop ed alle fake news, oggi così  ‘di moda’.

Investire o risparmiare, dunque,  non vanno intesi solo in senso finanziario, cioè quante risorse finanziarie dedicare all’interno di ciascun media a persone e/o strutture che si occupano di informazione economica, ma anche e soprattutto nel senso della qualità a cui bisogna mirare con attenzione per quel che concerne l’informazione economica stessa.

Zoom sul mondo cyber

In questo video, disponibile anche sul nostro canale Youtube, vi è una puntata speciale di Zoom (andata in onda su Teleticino), dedicata all’evento sulla sicurezza informatica che la Cc-Ti ha tenuto a Bellinzona il 24 maggio scorso. Si tratta di un interessante e utile complemento d’informazione ai numerosi approfondimenti che, come Cc-Ti, abbiamo già dedicato al tema.
Con interviste mirate ad esperti del settore, una visione d’assieme e concertata sulla cyber security e la posizione della Cc-Ti, possiamo dunque fare il punto su un argomento che, per il mondo imprenditoriale, trasversalmente su tutta l’economia, rappresenta un nodo fondamentale.

Consci del fatto che l’economia digitale offra dei vantaggi innegabili, per una corretta cultura digitale, siamo pronti a informare ed formare con attività specifiche (eventistiche, formative ed approfondimenti vari) le aziende e le associazioni di categoria nostre affiliate.

A breve sul nostro sito tutti gli aggiornamenti sui programmi!

Obbligo di annuncio dei posti vacanti: quo vadis?

L’11 giugno, nel consueto appuntamento mattutino dedicato al networking associativo, si è parlato di un argomento di strettissima attualità, ossia una modifica legislativa che entrerà in vigore dal 1° luglio 2018: l’obbligo di annuncio dei posti vacanti, tema importante per le aziende a cui la Cc-Ti ha già dedicato alcuni approfondimenti.

Dopo un saluto introduttivo di Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed Eventi Cc-Ti, ha preso la parola Claudia Sassi, Capo della Sezione del lavoro del DFE, nonché relatrice del Networking Business Breakfast, che ha illustrato le principali novità in ambito legislativo sulla modifica che entrerà in vigore il 1° luglio 2018, ossia l’annuncio dei posti vacanti delle aziende agli Uffici Regionali di Collocamento (URC).

La Cc-Ti è conscia dell’importanza del tema per tutta l’economia, visto il cambiamento in atto nel mercato del lavoro e le differenti implicazioni che questa modifica legislativa porta con sé. Ha dunque voluto organizzare un momento informativo per illustrare ai soci  il corretto processo per questa nuova prassi, rispondendo a dubbi e quesiti in merito.

Una cronistoria

Nel febbraio 2014 il popolo svizzero ha approvato l’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa”. Il nuovo articolo 121a della Costituzione federale prevede l’applicazione di contingenti e del principio della preferenza nazionale nei confronti degli stranieri, compresi i cittadini dell’Unione Europea. In seguito all’esito delle urne il Parlamento elvetico ha deciso di introdurre l’obbligo di annuncio per i generi professionali con un elevato tasso di disoccupazione, alfine di favorire l’occupazione della manodopera in cerca di impiego. Il 1° luglio 2018 entrerà in vigore l’obbligo di annuncio di un posto vacante all’Ufficio Regionale di Collocamento (URC), con regole ben precise e tempistiche di attuazione diversa (1° luglio 2018/1° gennaio 2020).

L’obbligo d’annuncio? Un’opportunità

Claudia Sassi, nella sua relazione intitolata “Obbligo di annuncio: un’opportunità” (scaricate la presentazione), ha trattato i differenti step da intraprendere per l’annuncio dei posti vacanti che rientrano nei generi di professione con un tasso medio di disoccupazione pari o superiore all’8% agli URC. Tale procedura andrà svolta attraverso il sito internet lavoro.swiss

Numerose le domande in sala che hanno permesso l’avvio di una discussione interessante. Qualora vi siano dei dubbi, come ribadito dalla Signora Sassi, il datore di lavoro è invitato a prendere contatto diretto con i consulenti URC.

La Cc-Ti continuerà a trattare il tema attraverso approfondimenti mirati e momenti informativi diversi. Per qualsiasi dubbio o esigenza restiamo come sempre a vostra disposizione.

Scarica la presentazione  e forniscici il tuo feedback compilando il questionario sull’evento.

Gli interessi degli imprenditori sulla Cina

La Cina non smette mai di attirare gli imprenditori ticinesi. Con un 1,4 miliardi di abitanti è uno dei mercati più interessanti e in piena espansione anche per le aziende elvetiche. È quanto emerso dall’evento-Paese organizzato dalla Cc-Ti giovedì 7 giugno al LAC di Lugano.

Un centinaio di persone hanno seguito con interesse i diversi interventi che si sono focalizzati sulle informazioni pratiche per accedere al mercato cinese.

L’attenzione verso la Cina è palpabile ed è stata sottolineata anche da Valentina Rossi, Responsabile del Servizio Export Cc-Ti, che ha esordito evidenziando come l’interesse della Cc-Ti verso la Cina è triplice: dopo aver seguito da vicino l’introduzione dell’accordo di libero scambio nel 2014, la Cc-Ti offre ai suoi associati – tramite questa conferenza – ulteriori informazioni per sondare concretamente il mercato ed è pronta ad offrire alle aziende una missione economica a Shenzhen, la capitale tecnologica cinese, nel mese di novembre. Inoltre, a settembre verrà proposto anche un seminario di business etiquette con suggerimenti ad hoc su come affrontare il mercato asiatico.

Strette relazioni tra la Svizzera, Lugano e la grande Cina

Da molti anni ormai la Città di Lugano può vantare strette relazioni con diverse città cinesi ed il sindaco di Lugano, nel suo saluto di apertura alla conferenza della Cc-Ti, ha sottolineato che negli anni sono stati stretti interessanti legami anche con aziende. Molto attiva anche la presenza luganese su suolo cinese in occasione di passate missioni nonché, grazie alla collaborazione con la Cc-Ti, al viaggio di novembre a Shenzhen, come gli ha fatto eco nel corso della conferenza Alex Chung, delegato per gli affari asiatici della Città di Lugano.

Ospite dell’evento della Cc-Ti, anche il consigliere degli affari economici e commerciali dell’ambasciata cinese a Berna, Wu Jingchun, che ha ribadito la forte presenza di aziende svizzere attive in Cina – se ne contano oltre mille – e rispettivamente le numerose attività cinesi presenti sul territorio elvetico.

La Città di Lugano ha stretto importanti accordi con diverse città cinesi.

Tra sfide e ottimismo

Bisogna essere ottimisti, ha affermato Damian Künzi, del Dipartimento International Wealth Management di Credit Suisse. Molti sono infatti gli aspetti positivi della situazione macroeconomica cinese: dalla “reflazione” – ossia una nuova moderata inflazione che segue a una fase di deflazione e che si accompagna solitamente a una ripresa economica – al riequilibrio dell’economia, alla ripresa del mercato immobiliare. Rimangono però ancora alcune sfide come il problema del debito pubblico, i dati demografici con un invecchiamo della popolazione e – ancora più imminente – la controversia commerciale di cui la Cina è protagonista.

Interessanti opportunità con alcuni rischi

Quali sono i megatrends, le opportunità e le sfide del mercato cinese? Secondo la consulente di S-GE, Mingya YE dello Swiss Business Hub in Cina, il dragone asiatico non è più sinonimo di produzione a basso costo e la classe media è in aumento. Le sfide per gli imprenditori svizzeri sono sicuramente quelle di affacciarsi ad un mercato estremamente vasto e a differenze culturali in ambito business da tenere bene a mente. Ma dove investire? L’e-commerce, l’industria delle macchine e l’assistenza sanitaria ad una popolazione con una speranza di vita in crescita sono i settori su cui focalizzarsi.

E quali sono i rischi nel fare business con i cinesi? Marco Arrighini, Senior Sales Manager e Emanuele Mastrogiacomo, Senior Risk Underwriter di Euler Hermes Switzerland hanno proposto una sintetica panoramica indicando come la media dei pagamenti delle aziende sia di 92 giorni – un numero differenziato a seconda dei settori – e che situa la Cina al secondo posto dei Paesi che tendono a dilungare le fatture. Daniela Tontini, Business Development Manager, e Emanuela Falcone, marketing coordinator di CRIF, hanno inoltre evidenziato come grazie alla loro forte presenza sul territorio, possono vantare un legame direttore con l’economia locale. Il mercato è molto vasto e risulta estremamente importante richiedere informazioni sulle aziende locali.

La sfida è affrontare un vasto mercato come quello cinese tenendo in considerazione le differenze culturali in ambito business.

Infine, non poteva mancare la testimonianza aziendale per conoscere l’esperienza diretta in Cina. È intervenuto Mirko Audemars, direttore generale di Audemars SA, un’azienda con 125 anni di storia attiva sul mercato asiatico dal 1983. Anche Audemars ha ribadito l’importanza di conoscere la cultura cinese per non incorrere in fraintendimenti. L’esempio del coltellino svizzero è lampante: un regalo probabilmente apprezzato, ma che viene interpretato come il taglio di una relazione. Meglio quindi puntare sul numero 8 che porta fortuna.

Pronti a partire?

Interessati quindi a sondare il mercato cinese? Le opportunità concrete vengono fornite grazie alla prima missione in Cina della Cc-Ti nella Città di Shenzhen e, facoltativamente, a Shanghai. Il programma, che è stato presentato da Chiara Crivelli, Head of International Desk della Cc-Ti, è ricco di interessanti appuntamenti e – non da ultimo – dà la possibilità alle aziende di organizzare incontri B2B con partner cinesi. Per tutti i dettagli, vi invitiamo a contattarci.

 

Quale logistica per la Cina?

Roberto Nanni, capo area spedizioni aereo & mare di Cippà Trasporti SA, presenta una panoramica delle particolarità che si devono affrontare nella spedizione di merce in Cina (o, rispettivamente, nella ricezione di prodotti cinesi). Nella presentazione video, Roberto Nanni si focalizza sulle tipologie di trasporto, sugli accordi di libero scambio, sui documenti necessari ed infine fornisce qualche consiglio pratico.

Le presentazioni:
Macroeconomic outlook, Damian Künzi, Dipartimento International Wealth Management, Multi Asset Strategy, CREDIT SUISSE AG
Megatrends, business opportunities and challenges in China,Mingya YE, Trade Promotion Officer, Swiss Business Hub China
Trade Credit Risk Insights, Marco Arrighini, Senior Sales Manager e Emanuele Mastrogiacomo, Senior Risk Underwriter, Euler Hermes Switzerland
Business information to evaluate China’s Partners, Daniela Tontini, Business Development Manager, CRIF AG
Presentazione della Missione a Shenzhen (16-23 novembre 2018), Chiara Crivelli, Head of International Desk, Cc-Ti
Le relazioni tra la Città di Lugano e la Cina, Alex Chung, Asian Affairs Delegate, Città di Lugano
La testimonianza aziendale, Mirko Audemars, Direttore Generale, Audermars SA
Formulario di valutazione
La invitiamo ad aiutarci nella valutazione dell’evento, compilando un breve questionario. Il suo contributo ci permetterà di determinare come migliorare la nostra offerta futura.

Sponsor export

Qual è il vero fattore di successo delle missioni?

Guido Marcionetti, Direttore Generale – Area Private Banking e Gestori esterni, Axion Swiss bank, ha partecipato alla missione della Cc-Ti in Kazakistan, tenutasi dal 13 al 18 maggio 2018.

La Cc-Ti ha fatto già da diversi anni del Kazakistan un mercato prioritario organizzando regolarmente delle missioni economiche. Durante lo scorso viaggio la delegazione ha avuto modo di visitare Almaty – centro economico del Paese-, Taldykorgan e Kapshagai (Regione di Almaty) e Astana, la capitale. Punto cruciale del programma sono stati gli incontri B2B con potenziali partner locali, selezionati in maniera mirata da Switzerland Global Enterprise (S-GE), rappresentato in Kazakistan da un Trade Point. Si tratta di un canale privilegiato che permette alle aziende di entrare in contatto con i “decision makers” locali di alto livello, contatti che da sole difficilmente riuscirebbero ad avere. Ecco un ulteriore punto che sottolinea l’importanza di partecipare alle nostre attività all’estero.

Altre informazioni e approfondimenti sulla missione nella Regione di Almaty dello scorso maggio, sono disponibili al seguente link.
Interessati ad altre missioni all’estero? In programma nel mese di novembre vi è la Cina, in particolare la Città di Shenzhen e Shanghai.

Cloud, big data e cyber security: il futuro dell’economia digitale necessita preparazione

Nell’evento del 24 maggio, tenutosi alla Scuola Cantonale di Commercio a Bellinzona, davanti ad un centinaio di partecipanti, la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton Ticino (Cc-Ti) – organizzatrice dell’appuntamento, insieme ai suoi partner tematici, Gruppo Sicurezza SA e Gehri Rivestimenti SA – ha approfondito il tema dell’economia digitale.
Luogo sicuramente evocativo, la scuola, e non scelto a caso: abbiamo voluto sottolineare, con un parallelismo, la necessità di formazione sulle tematiche della digitalizzazione, proponendo un ciclo formativo interamente dedicato a questi argomenti, nelle sue ampie sfaccettature, che inizierà il prossimo autunno. Riteniamo importante questo passo per avvicinare sempre di più aziende e PMI al tema, ma anche e soprattutto per sensibilizzare sulle opportunità che l’economia digitale offre.

© digitalflow.ch / Cc-Ti

Si è fatto il punto sul tema della digitalizzazione nei suoi vari aspetti, proprio per non soffermarsi solo su un argomento, ma per ottenere una visione d’insieme e concertata sull’economia digitale e le sue implicazioni per la società in generale.
Nel corso degli ultimi anni la Cc-Ti ha fatto della “digitalizzazione” una delle sue macro aree strategiche (in cui troviamo anche l’internazionalizzazione e lo swissness, la responsabilità sociale delle aziende che vanno poi tutte a confluire nel concetto più ampio di smart life) su cui creare approfondimenti diversi, informazione e formazione specifica, sia verso gli associati, che, più in generale, verso l’opinione pubblica ticinese.

Lorenza Bernasconi, CFO di Gruppo Sicurezza SA, ha trattato l’aspetto “Cyber Security: una nuova Governance Aziendale”. La Signora Bernasconi ha sottolineato quanto sia di primaria importanza la sensibilizzazione delle aziende, sia in ambito strategico (di governance quindi), come pure pratico – andando ad educare e informare i collaboratori dei rischi che si corrono, dei danni a cui si va incontro e delle misure che possono essere intraprese per una corretta prevenzione –. Occorre dunque ripensare al concetto di “sicurezza”, nel senso ampio del termine; con un’analisi dei rischi che permette un monitoraggio costante.

L’attacco cibernetico non rientra mai in una casistica definita e precisa, ma spazia dall’hackeraggio, al cyber crime, allo spionaggio industriale, che è divenuto cyber e le sue possibili ripercussioni sono impressionanti. È quanto emerso chiaramente dall’attacco simulato in sala da Francesco Arruzzoli, Cyber security Architect di Gruppo Sicurezza SA, che ha spiegato nel dettaglio l’attacco cyber nelle diverse casistiche possibili, nel giro di brevissimo tempo. Dietro questi attacchi ci sono vere e proprie organizzazioni criminali.
La rete (sia con una presenza online, sia con i social network, come pure con il “mobile” – smartphones, cloud -) presenta una serie di minacce, date dall’iperconnettività odierna, sulla condivisione delle informazioni e delle comunicazioni. Francesco Arruzzoli ha portato numerosi esempi in settori molto differenti fra loro (automobili, peace-maker, demotica, ecc.), dimostrando quanto i dati siano divenuti “l’oro nero del terzo millennio”.

La tavola rotonda intitolata “Cloud, big data e cyber security: le aziende sono pronte?”, moderata dal Direttore Cc-Ti Luca Albertoni, ha visto la partecipazione dell’Ing. Riccardo Donati, Head of Information Technology Department, Casale Group SA; dell’Ing. Andrea Genini, Responsabile assicurazioni tecniche regione Ticino, Helvetia Assicurazioni e del Dr. Ing. Alessandro Trivilini, Responsabile del Servizio informatica forense SUPSI. Differenti punti vista e testimonianze eterogenee, che concordano tutte però su un punto comune: occorre una maggiore consapevolezza sulla sicurezza informatica in tutti i settori economici, come pure una peculiare attenzione al cambiamento culturale, quasi dogmatico, nelle aziende. Come? Con delle connessioni maggiori tra i dipartimenti aziendali, comunicazione, propensione al cambiamento, formazione e proattività. Anche dal punto di vista assicurativo, offrendo una sorta di traghettamento, accompagnando i clienti (aziende e PMI) con soluzioni modulari personalizzabili.
Ricordiamo che la Cc-Ti ha presentato lo scorso autunno un’inchiesta sul tema della sicurezza cibernetica delle aziende.

Infine, Carlo Secchi, VP Sales Director Swisscom Enterprise Customers, ha spiegato il ruolo della formazione e dell’informazione di questo tema all’interno delle aziende. Attraverso la formazione mirata dei collaboratori e del personale attivo in azienda, è possibile ribadire da un lato i rischi che si corrono, ma pure informare sulle misure che possono essere intraprese per una corretta prevenzione; sfruttando i trend in atto che la trasformazione digitale porta con sé (sviluppando la “digital leadership”, composta da competenze digitali, il talent management, le nuove strutture collaborative e l’aggiornamento del personale).

In un mondo dove la comunicazione è sempre più interconnessa a livello digitale, occorre pensare ed agire per uno sviluppo sostenibile della digitalizzazione nelle aziende.

Alla fine dell’evento, i partecipanti hanno potuto interagire con i relatori per un proficuo scambio di opinioni in un ambiente colloquiale, con un aperitivo di networking.


La Cc-Ti continuerà a trattare il tema della digitalizzazione secondo varie forme (eventi, articoli d’approfondimento, corsi di formazione puntuale). Sul nostro sito ritroverete sempre tutte le novità.
Inoltre in questo video, Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi Cc-Ti, spiega come la Cc-Ti affronta il tema dell’economia digitale, nonché il ciclo formativo dedicato al mondo “digital” per le aziende.

Puntata speciale di Zoom dedicata all’economia digitale


La Cc-Ti ringrazia i partner tematici per la co-organizzazione dell’evento: Gruppo Sicurezza SA e Gehri Rivestimenti SA.

Documentazione utile e l’evento nei media
Scaricate il comunicato stampa
Rassegna stampa – Quotidiani e radio
• Corriere del Ticino, 25 maggio 2018: Quando i crimini sono cyber
• La Regione, 25 maggio 2018: Privacy, regole più stringenti
• La Regione, 28 maggio 2018, Informati e formati, ecco la chiave del successo
• Radio Fiume Ticino, 24 maggio 2018, Radiogiornale, dal min. 5.26
Media online
ETC Informa, 24 maggio 2018
Liberatv.ch, 25 maggio 2018
Ticinotoday.ch, 25 maggio 2018
Ticinolibero.ch, 25 maggio 2018
Ticinonews, 25 maggio 2018