
Al via un nuovo ciclo formativo incentrato su esigenze specifiche nate dal dialogo con le associazioni di categoria
Dal febbraio 2018 partirà un nuovo ciclo delle scuole manageriali della Cc-Ti. Si potrà dunque nuovamente poter ottenere il titolo di “Specialista della gestione PMI” con il diploma federale dopo il superamento
degli esami finali. Molte le novità in quest’edizione, che è stata strutturata proprio per rispondere sempre di più alle esigenze peculiari di aziende, ma soprattutto delle associazioni di categoria a noi affiliate, per le quali abbiamo già strutturato delle formazioni studiate ad hoc per rispondere ai reali bisogni settoriali.
Il corso “Specialista della gestione PMI”: qualche dettaglio in più
Nel mercato del lavoro attuale assistiamo ad una situazione per cui oltre la metà delle piccole e medie imprese (PMI), in Svizzera, incontra difficoltà a trovare candidati idonei per i posti vacanti (studio CS su 1’900 aziende). Il 25% di queste, ossia circa 90’000 PMI, lamentano una carenza acuta di personale qualificato, soprattutto in posti dirigenziali. Per questo motivo, formare i collaboratori per farli crescere e andare a colmare una reale lacuna del mercato del lavoro, rappresenta una sfida assolutamente attuale e performante.
La Cc-Ti, in collaborazione con l’Istituto svizzero per la formazione di capi azienda – SIU/IFCAM, offre da molti anni, dei corsi di formazione di lunga durata (ossia delle scuole manageriali) atti a formare i futuri dirigenti e collaboratori di direzione di PMI ticinesi.
Questo poiché la figura dello/a specialista in gestione di PMI è trasversale su molteplici competenze aziendali e comparti settoriali, in quanto egli può assumere la direzione operativa di tutti gli ambiti di una piccola azienda dell’artigianato del suo settore professionale. Può anche essere occupato in qualità di quadro in un’azienda di media grandezza. Le competenze che acquisisce gli permettono, in special modo, di assistere sul piano operativo i membri della direzione in tutti gli ambiti della gestione.
Con la Cc-Ti è possibile formarsi ed ottenere un diploma federale. La scuola manageriale prevede sia teoria che numerosi casi pratici, con esempi basati su esperienze concrete.
Uno specialista in gestione di PMI può condurre la propria azienda, ciò significa che è in grado di valutare – servendosi degli strumenti di gestione – l’azienda ed il suo mercato, i collaboratori, i clienti ed i fornitori. Ha una visione globale dell’azienda ed è in grado di valutare le attività, di attribuirle ai differenti settori e delegare chiaramente i compiti. Inoltre è in grado, appoggiandosi ad analisi dell’ambiente aziendale, d’identificare i problemi ed il potenziale aziendale e prendere le corrette decisioni. Chi frequenta la scuola manageriale Cc-Ti e supera gli esami finali, ottenendo l’attestato, può portare il titolo protetto quale:
- Specialista della gestione PMI con attestato professionale federale
- Spécialiste en gestion de PME avec brevet fédéral
- Fachfrau/Fachmann Unternehmernsführung KMU mit eidg. Fachausweis
I partecipanti che hanno seguito almeno l’80% delle lezioni ricevono un attestato di frequenza SIU.
Cosa si studia? Il corso si svolge su 352 ore lezioni. Ci si concentra, a moduli, su Gestione generale dell’impresa, Leadership, comunicazione, gestione del personale, Organizzazione, Contabilità, Marketing, pubbliche relazioni, rapporti con i fornitori e la clientela, Diritto per la gestione d’impresa per le PMI e un Modulo interdisciplinare finale.
Ogni macro argomento prevede sia teoria che numerosi casi pratici, con esempi basati su esperienze concrete.
L’edizione 2018-2019, in partenza nel febbraio 2018, è stata strutturata in collaborazione con alcune associazioni del settore alimentare. Il corso è aperto, in ogni caso, a tutte le altre associazioni e a tutti i settori economici.
L’inizio del prossimo corso in Ticino è previsto per febbraio 2018 e il termine d’iscrizione è il 31 dicembre 2017. Importanti associazioni artigianali si sono annunciate proponendo direttamente alle proprie aziende quest’opportunità. Si spera in un’onda che permetta all’economia e alle PMI di acquisire ancora maggiori competenze e conoscenze aggiornate.
Scaricate il flyer informativo con tutti i dettagli.
Contattateci per maggiori informazioni!
Lisa Pantini è volentieri a vostra disposizione per ulteriori ragguagli
(Tel. 091 911 51 32, pantini@cc-ti.ch).
Logistica distributiva: la digitalizzazione quale motore dell’innovazione
/in Digitalizzazione, TematicheRiflessioni del Direttore SSIB Ticino, Roberto Klaus, sulla digitalizzazione nell’ambito dei processi produttivi delle aziende 4.0, della logistica distributiva e dell’innovazione.
VNL, che aderito alla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti), si pone tra le sue attività:
L’argomento fondamentale nell’ambito dell’innovazione si collega all’evoluzione tecnologica e, in particolare, alla digitalizzazione. Diversi fattori hanno aumentato negli ultimi anni la complessità del settore: l’allargamento rapidissimo delle gamme di prodotto, la frammentazione e aumento degli ordini, la disomogeneità delle richieste dei consumatori e degli stessi punti vendita, l’esplosione dell’e-commerce con le sue criticità (complessità alla gestione B2C, costi legati alla consegna all’ultimo miglio, gestione dei resi, ecc.).
Rispetto a queste sfide un supporto prezioso è il digitale: molte tecnologie dell’Industria 4.0 possono migliorare anche i processi logistici, e le ricerche confermano l’emergere tra gli addetti ai lavori una chiara consapevolezza sui benefici della digitalizzazione.
Quali esempi elenchiamo tre grandi aree tecnologiche di interesse:
Vi è una crescente consapevolezza sui reali benefici offerti della digitalizzazione nei processi di trasporto merci e, più in generale, della logistica.
La digitalizzazione è un tema cruciale per la Cc-Ti. Infatti durante il 2017 abbiamo avuto un evento maggiore dedicato alla tematica la scorsa primavera (ritrovate i dettagli sulla nostra posizione), come pure un business breakfast il 26 settembre (di cui potete leggere sul nostro sito).
La valorizzazione del settore enogastronomico ticinese passa da Lugano
/in Comunicazione e mediaNell’ambito della presentazione del progetto “Lugano Città del Gusto 2018” (tenutasi a Lugano il 6 e l’8 novembre 2017) il Presidente della Cc-Ti Glauco Martinetti ha presenziato e portato il suo pensiero.
Nel 2018 saranno infatti organizzati degli eventi a livello enogastronomico e non, che coinvolgeranno la popolazione, le aziende, il turismo e la società in genere, sulla maggior conoscenza e promozione delle eccellenze settoriali alimentari ticinesi. Lugano è stata recentemente nominata “Lugano Città del Gusto 2018”, progetto sostenuto dal Municipio della Città di Lugano.
Nelle serate informative era anche presente il Sindaco, On. Marco Borradori, oltre a Dany Stauffacher, CEO di Sapori Ticino Sagl e promotore del progetto.
Si tratta dunque di un’occasione per mettere in luce le eccellenze enogastronomiche e alimentari del Canton Ticino; fatto che metterà in evidenza differenti enti pubblici e privati, come pure delle aziende, sia a Lugano che nel territorio ticinese, con ricadute positive in termini di immagine, ma soprattutto quale generatore di business e relazioni in numerosi settori (turismo, eventi, hotellerie, esercentesco, ecc.).
Un momento delle presentazioni della serata del 6 novembre.
Sulle foto si riconoscono il Sindaco di Lugano, Marco Borradori, il Presidente della Cc-Ti Glauco Martinetti e Dany Stauffacher, CEO di Sapori Ticino.
Glauco Martinetti ha ricordato la ricchezza e la diversità delle associazioni di categoria presenti sul territorio e affiliate alla Cc-Ti, sottolineando come (soprattutto anche per la piazza luganese, ma in generale per il Cantone) i servizi non raffigurino solo banche ed assicurazioni, bensì tutta una serie di altri ambiti (come appunto hotellerie, ristorazione, organizzazione e gestione di eventi, ecc.) che, globalmente, rappresentano il 70% dei posti di lavoro dell’intera economia cantonale.
A livello enogastronomico è pure molto ampia la fabbricazione di prodotti, per cui il progetto “Lugano Città del Gusto 2018” è senz’altro interessante.
Infine il Presidente Cc-Ti ha parlato dell’importanza della formazione continua per il personale e l’imprenditoria in generale, citando il corso “Specialista della gestione PMI” con attestato federale che la Cc-Ti eroga da molto tempo con le sue scuole manageriali. Il prossimo corso infatti partirà nel 2018, ed è stato strutturato in collaborazione con alcune associazioni del settore alimentare. Il corso è aperto, in ogni caso, a tutte le altre associazioni e a tutti i settori economici.
Maggiori informazioni per il corso di formazione Specialista della gestione PMI sono disponibili online. È altresì possibile scaricare il flyer informativo sul corso che partirà nel 2018. Potete anche contattare Lisa Pantini, Tel. 091 911 51 32, pantini@cc-ti.ch per ulteriori ragguagli.
Dettagli sul progetto “Lugano Città del Gusto 2018” sono disponibili scrivendo a info@saporiticino.ch
La Presidente della Confederazione Doris Leuthard intervistata da Luca Albertoni
/in Appuntamenti, Assemblea Generale Ordinaria, Eventi e missioniIn occasione della nostra Assemblea del Centenario, tenutasi lo scorso 20 ottobre, abbiamo avuto l’onore di avere quale ospite la Presidente della Confederazione Doris Leuthard.
Dopo i lavori assembleari, Luca Albertoni l’ha intervistata, davanti ad una platea di ospiti, autorità e soci di oltre 500 persone. Il risultato è stato molto interessante, la Presidente della Confederazione ha risposto alle diverse sollecitazioni in modo brillante, con risposte incisive e decise. Sono stati toccati diversi temi, non parlando espressamente di politica.
Vi proponiamo dunque la sua intervista, buona visione!
Tre grandi insidie per la nostra economia
/in Comunicazione e mediaTesto a cura di Alessio Del Grande
La carenza di personale specializzato, l’eccesso di regolamentazioni e la mancanza di grandi riforme sono le principali insidie per la nostra economia. Tre punti deboli che rischiano di compromettere la crescita futura. Oggi una delle maggiori preoccupazioni delle piccole e medie imprese svizzere è la difficoltà nel trovare manodopera qualificata. È quanto emerge da un recente studio del Credit Suisse sui fattori di successo per le PMI, che ha coinvolto 1900 aziende.
Più delle metà delle piccole e medie imprese che sarebbero pronte ad assumere fanno fatica a trovare candidati per i posti disponibili e circa un quarto di esse soffre di un’acuta carenza di lavoratori specializzati. Un problema che, secondo le stime dei ricercatori del CS, interessa 90mila PMI. La mancanza di profili adeguati alle necessità aziendali si avverte soprattutto per alcune competenze tecniche specialistiche e tra le funzioni direttive o di project management. A soffrire di più sono le imprese delle regioni della Svizzera orientale e centrale, mentre le PMI dei grandi agglomerati urbani hanno meno difficoltà nel reclutare il personale di cui hanno bisogno. Anche le PMI ticinesi e del Canton Ginevra risultano meno colpite dalla mancanza di specialisti, fatto questo che lo studio del CS spiega con la forte presenza di lavoratori frontalieri. La digitalizzazione dell’economia, che richiederà ancora più competenze professionali, l’invecchiamento della popolazione e il pensionamento della generazione dei baby boomer, sembrano destinati ad accentuare le difficoltà nel reperire manodopera qualificata. Se, in generale, le PMI danno un giudizio positivo sulla piazza economica svizzera, lamentano, però, un eccesso di regolamentazione. Problema questo già più volte evidenziato da altre ricerche e su cui le associazioni economiche insistono da tempo per i crescenti oneri amministrativi che ne derivano e i troppi vincoli imposti all’attività imprenditoriale.
Un altro inquietante segnale per un mercato del lavoro che stenta a stare al passo con le esigenze delle imprese nella ricerca di personale specializzato, è arrivato alla fine di agosto con la richiesta dei Cantoni di Basilea Città, Ginevra e Zurigo di aumentare i contingenti per i lavoratori provenienti da Paesi terzi, ossia extra UE, che erano stati ridotti dopo l’approvazione dell’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa. I contingenti per i permessi (B di dimora ed L di breve durata) fissati all’inizio dell’anno erano, difatti, già esauriti nel primo trimestre del 2017. Perciò, i tre Cantoni hanno chiesto a Berna di portare i contingenti almeno al livello fissato nel 2014, ossia mille permessi in più. Un’analoga richiesta era stata già avanzata dall’Unione svizzera degli imprenditori. “Primanostristi” e quanti altri vorrebbero chiudere del tutto le frontiere ai lavoratori stranieri avrebbero che di riflettere. Non meno preoccupante è l’allarme lanciato poche settimane fa da Eric Scheidegger, Responsabile della politica economica della Seco, secondo cui è dagli anni ‘90 che in Svizzera non si fanno grandi riforme. Per Scheidegger sarebbero necessarie più concorrenza sul mercato interno e più apertura nella politica agricola. Inoltre, sarebbe auspicabile, dal punto di vista economico, la privatizzazione della Posta e delle Ferrovie federali per evitare distorsioni nella concorrenza. Conseguenza di questo “vuoto” politico, ha avvertito, sarà la progressiva erosione della nostra prosperità economica.
I dirigenti di domani si formano con le scuole della Cc-Ti
/in Appuntamenti, Scuola managerialeAl via un nuovo ciclo formativo incentrato su esigenze specifiche nate dal dialogo con le associazioni di categoria
Dal febbraio 2018 partirà un nuovo ciclo delle scuole manageriali della Cc-Ti. Si potrà dunque nuovamente poter ottenere il titolo di “Specialista della gestione PMI” con il diploma federale dopo il superamento
degli esami finali. Molte le novità in quest’edizione, che è stata strutturata proprio per rispondere sempre di più alle esigenze peculiari di aziende, ma soprattutto delle associazioni di categoria a noi affiliate, per le quali abbiamo già strutturato delle formazioni studiate ad hoc per rispondere ai reali bisogni settoriali.
Il corso “Specialista della gestione PMI”: qualche dettaglio in più
Nel mercato del lavoro attuale assistiamo ad una situazione per cui oltre la metà delle piccole e medie imprese (PMI), in Svizzera, incontra difficoltà a trovare candidati idonei per i posti vacanti (studio CS su 1’900 aziende). Il 25% di queste, ossia circa 90’000 PMI, lamentano una carenza acuta di personale qualificato, soprattutto in posti dirigenziali. Per questo motivo, formare i collaboratori per farli crescere e andare a colmare una reale lacuna del mercato del lavoro, rappresenta una sfida assolutamente attuale e performante.
La Cc-Ti, in collaborazione con l’Istituto svizzero per la formazione di capi azienda – SIU/IFCAM, offre da molti anni, dei corsi di formazione di lunga durata (ossia delle scuole manageriali) atti a formare i futuri dirigenti e collaboratori di direzione di PMI ticinesi.
Questo poiché la figura dello/a specialista in gestione di PMI è trasversale su molteplici competenze aziendali e comparti settoriali, in quanto egli può assumere la direzione operativa di tutti gli ambiti di una piccola azienda dell’artigianato del suo settore professionale. Può anche essere occupato in qualità di quadro in un’azienda di media grandezza. Le competenze che acquisisce gli permettono, in special modo, di assistere sul piano operativo i membri della direzione in tutti gli ambiti della gestione.
Uno specialista in gestione di PMI può condurre la propria azienda, ciò significa che è in grado di valutare – servendosi degli strumenti di gestione – l’azienda ed il suo mercato, i collaboratori, i clienti ed i fornitori. Ha una visione globale dell’azienda ed è in grado di valutare le attività, di attribuirle ai differenti settori e delegare chiaramente i compiti. Inoltre è in grado, appoggiandosi ad analisi dell’ambiente aziendale, d’identificare i problemi ed il potenziale aziendale e prendere le corrette decisioni. Chi frequenta la scuola manageriale Cc-Ti e supera gli esami finali, ottenendo l’attestato, può portare il titolo protetto quale:
I partecipanti che hanno seguito almeno l’80% delle lezioni ricevono un attestato di frequenza SIU.
Cosa si studia? Il corso si svolge su 352 ore lezioni. Ci si concentra, a moduli, su Gestione generale dell’impresa, Leadership, comunicazione, gestione del personale, Organizzazione, Contabilità, Marketing, pubbliche relazioni, rapporti con i fornitori e la clientela, Diritto per la gestione d’impresa per le PMI e un Modulo interdisciplinare finale.
Ogni macro argomento prevede sia teoria che numerosi casi pratici, con esempi basati su esperienze concrete.
L’edizione 2018-2019, in partenza nel febbraio 2018, è stata strutturata in collaborazione con alcune associazioni del settore alimentare. Il corso è aperto, in ogni caso, a tutte le altre associazioni e a tutti i settori economici.
L’inizio del prossimo corso in Ticino è previsto per febbraio 2018 e il termine d’iscrizione è il 31 dicembre 2017. Importanti associazioni artigianali si sono annunciate proponendo direttamente alle proprie aziende quest’opportunità. Si spera in un’onda che permetta all’economia e alle PMI di acquisire ancora maggiori competenze e conoscenze aggiornate.
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Big data al servizio di tutti
/in Comunicazione e mediaL’opinione del Direttore Cc-Ti Luca Albertoni
Alcuni giorni fa, in occasione della nostra assemblea generale del centenario (tenutasi il 20 ottobre scorso), ho risollevato la questione dell’utilizzo dei Big Data, nello specifico dei segnali emessi dai telefoni cellulari, nel contesto della mobilità in senso lato. A scanso di equivoci e polemiche varie, l’ho tematizzato anche come strumento per la gestione di determinate attività aziendali. Lo scopo era quello di indurre alla riflessione sull’utilizzo di cifre e dati che sono già a disposizione o che possono essere raccolti con poco sforzo, tutelando ovviamente le privacy perché anonimi.
Ne avevo già parlato in svariate occasioni, citando città come Pully e Montreux, che per la pianificazione degli interventi sui rispettivi flussi di traffico hanno utilizzato questo sistema. Potrei aggiungere anche la gestione del traffico attorno allo stadio San Giacomo di Basilea e altri esempi, che possono comunque essere trovati sul sito internet di Swisscom sotto il capitolo “Smart City”. Legittimo quindi chiedersi se e come uno strumento utilizzato con profitto in altre regioni svizzere possa essere sfruttato in maniera costruttiva anche in Ticino, magari senza scatenare gazzarre ideologiche.
Ho sorriso vedendo alcuni commenti del tipo «interessante ma non risolve alcun problema perché ci vogliono più strade» o cose del genere. Nessuno, tantomeno io, ha mai preteso che questo strumento possa risolvere i problemi. La finalità è un’altra: cioè quella di dare informazioni attendibili per la ricerca di soluzioni. Una bella differenza, che non va banalizzata. Perché per risolvere veramente i problemi occorre prima capire di cosa si sta parlando, lasciando da parte le sole percezioni, rispettabili, ma pericolosamente atte a portare su strade sbagliate. Non è un caso che Montreux abbia risparmiato parecchi milioni di franchi rinunciando a costruire una galleria inutile e addirittura controproducente, per intervenire con altre misure risultate più efficaci. Dati invece o a complemento di percezioni umorali, non mi sembra così complicato. Poi i dati vanno valutati, analizzati e occorre trarne le debite conclusioni, con i processi decisionali previsti dal nostro sistema. Su questo non ci piove. Ma per potersi definire “smart”, quindi intelligente nel senso di capire le situazioni per cercare le soluzioni più adatte, occorre basarsi sulle indicazioni attendibili che la tecnologia mette oggi a disposizione, a costi molto contenuti. Può sembrare scontato, ma la comprensione dei fenomeni è fondamentale se si vuole operare in maniera veramente efficace e con la vera volontà di agire in modo costruttivo. Del resto, nessuno mette in dubbio l’utilità della tecnologia ad esempio per l’osservazione di fenomeni geologici e la prevenzione di catastrofi, come hanno dimostrato i recenti casi di Bondo e Saas-Fee, dove sono stati evitati guai peggiori per la popolazione proprio grazie a strumenti che qualche anno fa non esistevano ancora. Allora perché non farlo per altri ambiti? E non mi riferisco solo alle amministrazioni pubbliche, tanto è vero che non poche sono le aziende che si stanno muovendo per valutare, dati alla mano, determinate esigenze della clientela sulla base dei suoi spostamenti. Trattandosi di dati, la cui tipologia non lede i diritti dell’individuo, i rischi di abusi sono assai remoti, per non dire quasi inesistenti. Anche se sembra una frase fatta, non è fuori luogo dire che il futuro è adesso. A noi scegliere se vogliamo solo subirlo o se preferiamo cavalcarlo.
I big data, così come la digitalizzazione, sono argomenti strategici e centrali per la nostra associazione. Nel corso del 2017 li abbiamo declinati sotto molte forme, con approfondimenti ed eventi. Ritrovate la nostra posizione in merito qui e leggete il resoconto della recente Assemblea del Centenario, nella quale Luca Albertoni ha parlato anche di big data e smart cities.
EXPERTsuisse
/in AssociazioneEXPERTsuisse: l’associazione di esperti contabili, fiscali e fiduciari
EXPERTsuisse, quale associazione di esperti contabili, fiscali e fiduciari forma, sostiene e rappresenta i propri esperti con diploma federale. Da oltre 90 anni EXPERTsuisse tiene fede al proprio impegno a favore dell’economia, della società e della politica. Sono membri di EXPERTsuisse circa 6’000 esperti contabili, fiscali e fiduciari con diploma federale, nonché circa 850 imprese (per un totale di quasi 15’000 collaboratori) sotto la guida di questi esperti. I nostri associati assistono imprese che complessivamente realizzano ben oltre i due terzi della performance economica svizzera.
Esperti della professione
I nostri membri beneficiano di una consulenza tecnica consolidata, che ricevono tramite pubblicazioni aggiornate e strumenti di lavoro mirati o mediante risposte a domande specifiche della prassi quotidiana. Tutti i nostri associati vantano inoltre una solida formazione e si impegnano a seguire assiduamente corsi di formazione continua.
Presenza locale
In qualità di associazione svizzera di esperti teniamo fede ai nostri impegni sull’interno territorio nazionale. Le 13 sezioni, tra cui EXPERTsuisse – Sezionedella Svizzera italiana, ci consentono di assicurare un collegamento diretto con associazioni, autorità e membri locali.
Responsabilmente affidabile
Come associazione di esperti contabili, fiscali e fiduciari la nostra massima è: individuare con tempestività le esigenze e le necessità, contribuendo attivamente al buon funzionamento dell’economia.
La nostra missione
La nostra missione quale associazione di esperti è composta dagli elementi seguenti:
Dati di contatto:
EXPERTsuisse Sezione della Svizzera Italiana, c/o Sandro Prosperi, Presidente Via Maderno 9,
6901 Lugano, sezione-svizzera-italiana@expertsuisse.ch, www.expertsuisse.ch
Associazione Bancaria Ticinese
/in AssociazioneUna piazza bancaria in profonda trasformazione
Le banche in attività nel Cantone Ticino a fine 2016 erano 45, quattro in meno rispetto a inizio anno, in seguito alla chiusura di piccole succursali. Nel 2016 il numero degli effettivi impiegati dalle anche e dalle loro società collegate ha registrato una diminuzione di 296 unità, attestandosi a 6’782 unità. Per quel che riguarda la provenienza, il settore bancario rimane un ambito presidiato da personale indigeno. Infatti, gli impiegati con domicilio in Ticino sono il 96% mentre quelli con domicilio all’estero (frontalieri) sono il rimanente 4%. Questi ultimi rappresentano quindi una percentuale dello 0.3% dei frontalieri presenti in Ticino. Secondo lo studio sul settore finanziario commissionato recentemente dal CantonTicino a BAK Basel, l’apporto del ramo servizi finanziari (banche, assicurazioni e altri servizi finanziari) al PIL cantonale è del 9%. Gli occupati nei servizi finanziari sono circa 10’800, pari al 6% dell’intera manodopera impiegata. Se è vero che le banche rientrano tradizionalmente tra gli attori principali del settore finanziario, è altrettanto vero che in quello ticinese il predominio delle banche è di gran lunga superiore alla media svizzera. 45 delle 265 banche presenti in Svizzera sono attive sulla piazza finanziaria ticinese. Nel complesso, le 18 banche con sede principale in Ticino detengono una somma di bilancio di circa 62.3 miliardi di franchi (dati 2015), pari a oltre il doppio del PIL del Cantone. Il settore finanziario ticinese quindi riveste ancora una grande importanza nel quadro dell’economia cantonale. Solo altri due settori, il settore pubblico e il commercio all’ingrosso, contribuiscono al valore aggiunto ticinese più del settore finanziario. Rispetto agli altri Cantoni, il settore finanziario ricopre in Ticino un’importanza superiore alla media, tale da conferirgli ancora il potenziale di uno dei motori trainanti della crescita dell’economia cantonale.
Un profilo istituzionale
L’Associazione Bancaria Ticinese (ABT) è nata nel 1920 quale associazione privata di banche con una regolare attività bancaria nel Canton Ticino. Scopo dell’associazione, come recita il suo Statuto, “è quello di salvaguardare e difendere l’immagine della piazza finanziaria ticinese e gli interessi e i diritti dei suoi membri in campo cantonale, ad eccezione di ogni attività commerciale.”
In particolare si vuole:
L’Associazione Bancaria Ticinese è oggi presieduta da Alberto Petruzzella, mentre Franco Citterio ne è il Direttore.
Dati di contatto:
ABT – Associazione Bancaria Ticinese, Villa Negroni, CP 462, 6943 Vezia,
info@abti.ch, www.abti.ch
FSAGA – Federazione Svizzera degli Agenti Generali d’Assicurazione – Sezione Ticino
/in AssociazioneGli agenti generali d’assicurazione in Ticino e la loro Federazione
Una parte rilevante della piazza economica ticinese è rappresentata dai servizi. In questo variegato settore economico, composto davvero da molte entità, spicca per dimensione e rilevanza l’ambito assicurativo. In questo comparto opera la Federazione Svizzera degli Agenti Generali d’Assicurazione – Sezione Ticino, che riunisce 25 membri attivi, e che è una delle 12 sezioni regionali della Federazione mantello che opera a livello nazionale. FSAGA nasce in Svizzera nel 1930, quando 3 associazioni locali di agenti generali sono create più o meno contemporaneamente (tra Ginevra e Berna).
L’assemblea che sancì la fondazione della Federazione nazionale vide la luce il 15 dicembre 1930, riunendo circa 20 membri. Tra gli scopi iniziali una regolamentazione settoriale per le questioni specifiche del comparto. In Ticino invece la Sezione fu creata nel 1943. Il settore assicurativo in Ticino dà lavoro a circa 1’000 persone a tempo pieno, e rappresenta indicativamente il 2% di tutto il PIL cantonale, arrivando a generare il 3% del valore aggiunto prodotto dal terziario nel proprio insieme. Globalmente, con un fatturato di 600 milioni di franchi di premi annui, le Agenzie generali costituiscono il 60% dell’intero settore assicurativo cantonale. Ma chi è effettivamente un Agente generale? Svolge una triplice funzione: in primis un imprenditore e datore di lavoro. In Ticino le Agenzie generali sono delle PMI che occupano mediamente dai 20 ai 30 dipendenti ognuna. Inoltre un Agente generale è pure un formatore, in quanto si occupa della formazione dei collaboratori.
Valore aggiunto e strutturazione del comparto a livello generale
Il settore delle assicurazioni, in termini assoluti, ha conosciuto negli ultimi anni una stabilizzazione del valore aggiunto prodotto. L’importanza è visibile sia a livello nazionale, come pure sul piano regionale, con una produzione di circa 28 miliardi di franchi di valore aggiunto, rispettivamente 540 milioni di franchi, i quali equivalgono al 45% e rispettivamente al 24% dell’intero settore finanziario (BAK Basel, 2017). Nel corso del 2014, in Svizzera, secondo la statistica del personale elaborata dall’Associazione Svizzera d’Assicurazioni (ASA, 2015), oltre 47’000 persone erano impiegate nel settore delle assicurazioni private. Le assicurazioni svizzere contribuiscono alla formazione interna di circa 2’000 impiegati, un quarto dei quali, circa, lavora a tempo parziale.
Formazione e tutela del settore quali scopi
Nell’interesse dei clienti e delle compagnie assicurative, i membri FSAGA si impegnano a favore della difesa della libertà imprenditoriale ed economica, così come per salvaguardare il comparto nel quale operano. Inoltre per gli Agenti generali la formazione (di base e continua) dei collaboratori che operano sul campo è di primaria importanza, anche a garanzia delle prestazioni offerte.
Le sfide future
Tra gli argomenti che oggi toccano anche il settore assicurativo e che sicuramente compongono il pacchetto di sfide ed opportunità da cogliere per i membri FSAGA vi sono la digitalizzazione delle aziende, l’industria 4.0, la sharing economy, il cyber risk, e l’evoluzione demografica e gli impatti della medesima sui sistemi previdenziali. Tutte queste tematiche sono dei punti chiave strategici per l’intera economia, che i membri FSAGA sapranno sicuramente affrontare al meglio.
Dati di contatto:
Federazione Svizzera Agenti Generali d’Assicurazione Ticino, c/o M. Canevascini, Helvetia Assicurazioni,
Viale Portone 12, 6500 Bellinzona,
mailto:mauro.canevascini@helvetia.ch, www.svvg-fsaga.ch
ICT Formazione professionale Svizzera italiana prosegue con successo la propria attività
/in AssociazioneICT Formazione professionale Svizzera italiana (ICT-SI) riunisce imprese impegnate nella formazione professionale nell’ambito dell’ICT, enti di formazione di base nel settore dell’ICT organizzate in modo scolastico, imprese che pianificano di investire nella formazione professionale e associazioni e persone private che ambiscono a contribuire all’apprendistato e alla formazione continua nell’ambito dell’ICT. L’Associazione fa riferimento ad ICT-Formazione professionale Svizzera, le cui competenze si estendono al conferimento di diplomi e titoli federali nell’ambito della formazione professionale di informatico.Ricordiamo che la Presidenza di quest’associazione è detenuta dal Direttore della Cc-Ti Luca Albertoni.
In questo contesto, si è tenuta il 13 ottobre scorso la cerimonia di premiazione dei migliori apprendisti informatici e mediamatici che hanno concluso la formazione nel corso del 2017.
ICT Formazione professionale Svizzera italiana, organizzatrice della cerimonia, ha colto l’occasione per sensibilizzare sull’importanza per l’economia ticinese e svizzera di disporre in futuro di un numero sufficiente di manodopera specializzata nei settori dell’ICT, per cogliere la sfida della digitalizzazione della società. Prima della premiazione si sono avvicendanti diversi relatori – tra cui Alessandro Trivilini, Docente e ricercatore della SUPSI – che hanno messo in primo piano il ruolo crescente delle nuove tecnologie nel mondo del lavoro e le opportunità che la formazione di base di informatico e mediamatico offrono.
In seguito, Silvia Gada, Capoufficio della formazione industriale, agraria, artigianale a artistica della Divisione della formazione professionale e Luca Albertoni, Direttore della Cc-Ti e Presidente di ICT Formazione professionale Svizzera italiana, hanno premiato i migliori giovani che hanno concluso la formazione. Il migliore in assoluto per quanto riguarda l’apprendistato di informatico (tutti gli indirizzi) è stato Alessandro Allio (media del 5,6), mentre tra i mediamatici ha primeggiato Samuel De Babo Martins (media del 5,6). Per le loro eccellenti performance i due ragazzi sono stati premiati con un laptop.
Grande interesse da parte del pubblico per la manifestazione.
In questa foto l’intervento del Presidente ICT Formazione professionale Svizzera italiana e Direttore Cc-Ti Luca Albertoni
In seguito sono stati premiati i migliori tre giovani per ogni indirizzo:
Informatico indirizzo generale (con AFC): 1° posto: Simone Esposito; 2° posto: Giacomo Gioli; 3° posto (ex-aequo): Patrick Jopiti e Andrea Lupica
Informatico sviluppo di applicazioni (con AFC): 1° posto: Alessandro Allio; 2° posto: Andrea D’Alessandro; 3° posto: Simone Danielli
Informatico di supporto (con AFC): 1° posto: Dominik Ferraro; 2° posto: Stefano Ferrario; 3° posto: Fabio Nardone
Informatico tecnico dei sistemi (con AFC): 1° posto: David Isztl; 2° posto: Valentino Lazzaro; 3° posto: Geo Robbiani
Addetto all’informatica: 1° posto: Claudia Estefania Boldini; 2° posto: Giona Melocchi; 3° posto: Igor Casciotti
Mediamatico (con AFC): 1° posto: Samuel De Babo Martins; 2° posto: Mika Doninelli; 3° posto: Matteo Daniele Carminati
Al termine della premiazione si è tenuto un momento conviviale tra apprendisti formatori e i soci di ICT Formazione professionale Svizzera italiana.
Ritrovate tutte le informazioni sull’attività, le professioni e il profilo dell’associazione ICT Formazione professionale Svizzera italiana su www.ict-svizzeraitaliana.ch