L’importanza della formazione continua per i leader di domani

Gestire un’impresa, sia essa piccola o media, con valori e visioni tipicamente “svizzeri” (richiamando caratteristiche come l’affidabilità, la qualità, l’innovazione, ecc.) è una prerogativa a cui la Cc-Ti punta anche nell’erogazione della formazione continua nella Scuola Manageriale (come pure nei corsi puntuali) che offre.

Il corso, che porta all’ottenimento dell’attestato federale quale “Specialista della gestione PMI”, prevede 352 ore-lezione lungo 3 semestri. I moduli trattano materie quali gestione generale dell’impresa, leadership, comunicazione, gestione del personale, organizzazione, contabilità, marketing, pubbliche relazioni, rapporti con i fornitori e la clientela, diritto in materia di gestione PMI e si prevede un modulo interdisciplinare finale.

Le adesioni e l’interesse verso questo percorso formativo sono in crescente aumento, tanto che si è deciso di comporre una seconda classe in partenza, in parallelo, con il ciclo 2019/2020. Di conseguenza sono ancora aperte le iscrizioni alla Scuola Manageriale. Si parte il 1° febbraio 2019.

Vi invitiamo anche a leggere le testimonianze dei corsisti che stanno concludendo il ciclo formativo 2018/2019.

Il corso è erogato in collaborazione con l’Istituto svizzero per la formazione dei capi azienda – SIU/IFCAM.

Interessati? Contattateci direttamente, saremo felici di potervi dare tutti i ragguagli!

Obiettivi diversi per un percorso comune

Sono diversi gli obiettivi che ci si pone quando si inizia a frequentare una formazione continua. Vi si ritrovano innumerevoli slanci che ben testimoniano la vastità delle necessità aziendali presenti nel nostro tessuto economico. La Scuola manageriale Cc-Ti offre ai suoi partecipanti un percorso di formazione professionale superiore, portandoli all’ottenimento dell’attestato federale quale “Specialista della Gestione PMI”.

Grazie alla diversità dei profili dei corsisti che partecipano al ciclo formativo, la Cc-Ti soddisfa molteplici esigenze. Ecco alcune testimonianze dell’edizione 2018/2019.

Da sin.: Fabio Angotti, Simona Forni e Michel Ferrulli

Nel campo industriale

“Essere Supply Chain Manager all’interno di Rapelli SA, industria alimentare di riferimento per il Ticino, è per me molto stimolante. Analizzo e delineo i processi aziendali ed il loro miglioramento continuo. L’esigenza di espandere ulteriormente le mie competenze ha trovato in questa formazione un’ottima opportunità di sviluppo” afferma Michel Ferrulli, Supply Chain Manager presso Rapelli SA.

L’importanza della Swissness

“Ritengo che la cultura imprenditoriale improntata sulla ‘swissness’ rappresenti una ricchezza e un grande potenziale. È proprio per questo motivo che dopo il mio percorso all’estero sono approdato in Ticino e ho fondato www.snds.ch, web agency che in 3 anni è passata da 0 a quasi 20 dipendenti. Nella mia azienda porto la ‘swissness’ nel modo di gestirla; in questo senso, la mia partecipazione al corso è un’ulteriore conferma e un accrescimento delle mie competenze” continua Fabio Angotti, fondatore di SNDS socialandsearch Sagl.

La volontà di migliorarsi
“Ho concluso un apprendistato quale panettiera-pasticciera e avviato la mia carriera professionale quale sous-chef presso una prestigiosa struttura oltre Gottardo. Il corso della Scuola Manageriale Cc-Ti mi permetterà di acquisire le basi per disporre delle competenze necessarie per sviluppare nuove sfide future personali e professionali, quale dipendente o anche nel caso dovessi scegliere altre vie imprenditoriali” conclude Simona Forni, Sous-chef presso The Chedi 5*superior.

Le iscrizioni per il ciclo formativo 2019/2020 sono aperte. Contattateci per maggiori informazioni!

Dialogo, apertura ed equilibrio da 101 anni

Nella sua 101° Assemblea Generale Ordinaria, tenutasi il 19 ottobre presso il Palacinema a Locarno, la Cc-Ti ha sottolineato la necessità all’apertura e al dialogo fattivo con i differenti attori in gioco (economia, Stato e partner sociali) per progredire sulla via della crescita sostenibile.

All’evento hanno partecipato circa 400 partecipanti tra imprenditori, rappresentanti di associazioni di categoria, autorità federali, cantonali e comunali. Ad intervenire, a seguito dei lavori assembleari, sono stati il Presidente Cc-Ti, Glauco Martinetti, il Consigliere di Stato Christian Vitta e il Consigliere federale Ignazio Cassis, intervistato dal Direttore Cc-Ti, Luca Albertoni.

Questo importante appuntamento è stato un momento fondamentale per ribadire, in un contesto sempre più competitivo e dinamico, il ruolo della Cc-Ti quale associazione mantello a sostegno di tutta l’economia ticinese. Un servizio accurato alle aziende che vuole essere pro attivo per accompagnarle attraverso i mutamenti in atto con informazioni, proposte eventistiche, formazioni mirate e servizi concreti.

Valori svizzeri a sostegno delle aziende

Al termine dei lavori assembleari è intervenuto Glauco Martinetti, Presidente Cc-Ti, che ha ricordato i valori svizzeri in cui la Cc-Ti crede fermamente e su cui basa tutte le proprie attività. Martinetti ha sottolineato come le aziende ticinesi siano evolute nel corso del tempo, innovandosi e restando competitive, operando in un contesto dove le pressioni internazionali incidono quotidianamente sul fare impresa. Il sistema svizzero però funziona in modo esemplare, poiché basato sulla libertà economica – iscritta nella nostra Costituzione -, che insieme ad altri diritti (come il rispetto della proprietà privata, il principio di legalità, ecc.) ne garantisce la stabilità, andando a generare ricchezza e prosperità. Tale stabilità è però oggi minata da un contesto di iper-regolamentazione, burocratizzazione eccessiva e pratiche protezionistiche. È quindi necessario che vi sia un miglior equilibrio per regole e controlli, affinché il fare impresa resti efficiente.
Fondamentale anche la disponibilità al dialogo serio e costruttivo che la Cc-Ti pone al centro di tutte le sue attività:  per costruire il Ticino di domani con una visione condivisa è imperativo che gli attori in gioco (economia, autorità, partner sociali) possano discutere in maniera concertata. La Cc-Ti è in prima linea con serietà, apertura e una visione condivisa per rafforzare il tessuto economico e affrontare le trasformazioni della realtà socio-economica cantonale.

Dialogo e collaborazione fondamentali

Il Consigliere di Stato e Direttore del DFE Christian Vitta, dal canto suo, si è anche espresso sull’importanza del lavoro di squadra, del dialogo e della collaborazione tra istituzioni, associazioni economiche e partner sociali, sottolineando anch’egli come occorra intensificare le collaborazioni per consolidare le condizioni quadro.

Apertura a favore degli interessi svizzeri

I lavori assembleari si sono conclusi con l’intervento di Ignazio Cassis, Consigliere Federale e Capo del DFAE, intervistato da Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti. Il Consigliere Federale ha confermato la necessità di apertura e dialogo quale atout per la difesa degli interessi svizzeri sia a livello nazionale che internazionale, tematizzando anche lo stato dei lavori di un possibile accordo-quadro fra Svizzera e Unione Europea.
“L’apertura verso l’estero è un principio che favorisce la Svizzera”, ha affermato Cassis, dicendosi fiducioso sull’accordo-quadro ed evidenziando come spesso esso rappresenti quasi un’altalena, poiché “talvolta vi è la percezione di poter trovare un’intesa, ma essa sfugge”. Inoltre, il capo del DFAE ha indicato come “il pomo della discordia è quello dei lavoratori distaccati. Il paradosso sta nel fatto che i negoziatori devono risolvere il «problema» senza citarlo, poiché non si può nominare il problema stesso”. Il Consigliere Federale ha utilizzato una metafora per illustrare l’accordo-quadro istituzionale, ossia quello di due famiglie confinanti, con un albero di mele proprio in mezzo al confine.
Infine Ignazio Cassis ha ricordato il suo primo anno in Consiglio federale, sottolineando alcuni elementi necessari a svolgere al meglio la sua funzione. “Modestia, correttezza e onestà” è quello che serve per svolgere appieno il suo ruolo. Cassis ha infine ricordato come spesso sia difficoltoso spiegare la carica di ‘Consigliere Federale’ all’estero: non si tratta di un ministro, che ‘comanda’, ma di un individuo che consiglia il Parlamento, che a sua volta lo fa con il popolo.

L’evento si è concluso con un aperitivo e un Networking Dinner durante il quale i numerosi partecipanti hanno potuto intrattenersi e colloquiare per trovare nuove sinergie e opportunità di contatto.

Documenti utili

L’evento nei media

Quotidiani

  • “Riscoprire la responsabilità” – Corriere del Ticino, 20.10.2018
  • “Tra equilibrio e apertura” – LaRegione, 20.10.2018
  • “Ignazio Cassis: ‘L’accordo con l’Ue è una questione di volontà’” – LaRegione, 20.10.2018

Media online

Radio e tv

 

 

La Cc-Ti ringrazia i partner dell’evento: EFG Bank e Swisscom.

       

Zoom sulla trasformazione digitale e la sostenibilità

Nuove forme di lavoro fra tecnologia e sostenibilità”, questo il titolo dell’evento Cc-Ti del 25 settembre scorso in cui – grazie alla condivisione di esperienze da parte di imprenditori provenienti da diversi settori – abbiamo tematizzato gli impatti e le opportunità che la trasformazione digitale in atto comporta per l’attività e la sostenibilità aziendale.

In collaborazione con i partner tematici Gruppo Sicurezza SA, Gehri Rivestimenti SA e Cornèrcard, la Cc-Ti durante tutto il 2018 ha approfondito le tematiche dell’evoluzione digitale e della sostenibilità aziendale, andando poi ad approfondirle direttamente in questo evento, dal quale sono emersi molteplici e interessanti spunti di riflessione sui modelli di business e le nuove forme di lavoro.

Attraverso questo video di approfondimento – curato e andato in onda su Teleticino – potrete avere un sunto dell’evento e delle opinioni dei diversi relatori che hanno partecipato: Glauco Martinetti, Presidente Cc-Ti;  Andrea GehriDirettore Gehri Rivestimenti SA; Roberto GrassiDirettore Generale Fidinam Group Holding; Giorgio CalderariDirettore Generale Gruppo Helsinn; Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti e Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi Cc-Ti.
Si tratta di un interessante e utile complemento d’informazione ai numerosi approfondimenti che abbiamo già dedicato al tema, nelle sue diverse sfaccettature, con interviste mirate ad esperti del settore e una visione d’assieme.

Come Cc-Ti proseguiremo ad approfondire questo tema affascinante: attraverso altri articoli d’attualità, con la nostra offerta formativa puntuale e con eventi dedicati (come quello in previsione per il 5 dicembre prossimo, intitolato “Smart life, quando la tecnologia migliora la qualità”).

Aperti e preparati per il futuro

La 101° Assemblea Generale Ordinaria Cc-Ti avrà luogo in un contesto particolare: se da un lato a livello regionale e nazionale i risultati economici sono incoraggianti, a destare particolare preoccupazione è il proliferarsi di una cultura protezionistica tanto a livello internazionale quanto nazionale e locale. Riflessioni di Glauco Martinetti, Presidente Cc-Ti.

La guerra commerciale tra USA e Cina, l’introduzione di molteplici ostacoli al libero commercio così come le campagne contro la libera concorrenza e la libertà d’impresa che stiamo sperimentando in Svizzera e in Ticino, testimoniano ahimè questo trend. Una tendenza che – nonostante si voglia a difesa degli interessi
nazionali – penalizza di fatto gli scambi commerciali e quindi lo sviluppo economico dei diversi Paesi. Nel contesto elvetico, dove le discussioni aperte e rispettose sono alla base della nostra cultura imprenditoriale, quest’ondata di chiusura rischia di minare la pace sociale, fiore all’occhiello del sistema svizzero. In questo clima di incertezze ad acquisire ancor più importanza è la cosiddetta Swissness, quell’insieme di valori imprenditoriali tipicamente svizzeri che da tempo in tutto il mondo sono sinonimo di qualità, affidabilità e innovazione. Come Cc-Ti continueremo a basarci sulla realtà dei fatti senza lasciarci condizionare da narrazioni emergenziali che alimentano solo la sfiducia, mortificando ogni sforzo costruttivo. Uno sforzo più che mai necessario nel momento in cui imprese e società si trovano al centro di una trasformazione storica innescata dalla rivoluzione digitale, della cui portata sembra, però, non ci sia ancora piena consapevolezza. In particolare continueremo a promuovere un dibattito aperto e costruttivo sia all’interno della nostra associazione che all’esterno, sostenendo concretamente le aziende ticinesi nella loro attività quotidiana. Lo faremo attraverso servizi mirati, informazioni puntuali e formazioni calibrate sulla base dell’esigenze di quel tessuto economico dinamico che abbiamo l’onore di rappresentare.

Articolo apparso sul Corriere del Ticino dell’8.10.2018

Non possiamo perdere attrattività fiscale

Negli ultimi anni l’economia ticinese ha registrato ottimi risultati. Una crescita, certo, non omogenea e che presenta alcune distorsioni del mercato del lavoro, ma la disoccupazione è ormai ai minimi storici. Nel Cantone, tuttavia, continua a prevalere un clima di emergenza occupazionale e l’opinione che il mercato del lavoro sia un Far West. Ne parliamo con Christian Vitta, Direttore del DFE.

«Il Ticino è sottoposto ad una forte pressione della Lombardia, che presenta molte differenze rispetto alla nostra realtà soprattutto per popolazione e salari. Ciò rende il Cantone molto attrattivo. Inoltre, sebbene a livello quantitativo la disoccupazione sia diminuita, a livello qualitativo e in alcuni settori c’è una forte pressione salariale. Un contesto simile può creare incertezza tra la popolazione», spiega il Direttore del DFE Christian Vitta, che il 19 ottobre sarà ospite della 101° Assemblea della Cc-Ti.

L’economia lamenta un eccesso di leggi  e di burocrazia con derive dirigistiche che penalizzano le imprese. Cosa risponde a queste critiche?
C’è effettivamente la tendenza a introdurre, per rispondere ad ogni problema, nuove leggi o procedure. Tali richieste, a volte, provengono dai settori economici, che temono di non essere abbastanza tutelati. Ciò comporta un aumento di burocrazia e una riduzione di quella giusta flessibilità che spesso è necessaria per fornire risposte più immediate ed
efficaci.

Siamo nel pieno della rivoluzione digitale, DFE e Governo come intendono muoversi per sfruttarne al meglio le opportunità e limitare i rischi soprattutto occupazionali?

Nell’ambito del Tavolo di lavoro sull’economia si sono individuate delle misure per sfruttare le potenzialità della digitalizzazione. Tra le principali c’ è il progetto
per garantire in tutto il Ticino un accesso veloce all’autostrada dei dati. È anche essenziale intensificare le sinergie tra il mondo della ricerca e le aziende.  L’apertura da parte di un primario istituto bancario svizzero di un centro di competenza sull’intelligenza artificiale nel Luganese ne è un esempio. Le formazioni di base e quelle continue dovranno anch’esse adattarsi alla trasformazione digitale per facilitare l’inserimento nelle nuove professioni e nei nuovi processi di lavoro.

La riforma fiscale e sociale ha incontrato molte resistenze e si preannuncia uno scontro per la nuova proposta di sgravi per le aziende e di ridurre del 5% il moltiplicatore cantonale. Come spiega questa opposizione in un cantone che vanta un fisco molto sociale e ha oggi la necessita di recuperare attrattività
fiscale?

«I temi fiscali da sempre creano divisioni, perché toccano direttamente la sensibilità individuale. Spesso, nel dibattito, subentrano anche aspetti di natura ideologica e ciò porta a un confronto più acceso. La proposta di riforma che il Governo presenterà rientra nel contesto della Riforma fiscale 2017 adottata a livello federale. Tutti i Cantoni si stanno muovendo in questo senso e con misure molto competitive. Quindi anche il Ticino dovrà inevitabilmente, per non perdere ogni attrattività, procedere con una sua riforma.

Intervista apparsa sul Corriere del Ticino dell’8.10.2018

Trasmissione aziendale: un corso di formazione dedicato

Ogni anno in Svizzera – come pure in Ticino – si contano diverse aziende confrontate con la trasmissione aziendale. I numeri indicano all’incirca il 20% delle società attive sul territorio, ovvero una su cinque.

Si tratta di un fenomeno (con una successione interna o con una vendita esterna) che non sempre termina con risultati positivi. Come prepararsi al meglio? Occorrono, tra le altre cose, una programmazione e un planning preciso.
Dopo aver già dedicato un Networking Business Breakfast alla tematica al quale hanno partecipato numerosi associati, la Cc-Ti, conscia dell’importanza della tematica, ha strutturato un percorso formativo ad hoc, durante il quale si getteranno le basi per rispondere ai tanti quesiti sul tema.
Il corso, intitolato proprio La trasmissione aziendale, si strutturerà attorno a 4 mezze giornate, e  avrà un taglio pratico, proprio nello stile Cc-Ti e permetterà di capire meglio come intraprendere in modo funzionale il passaggio di testimone aziendale. Interessati?

In questa video intervista con Ivano D’Andrea, CEO Gruppo Multi SA e Roberto Pezzoli, Direttore Gruppo Multi SA – con cui abbiamo collaborato per mettere a punto questo corso pensato apposta per gli imprenditori moderni, confrontati con una gestione del tempo limitata e un bisogno di informazioni puntuali e ben calibrate -, cerchiamo di capire meglio lo scenario nel quale ci si muove parlando di trasmissione aziendale e quali saranno gli spunti affrontati durante la formazione puntuale Cc-Ti.

Per garantire la crescita futura del Ticino l’impegno comune di politica ed economia

Negli ultimi quindici anni l’economia ticinese si è radicalmente trasformata, registrando una crescita che ha ormai pressoché allineato il cantone alla media nazionale. La piazza finanziaria, dopo le importanti riorganizzazioni degli scorsi anni, ha trovato un nuovo assetto, si sono affermati settori quali la moda e il trading di materie prime, l’industria chimico farmaceutica si è ulteriormente consolidata, mentre si è accresciuta la vocazione internazionale delle nostre imprese, come testimoniano i 6,3 miliardi (stima per difetto) dell’export cantonale.

Un sistema produttivo che ha oggi nella diversificazione uno dei suoi punti maggiori di forza e potenzialità, supportato, peraltro, da centri di ricerca di eccellenza mondiale. È nella natura dei processi economici il fatto che questa crescita non sia stata omogenea, che taluni comparti non abbiano beneficiato dello stesso dinamismo o che si siano creati degli scompensi sul mercato del lavoro. Ma ciò non basta di certo a giustificare le martellanti campagne sulla disoccupazione, quando il numero dei senza lavoro è ormai ai minimi storici, né tanto meno può legittimare quel clima di ostilità verso le imprese, alimentato dalle forze regressiste, che ha innescato pericolose derive protezionistiche.

È in questo contesto che il 19 ottobre la Cc-Ti terrà al Palacinema di Locarno la sua 101° Assemblea con la partecipazione di due importanti ospiti. Il Consigliere federale Ignazio Cassis che, alla guida del DFAE, ha in mano il dossier Europa di importanza vitale per l’economia svizzera, e il Direttore del DFE Christian Vitta.
Per La Cc-Ti il dialogo costruttivo con la politica e gli altri partner sociali è cruciale. La sfida della rivoluzione digitale richiede un impegno comune per sfruttarne le grandi opportunità e limitare i rischi che essa comporta. Oggi nei rapporti tra economia e politica ci sono tanti problemi aperti: l’eccesso di leggi e di burocrazia che penalizzano le attività imprenditoriali, le pressioni protezionistiche e «primanostriste» che limitano la libertà d’impresa, l’urgenza per il Ticino di recuperare concorrenzialità fiscale, la necessità di un orientamento professionale meno burocratizzato e di una formazione, a tutti i livelli, che incentivi il digital talent e promuova anche una cultura più aperta verso l’industria e il rischio imprenditoriale. Una scarsa attenzione verso questi problemi ci potrebbe costare cara.

Articolo apparso sul Corriere del Ticino dell’8.10.2018

Una nuova Ucraina

Una delegazione svizzera – alla quale ha partecipato anche la Cc-Ti – si è recata a Kiev per sondare le opportunità del mercato ucraino. Molte le sfide da affrontare, ma tanti anche gli interessi per gli imprenditori elvetici.

 

 

A Kiev si respira aria di dinamismo e ottimismo. L’Ucraina si sta riprendendo dal collasso che ha seguito le rivolte del 2014. Dopo la “Rivoluzione della dignità”, come la chiamano gli Ucraini, il Paese si sta ricostruendo e dal 2016 è in costante crescita economica. Il nuovo Governo sta introducendo importanti riforme dall’ambito giudiziario (il 7 giugno 2018 è stata approvata la nuova Legge Anti-Corruzione) al sistema delle tassazioni (con l’implementazione di una nuova legislazione a livello statale e locale, sia per le persone giuridiche che per le persone fisiche). Tutte queste riforme stanno contribuendo alla creazione di condizioni adatte allo sviluppo economico e commerciale del Paese.

Impressioni positive

Le impressioni su questa nazione da parte dei partecipanti alla missione organizzata dall’Ambasciata svizzera che si è svolta dal 30 settembre al 2 ottobre a Kiev sono molto positive. Il gruppo era formato da rappresentanti di associazioni economiche, come Switzerland Global Enterprise (S-GE), economiesuisse, JCC (Joint Chamber of Commerce for Russia and CIS countries), Camera di commercio e dell’industria del Cantone Ticino (per la Cc-Ti ha partecipato Chiara Crivelli, Head of the International Desk) e da aziende svizzere, attive nel settore dell’energia, dell’elettronica, del commercio di materie prime e alcune banche. La missione ha avuto luogo in concomitanza con la visita della Segretaria di Stato per l’Economia, Marie-Gabrielle Ineichen-Fleisch.

L’intenso programma prevedeva incontri con autorità e organizzazioni locali che hanno permesso di avere una panoramica sulla situazione politica ed economica attuale, sulle opportunità di business e di fornire contatti utili di canali importanti per un accesso al mercato. La delegazione ha inoltre avuto modo di avere uno scambio utile con la business community svizzera in Ucraina, da cui è emerso un ulteriore segnale positivo: le aziende già presenti (colossi come Nestlé, Sika, Sandoz, Geberit), malgrado la situazione difficile vissuta dopo la Rivoluzione negli anni 2015-2016, continuano a ritenere il mercato ucraino molto importante e prevedono importanti investimenti a breve termine. Da parte delle aziende svizzere già attive sul mercato sono stati inoltre sottolineati i vantaggi di operare in Ucraina: la posizione geografica strategica, al confine con l’Europa centrale da una parte e i mercati dell’Est dall’altra, come pure la presenza di manodopera altamente qualificata.

Opportunità per le aziende svizzere

Il Paese si sta impegnando per una stabilizzazione (politica, sociale ed economica) e si apre così un grande potenziale anche per nuove aziende. Come sottolineato dalla Ministra ucraina delle Finanze, Oksana Markarova, che la delegazione ha avuto modo di incontrare, le maggiori opportunità per gli imprenditori svizzeri si trovano nel settore delle infrastrutture (strade, ponti, porti, aeroporti) e delle energie rinnovabili.

Un settore molto all’avanguardia in Ucraina è quello dell’innovazione e dell’IT. La delegazione ha visitato UNIT.City, il primo parco per l’innovazione in Ucraina, luogo in cui un’infrastruttura incomparabile e un interessante ecosistema consentono alle imprese tecnologicamente avanzate, innovative e creative di svilupparsi. Vi sono inoltre state alcune presentazioni di start-up ucraine innovative come Dalfast (sviluppo e produzione di e-bike) e Solar Gaps (sviluppo di pannelli solari posti sulle tapparelle).

Non mancano certamente le sfide e gli ucraini sono coscienti di ciò che devono affrontare (elezioni presidenziali e parlamentari nel 2019, lotta alla corruzione, relazioni economiche e politiche con la Russia), ma il Paese è positivamente trascinato da giovani, di alta educazione, perfettamente anglofoni che hanno dato nascita ad una nuova Ucraina che guarda con ottimismo al futuro.

L’attenzione verso questa nazione da parte della Cc-Ti continuerà quindi ad essere alta, anche perché le possibilità di business per le aziende continueranno sicuramente a crescere.

Una Paese in pieno mutamento 
In questa video intervista Chiara Crivelli, Head of International Desk della Cc-Ti, presenta brevemente le sue impressioni al ritorno dal viaggio a Kiev. L’Ucraina è una nazione in pieno mutamento e non mancano le opportunità per gli imprenditori elvetici.

 

 

 

Evento: The Ruling Companies – Business Model Innovation

Nella gestione aziendale odierna lo sviluppo di modelli di business innovativi è un’attività essenziale per mantenere la competitività nel lungo termine. In un ambiente di mercato sempre più complesso, dinamico e in continua trasformazione non è più sufficiente costruire meccanismi di innovazione limitati a prodotti e processi.

L’innovazione del modello di business è l’elemento chiave per convertire prodotti innovativi in una proposta di valore unica per il consumatore. La vera sfida consiste sì nello stravolgimento della logica dominante nella propria azienda, ma soprattutto nel bilanciare il tempo e le risorse allocate all’esplorazione di nuove strade con quelli dedicati allo sfruttamento del modello di business attuale. Accanto alle competenze classiche di  management, risultano quanto mai importanti le competenze di leadership e imprenditorialità per guidare il processo di innovazione tramite un approccio strutturato e per promuovere maggiormente, a tutti i livelli societari, delle riflessioni strategiche che possano favorire la creatività e la nascita di idee innovative.

Se ne parla il 23 ottobre 2018, presso l’Aula Magna USI (Via Giuseppe Buffi 13, 6900 Lugano) durante l’evento “The Ruling Companies – Business Model Innovation – Saper innovare il modello di business della propria azienda nell’era della trasformazione continua”

Il programma prevede:

  • 16.15  Registrazione e welcome coffee
  • 17.00- 19.00 Saluto, presentazione The Ruling Companies, Conferenza

Tra i relatori: Stefano Venturi, Amministratore Delegato HP Italia; Timo Gessmann, Direttore Bosch IoT Lab; Stefan Muehlemann, Fondatore & CEO Loanboox; Roberto Pezzoli, Partner Gruppo Multi; Danilo Cattaneo, CEO Infocert. Moderatore: Enrico Sassoon,  Direttore di Harvard Business Review Italia.

Iscrizioni e maggiori informazioni attraverso il seguente link e scaricando il pdf con il programma completo.

Evento organizzato da The Ruling Companies, HBR Italia, Gruppo Multi, Gruppo Corriere del Ticino, in collaborazione con Cc-Ti, BMI-Lab e Sgoc.