Il diritto nasce e cessa con il diritto al salario e sussiste solo durante il periodo del rapporto di lavoro.

In Ticino viene versato un assegno di 200 franchi mensili per figlio, dal mese della nascita al mese in cui il figlio compie 16 anni (compresi). Se il figlio è incapace al guadagno in seguito a malattia o invalidità, questo assegno è versato fino al compimento dei 20 anni (mese compreso). Nel caso di figli in formazione viene versato un assegno di 250 franchi mensili per figlio, dal mese successivo il compimento del 16° anno d’età fino alla conclusione della formazione, ma al più tardi fino al compimento dei 25 anni.
L’assegno di formazione
Sono considerate formazioni, per esempio:
- La frequenza di scuole o corsi di cultura generale o di formazione professionale.
- La formazione professionale nel quadro di un tirocinio vero e proprio ma anche un’attività senza conseguimento di un diploma professionale specifico, il cui scopo è la preparazione sistematica al futuro svolgimento di un’attività lucrativa (p. es. uno stage obbligatorio).
- Il semestre di motivazione /pre-tirocinio è considerato formazione a condizione che i corsi includano almeno 8 lezioni (di 45-60 minuti) alla settimana.
- Il soggiorno linguistico/alla pari è considerato formazione se segue almeno 4 lezioni alla settimana (45-60 minuti).
Non sono considerati interruzioni i periodi seguenti, a condizione che la formazione sia proseguita immediatamente dopo:
- Usuali periodi senza lezioni e vacanze per la durata massima di 4 mesi.
- Il servizio militare o civile per una massima di 5 mesi.
- Le interruzioni per motivi di salute o per gravidanza per una durata massima di 12 mesi.
La formazione è considerata conclusa con un diploma professionale o scolastico, se abbandonata, interrotta o se nasce il diritto a una rendita d’invalidità. Chi esercita un’attività lucrativa a titolo principale e frequenta una scuola o corsi solo accessoriamente, non è considerato persona in formazione. Non sussiste alcun diritto ad assegni di formazione per i figli il cui reddito da attività lucrativa annuo è superiore a 28’200 franchi o 2’350 franchi al mese.
Per chi possiamo chiedere il diritto
Per ciascun figlio può essere versato un solo assegno.
- I figli propri, indipendentemente dal fatto che i genitori siano sposati o meno o che si tratti di figli adottati.
- I figliastri che vivono in prevalenza nell’economia domestica del patrigno o della matrigna o vi hanno vissuto fino alla maggiore età
- I fratelli, le sorelle e gli abiatici dell’avente diritto se questi provvede prevalentemente al loro mantenimento
- Per i figli residenti all’estero, il consiglio federale disciplina le condizioni del diritto agli assegni. L’importo degli assegni dipende dal potere d’acquisto nello Stato di domicilio.
- Genitori sposati: hanno diritto all’assegno tutti i figli presenti nell’abitazione, anche i figli non diretti
- Genitori conviventi: hanno diritto solo i figli della coppia
- Genitori conviventi: i figli del compagno/a presenti nell’abitazione non hanno diritto agli assegni dal convivente
Se più persone nel nucleo familiare adempiono le condizioni per il diritto alla richiesta degli assegni, vengono applicate le seguenti regole (nell’ordine numerico indicato):
L’ordine seguente è determinante non solo per i genitori, ma anche per altri aventi diritto:
- la persona che esercita un’attività lucrativa;
- la persona che ha l’autorità parentale o che l’aveva fino alla maggiore età del figlio;
- in caso di autorità parentale congiunta o se nessuno degli aventi diritto ha l’autorità parentale, è considerata avente diritto in primo luogo la persona presso la quale il figlio vive prevalentemente o è prevalentemente vissuto fino alla maggiore età;
in caso di separazione o di divorzio, il diritto agli assegni familiari spetta dunque in primo luogo al genitore che si occupa del figlio e con il quale il figlio vive prevalentemente;
- se entrambi i genitori vivono con il figlio (il che è di regola il caso quando i genitori sono sposati), la precedenza è data al genitore che lavora nel Cantone di domicilio del figlio;
- se entrambi i genitori o nessuno dei due lavorano nel Cantone di domicilio del figlio (es: genitori italiani che lavorano entrambi in Svizzera), gli assegni familiari sono versati alla persona con il reddito da attività lucrativa dipendente soggetto all’AVS più elevato.
- se ambedue esercitano un’attività indipendente, il diritto agli assegni familiari spetta a chi percepisce il reddito più elevato.
Si può scegliere chi percepirà l’assegno familiare? Un figlio dà diritto a un solo assegno familiare.
Quando più persone adempiono le condizioni per la riscossione per lo stesso figlio vi è concorso di diritti.
In tal caso i genitori NON hanno la possibilità di scegliere chi dei due riscuoterà gli assegni familiari, ma vengono versati secondo l’ordine di priorità.
I lavoratori stranieri non possono rinunciare alla domanda prioritaria nel proprio paese in favore dell’unico assegno in Svizzera.
Assegni familiari e contributi di mantenimento? Gli aventi diritto tenuti a pagare i contributi di mantenimento per i figli in base a una sentenza o a una convenzione versano gli assegni familiari in aggiunta ai contributi.
L’obbligo di riversamento vale anche per l’importo differenziale.
I lavoratori a tempo parziale
I lavoratori a tempo parziale hanno diritto ad assegni familiari (interi), a condizione che il reddito soggetto all’AVS ammonti almeno a 587 franchi al mese o 7050 franchi all’anno. Non sono previsti assegni parziali. Al di sotto di questa soglia devono inoltrare una richiesta di assegni familiari per persona priva di attività lucrativa (cassa cantonale di compensazione). Se il collaboratore lavora simultaneamente per più datori di lavoro, i salari sono addizionati. Il datore di lavoro dove viene percepito il salario AVS maggiore, verserà l’assegno al dipendente. Se un rapporto di lavoro inizia o cessa a mese iniziato, gli assegni familiari sono versati solo in misura proporzionale.
In caso di maternità, malattia o infortunio di lunga durata
Gli assegni sono versati anche durante il congedo di maternità, ma al massimo per 16 settimane. In caso d’impedimento al lavoro per malattia o infortunio gli assegni familiari continuano ad essere versati per il mese in cui è iniziato l’impedimento e per i 3 mesi seguenti.
Congedo non pagato
Nel caso di un congedo non pagato gli assegni familiari vengono ancora erogati nel mese in corso e per i 3 mesi successivi, se:
- Viene comunque raggiunto un salario annuale di CHF 7’050.
- Dopo il congedo non pagato si riprende il lavoro presso lo stesso datore di lavoro.
Servizio militare (in formazione)
L’interruzione non deve superare i 5 mesi e il giovane deve proseguire la formazione immediatamente dopo.
Sono considerati interruzioni:
- La scuola reclute (durata 18/21 settimane) se si svolge in un periodo senza lezioni oppure
- periodi di servizio militare (scuola reclute frazionata) durante le vacanze di semestre.
Per contro il giovane non può essere ritenuto in formazione se compie periodi di servizio più lunghi (p.es. servizio militare in ferma continuata o servizio pratico).
Sì, a condizione che l’interruzione non superi i cinque mesi e il giovane prosegua la formazione immediatamente dopo. Sono considerati interruzioni:
- la scuola reclute (durata da 18 a 21 settimane), se si svolge in un periodo senza lezioni (p. es. tra la maturità e l’inizio degli studi universitari), oppure
- periodi di servizio militare (p. es. scuola reclute frazionata) durante le vacanze di semestre.
Per contro, il giovane non è ritenuto in formazione se compie periodi di servizio più lunghi (p. es. servizio militare in ferma continuata o servizio pratico).
Differenziale per genitori di cantoni diversi in Svizzera
Quando entrambi i genitori esercitano un’attività lucrativa in Svizzera e risiedono entrambi in Svizzera, gli assegni familiari sono versati alla persona il cui diritto è prioritario. Se lavora in un Cantone dove gli assegni familiari previsti dalla legge sono più elevati, l’altro genitore ha diritto all’importo differenziale. La richiesta deve essere fatta in via prioritaria nel cantone di residenza dei figli.
Dipendenti stranieri e versamento del differenziale
I dipendenti stranieri che lavorano per una ditta con sede in Svizzera e hanno figli a carico, hanno diritto di richiedere il versamento in Svizzera degli assegni familiari. L’importo che verrà corrisposto sarà al netto dell’assegno percepito dal coniuge nel paese di residenza dei figli. Alle nostre latitudini abbiamo frequentemente casi che coinvolgono dipendenti frontalieri italiani; le spiegazioni che seguono possono essere d’aiuto per una migliore comprensione e svolgimento della pratica:
Per una richiesta corretta e celere, vi indichiamo quanto segue:
1 genitore lavora in Svizzera, 1 genitore lavora all’estero:
L’assegno deve essere richiesto in via prioritaria dal genitore che lavora nello stato in cui risiede il nucleo familiare (per i frontalieri Italia).
- Il coniuge che lavora in Italia deve richiedere al proprio datore di lavoro di presentare domanda per l’ottenimento dell’assegno per il nucleo familiare (ANF) in Italia presso l’agenzia INPS della sua zona.
- Solo dopo l’avvenuta domanda in Italia e risposta dall’INPS al datore di lavoro, la CAF potrà dare seguito alla richiesta in Ticino e far proseguire presso l’agenzia INPS il modulo E411 per la compilazione e la convalida.
A questo proposito vi preghiamo di compilare sempre in modo leggibile il modulo E411 completo nei punti da 1 a 4.
La vostra cassa assegni si occuperà d’inoltrare il modulo presso l’agenzia INPS competente.
Il genitore che lavora in Svizzera ha diritto solo al differenziale fra l’assegno italiano percepito dal coniuge e l’assegno svizzero.
2 genitori lavorano in Svizzera:
- Alla domanda per l’ottenimento degli assegni familiari deve essere allegata una dichiarazione del reddito più elevato (modulo B10). Il genitore con il reddito più elevato ha diritto all’assegno.
1 genitore lavora in Svizzera, 1 genitore non lavora:
- Il dipendente ha diritto all’assegno completo.
- Attenzione: controllare se l’importo estero di disoccupazione contiene una somma quale assegno familiare.
1 genitore lavora in Svizzera, 1 genitore è indipendente in Italia:
- Il dipendente in Svizzera ha diritto all’assegno completo. L’Italia non riconosce l’assegno per i lavoratori indipendenti.
Segnalare i cambiamenti
Permettete alle casse assegni familiari di essere aggiornate; eviterete a tutti conguagli, cambiamenti contabili o richieste di resa al dipendente.
I cambiamenti della situazione personale, finanziaria e professionale che incidono sul diritto alle prestazioni e sulla loro entità devono essere comunicati spontaneamente al datore di lavoro o alla cassa di compensazione per assegni familiari competente entro 10 giorni dall’avvenimento.
Questo vale anche se la modifica comporta un cambiamento del primo avente diritto.Un figlio dà diritto a un solo assegno familiare. Quando più persone adempiono le condizioni per la riscossione degli assegni familiari per lo stesso figlio, vi è concorso di diritti. In tal caso, i genitori non hanno la possibilità di scegliere chi dei due riscuoterà gli assegni familiari, che vengono versati secondo l’ordine di priorità seguente:
- Se la madre e il padre hanno l’autorità parentale congiunta e vivono entrambi con il figlio (il che è di regola il caso quando i genitori sono sposati), ha diritto agli assegni familiari il genitore che lavora nel Cantone di domicilio della famiglia. Se vi lavorano entrambi i genitori, o nessuno dei due, gli assegni familiari sono versati alla persona con il reddito soggetto all’AVS più elevato.
- Se un genitore ha l’autorità parentale esclusiva, il suo diritto è prioritario.
- Se i genitori hanno l’autorità parentale congiunta, ma non vivono insieme, gli assegni familiari spettano prioritariamente al genitore con cui vive il figlio.
Ricordate: gli importi erogati dall’INPS hanno durata di 1 anno (1luglio – 30 giugno). Vi chiediamo di aggiornare per tempo questi importi con i datori di lavoro. La riscossione indebita di prestazioni e la violazione dell’obbligo d’informare sono punibili e richiedono la restituzione dell’importo.
Desideri maggiori informazioni? La Cc-Ti amministra una propria Cassa Assegni Familiari. Contattaci!
Nuova linfa al commercio
/in Marketing e Vendita, TematicheVi proponiamo un’intervista a Lorenza Sommaruga, Presidente Federcommercio, membro dell’Ufficio Presidenziale della Cc-Ti e titolare di un negozio nel cuore di Lugano. Con lei parliamo di digitalizzazione in relazione al settore che rappresenta (il commercio al dettaglio).
Come prevede l’evoluzione della digitalizzazione nel settore del commercio al dettaglio?
Fare acquisti in futuro sarà sempre più innovativo. Per questo motivo tra produttori e commercianti vi è una grande presa di coscienza con conseguente cambiamento atto a far fronte alle nuove sfide tecnologiche. Malgrado le vendite online siano in continuo aumento, la maggior parte degli acquisti vengono fatti ancora presso i negozi, che mantengono tutt’ora un ruolo importante ed oggi sono ancor più un elemento chiave per il commercio. I brand importanti da tempo si sono organizzati con i loro portali di vendita online, ma mantengono o si affiancano a negozi fisici. Le nostre realtà spesso si avvalgono di piattaforme social per le loro strategie di comunicazione. Allinearsi e seguire la “naturale evoluzione” dei tempi ed evolvere anche tecnologicamente adeguandoci alla digitalizzazione è fondamentale.
A che punto si trova il percorso per l’introduzione della nuova Legge Aperture Negozi? Che impulsi porterebbe al settore?
L’importante lavoro fatto da parte di Federcommercio e sindacati sembra sia quasi definitivamente concluso. Dopo aver censito ogni negozio del Cantone si è raggiunto il quorum necessario e l’incarto è stato consegnato dal DFE alla SECO per il decreto di obbligatorietà, che attendo con grande impazienza. Con l’entrata in vigore della stessa, l’apertura in alcuni giorni infrasettimanali e tre domeniche all’anno diventeranno finalmente definitive e sarà di vitale importanza per i piccoli commercianti migliorando notevolmente la loro situazione.
L’Assegno familiare
/in Diritto, TematicheIl diritto nasce e cessa con il diritto al salario e sussiste solo durante il periodo del rapporto di lavoro.
In Ticino viene versato un assegno di 200 franchi mensili per figlio, dal mese della nascita al mese in cui il figlio compie 16 anni (compresi). Se il figlio è incapace al guadagno in seguito a malattia o invalidità, questo assegno è versato fino al compimento dei 20 anni (mese compreso). Nel caso di figli in formazione viene versato un assegno di 250 franchi mensili per figlio, dal mese successivo il compimento del 16° anno d’età fino alla conclusione della formazione, ma al più tardi fino al compimento dei 25 anni.
L’assegno di formazione
Sono considerate formazioni, per esempio:
Non sono considerati interruzioni i periodi seguenti, a condizione che la formazione sia proseguita immediatamente dopo:
La formazione è considerata conclusa con un diploma professionale o scolastico, se abbandonata, interrotta o se nasce il diritto a una rendita d’invalidità. Chi esercita un’attività lucrativa a titolo principale e frequenta una scuola o corsi solo accessoriamente, non è considerato persona in formazione. Non sussiste alcun diritto ad assegni di formazione per i figli il cui reddito da attività lucrativa annuo è superiore a 28’200 franchi o 2’350 franchi al mese.
Per chi possiamo chiedere il diritto
Per ciascun figlio può essere versato un solo assegno.
Se più persone nel nucleo familiare adempiono le condizioni per il diritto alla richiesta degli assegni, vengono applicate le seguenti regole (nell’ordine numerico indicato):
L’ordine seguente è determinante non solo per i genitori, ma anche per altri aventi diritto:
in caso di separazione o di divorzio, il diritto agli assegni familiari spetta dunque in primo luogo al genitore che si occupa del figlio e con il quale il figlio vive prevalentemente;
Si può scegliere chi percepirà l’assegno familiare? Un figlio dà diritto a un solo assegno familiare.
Quando più persone adempiono le condizioni per la riscossione per lo stesso figlio vi è concorso di diritti.
In tal caso i genitori NON hanno la possibilità di scegliere chi dei due riscuoterà gli assegni familiari, ma vengono versati secondo l’ordine di priorità.
I lavoratori stranieri non possono rinunciare alla domanda prioritaria nel proprio paese in favore dell’unico assegno in Svizzera.
Assegni familiari e contributi di mantenimento? Gli aventi diritto tenuti a pagare i contributi di mantenimento per i figli in base a una sentenza o a una convenzione versano gli assegni familiari in aggiunta ai contributi.
L’obbligo di riversamento vale anche per l’importo differenziale.
I lavoratori a tempo parziale
I lavoratori a tempo parziale hanno diritto ad assegni familiari (interi), a condizione che il reddito soggetto all’AVS ammonti almeno a 587 franchi al mese o 7050 franchi all’anno. Non sono previsti assegni parziali. Al di sotto di questa soglia devono inoltrare una richiesta di assegni familiari per persona priva di attività lucrativa (cassa cantonale di compensazione). Se il collaboratore lavora simultaneamente per più datori di lavoro, i salari sono addizionati. Il datore di lavoro dove viene percepito il salario AVS maggiore, verserà l’assegno al dipendente. Se un rapporto di lavoro inizia o cessa a mese iniziato, gli assegni familiari sono versati solo in misura proporzionale.
In caso di maternità, malattia o infortunio di lunga durata
Gli assegni sono versati anche durante il congedo di maternità, ma al massimo per 16 settimane. In caso d’impedimento al lavoro per malattia o infortunio gli assegni familiari continuano ad essere versati per il mese in cui è iniziato l’impedimento e per i 3 mesi seguenti.
Congedo non pagato
Nel caso di un congedo non pagato gli assegni familiari vengono ancora erogati nel mese in corso e per i 3 mesi successivi, se:
Servizio militare (in formazione)
L’interruzione non deve superare i 5 mesi e il giovane deve proseguire la formazione immediatamente dopo.
Sono considerati interruzioni:
Per contro il giovane non può essere ritenuto in formazione se compie periodi di servizio più lunghi (p.es. servizio militare in ferma continuata o servizio pratico).
Sì, a condizione che l’interruzione non superi i cinque mesi e il giovane prosegua la formazione immediatamente dopo. Sono considerati interruzioni:
Per contro, il giovane non è ritenuto in formazione se compie periodi di servizio più lunghi (p. es. servizio militare in ferma continuata o servizio pratico).
Differenziale per genitori di cantoni diversi in Svizzera
Quando entrambi i genitori esercitano un’attività lucrativa in Svizzera e risiedono entrambi in Svizzera, gli assegni familiari sono versati alla persona il cui diritto è prioritario. Se lavora in un Cantone dove gli assegni familiari previsti dalla legge sono più elevati, l’altro genitore ha diritto all’importo differenziale. La richiesta deve essere fatta in via prioritaria nel cantone di residenza dei figli.
Dipendenti stranieri e versamento del differenziale
I dipendenti stranieri che lavorano per una ditta con sede in Svizzera e hanno figli a carico, hanno diritto di richiedere il versamento in Svizzera degli assegni familiari. L’importo che verrà corrisposto sarà al netto dell’assegno percepito dal coniuge nel paese di residenza dei figli. Alle nostre latitudini abbiamo frequentemente casi che coinvolgono dipendenti frontalieri italiani; le spiegazioni che seguono possono essere d’aiuto per una migliore comprensione e svolgimento della pratica:
Per una richiesta corretta e celere, vi indichiamo quanto segue:
1 genitore lavora in Svizzera, 1 genitore lavora all’estero:
L’assegno deve essere richiesto in via prioritaria dal genitore che lavora nello stato in cui risiede il nucleo familiare (per i frontalieri Italia).
A questo proposito vi preghiamo di compilare sempre in modo leggibile il modulo E411 completo nei punti da 1 a 4.
La vostra cassa assegni si occuperà d’inoltrare il modulo presso l’agenzia INPS competente.
Il genitore che lavora in Svizzera ha diritto solo al differenziale fra l’assegno italiano percepito dal coniuge e l’assegno svizzero.
2 genitori lavorano in Svizzera:
1 genitore lavora in Svizzera, 1 genitore non lavora:
1 genitore lavora in Svizzera, 1 genitore è indipendente in Italia:
Segnalare i cambiamenti
Permettete alle casse assegni familiari di essere aggiornate; eviterete a tutti conguagli, cambiamenti contabili o richieste di resa al dipendente.
I cambiamenti della situazione personale, finanziaria e professionale che incidono sul diritto alle prestazioni e sulla loro entità devono essere comunicati spontaneamente al datore di lavoro o alla cassa di compensazione per assegni familiari competente entro 10 giorni dall’avvenimento.
Questo vale anche se la modifica comporta un cambiamento del primo avente diritto.Un figlio dà diritto a un solo assegno familiare. Quando più persone adempiono le condizioni per la riscossione degli assegni familiari per lo stesso figlio, vi è concorso di diritti. In tal caso, i genitori non hanno la possibilità di scegliere chi dei due riscuoterà gli assegni familiari, che vengono versati secondo l’ordine di priorità seguente:
Ricordate: gli importi erogati dall’INPS hanno durata di 1 anno (1luglio – 30 giugno). Vi chiediamo di aggiornare per tempo questi importi con i datori di lavoro. La riscossione indebita di prestazioni e la violazione dell’obbligo d’informare sono punibili e richiedono la restituzione dell’importo.
Desideri maggiori informazioni? La Cc-Ti amministra una propria Cassa Assegni Familiari. Contattaci!
Analizzare prima di rifiutare
/in Comunicazione e mediaUna presa di posizione della Cc-Ti sul tema di un accordo istituzionale con l’Unione Europea
L’ipotesi di un accordo istituzionale con l’Unione Europea (UE) è un tema particolarmente delicato. A oggi sembra prevalere lo scetticismo, ma va detto che chi esprime pareri solo negativi non ha finora messo sul tavolo alternative concrete. È un fatto che i rapporti con il nostro maggior partner commerciale debbano essere regolati in maniera strutturata ed efficace. E il nostro maggiore partner commerciale è, piaccia o no, l’UE. L’accordo istituzionale non è forse perfetto, ma prima di affossarlo merita comunque un’attenta valutazione. Anche perché, e non è cosa da poco, permetterebbe alle imprese svizzere un accesso non discriminatorio al mercato interno europeo, il mantenimento di tre misure d’accompagnamento previste nel contesto della libera circolazione delle persone, la possibilità di nuovi accordi e il miglioramento della certezza del diritto. È vero, e sarebbe sbagliato negarlo, che vi sono ancora punti da chiarire, come la questione di limitare alle regole sull’accesso al mercato la ripresa dinamica del diritto europeo. Elemento importante in relazione all’applicazione della direttiva sulla cittadinanza europea. Oppure la questione degli aiuti statali nel contesto del nostro sistema elvetico e, soprattutto, la salvaguardia del sistema di controlli vigente in Svizzera a tutela del mercato del lavoro. È corretto e legittimo chiedere che questi punti siano chiariti, per poi trarne le debite conclusioni e capire cosa sia veramente preponderante per gli interessi svizzeri. Ma chiudere la porta a priori, senza valutare la globalità del pacchetto proposto, sarebbe un errore fondamentale.
Ritrovate l’opinione di Michele Rossi, Delegato alle Relazioni esterne Cc-Ti e candidato PPD al Consiglio di Stato, che si esprime, in un’intervista pubblicata sul CdT ad inizio gennaio 2019, sul tema
Risposte concrete e aggiornamento costante per le esigenze dell’economia ticinese
/in Appuntamenti, Formazione puntuale, Scuola managerialeFocus sulla formazione continua su misura. La C-Ti propone un’ampia offerta di corsi sui temi della gestione aziendale, oltre che una Scuola Manageriale.
Linkedin conta oggi 560 milioni di utenti in tutto il mondo. In Ticino 71 mila professionisti e 2100 imprese fanno capo all’unico social network specializzato nel commercio interaziendale. Ma come utilizzare Linkedin per ampliare il giro di affari? Innovare con la strategia di Walt Disney, ovvero, come stimolare la creatività per produrre nuove idee e possibilità di sviluppo, in poche parole innovazione? Come usare i social media o il digital marketing per relazionarsi efficacemente con i clienti e rafforzare il proprio marchio nel web? Domande a cui rispondono alcuni dei tanti corsi di formazione puntuale della Cc-Ti, assai attenta alle trasformazioni indotte dall’economia digitale e a recepire le esigenze del nostro sistema produttivo.
Una formazione puntuale, che nasce dal filo diretto con le imprese e dal monitoraggio costante delle loro necessità, con un’ampia scelta di proposte che toccano ogni aspetto rilevante dell’attività imprenditoriale: comunicazione, diritto del lavoro, export, finanze, organizzazione aziendale, questioni giuridiche, risorse umane e vendita, a cui si aggiungono i percorsi formativi di lunga durata della scuola manageriale.
Sino a pochi decenni fa il bagaglio di competenze acquisite durante la formazione scolastica e professionale era un patrimonio che durava tutta la vita, oggi si stima non duri più di cinque anni. Un lasso di tempo brevissimo, non sostenibile per la formazione di base, che resta sempre fondamentale, ma che per forza di cose è molto più lenta nell’adeguare i suoi contenuti a scenari produttivi che mutano rapidamente. Rispetto a questa veloce obsolescenza, assumono più importanza la formazione continua e quella on the job, perché riescono a focalizzarsi più tempestivamente sull’acquisizione e l’aggiornamento delle competenze indispensabili ad un’economia che ha cambiato passo. Le tecnologie digitali prefigurano una produzione intelligente “non più incentrata su un sapere organizzato per mestiere, ma su un sapere orientato invece su filiere”, che richiederà competenze tecniche, attitudinali e trasversali, e al tempo stesso stanno già anticipando forme inedite di mercato basate sul predire e orientare le scelte dei clienti.
Anche la recente inchiesta congiunturale della Cc-Ti ha messo in luce la mancanza in Ticino di manodopera qualificata. Un deficit che evidenzia una sfida per la nostra scuola e il sistema formativo che si può riassumere in due punti essenziali: un processo educativo che sin dalla scuola dell’obbligo incentivi l’auto-responsabilizzazione individuale, affinché ognuno sia consapevole che il suo futuro professionale dipenderà dalla capacità di acquisire sempre nuove competenze; più sostegno alle imprese, magari sgravandole da inutili carichi burocratici, con una miglior promozione dell’apprendistato. Proprio quest’ultimo non rappresenta infatti una scelta di serie B, ma offre invece sicure opportunità di lavoro e di carriera, e alle imprese i profili professionali di cui hanno bisogno.
Ritrovate la posizione di Cristina Maderni, Vice Presidente Cc-Ti, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti e della Federazione delle Associazioni di Fiduciarie del Cantone Ticino e candidata PLRT al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio, che si esprime sulla formazione e sulla necessità di personale specializzato
Più competenze e specializzazione, più crescita
/in Comunicazione e mediaUna riflessione di Cristina Maderni, Vice Presidente Cc-Ti, Presidente Ordine dei Commercialisti del Cantone Ticino, Presidente FTAF e candidata PLRT al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio
La formazione non è soltanto uno dei fattori fondamentali della crescita economica, oggi è la condizione inderogabile anche per non restare ai margini di un sistema produttivo e di una società che si evolvono e si trasformano con una velocità mai conosciuta prima nella storia dell’umanità. Ma solo con un dialogo continuo e una fattiva collaborazione tra imprese, partner sociali, scuola e istituzioni politiche, si può innescare quel circolo virtuoso in grado d’innovare e ridare slancio alla formazione, per sintonizzarla sulle nuove e mutevoli esigenze dell’economia digitale.
Autorevoli studiosi hanno già avvertito che, probabilmente, in futuro sarà la carenza di manodopera qualificata, e non la mancanza di capitali, a limitare l’innovazione e la competitività delle imprese e, quindi, lo sviluppo economico. Una carenza che ormai si segnala in molti Paesi e che per il Ticino è stata pure evidenziata dalla nostra ultima inchiesta congiunturale. Nella strategia della Cc-Ti a sostegno delle aziende, la formazione assume, perciò, una rilevanza fondamentale, con un’attenzione particolare alle necessità concrete manifestate dalle imprese.
Grazie ad un’approfondita conoscenza del nostro tessuto produttivo, al costante dialogo con gli imprenditori e le associazioni di categoria, la Cc-Ti, offre una vasta scelta di proposte per la formazione continua e l’aggiornamento professionale, con corsi mirati e di breve durata. Una formazione puntuale, creando anche dei percorsi ad hoc per rispondere a necessità specifiche delle imprese, a cui si affianca l’attività della nostra Scuola manageriale.
La digitalizzazione dell’economia sta cambiando gli scenari della formazione, accelerando i processi di creazione e trasmissione delle competenze richieste da una produzione di beni e servizi in continua evoluzione, che necessiterà sempre più di modelli formativi continui flessibili e meno standardizzati.
Metodo e concretezza
/in Comunicazione e mediaVi proponiamo l’opinione di Michele Rossi, Delegato alle Relazioni esterne Cc-Ti e candidato PPD al Consiglio di Stato
Offrire soluzioni ai problemi della comunità e realizzare progetti di interesse generale. Questo è il compito della politica. Un compito essenziale e urgente, ma dimenticato da molti politici intenti a promuovere sé stessi dando spettacolo, a cercare attenzione con slogan e attacchi personali che lasciano irrisolti i problemi. Quando mi chiedono quale sia il problema principale della politica ticinese, prima di indicare un tema rispondo: l’assenza di un metodo che la renda efficace. Nel lavoro, sono sempre stato chiamato a prendere decisioni per ottenere risultati concreti e così intendo lavorare anche occupandomi di politica. Affrontiamo seriamente i problemi. Dobbiamo individuare le loro cause e lavorare per proporre soluzioni praticabili e condivisibili dalla maggioranza. Dobbiamo essere pronti a collaborare sui piani diversi e oltre gli steccati partitici. Perché da solo nessuno ce la può fare.
L’economia siamo tutti noi
Non ha senso affermare di essere contro l’economia, come fanno certi politici a corto di idee. È come mettersi contro l’aria, l’acqua, gli alberi, … Tutti beneficiano dell’economia. Tutti soffrono quando l’economia rallenta. La politica deve creare, con il giusto equilibrio, le condizioni migliori per favorire le soluzioni che l’economia stessa è capace di portare.
Creare le condizioni quadro favorevoli alle aziende
La politica ha sempre avuto per lo sviluppo economico un ruolo importante, che oggi è divenuto essenziale. Infatti, sono ormai passati i tempi d’oro in cui i politici potevano contare su una piazza finanziaria che generava ricchezza per tutti. La festa è finita. Alla politica si chiede ora di dimostrare capacità e senso di responsabilità verso l’economia e, quindi, verso la comunità. Il nostro benessere dipenderà solamente dalle scelte che faremo e che noi permetteremo di fare alle nostre imprese. Senza il loro successo non ci sarà alcun benessere. Senza condizioni quadro favorevoli all’economia, non saremo in grado di mantenere la qualità della vita che abbiamo raggiunto.
Con questo metodo e con questi principi sono pronto a lavorare, con il vostro sostegno, per le nostre imprese e per il nostro Paese.
Con determinazione per il Ticino di domani
/in Comunicazione e mediaVi proponiamo una riflessione di Cristina Maderni, Vice Presidente Cc-Ti, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti e della Federazione delle Associazioni di Fiduciarie del Cantone Ticino, candidata PLRT al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio
Nel 1989 ho fondato la mia attività professionale – uno studio fiduciario -, da allora mi impegno costantemente in prima persona per incentivare il dialogo fra economia e politica, valore in cui credo fermamente.
Sono tre gli elementi che contraddistinguono la mia persona e che plasmano le mie attività: “ascoltare, analizzare, agire”. Sono tratti distintivi che mi descrivono e mi ispirano. Voglio contribuire alla crescita di un Ticino concreto e dove la politica non sia più basata solo sulle parole, ma sui fatti.
Imprenditoria, donne, formazione
Intendo sostenere chi crea posti di lavoro e paga stipendi equi, i lavoratori che questi posti li occupano, senza dimenticare chi per vari motivi ha perso il lavoro e ha necessità di riqualificarsi, come purtroppo accade a numerosi cinquantenni. Per fare questo gli assi principali sono l’attuazione di misure a sostegno delle aziende, con un incremento degli strumenti atti a impiegare l’evoluzione tecnologica nella quotidianità, della flessibilità e dello studio di nuovi modelli di business, sburocratizzando e snellendo l’amministrazione. Vorrei anche supportare le donne, consentendo loro di restare o di rientrare nel mondo produttivo, dopo un’interruzione dovuta alla cura della famiglia; con degli strumenti che incentivino la conciliabilità tra lavoro e famiglia. Il tutto senza dimenticare il principale mezzo di sviluppo, ossia la formazione. Intensificando la collaborazione tra economia e scuola, con un maggior dialogo tra due partner importanti nell’evoluzione personale e professionale dei giovani, sarà possibile creare percorsi formativi meglio orientati alle professioni che verranno, che spesso ancora non conosciamo.
Fare impresa oggi
Offrire delle condizioni quadro in cui le aziende possano prosperare (garantendo così benessere per tutta la popolazione), vivendo in un Ticino con una fiscalità attrattiva e in linea con il progresso tecnologico è uno degli obiettivi a cui aspiro. Per fare questo ritengo sia necessario adottare una strategia concertata che condivida visioni costruttive, da sviluppare in sinergia con i territorio, favorendo l’insediamento delle aziende e di nuove attività.
Sulla scia del cambiamento
/in Sostenibilità, TematicheLa nostra inchiesta congiunturale 2018/2019 è stata lo spunto per approfondire alcuni aspetti a cui la Cc-Ti dedica peculiare attenzione. Analizziamo meglio allora qualcuno di essi, con delle interviste mirate a rappresentanti di settori differenti. Nella prima intervista parliamo con Stefano Gazzaniga, Vicedirettore viscom Svizzera.
Maestri della comunicazione grafica e tipografica. Viscom forma giovani e opera nella sostenibilità con progetti dedicati. Come si abbinano questi due aspetti sempre più predominanti?
Quale industria grafica da sempre abbiamo un occhio di riguardo per la salvaguardia ambientale, dovuto anche all’utilizzo quotidiano di carta, cartone e affini. Intraprendiamo molteplici misure nel campo dell’ecologia. In questo contesto viscom offre ai propri affiliati servizi di vario genere, quali Myclimate, certificazione FSC, ISO14000, ecc.. Parte importante nel nostro core business sono la formazione e il perfezionamento professionale, dove nelle diverse ordinanze figurano i molti obiettivi che i ragazzi in formazione devono raggiungere in ambito ambientale.
Quali effetti portano le trasformazioni tecnologiche nel vostro comparto?
Fino a poco tempo fa alla tipografia bastava essere innovativa nei macchinari, ma oggigiorno ciò non è più sufficiente. Il nostro settore deve ancora riuscire ad automatizzare i vari processi produttivi per essere competitivo e nuovamente attrattivo. Al nostro interno abbiamo adattato, nella formazione, i profili vigenti ai mutamenti in atto. L’azienda più vincente e innovativa sul mercato è quella con la migliore rete di contatti e con dei partner innovativi che le permettono di offrire al proprio cliente il prodotto giusto al momento giusto e al prezzo giusto. Chi riesce a fare questo business è un’azienda tecnologicamente innovativa.
Intelligenza Artificiale e sua tutela
/in Innovazione, TematicheL’articolo fornisce spunti di riflessione sull’Intelligenza Artificiale (IA) come booster di crescita nei più disparati campi tecnici, stimolando a considerarne l’applicazione nelle proprie attività produttive e tutelandone i diritti di proprietà intellettuale in uno scenario pionieristico.
Sei anni fa, il presidente cinese Xi Jinping annunciò gli obiettivi per il centenario della Repubblica Popolare cinese: entro il 2025, diventare la prima potenza tecnologica nei settori di punta, inclusi mobilità autonoma, robotica ed informatica quantistica; entro il 2035, diventare leader mondiale nell’innovazione; entro il 2049, l’indiscussa prima potenza mondiale. Nel frattempo, il PIL cinese, pari alla metà di quello statunitense nel 2004, lo ha eguagliato nel 2014, e si prevede possa superarlo del 50% entro il 2024.
Questi dati rendono l’idea di quanto l’innovazione sia motore di crescita impetuosa. Secondo recenti indagini, l’Intelligenza Artificiale (IA) accelera il progresso, quindi i benefici economici dei titolari dei diritti di esclusiva (brevetti, copyright…). L’IA è la capacita di un sistema tecnologico di svolgere attività della mente, prendere decisioni non preimpostate dall’uomo. Il suo alimento sono i dati. Le sue applicazioni innumerevoli: dalla biotecnologia, farmaceutica, diagnostica, genetica, alla robotica, riconoscimento vocale, marketing personalizzato, analisi predittive, reti intelligenti, telecomunicazioni, educazione.
Non mancano interrogativi, di natura sociologica, etica e filosofica, sulle potenzialità dell’IA, sulle sue ipotesi di utilizzo e sulle sue conseguenze. Di certo, tra queste, l’incidenza sull’occupazione di personale umano, nelle attività facilmente automatizzabili, ma anche in quelle professionali, come la selezione di personale, le diagnosi mediche o l’applicazione della legge in sostituzione dei giudici.
Il tema non si può esaurire in poche righe ma il modo migliore per iniziare a usare l’IA è accettare la sfida dell’innovazione ed adottarne l’impiego nel proprio campo di applicazione: immaginare come cambiare la propria attività con l’IA, integrarla affidando all’uomo compiti di maggior valore e tutelare nuove dinamiche di lavoro può risultare vincente, non solo per le grandi aziende ma per chiunque intraveda e tuteli soluzioni tecniche vantaggiose.
I rappresentanti dell’industria, del mondo accademico, associazioni, studi legali brevettuali, legislatori, uffici brevetti ed enti governativi si confrontano su queste tematiche. Si dibatte sul diritto d’autore di un brano musicale, un’opera d’arte, un articolo giornalistico, quando composto dall’IA: è giusto che solo l’opera frutto diretto della creatività umana sia tutelata o che l’autorialità sia riconducibile anche al programmatore di un algoritmo che poi ha creato l’opera? Come valutare il contributo dei dati in input? E se anche i dati fossero generati dall’algoritmo, si potrebbe prefigurare un’opera esclusiva dell’IA?
Il sistema della proprietà intellettuale ha raccolto la sfida, trovando in essa nuovi stimoli per evolvere ed uniformare il diritto, darne chiara applicazione ai molteplici scenari di utilizzo dell’IA, e continuare così a fornire strumenti adeguati per la tutela dei diritti, anche di chi fonda le basi della sua crescita nell’IA.
Testo a cura di
Stefano Sinigaglia dello Studio M. ZARDI & Co. S.A., Lugano
Esportare in tutta sicurezza con la SERV
/in Internazionale, TematicheEsportare in sicurezza anche nei Paesi più a rischio dove le assicurazioni private non hanno piena operatività? La SERV, l’Assicurazione svizzera contro i rischi delle esportazioni copre i rischi politici e il rischio svalutazione crediti in caso di esportazione di beni e servizi.
La SERV è infatti un ente di diritto pubblico della Confederazione. Il Consiglio Federale esercita la sorveglianza sulla SERV, nomina i membri del Consiglio di Amministrazione e definisce gli obiettivi strategici ogni quattro anni.
Tramite il principio della sussidiarietà la SERV offre i propri prodotti in aggiunta alle offerte del settore privato. Assicura solo rischi che non sono accettati dal mercato o per i quali non sussistono offerte assicurative sufficienti.
Quali sono quindi i servizi concreti per le aziende esportatrici? In pratica la SERV garantisce ad esempio la ricezione dei pagamenti per le operazioni di esportazione, assicurando i rischi politici e i rischi svalutazione crediti; offre inoltre ai clienti esteri condizioni di pagamento interessanti e trova banche estere adatte per le operazioni delle aziende svizzere. Questi sono solo alcuni dei prodotti forniti dalla SERV ai quali aggiungiamo ad esempio l’assicurazione del rischio di fabbricazione, l’assicurazione per garanzia contrattuale, la controgaranzia, l’assicurazione del rischio di confisca,…
Forte aumento della domanda di copertura da parte dell’economia
Dagli ultimi dati emersi, l’elevata domanda di assicurazioni dovrebbe portare, nel primo trimestre 2019, a un corrispondente aumento delle coperture assicurative per gli esportatori svizzeri. Affinché la SERV possa continuare a coprire il fabbisogno dell’economia, il Consiglio federale ha deciso di aumentare da subito di 2 miliardi di franchi il limite massimo degli impegni assicurativi della SERV, portandolo a 16 miliardi. La domanda di coperture SERV è ampiamente diversificata e include i settori produzione e distribuzione di energia, veicoli su rotaia e tecnologia ferroviaria, ingegneria meccanica, prestazioni di ingegneria, elettronica come pure il settore chimico-farmaceutico e quello della lavorazione dei metalli.
Fonti: Sito ufficiale della SERV e Comunicato stampa Consiglio federale, 14.12.2018
Interessati ad approfondire l’argomento? Il prossimo 11 marzo terremo un Networking Business Breakfast sull’argomento. Un evento esclusivo per i soci della Cc-Ti, in cui fare networking di qualità. Per maggiori informazioni, siamo a vostra disposizione!