L’araba fenice nel mondo del lavoro

Conosciuta quale simbolo e figura mitologica, l’araba fenice rinasce dalle ceneri. È proprio la rinascita, la capacità di rialzarsi, di cambiare e di riadattarsi dopo un percorso, dopo il fallimento di un progetto o di un rapporto di lavoro terminato, l’esperienza da cui partire per parlare di resilienza.

Nel mondo del lavoro non tutto va sempre come pianificato e ci si scontra con un insuccesso, che può rilevare un’ottica diversa dalla quale ripartire.

È questo quanto tematizzato nel webinar della Cc-Ti del 16 giugno scorso, dove Romina Henle, Professional Development Director di International Coaching Federation Svizzera e Andrea Martone, Director Research and studies di Von Rundstedt & Partner Svizzera SA, sono intervenuti quali esperti; moderati da Lisa Pantini, Responsabile comunicazione Cc-Ti.

Un insegnamento pratico

Le “notti dell’insuccesso” si basano su storie di fallimenti professionali e imprenditoriali a differenti livelli. Se dai successi è possibile trarre un vantaggio evidente e immediato, è l’analisi degli insuccessi che può fornire approcci utili, percorsi diversi e differenti visioni.
Questa testimonianza vuole dimostrare che da un progetto mancato, come un’araba fenice, rinascere più forti e resilienti è possibile.

Se dovessimo dare una definizione di resilienza, potremmo dire che essa è intesa come la capacità delle persone di affrontare in modo costruttivo la pressione delle prestazioni, i cambiamenti e le crisi, di rimanere capaci di agire e, infine, anche di riemergere più forti da tutto questo. Il coaching (inteso come una partnership con i clienti che, attraverso un processo creativo, stimola la riflessione, ispirandoli a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale) può essere un valido supporto per le ripartenze, in ogni ambito. Diventa per cui un’opportunità per reinventarsi.

Durante l’evento sono stati portati esempi famosi di “arabe fenici” che poi si sono rivelati vincenti.
Possiamo ricordare James Dyson (inventore, designer e imprenditore britannico, fondatore dell’azienda Dyson) che notò che il filtro dell’aria in una cabina di verniciatura risultava costantemente ostruito dalle particelle di polvere (proprio come un sacchetto di aspirapolvere). Così disegnò e costruì una torretta ciclonica industriale, in grado di eliminare le particelle esercitando spinte centrifughe centomila volte maggiori della forza di gravità. A quel punto si domandò se avrebbe potuto applicare lo stesso principio a un’aspirapolvere. E si mise al lavoro: dopo 5 anni e 5’127 prototipi venne alla luce il primo aspirapolvere senza sacchetto al mondo con il marchio Dyson, il Dual Cyclone.
Storia simile anche per quanto riguarda la 3M e i post-it. La colla del Post-it fu scoperta nel 1968 da Spencer Silver, un ricercatore della 3M, che voleva realizzare l’adesivo più potente al mondo, capace di essere impiegato in campo ingegneristico ed aeronautico. L’esperimento si rivelò un fallimento a tal punto che diede vita a un collante così debole da non riuscire a tenere insieme neanche dei fogli di cartoncino, ma solo i foglietti che tutti conosciamo.

Rinascere ogni volta che si cambia lavoro

Quando si cambia lavoro, o quando viene terminato un rapporto di lavoro, non ci si dovrebbe ‘fossilizzare’ solo sull’insuccesso, ma cogliere questa opportunità di crescita, da trasformare in un’esperienza positiva.
Per employability (o impiegabilità) si intende proprio la capacità di un individuo di mantenere nel tempo un impiego o la probabilità di trovarne un nuovo in caso di inoccupazione.

Nel mondo del lavoro e con gli scenari futuri che si prospettano, il “lavoro per sempre” va, purtroppo, scomparendo (dove si intende lavorare per lo stesso datore di lavoro – quale ‘posto fisso’ – dall’inizio della vita lavorativa sino alla pensione): in questo senso l’employability permette di concentrarsi su livelli diversi, in una concezione di “workforce transformation”, che coinvolge più attori di un sistema complesso (lavoratore, azienda, istituzioni).

Per migliorare l’impiegabilità di un collaboratore devono intervenire principalmente tre fattori: la persona stessa (con le sue abilità professionali, capacità comportamentali e aspettative di carriera), l’azienda (per le sue politiche HR e i servizi di ‘job facilities’ che mette in atto) e la società (andamento del mercato del lavoro, servizi a supporto dell’impiego).

Ottimizzare le proprie risorse, rivedere e/o sconvolgere i propri progetti, ripresentarsi in veste diversa, è possibile promuovendo maggiormente questa visione nell’impiegabilità nelle strategie delle risorse umane in azienda. L’essere umano deve restare e distinguersi al centro del sistema.


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Proteggere business e segreti aziendali

Telefonate, voci, immagini e documenti. Registrare o videosorvegliare con l’ausilio di microspie grandi come la punta di una matita? Solo fantascienza da film d’azione, serie tv o libri di realtà distopiche? La risposta è no.

Basta andare online su siti di e-commerce come Amazon o e-bay per accorgersi che la proposta di dispositivi per attività di monitoraggio a 360° sono oggi alla portata di tutti e facilmente accessibili.

Coloro che operano, siano essi imprenditori o aziende, con informazioni sensibili sono, loro malgrado, un possibile bersaglio di attenzioni non previste e non gradite, vulnerabili.
Anche di questi aspetti si è discusso nel webinar Cc-Ti dello scorso 20 maggio intitolato “Intelligence Talks: il vostro business è al sicuro?“, condotto da Michel Venturelli, Criminologo e Titolare di IRX Sagl e da Flavio Ferioli, Operatore Technical Surveillance Counter-Measures di IRX Sagl, moderati da Lisa Pantini, Responsabile comunicazione Cc-Ti.

Attività di spionaggio

Concorrenza sleale, segreti industriali trafugati da (ex) collaboratori, manipolazioni ambientali per lo spionaggio, ecc., sono solo alcuni esempi di realtà che, in questo mondo digitale, si palesano ormai, all’ordine del giorno.
Spesso ci si accorge di queste manovre fraudolente solo quando esse sono già in atto e i danni tristemente tangibili.
La prevenzione resta la migliore difesa, almeno inizialmente, e che prevede un’attività di analisi puntuale e dedicata, che occorre riproporsi con una certa regolarità per verificare costantemente la privacy della nostra attività e validare, nel caso, una strategia di difesa immediata con misure mirate più o meno incisive.

È stato citato Edward Snowden (informatico e attivista statunitense, ex tecnico della CIA e fino al 10 giugno 2013 collaboratore di un’azienda consulente della National Security Agency, noto per aver rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi top-secret di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico) che disse “…dalla mia scrivania avevo la possibilità di INTERCETTARE CHIUNQUE, dal commercialista a un giudice federale e persino il Presidente, se solo avessi avuto la sua e-mail personale…”. Tecnologie più o meno sofisticate che permettono di violare la privacy di chiunque, in qualsiasi momento, da qualsiasi luogo.

L’attacco elettronico

Gli strumenti a disposizione sono molteplici, sempre più piccoli e preformanti e davvero ingegnosi. Congegni costruiti e ideati per soddisfare i piani più sofisticati e aggirare la sicurezza già presente.
Oggetti di uso comune modificati e resi “invisibili” al più delle persone (alcuni esempi: Microspie via radio, Microspie GSM, Registratori digitali, Microtelecamere, localizzatori GPS, Malware Trojan…).

Le tecnologie di difesa elettronica

È l’attività di bonifica (chiamate anche T.S.C.M. – Technical Surveillance Counter Measures) che sarà il primo “step” verso una strategia di protezione e prevenzione degli ambienti e delle persone.
Occorre affidarsi solo a professionisti accreditati di questo settore, persone qualificate e, proprio per lo scopo primario della collaborazione, di fiducia assoluta.

È un consiglio da ritenere, quello di restare sempre vigili e non peccare di ingenuità nelle proprie considerazioni istintive. Rivolgersi a questi professionisti aiuterà voi, per primi, a lavorare in un ambiente più rilassato e “libero” da vincoli, per trattare i vostri affari nella massima tranquillità, con la relativa grande resa.

Essere proprietari della propria privacy è oggi un lusso che spesso sottovalutiamo, sino al momento in cui non viene violata in qualche modo. Pensarci per tempo e cautelarci si rivelerà un investimento anch’esso, forse, il più redditizio.

Ogni ambiente (casa, ufficio, auto, garage, telefono, …) richiede strumenti puntuali, alcuni esempi sono, analizzatori di spettro, analizzatori di segnale GSM, rilevatori di giunzioni lineari e non (“spazzolone”), camera lens detector, termocamere, ecc..

È utile sapere che l’intercettazione “pirata” con microspie o telecamere è un reato penale. L’articolo 179 e segg. del Codice penale svizzero lo definisce con chiarezza.


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Responsabilità & governance

La natura legale delle persone giuridiche è stata la controversia per antonomasia della dottrina agli albori del diritto societario.

Nel mondo occidentale ha prevalso la cosiddetta Realitätstheorie, che postula il riconoscimento della persona giuridica quale realtà sociale dotata nei limiti della legge di personalità e che agisce tramite i suoi organi per il perseguimento di determinati scopi.

L’indipendenza legale delle persone giuridiche non cancella la necessità che siano le persone fisiche a tenere il timone e a remare nella giusta direzione per assicurare il raggiungimento degli obiettivi preposti. Per questo motivo la volontà della persona giuridica viene espressa tramite i suoi organi formali e materiali, i quali con le proprie azioni provocano conseguenze legali di stampo negoziale o delittuoso. Sono dunque le persone in carne ed ossa il vero motore delle società e il nesso della responsabilità delle persone giuridiche.

Nella struttura della società anonima, il consigliere d’amministrazione è una persona fisica facente parte del Consiglio d’Amministrazione (CdA) quale organo imperativamente prescritto dalla legge. I consiglieri d’amministrazione sono quindi degli organi, che con il proprio comportamento obbligano la società. La naturale conseguenza di ciò, è che i consiglieri d’amministrazione sottostanno a norme di responsabilità amministrativa, civile e penale, affinché non agiscano senza alcun vincolo a causa della favorevole prospettiva di non dover rispondere di eventuali danni patrimoniali cagionati o atti penalmente perseguibili. La responsabilità del consigliere d’amministrazione viene quindi statuita giuridicamente e regolamentata in un “sistema-giungla” di norme di diritto pubblico, penale e civile, nel quale non sempre è facile orientarsi. Il diritto come specchio della società (law in action) si stratifica e sviluppa costantemente, in risposta ai mutamenti socio-antropologici, che nell’odierna comunità globalizzata e altamente interconnessa sono all’ordine del giorno. Il compito viene reso ulteriormente più complesso dalla struttura stessa delle fonti del diritto, che non si basa unicamente sui Codici, bensì in assenza di disposizioni giuridiche nella legge scritta, anche su consuetudine e modo legislatoris. A completare il quadro vi sono infine la dottrina e la giurisprudenza dei Tribunali.

Non trascurabili sono pure le regole interne care al mondo aziendale, meglio note come Corporate Governance. Il consigliere d’amministrazione risponde per il suo operato nei confronti della società anche secondo principi che esulano dalla legislazione statale e che vengono definiti sulla base di presupposti strategici e operativi. Nonostante la Corporate Governance non sia emanata dal legislatore, ha un’eco giuridico, in quanto assume particolare importanza nella definizione degli obblighi di diligenza da parte del consigliere d’amministrazione. Per venire a capo dei propri diritti e obblighi anche il consigliere d’amministrazione è dunque tenuto a comprendere la regolamentazione giuridica che lo concerne, familiarizzando con norme codificate e soft law.

Le aspettative delle istituzioni e degli stakeholders riguardo i consiglieri d’amministrazione sono oggigiorno alte, indipendentemente dal contesto culturale. Questo significa che la responsabilità pretesa dai consiglieri d’amministrazione non varia a dipendenza che si tratti di una PMI o di una società di portata inter-cantonale, rispettivamente federale o internazionale. Ciò vale a maggior ragione nel contesto svizzero, nel quale le imprese sono fortemente intessute nella trama sociale e radicate sul territorio.

L’unico modo per superare con successo questa ardua sfida che si pone ai consiglieri d’amministrazione è per mezzo della CONOSCENZA. Il presupposto del rispetto delle regole, siano esse giuridiche o aziendali, consiste nella loro comprensione. È dunque questa la responsabilità cardine del consigliere d’amministrazione, la madre di tutte le responsabilità: informarsi e apprendere i propri doveri e vincoli aggiornandosi costantemente. Far parte di un Consiglio d’amministrazione può implicare l’assunzione di responsabilità importanti. Quali sono le responsabilità degli amministratori nei confronti della loro società, degli azionisti e dei terzi?

UN CORSO SU MISURA – Essere membro di un CdA: compiti e responsabilità
Nell’ambito della propria offerta formativa Cc-Ti organizza un corso dal titolo: “Essere membro di un CdA: compiti e responsabilità”.
Relatori gli avvocati Reto Garzoni, Peter A. Jäggi, Samuel Maffi e Goran Mazzucchelli. In due mezze giornate formative si propone un’immersione nel diritto societario (in particolare della SA e della Sagl) partendo da un approfondimento delle nozioni di amministratore e di organo societario, per poi trattare la questione della responsabilità civile e penale, sino ad abbordare quella legata all’ambito fiscale, dell’esecuzione e fallimenti e delle assicurazioni sociali. Sono pure trattati gli aspetti assicurativi che toccano gli amministratori di società. Il corso è già in calendario per i prossimi 9 e 16 settembre 2021. Le iscrizioni sono aperte ed è possibile annunciarsi tramite questo link.

Articolo redatto da

Samuel Maffi, Cavadini Steger Gianinazzi Maffi Studio legale e notarile SNC e Sebastiano Tela, Studente di diritto Università di Lucerna

Agiamo Insieme 2021, fra diretta streaming e presenza

Si è svolta in diretta streaming dal Padiglione Conza di Lugano lo scorso 10 maggio 2021 la consegna dei premi per l’8° edizione di Agiamo Insieme.

Il progetto condiviso fra l’Ufficio Invalidità del Cantone Ticino e la Cc-Ti, nell’ambito di un partenariato per la gestione dei dipendenti che hanno subito un danno alla salute, del loro reinserimento in azienda e, conseguentemente, nel mondo lavorativo, è nato nel 2012.
Si tratta di un riconoscimento a quelle aziende del territorio che si sono distinte per il loro modo di operare e per l’attività svolta nel sostegno al collaboratore.

Un momento di riflessione, ormai divenuto una bella consuetudine che valorizza il lato umano delle aziende che, dimostrando grande senso di sostenibilità, racconta il percorso di reinserimento nei posti di lavoro delle persone lese nella loro salute.

Testimonianze, aneddoti, e anche tante emozioni: si celebrano i successi delle aziende e dei propri collaboratori, che con rimarchevole impegno in ambito professionale, evidenziando quanto la collaborazione fra Stato ed economia sia forte, attiva e vincente.

L’evento si è potuto svolgere in modalità ibrida: la diretta streaming ha permesso al pubblico di seguire la premiazione online; si sono collegati online per un discorso i Consiglieri di Stato Raffaele De Rosa, Direttore DSS e Christian Vitta, Direttore DFE; mentre in presenza vi sono stati gli ospiti e le aziende premiate.
Sono intervenuti Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti; Monica Maestri, Capo Ufficio AI e Sergio Montorfani, Direttore IAS; Christian Fischer e Rosy Pozzi della Fondazione ARES, che si occupa del reinserimento professionale di persone colpite dalla Sindrome di Asperger.
La serata è stata animata da Julie Arlin.


Le aziende che si sono distinte

Marché Bellinzona Sud, rappresentata da Walter Caranzano, Direttore Hotel e Marché Bellinzona Sud e Clarisse Sargento, Collaboratrice

Securiton SA, rappresentata da Silvio Ghiggi, Direttore Regionale Securiton e Alessandro Consiglio, Collaboratore

Studio tecnico Colombo, rappresentata da Michele Casado, Direttore Studio Tecnico Colombo e Simone Fornezza, Collaboratore


Gallery dell’evento

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Quando il digitale incontra l’export

Il 5 maggio scorso si è svolto il webinar “Il digitale incontra l’export” dedicato a un argomento di attualità e in forte espansione. All’incontro online – organizzato dalla
Cc-Ti, in collaborazione con S-GE, hanno assistito una quarantina di partecipanti.

Al webinar sono intervenuti Michele Merazzi, Vicedirettore Cc-Ti; Martina Grisoni, Responsabile Servizio Export Cc-Ti; Silvia Del Vitto, Head of Sales & International Client Management Intarget Suisse e Monica Zurfluh, Head of S-GE Southern Switzerland.

Il COVID-19 ha modificato le abitudini, gli usi, i consumi e gli acquisti di consumatori e aziende attive su mercati nazionali ed internazionali, con profonde trasformazioni.
Le aziende sono spinte verso nuove evoluzioni, rivolgendosi sempre di più verso un mercato digitale, sviluppando nuove strategie di distribuzione.
Dai dati dell’Amministrazione federale delle dogane, il valore dell’export in Svizzera è calato del 7.1% nel 2020, rispetto al 2019; ciò è dovuto anche alla pandemia e ai suoi diversi effetti. Fortunatamente, il 2021 è cominciato in positivo con un incremento del 5.4% rispetto al dicembre 2020. Con dati come questi è difficile fare delle previsioni attendibili per scenari futuri anche a breve termine, la situazione economica dipenderà molto dall’andamento congiunturale e dalla campagna vaccinale a livello globale.

Il nuovo consumatore è globale

Internet è sempre più globale, le aziende necessitano gli strumenti digitali e il digital marketing rappresenta un ponte verso nuove opportunità da sfruttare. Il web non è sicuramente una novità per le aziende, come pure per i consumatori, ma nell’ultimo anno c’è stata una netta escalation del loro utilizzo.

Digital export?

Che cosa si intende quando parliamo di ‘digital export’? Si tratta dell’implementazione di modelli di business B2B o B2C attraverso le leve del marketing digitale e dell’utilizzo di piattaforme online al fine di espandere un’attività al di fuori dai confini nazionali.

Le tendenze confermano che i digital buyers, ossia coloro che compiono acquisti online anche da un marketer straniero, rappresentano oggi più del 30% della popolazione mondiale. E si tratta di una tendenza destinata a crescere.

La sicurezza prima di tutto

e-commerce B2C in Svizzera

La Svizzera è prima nel B2C e-commerce Index 2020, annuale classifica redatta dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD). Le economie sono classificate in base all’accessibilità a server Internet sicuri, affidabilità del servizio postale e della sua infrastruttura e la percentuale di popolazione che usa internet e possiede un account presso un’istituzione finanziaria o un servizio di pagamento mobile.

Prosperare, anche online

Il digitale e l’internazionalizzazione diventano cruciali per aiutare un business a crescere e prosperare raggiungendo nuovi consumatori all’estero.
In questo ambiente dinamico, con un consumatore sempre più attento, le esigenze cambiano costantemente e da mercato a mercato. A cosa prestare attenzione?

  1. Identificare i nuovi mercati
  2. Valutare le barriere all’ingresso
  3. Pianificare l’operatività
  4. Promozione, marketing e pubblicità
  5. Misurazione della performance ed espansione

Con un approccio strategico e con il supporto di strumenti esistenti quali, ad esempio, Google Trends e Google Market Finder, sarà poi possibile identificare nuovi mercati target. In questo modo si potranno prendere decisioni più ponderate, adattando il proprio modello di business ai mercati interessati e ottimizzando l’investimento e le strategie di marketing sulla base delle informazioni più attuali e delle ultime tendenze.

I marketplace

Si definisce tale, un sito online di intermediazione per la compravendita di beni e servizi, come ad esempio Zalando o Amazon, i più conosciuti alle nostre latitudini.
Interessante sottolineare come i marketplace rappresentino oggi il 50% delle vendite online a livello globale. La caratteristica che differenzia un marketplace da un e-commerce è la presenza all’interno del sito di merci, prodotti e servizi di più produttori o venditori.
Questo genere di negozio online si distingue secondo due criteri: orizzontale – se vende prodotti di diverse categorie e verticale – se è specializzato in una sola categoria. Questo tipo di negozi, paragonabili a dei veri e propri supermercati online, offre diversi vantaggi, tra cui al primo posto una favorevole accessibilità economica.

Una nuova normalità: la visibilità online

Visto che la presenza fisica è ormai limitata, occorre aumentare e rafforzare la propria visibilità online, focalizzandosi sul definire la migliore strategia d’entrata sul mercato, ottimizzando il proprio e-commerce e/o sfruttando i marketplace esistenti, considerando però già da ora anche strategie multicanale e non dimenticandosi di chiarire gli aspetti legali, fiscali e logistici della vendita a distanza. Oggigiorno una presenza e una buona immagine online sono qualità necessarie. Se da un lato il proprio sito va curato, aggiornato e ottimizzato (SEO), anche l’impegno nell’essere attivi sui social media va potenziato. Questi ultimi stanno diventando sempre di più un canale preferenziale attraverso i quali i consumatori effettuano i propri acquisti. Da non sottovalutare il fatto che il sito web deve essere ottimizzato per il ‘mobile’.
Switzerland Global Enterprise ha creato un settore dedicato sul proprio sito web  con numerose informazioni e consigli utili e dove offrirà ad inizio giugno anche dei webinar tematici.

Un ulteriore strumento per rendersi visibili sono i mercati e le fiere digitali. C’è ancora molto scetticismo e resistenza alla partecipazione a questi eventi virtuali, non va tuttavia dimenticata l’importanza di questi luoghi d’incontro per testare le acque, restare in contatto con i propri clienti e partner e acquisirne di nuovi. Come avviene per il sito web, il contenuto è la chiave e deve essere accattivante, ma anche autoesplicativo e incoraggiare i visitatori ad essere proattivi e a mettersi in contatto con l’espositore. La sfida maggiore resta il far confluire i visitatori sul proprio stand, risolvibile solo potenziando le proprie attività di web marketing.

La presenza nei database

 Sono diverse le piattaforme che facilitano la visibilità online consentendo nel contempo di far incontrare domanda e offerta, fra cui:

  • Cleantech CUBE Database | S-GE – la banca dati delle aziende svizzere attive nelle cleantech;
  • PartneringOpportunity Database (POD) – la più grande banca dati di scambi commerciali e di innovazioni tecnologiche dell’Unione europea e dei Paesi associati. La Svizzera vi partecipa in qualità di Paese associato e il consorzio EEN svizzero è costituito da S-GE (ricerca di partner commerciali) e da  Innosuisse e Euresearch (ricerca di partner tecnologici);
  • S-GE matchmaking – banca dati in cui le aziende svizzere possono cercare e selezionare esperti e dove vengono pubblicati annunci di aziende estere alla ricerca di fornitori svizzeri.

Valutare nuovi mercati in remoto…

Nell’impossibilità o comunque difficoltà di viaggiare, valutare nuovi mercati e riunire informazioni utili di persona ad una presa di decisione resta difficile per le aziende esportatrici. Online si trovano tuttavia alcuni strumenti utili in proposito, quali il  Market Finder di Google, promosso in collaborazione con S-GE (che consente di stimare le dimensioni di un mercato sulla base delle ricerche effettuate online dal proprio target di clientela e di altri criteri) ) e il GoGlobal Cockpit (basato invece sulle voci di tariffa doganale dei prodotti esportati e presto esteso anche ai determinati servizi).

Va tuttavia tenuto presente che a volte sarà necessario adattarsi ad altri motori di ricerca (Baidu, Yandex…) e utilizzare rispettivamente confrontare i risultati di diversi strumenti per valutare un mercato e pianificare la propria espansione internazionale.

… ma attenzione alle barriere tariffarie e non tariffarie

Dazi doganali, tasse e formalità d’importazione sono tra i fattori più importanti che frenano l’accesso ai mercati ed ogni azienda dovrebbe essere in grado di identificarli per tempo. Uno strumento indispensabile e che si appresa all’uso quotidiano è la banca dati doganale, che fornisce dati in 150 Paesi.

Anche la Cc-Ti offre dei servizi export digitali

Inizialmente, tutti i certificati di origine non preferenziale venivano emessi in modalità cartacea, muovendosi sempre più però verso la digitalizzazione, anche la Cc-Ti ha voluto creare – assieme all’International Chamber of Commerce e alle altre Camere di commercio e dell’industria svizzere – una piattaforma online utilizzata con successo www.certify.ch (accessibile 24h su 24h, 7 giorni su 7, tramite il proprio nome utente e la propria password). Non è mai stato così veloce, pratico e sicuro richiedere l’emissione del Certificato di origine. I certificati e i documenti legalizzati possono essere comodamente stampati dal richiedente o utilizzati in PDF. La piattaforma non ha alcun costo supplementare e i prezzi rimangono invariati. Si guadagna sicuramente in velocità e in sicurezza.

Tutti i dettagli su questi servizi digitali nell’articolo di approfondimento già online sul nostro sito.

Oltre al rilascio dei certificati di origine, la Cc-Ti emette anche il Carnet ATA, questo documento serve all’esportazione temporanea di merce all’estero, per mostre fiere e congressi, campioni commerciali e materiale professionale. Il Carnet ATA, che purtroppo al momento non è ancora del tutto digitale, ha la durata di un anno, nel quale si può varcare il confine senza dover pagare dazio o IVA. Entro la data di scadenza del Carnet ATA tutta la merce esportata deve rientrare in Svizzera, dopo di che si potrà richiedere l’emissione di un nuovo documento per l’anno successivo. Maggiori informazioni le potete trovare sulla piattaforma www.ataswiss.ch. Su questa piattaforma è possibile, dopo essersi registrati, richiedere il Carnet ATA online, che verrà poi stampato dalla Cc-Ti.


DOCUMENTI UTILI
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Incontri tra PMI e mondo finanziario

Ciclo di seminari quali formazioni su misura per fornire nozioni fondamentali e testimonianze per una moderna gestione d’impresa. Aperte le iscrizioni.

Le piccole e medie imprese (PMI) svolgono un ruolo fondamentale nell’economia svizzera. Dalla panetteria alla start-up attiva su internet o al fabbricante di macchine e utensili, le PMI rappresentano la stragrande maggioranza delle aziende (secondo l’Ufficio federale di statistica (UST) sono più del 99%) e generano due terzi dei posti di lavoro nel paese. Esse offrono un contributo significativo alla creatività, alla crescita e alla prosperità nazionale.

La Camera di commercio e dell’industria del Cantone Ticino (Cc-Ti) e il Centro Studi Villa Negroni (CSVN) riconoscono l’importanza delle PMI in Svizzera e prestano un’attenzione particolare a queste aziende, sforzandosi di soddisfare le loro esigenze anche tramite formazioni mirate per il loro sviluppo. Il ciclo di incontri tematici, denominato “Incontri tra PMI e mondo finanziario: nozioni fondamentali e testimonianze per una moderna gestione d’impresa” caratterizzato da un taglio prettamente pratico, si propone di agevolare la collaborazione tra le PMI e il mondo finanziario.

Tutti i dettagli sul sito del Centro Studi Villa Negroni.

Verrà rilasciato un Attestato di partecipazione congiunto Cc-Ti e CSVN a coloro che hanno frequentato l’80% del percorso.


Scarica la brochure.
Maggiori dettagli e iscrizione

Al via la Scuola manageriale Cc-Ti – edizione 2021

Didattica online efficace: anche quest’anno la Cc-Ti propone il corso “Specialista della gestione PMI con attestato federale”

Abbiamo ormai preso confidenza con la didattica online. Cogliendo quest’opportunità che la tecnologia ci offre, è essenziale non interrompere il percorso di apprendimento combattendo il senso di demotivazione che potrebbe insorgere.

Alla luce della situazione attuale, un’esperienza di studio e crescita rappresentata dal percorso della Scuola Manageriale Cc-Ti, offre un’interessante possibilità di partecipare a un percorso di arricchimento professionale che portano alla preparazione dell’esame per l’ottenimento di un attestato federale, grazie anche a docenti preparati da un punto di vista teorico e pratico.

Con la nuova classe della primavera 2021 – che ha iniziato il ciclo formativo il 22 marzo 2021 – abbiamo un gruppo di 13 iscritti molto eterogeneo per età e rami lavorativi, quali pasticceria, edilizia, industria, ecc., che condivideranno un percorso di un anno e mezzo.

Il corso formativo è strutturato su tre semestri con materie strutturate in sei moduli: ogni lunedì, verranno approfondite tematiche che aiuteranno ad acquisire conoscenze della gestione operativa di una piccola media impresa.

Questa formazione è indirizzata a imprenditori e dipendenti che vogliono acquisire nozioni di management ed essere in grado, servendosi degli strumenti dalla gestione aziendale, di condurre al meglio un’azienda socialmente responsabile.

La Camera di commercio e dell’industria del Canton Ticino (Cc-Ti) si impegna con progetti di formazione di lunga e breve durata che propone al ricco tessuto imprenditoriale ticinese, convinta del fatto che soltanto investendo nella formazione sia possibile continuare a crescere.

Interessati ad approfondire questo tema? Contattateci! Jennifer Vitale, collaboratrice della Scuola Manageriale, potrà rispondere alle vostre domande.
La partecipazione ad un nuovo ciclo sarà di nuovo disponibile – presumibilmente – in autunno.

La formazione professionale quale chiave del successo

Anche nel 2021 la Cc-Ti sostiene Espoprofessioni, la fiera dei mestieri, che torna in una rinnovata veste digitale.

Nel Rapporto d’attività dell’allora “Camera cantonale di commercio” (quella la ragione sociale della Cc-Ti negli anni ’20 del secolo scorso) dell’anno 1922, si parlava e si tematizzava di tirocinio professionale, scuole per apprendisti, insegnamento ai ‘fanciulli’ di 13-14 anni, e così via.
Fatto atipico? No, considerando la lungimiranza che la Cc-Ti ha sempre avuto per molte tematiche, fra cui spicca la formazione professionale di base e continua, quale caposaldo di una visione liberale che l’ha portata fino ad oggi, ben 99 anni dopo quel rapporto d’attività e a 104 anni dalla sua fondazione.

Nel sondaggio della FSEA – Federazione svizzera per la formazione continua 2021 (di cui la Cc-Ti fa parte attraverso la Conferenza della Svizzera italiana per la Formazione continua degli adulti – CFC) sugli erogatori di formazione continua, si evince come sia cambiato – con la pandemia – il modo di erogare e di fruire la formazione, orientandosi sempre più verso la digitalizzazione delle offerte. Anche la Cc-Ti ha percorso questa via; garantendo oggi un’offerta formativa completa in streaming.

Sono questi i due episodi con cui Lisa Pantini, Responsabile della comunicazione e relazioni con i soci della Cc-Ti, ha aperto il suo intervento alla conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2021 di Espoprofessioni.
Tenutasi il 11.3.2021 nel nuovo Auditorium della Scuola cantonale di commercio a Bellinzona, la conferenza stampa ha illustrato le principali novità di un’edizione peculiare, per la maggior parte online e con alcuni eventi selezionati in presenza.

La Cc-Ti riconosce quindi l’importanza della collaborazione fra associazioni economiche/professionali e lo Stato per la formazione professionale. Inoltre affianca le associazioni di categoria e le aziende formatrici con azioni di sostegno mirate, promozione delle professioni di tutti i settori economici e supporto per iniziative di vario genere.

Al momento informativo sono intervenuti, oltre a Lisa Pantini: Manuele Bertoli, Consigliere di Stato e Direttore DECS; Rita Beltrami, Capo dell’Ufficio dell’orientamento scolastico; Oscar Gonzalez, Aggiunto al Direttore della Divisione della formazione professionale; Selina Küpfer, Responsabile comunicazione Svizzera latina, SwissSkills Berna e Barbara Soer, del Segretariato cantonale UAE.

Dopo il rinvio della fiera nella primavera del 2020 causa COVID-19, oggi la fiera del 2021 si ripresenta con una nuova veste perlopiù digitale: nella settimana dal 22 al 27 marzo 2021, Espoprofessioni permetterà agli allievi di scuola media, ai loro genitori e insegnanti, come pure agli apprendisti, agli studenti del medio superiore, ai giovani adulti alla ricerca di percorsi formativi superiori, agli adulti interessati a perfezionamenti e riqualifiche, di esplorare il mondo delle professioni e delle formazioni del postobbligo.  


Tutti i dettagli relativi al programma, alle chat e alle modalità di partecipazione agli eventi sono disponibili sul sito www.espoprofessioni.ch.

Lisa Pantini resta volentieri a disposizione per eventuali domande.



Sinergie tra PMI e mondo finanziario

Il percorso “PMI e mondo finanziario: nuove nozioni fondamentali per la gestione d’impresa”, con inizio nella seconda metà di gennaio 2021, si rivolge a profili già attivi nelle PMI, CFO e responsabili di unità aziendali.

In Svizzera più del 99% delle aziende sono piccole e medie imprese (PMI), ovvero imprese commerciali con meno di 250 collaboratori. Secondo la più recente e disponibile Statistica
strutturale delle imprese (STATENT) elaborata nel 2018 dall’Ufficio federale di statistica, le PMI assorbono circa i due terzi degli addetti complessivi impiegati nel tessuto imprenditoriale del nostro Paese.

Interessante sottolineare che il 76% delle PMI svizzere è attivo nel settore terziario. Esse svolgono pertanto un ruolo fondamentale nell’economia svizzera, offrendo un contributo significativo alla creatività, alla crescita e alla prosperità nazionale. A livello cantonale, riferendoci sempre ai dati della Statistica strutturale delle imprese, le PMI contano 34.295 unità aziendali e occupano quasi 151.000 dipendenti, rappresentando il 6% del dato globale svizzero. Dal 26 marzo al 31 luglio 2020, le aziende colpite dalla crisi di COVID-19 hanno potuto fruire di crediti transitori concessi dalla Confederazione per assicurare la liquidità. A fine agosto la Segreteria di stato dell’economia (SECO) ha comunicato che tramite
una rete di 123 banche sono stati versati quasi 14 miliardi di franchia circa 135 mila PMI, che in media hanno beneficiato di 102 mila franchi di credito (contratti di credito COVID-19).

La Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti) e il Centro Studi Villa Negroni (CSVN) dal 2018 hanno avviato un percorso comune basato sullo stretto legame esistente tra il mondo delle PMI e il settore finanziario (banche e istituti finanziari, assicurazioni e broker, fiduciari con varie specializzazioni e studi legali e notarili). Solo una conoscenza approfondita dei variegati settori e comparti economici può esplicitare le esigenze degli uni e le peculiarità degli altri, permettendo un più efficace incontro tra domanda e offerta di soluzioni finanziarie, a vantaggio di tutte le categorie degli attori economici della piazza; temi ancor più accentuati oggi dal delicato periodo storico e congiunturale che stiamo vivendo. I corsi di formazione mirati per lo sviluppo delle PMI non possono quindi prescindere dal coinvolgere gli operatori finanziari (caratteristiche, offerta, vincoli, ecc.).

L’acquisizione di competenze più solide riguardo a molte tematiche di carattere giuridico, fiscale, finanziario e creditizio inerenti alla gestione di un’impresa includono obbligatoriamente la consapevolezza, ad esempio, delle diverse tipologie di finanziamento, delle relative opportunità e dei potenziali rischi, nonché degli auspicabili ambiti di applicazione. Grazie alla comune e lunga esperienza nell’attività formativa, la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino e il Centro Studi Villa Negroni credono che solo una didattica che alterni momenti teorici a testimonianze pratiche riesca a ottimizzare la trasmissione di nozioni, spesso già apprese in modo empirico, dagli imprenditori sia a livello personale che professionale. La formazione dovrà essere proposta con una metodologia didattica che alterni momenti di self-study a sessioni in aula. Le lezioni in presenza avranno un taglio pratico che valorizzerà le nozioni puramente teoriche.
Occasioni di esercitazioni e, in particolare, di condivisione di testimonianze pratiche da parte di specialisti della materia che avranno lo scopo di facilitare la comprensione di alcune tecniche finanziarie per far sì che l’imprenditore possa beneficiarne già dal giorno successivo.

Alla luce di queste considerazioni, Cc-Ti e CSVN hanno collaborato alla progettazione di un percorso formativo che permettesse di concretizzare la collaborazione tra le PMI e il mondo finanziario: due protagonisti basilari della vita economica della piazza.


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Per maggiori informazioni: Centro Studi Villa Negroni, 091 961 65 20, e-mail.

Start-up ed export

Accesso ai mercati esteri: l’importanza di una strategia ben definita già in fase iniziale

L’export è fondamentale per le aziende svizzere, siano esse start-up, micro imprese, PMI o società più grandi.
È questo, in estrema sintesi, il messaggio chiave emerso dall’evento tenutosi online il 16 novembre, co-organizzato dalla Cc-Ti, insieme a USI, SUPSI, CP Start-up, Switzerland Global Enterprise, con il sostegno di Innosuisse – Swiss Innovation Agency.

Benché ogni azienda (a dipendenza della fase che sta vivendo – neocostituita, in espansione, consolidata, ecc.) attribuisca un’importanza diversa alle attività di esportazione, guardare con un occhio di riguardo “oltre i confini” elvetici resta un elemento imprescindibile per lo sviluppo del business.

L’evento si è svolto in streaming e vi hanno assistito una sessantina di partecipanti. Per la Cc-Ti hanno preso parte all’evento il Vice-Direttore Michele Merazzi, con Martina Grisoni e Giulia Scalzi, Responsabili del Servizio Export.
Sono intervenuti anche Francesco Lurati e Alcide Barberis del CP Start-up e Monica Zurfluh di Switzerland Global Enterprise. L’evento è poi proseguito con una testimonianza concreta di un’azienda: Giuseppe Perale di IBI SA ha parlato dell’approccio con le esportazioni e i mercati esteri.

In conclusione, sono emerse numerose domande e riflessioni da parte dei partecipanti, a cui i relatori hanno prontamente risposto fugando ogni dubbio sul tema.
Interessante sottolineare che l’evento in streaming non ha limitato l’interazione tra gli iscritti, anzi, lo scambio di informazioni è stato vivace e interessante.

I relatori della Cc-Ti: Giulia Scalzi, Martina Grisoni e Michele Merazzi

Un’idea chiara per una strategia vincente

Definire un piano di sviluppo e crescita aziendale, con un business plan determinato, e intraprendere i passi necessari per concretizzare la propria idea.

La scalabilità dell’offerta e l’apertura ai mercati esteri sono fondamentali anche in questa fase di previsione e preparazione. È possibile che inizialmente le risorse non permettano grandi manovre o che le priorità strategiche stabilite vadano in altre direzioni (convogliate sul mercato interno, ad esempio).

Comprendere i processi legati all’internazionalizzazione resta importante per le start-up (come pure per le imprese attive sul territorio), così come la conoscenza dei partner, degli attori coinvolti nelle fasi cruciali e dei loro servizi (Camere di commercio e dell’industria, Switzerland Global Enterprise, altre istituzioni, enti, aziende, …).


Per ogni informazione la Cc-Ti, attraverso il Servizio Export, è a disposizione. Contattateci.