Cuba: tra sfide e opportunità

Molti gli interventi di spicco alla conferenza dedicata a Cuba organizzata lunedì 2 ottobre dalla Cc-Ti in collaborazione con S-GE e il supporto degli sponsor Export (Cippà Trasporti, CRIF, Credit Suisse e Euler Hermes).

L’isola caraibica di Cuba è conosciuta in tutto il mondo per le sue splendide spiagge da sogno, i sigari e la sua economia di stampo socialista. Quali sono quindi le opportunità commerciali per le aziende svizzere?

Un’economia in evoluzione

Ospite della serata l’Ambasciatore cubano in Svizzera, Manuel F. Aguilera de la Paz che ha ricordato come, a causa della politica con gli Stati Uniti che ha posto un severo embargo, l’isola ha subito danni per 753 miliardi di dollari. Da circa un paio d’anni l’economia cubana è in ripresa e i segnali sembrano essere positivi, come anche le relazioni diplomatiche con gli USA, rese più amichevoli grazie alla visita di Barack Obama nel 2016. Purtroppo, dopo le recenti dichiarazioni del presidente attuale Donald Trump, i rapporti sono tornati critici e gli Stati Uniti continuano a sanzionare duramente le transazioni cubane.

 

 

Molte opportunità con tanta pazienza

Le opportunità commerciali per le aziende svizzere sono comunque presenti, com’è stato sottolineato da Ulrich Hinterberger, Consulente per l’America latina di Switzerland Global Enterprise (S-GE). S-GE si appoggia al partner locale Swiss Cuban Cham per dare supporto a chi desidera entrare nel mercato cubano. Andreas Winkler, Presidente dello Swiss Cuban Cham, ha infatti dichiarato che non è impossibile fare business con i caraibici. Data l’economia di stampo statalista, ogni transazione deve essere approvata dal Governo e per operare in loco ogni accordo deve ottenere tutta una serie di autorizzazioni specifiche, dette “accrediti”, dalle varie agenzie nazionali. Il consiglio dell’esperto di S-GE e del Presidente della Camera di commercio Svizzera-Cuba è quello di armarsi di molta pazienza poiché i processi statali sono lunghi e complicati.

Tra incertezze e accrediti

“Vi è incertezza sul futuro” ha esordito Marco Arrighini, Key Account Manager di Euler Hermes. Malgrado negli ultimi 18 mesi vi siano stati segnali positivi, la situazione cubana è ritenuta una nazione “ad alto rischio” per le assicurazioni crediti private. I termini di pagamento variano da 1 a 3 anni, anche se possono diminuire se vi è una volontà specifica del Governo cubano di effettuare un’operazione commerciale.

Anche dal lato logistico, come affermato da Angelo Betto, Direttore operativo e Giuseppe Rachele, Responsabile area trasporti “eccezionali” di Cippà Trasporti SA, bisogna operare seguendo tutta una serie di procedure. Gli spedizionieri locali devono infatti essere accreditati ad effettuare qualsiasi operazione logistica. Inoltre è fondamentale verificare se l’importatore è autorizzato a ricevere la merce. Il consiglio è quindi sempre quello di affidarsi al proprio spedizioniere di fiducia per poter affrontare con serenità le operazioni logistiche.

 

L’esperienza diretta e la qualità svizzera

“Cuba è un mercato non semplice, bisogna avere molta pazienza ma vi è una grande potenzialità” ha ribadito Stefano Belso Sabini di Gieinter AG, che ha portato la sua testimonianza diretta davanti al folto pubblico giunto alla conferenza. L’isola caraibica ha bisogno di molte materie prime, come ad esempio acciaio o anche tecnologie che l’economia cubana non produce. Vi sono quindi molte opportunità da cogliere, soprattutto per le società svizzere che sono ben viste grazie alla loro reputazione e alla qualità dei prodotti elvetici.

Entrare nel mercato cubano non richiede solo un’attenta analisi delle diverse procedure, ma una conoscenza anche di come approcciarsi con il proprio interlocutore. I consigli di business etiquette sono stati forniti da Amaury Naranjo di TI Traduce, che ha elencato una serie di protocolli da tenere a mente quando bisogna interfacciarsi con il Governo cubano.

L’interessante conferenza si è conclusa con un aperitivo di networking che ha permesso ai partecipanti di continuare a discutere sulle opportunità di business del mercato cubano.


Sponsor export

Le presentazioni
Economic Outlook and Business Opportunities in Cuba
S.E. Manuel F. Aguilera de la Paz, Ambasciatore di Cuba in Svizzera
How Swiss institutions can support you in doing business in Cuba
Ulrich Hinterberger, Consultant Latin America, Switzerland Global Enterprise
Andreas Winkler, President, Swiss Cuban Cham
Credit risk management
Marco Arrighini,  Key Account Manager, Euler Hermes
Quale logistica per Cuba?
Angelo Betto, Direttore operativo e Giuseppe Rachele,  Resp. area trasporti “eccezionali”, Cippà Trasporti SA
Business etiquette: scambio informativo sugli usi & costumi di Cuba
Amaury Naranjo, TI Traduce
Uragano Irma: come aiutare?

MEDICUBA (SCHWEIZ)
www.medicuba.ch
Partnering with the Cuban Ministry of Public Health
Beneficiary: mediCuba-Europa Miglieglia (Switzerland)
Bank: Banca dello Stato del Cantone Ticino – 6982 Agno, Switzerland
IBAN CH70 0076 4301 3245 C000 C
Ref: “IRMA”

CAMAQUITO
www.camaquito.org
Rebuilding schools in Camagüey since 2005
Beneficiary: Kinderhilfsorganisation CAMAQUITO, 8038 Zürich
Bank: PostFinance 90-161400-1
IBAN CH69 0900 0000 9016 1400 1
Ref: “IRMA

Società Mastri Panettieri Pasticcieri Confettieri del Canton Ticino

I 100 anni della Società Mastri Panettieri Pasticcieri Confettieri del Canton Ticino

 

Una ricorrenza, come quella che segna i primi 100 anni di vita della SMPPC, interroga sempre chi vi è coinvolto su cosa fare per sottolineare degnamente l’evento. La descrizione e l’analisi del vissuto degli operatori del settore durante un lungo periodo di  tempo dovrebbe servire per mettere in evidenza l’importanza e le difficoltà di una professione che può dare molte soddisfazioni, anche se le sfide cui è oggi confrontato l’artigianato panario sono assai difficili. Ai soci della SMPPC, ma anche a chi forse in passato ha guardato con una certa sufficienza la nostra professione, si potrà fornire un’immagine realistica delle condizioni economico-sociali di produzione di un bene primario per l’alimentazione umana. È bene sottolineare e ricordare qui il ruolo svolto dal segretariato della SMPPC, così come molte altre iniziative e progetti che hanno visto la luce in questi ultimi anni, permettendo all’associazione di guadagnare visibilità e godere della giusta considerazione pubblica. Spetterà ad altri, più tardi, rievocare dettagliatamente  quanto fatto in questi ultimi decenni.

Il numero piuttosto esiguo dei soci rimasti in attività non preclude comunque il massimo impegno da parte di coloro che quotidianamente sono coinvolti per onorare nel migliore dei modi una causa così  nobile. Si era nel pieno del primo conflitto mondiale quando in quel di Bellinzona venne costituita la Società Mastri Panettieri-Pasticcieri del Canton Ticino e Mesolcina. È sempre stata una società molto attiva  particolarmente verso tutti i tipi di regolamentazioni inserite nel mondo economico. Oltretutto anche lo scoppio del secondo conflitto mondiale portò ad un dover adottare misure di controllo ancor più profilate sia nella produzione che nella vendita del pane. Oggi la nostra associazione conta una sessantina di membri attivi ed è confrontata con tutte le difficoltà (e anche ingiustizie) che il mondo economico presenta. Resta comunque una professione dai grandi contenuti, particolarmente indicata per tutti coloro in possesso di virtuosismi di manualità al di sopra della media. Inoltre la nostra associazione si è sempre impegnata al massimo nell’istruzione professionale. Praticamente la quasi totalità dei giovani che hanno scelto questo mestiere è stata formata nelle aziende artigianali. Fiore all’occhiello il “Marchio
garanzia di qualità SMPPC” del panettone artigianale, registrato presso l’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale. Altro settore di grande pregio è la Confraternita ticinese dei Cavalieri del Buon Pane che premia i professionisti particolarmente coscienziosi e costanti a favore della qualità. Degna di nota è pure la costante presenza di esponenti della svizzera italiana in concorsi internazionali con l’ottenimento di lusinghieri risultati. Purtroppo è anche uno dei settori del campo artigianale al quale è stata portata una grande forma di violenza produttiva con il grave rischio di depistare il consumatore da ciò che è la conoscenza di un prodotto di qualità. Dal 2004 l’associazione ha messo in atto una fusione con quella dei confettieri completando così una panoramica professionale di grande pregio.

Dati di contatto: 
SMPPC, Via Monte Brè 9, 6900 Lugano, info@smppc.ch, www.smppc.ch

I nuovi modelli di business che si impongono con la digitalizzazione

Nell’evento della Cc-Ti del 26 settembre scorso, davanti ad un folto pubblico che è intervenuto partecipando in modo attivo con domande e spunti di riflessione, si è parlato della trasformazione dei modelli di business e di come la digitalizzazione influisca su essi. Il tutto nel quadro della collaborazione fra la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton Ticino (Cc-Ti) e Swisscom.

L’appuntamento intitolato “Innovazione e digitalizzazione: la trasformazione dei modelli di business”, si è tenuto presso la sede della Cc-Ti a Lugano. Dopo l’evento è seguito un business lunch, che ha permesso, in un ambiente informale, di creare contatti proficui per gli affari dei nostri associati che sono intervenuti quale pubblico, nonché di poter porre domande specifiche ai relatori, analizzando al meglio i temi presentati.

Sono intervenuti Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti; Maaike Booi, Vice Direttrice Palo Alto SA; Mirko Nesti, CEO Tectel SA; Stefano Doninelli, CEO DOS Group SA e Carlo Secchi, Direttore Vendite Swisscom Enterprise Customers, che hanno illustrato ai convenuti differenti modelli di business nei quali la digitalizzazione ha fatto la differenza.

Da sin. Mirko Nesti, Maaike Booi, Stefano Doninelli e Carlo Secchi

Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, nella sua introduzione, ha parlato dell’importanza dell’apertura mentale verso la digitalizzazione, della quale molti hanno ancora timore. Si tratta però di un’onda che va cavalcata e non arrestata, poiché in essa si devono cercare e cogliere nuove sfide ed opportunità per crescere, innovarsi e restare competitivi sul mercato. Albertoni ha inoltre sottolineato come le trasformazioni in atto siano ineluttabili in tutta la società e per le aziende “4.0” sia una possibilità per cercare maggiori benefici per un vantaggio competitivo concreto.

La digitalizzazione ha imposto nuovi modi di pensare, di agire, di lavorare. Come Cc-Ti ci siamo chinati su questo tema con numerosi approfondimenti, dedicandovi già l’evento “L’economia del futuro è digitale” la scorsa primavera (ritrovate qui il resoconto www.cc-ti.ch/resoconto-dellevento-leconomia-del-futuro-e-digitale) e molti articoli sulle pagine di Ticino Business nel corso del 2017, come pure sul nostro sito web (accedete tramite questo link: www.cc-ti.ch/la-digitalizzazione-oggi). Crediamo sia un tema strategico per le aziende oggi, sul quale riflettere ed investire per non marciare sul posto, ma progredire verso nuove evoluzioni ed opportunità.

Maaike Booi, dell’azienda Palo Alto SA di Lugano, ha parlato dei motivi alla base dell’automatizzazione dei processi (BPM) e ha dimostrato come sfruttare questa digitalizzazione come pure la gestione documentale digitalizzata (DMS) per migliorare l’efficienza delle aziende ed i loro collaboratori. Il tutto ponendosi l’obiettivo di ridare tempo alle aziende, così che esse possano concentrarsi sul proprio core business, ridando valore anche alla figura della risorsa umana. L’alleggerimento amministrativo dovuto alla digitalizzazione di processi burocratici nelle aziende è uno degli scopi di Palo Alto SA, per il proprio operare. La Signora Booi ha portato l’esempio della comunicazione tra differenti comparti dell’azienda (amministrazione/fatturazione-tecnico operatore) e di come digitalizzandola essa sia diventata più efficiente, sia per i dipendenti, con vantaggi anche per i clienti finali dell’impresa.

Oggi gli strumenti digitali non richiedono più degli investimenti così onerosi come in passato, motivo per cui anche le PMI possono approcciare questo tema e sfruttarne al pieno il potenziale. Inoltre la digitalizzazione dei processi permette di restare competitivi e di portare innovazione all’interno della struttura aziendale, fornendo importanti benefici alle imprese, tra cui una riduzione dei costi, un controllo degli sprechi, una migliore gestione del tempo. Affiancando a questi processi anche una formazione continua mirata dei collaboratori, essi vengono coinvolti nel cambiamento e sono motivati nel flusso della gestione del valore.

Luca Albertoni durante la sua introduzione all’evento

Tectel SA ubicata a Lamone, si occupa della digitalizzazione di documenti e di archivi aziendali. L’archiviazione elettronica dei documenti cartacei è possibile grazie ad un’industrializzazione di questo processo. Dalle parole del CEO Mirko Nesti, emerge come le tante aziende che si sono affidate a Tectel abbiano liberato magazzini, con indubbi agevolazioni su costi, stoccaggio e logistica della carta/archivio/magazzino, e come la digitalizzazione dei documenti sia poi stata un’utile esercizio per riordinare e ritrovare documenti importanti, anche storici, per l’azienda stessa. Il tutto in sicurezza e rispettando le diverse normative in vigore sulla gestione della smaterializzazione della carta. I dati della scansione dei documenti vengono salvati in digitale e poi indicizzati, dando la possibilità ad ogni collaboratore dell’azienda cliente di accedere e fare ricerche tra i dati direttamente dal proprio pc. La conservazione sostitutiva è una procedura legale/informatica regolamentata dalla legge, in grado di garantire nel tempo la validità legale di un documento informatico. Il processo di industrializzazione di Tectel prevede l’utilizzo di uno scan che in 1 minuto compie la scansione di 250 fogli fronte/retro a colori. Di questo processo, ad esempio, ne hanno già beneficiato studi medici, avvocati, fiduciarie, ecc..

Stefano Doninelli, CEO di DOS Group SA, ha spiegato come la sua azienda abbia creato un sistema di comunicazione d’emergenza, sviluppando software e app che vanno a sostenere la comunicazione per salvare vite umane e/o situazioni d’emergenza. Il Ticino, grazie al progetto Momentum, è diventato il secondo posto al mondo per tasso di sopravvivenza in caso di attacco cardiaco, con una percentuale pari al 58% grazie alla tempestività d’intervento (al primo posto vi è Seattle). Così facendo si abbattono al contempo in modo massiccio i costi; poiché si va a gestire la rete di first responder in caso di attacchi cardiaci. Momentum è sviluppato in collaborazione con la Fondazione TicinoCuore. Questo concetto può essere applicato anche ad altri modelli di business nell’ambito della sanità, ma anche per enti che gestiscono la sicurezza o gli allarmi (sanità, ospedali, 144, polizia), ed è usato in Ticino, in altri Cantoni e anche all’estero. Oltre a ciò vi sono altri due progetti che DOS Group SA sta portando avanti: NeuraEye, basato sull’utilizzo di reti neurali, che permette ai servizi di sicurezza e alle forze dell’ordine di eseguire delle ricerche di oggetti o persone in modo veloce sulle registrazioni delle telecamere e Arvados, che sarà utilizzato per la ricerca di persone scomparse in ambienti aperti (boschi, ecc.) o sotto le valanghe.

Infine, Carlo Secchi, Direttore Vendite Swisscom Enterprise Customers, si è soffermato sull’approccio alla «trasformazione digitale» con particolare riferimento al cambiamento, ai modelli di business dirompenti e alle nuove figure professionali. Nello specifico è stato evidenziato come negli ultimi 15 anni sia totalmente cambiato l’approccio al digitale e come l’evoluzione digitale sia rapidissima e influenzi in maniera massiccia i business. Già solo 10 anni fa non esistevano professioni che oggi sono operative, così come lo sviluppo e l’impatto di questo progresso sul business è in crescita costante. In questo senso, ad esempio, Swisscom lancerà nel 2020 il 5G. In un mondo sempre più interconnesso è bene salire sul treno della digitalizzazione e cogliere le sfide che essa offre, valutando e analizzando al meglio le opportunità (ma anche i rischi) che essa offre. Questo va fatto sia nella scelta della strategia aziendale, di modello di business, come pure per lo schema di leadership e conduzione che si vuole attuare. Carlo Secchi consiglia 4 passi per la trasformazione digitale:

  1. Riconoscere i trend in atto
  2. Analizzare la leadership digitale
  3. Affrontare e attuare i modelli di business
  4. Definire e vivere la governance digitale

L’evento, come già anticipato, si è concluso con le domande del pubblico e un business lunch, con uno scambio di esperienze per nuovi contatti.

L’evento nei media:
tramite questo link è possibile accedere al servizio del Quotidiano – RSI, edizione del 26.9.2017

Comunicazione Svizzera

CS Comunicazione Svizzera – l’associazione mantello della pubblicità commerciale

La comunicazione commerciale reagisce con maggiore sensibilità e rapidità di qualsiasi altro settore alle tendenze e agli sviluppi nella società. Li assorbe letteralmente, li integra e li trasforma in nuovi formati e canali. La pubblicità si reinventa continuamente nonostante esista da quando esiste l’uomo o forse proprio da esso scaturisce. Da oltre 90 anni la nostra associazione si concentra sugli sviluppi importanti per il settore della pubblicità, per le aziende che usano mezzi pubblicitari e interviene attivamente nella discussione parlamentare al fine di trovare il giusto equilibrio fra necessità aziendali e decisioni politiche,  decisioni che interverrebbero inutilmente sulla libertà di commercio. CS Comunicazione Svizzera prende posizione in consultazioni, interviene a livello parlamentare e collabora in particolare a stretto contatto  con la Segreteria di Stato dell’economia SECO.

CS Comunicazione svizzera offre un servizio giuridico gratuito ai propri associati per le questioni inerenti alla pubblicità ed ai marchi. Grazie alla consulenza del nostro giurista Dr. iur. Marc Schwenninger infatti, diversi processi che avrebbero potuto essere dispendiosi legati a questioni di diritti d’autore e controversie di case editrici sono state risolte a livello extragiudiziale. Ma la comunicazione significa anche  essere attenti agli sviluppi e per questo CS Comunicazione svizzera di impegna nella formazione e nel perfezionamento dei propri associati e organizza corsi sostenuti e riconosciuti dalla Confederazione.
Con un fatturato annuo di 8 miliardi di franchi, il settore pubblicitario crea solo in Svizzera impieghi per 22’000 persone. L’incontro di queste persone in occasione degli eventi esclusivi organizzati  regolarmente dall’associazione e dalle sezioni regionali permettono uno scambio costante e generano nuove possibilità di sviluppo e di business. Le sezioni infatti oltre ad essere attive e vicine alla propria realtà regionale fungono da ponte per allargare ed ampliare il raggio d’azione dei propri associati.

Per una pubblicità in un contesto liberale

CS Comunicazione Svizzera si adopera per avere un contesto pubblicitario liberale. Quale associazione mantello della comunicazione commerciale, assegna altrettanta importanza alla certezza del diritto dei nostri membri alla formazione ed al perfezionamento delle nuove leve del settore.

Struttura e soci

KS/CS Comunicazione Svizzera è stata costituita nel 1925 quale prima associazione della comunicazione commerciale ed è a disposizione dei suoi soci, delle agenzie pubblicitarie, degli inserzionisti e dei media. Oltre alle aziende, partecipano a Comunicazione Svizzera anche le diverse associazioni mantello della categoria e le più importanti associazioni economiche. L’associazione si impegna con tutti i suoi mezzi e le sue risorse negli ambiti della politica, del diritto e della formazione in materia di comunicazione commerciale. Fanno parte di Comunicazione Svizzera diverse tipologie di aziende, da PMI alle grandi aziende  nazionali, le associazioni mantello e le più importanti associazioni economiche, nonché alcuni membri singoli, che si suddividono nei seguenti gruppi:

  • Inserzionisti
    Persone o aziende che usufruiscono dei servizi di comunicazione commerciale.
  • Agenzie pubblicitarie / Consulenti di comunicazione
    Aziende attive nella comunicazione con il ruolo di consulenti e realizzatori di comunicazione commerciale.
  • Media / Imprenditori dei media
    Aziende che in qualità di imprenditori della comunicazione offrono mezzi per la creazione e la distribuzione dei prodotti di comunicazione.
Dati di contatto:
Comunicazione Svizzera, Maria Luisa Bernini, Vicepresidente, Via Nassa 54, 6900 Lugano,
www.ks-cs.ch

SwissEngineering Sezione Ticino

Incrementare l’accesso dei giovani alle professioni tecniche

Era una domenica, per la precisione l’8 dicembre 1907, quando, a Bellinzona, i primi membri della Sezione Ticino fondarono l’Associazione Tecnica Svizzera (ATS), oggi meglio conosciuta come Swiss  Engineering Sezione Ticino. Sono trascorsi 110 anni, e quest’anno si celebra un importante anniversario. Tutto il 2017 è stato e continuerà ad essere denso di appuntamenti che sottolineano questo traguardo. I festeggiamenti sono culminati il 29 settembre 2017, con una cena di gala che ha evidenziato il 110mo dalla fondazione per Swiss Engineering Sezione Ticino.

Swiss Engineering Sezione Ticino è un’associazione che radica le sue basi solidamente nell’economia svizzera, potendo contare su un’organizzazione mantello a livello nazionale, che da tempo contribuisce al progresso ed alla costituzione della competitività elvetica. Una rete professionale che si prefigge oggi di fare networking e di creare momenti unici di condivisione e crescita per i propri affiliati, istituendo  seminari, visite a realtà industriali e di ricerca di pregio, realizzando in maniera concreta una vera e propria rete virtuale attiva che si arricchisce e si sviluppa attraverso lo scambio di contatti, esperienze ed
informazioni. Uno dei messaggi più importanti che l’associazione vuole far passare e per il quale si è molto attivata è sicuramente la formazione e l’accesso alle professioni tecniche da parte dei giovani. La consapevolezza che le professioni tecniche hanno creato la storia della nostra economia e continuano ad essere un pilastro sul quale si poggia in maniera preponderante il nostro benessere, è un motivo che spinge Swiss Engineering Sezione Ticino a coinvolgere sempre più giovani. In questo modo si cerca di aumentare la sensibilità dei ragazzi verso le professioni tecniche, incrementando la loro conoscenza
sulle possibilità professionali di ricerca e sviluppo nel mondo tecnico. Tutto ciò collaborando e creando sinergie con numerose entità professionali e formative.

La Fondazione PREMIOSWISSENGINEERINGTICINO

Nell’ottica appena descritta, è dal 2007 che l’associazione ha istituito un premio per i giovani studenti neodiplomati in materie tecniche. Una distinzione che sottolinea l’intento di collaborazione con le principali scuole del territorio, lega la volontà di promuovere le professioni tecniche tra i giovani, crea un dialogo tra le aziende e gli studenti neodiplomati, considerando che le aziende fungono da partner al premio stesso, e permettono ai giovani di distinguersi. Dal 2007, anno del centenario della sezione ticinese festeggiato in concomitanza con l’assemblea dei delegati, viene istituito un premio che è indirizzato ai  neodiplomati inizialmente SUPSI con Bachelor in materie tecniche. Dal 2011 il premio viene ampliato, oltre alla SUPSI vengono coinvolte anche le Scuole professionali, ossia diplomati/e con maturità  professionale indirizzo tecnico che si iscrivono ad una SUP, e l’Università della Svizzera Italiana USI -Facoltà di scienze informatiche-. Nel 2015 viene infine costituita la Fondazione PREMIOSWISSENGINEERINGTICINO, avente lo scopo principale di “premiare e/o contribuire finanziariamente sostenendo dei giovani neodiplomati presso le scuole professionali, scuole universitarie professionali, università del Cantone Ticino”. Sul sito www.fondazionepremio.ch è possibile prende visione dello scopo della fondazione e scaricare i bandi di concorso per l’edizione 2018 del premio.

Dati di contatto: 
Swiss Engineering ATS Sezione Ticino, CP 24, 6952 Canobbio, ats@swissengineering-ti.ch, www.swissengineering-ti.ch, premio@fondazionepremio.ch, www.fondazionepremio.ch

L’industria: un settore di grande valore

di Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti

L’industria oggi: fatti e cifre di un comparto importante per la nostra economia

Con il viaggio all’interno dei vari settori economici dell’economia ticinese nel quadro delle celebrazioni per i 100 anni della Cc-Ti, l’attenzione è dedicata questa volta al comparto dell’industria, settore fondamentale della nostra economia, visto che contribuisce a creare circa il 22% del Prodotto interno cantonale. Sono circa 2’000 le aziende industriali con oltre 28’000 collaboratori e un tessuto estremamente diversificato in termini di dimensioni aziendali e di settori, visto che si passa dalla meccanica all’elettronica, dalla moda alla farmaceutica, passando per l’industria alimentare e le raffinerie di metalli preziosi. Strutture ed esigenze diverse, accomunate dalla costante ricerca della qualità per affrontare i mercati mondiali, visto che comunque la parte dedicata all’esportazione, che si aggira sui 6 miliardi di franchi all’anno, è consistente. Un confronto sui mercati internazionali che esige una costante ricerca dell’eccellenza, altrimenti non sarebbe possibile lavorare per clienti come la NASA e la Boeing, oppure piazzare sui mercati internazionali prodotti di nicchia come il cioccolato prodotto con il latte di cammello, creazione quasi unica.

Le industrie del nostro territorio hanno saputo reagire in maniera positiva ai cambiamenti congiunturali e non in atto negli ultimi anni, mantenendo un alto livello competitivo grazie alla flessibilità, all’innovazione e alla ricerca di nuovi mercati.

A dimostrazione di quanto siano ingenerosi i troppo frequenti riferimenti al presunto “basso valore aggiunto” e l’uso dispregiativo del termine “capannoni”. Se non ci fosse qualità, sarebbe del resto stato impossibile triplicare le cifre dell’export ticinese negli ultimi venti anni. Le cifre di un settore come quello farmaceutico sono significative: 2’500 persone occupate, 190 milioni di franchi di salari versati e un fatturato globale industriale in Ticino di 1,3 miliardi di franchi. Senza dimenticare investimenti per 500 milioni di franchi sul nostro territorio cantonale fra il 2016 e il 2018 e la formazione di 120 apprendisti nell’anno scolastico 2016-2017. E non è nemmeno un caso che il settore della moda, con circa 6’000 posti di lavoro, generi una cifra d’affari di circa 10 miliardi in Ticino e contribuisca alle finanze dello Stato con un gettito fiscale di una novantina di milioni di franchi. Comune a tutti gli ambiti industriali è l’attenzione per la formazione, sia nell’ambito di quella di base che in quella continua, anche per permettere a un numero sempre crescente di residenti di poter entrare in contesti internazionali che hanno specificità tecniche o modelli di business tali da rendere indispensabile l’acquisizione di competenze sempre più mirate. Da sottolineare il fatto che, malgrado le difficoltà legate alla forza del franco svizzero, le industrie del nostro territorio hanno saputo reagire in maniera positiva, mantenendo un alto livello competitivo grazie alla flessibilità, all’innovazione e alla ricerca di nuovi mercati. Il che non era scontato.

Intervista al Direttore Cc-Ti Luca Albertoni per radio SRF

Ospite di Susanne Brunner, della radio svizzero tedesca SRF lo scorso 21 settembre, il Direttore della Cc-Ti Luca Albertoni parla dell’elezione di Ignazio Cassis quale Consigliere Federale ticinese, in relazione anche ai rapporti con l’UE ed alle tematiche tra Ticino e la vicina frontiera.

Das Tessin, das seinen neuen Bundesrat feiert: So nehmen wir am Tag nach der Bundesratswahl die Stimmung im Tessin wahr. Mit einem Tessiner Vertreter in der Landesregierung sind aber noch keine Probleme des Südkantons gelöst. Die vielen Grenzgänger, die tiefen Löhne, die Angst, keine Stelle zu finden oder sie zu verlieren.
Seit über 20 Jahren lehnt denn auch eine Mehrheit der Tessiner Stimmbevölkerung sämtliche Vorlagen ab, die eine Öffnung gegenüber der EU beinhalten: EWR, Personenfreizügigkeit und die Bilateralen, dafür ein wuchtiges JA zur Masseneinwanderungsinitiative. In Bundesbern ist derweil das EU-Dossier blockiert, und Bundesrat Ignazio Cassis hat denn auch einen Neuanfang in der Europafrage versprochen.
Damit sind im Tessin aber noch keine Probleme gelöst. Was machen Tessiner Wirtschaftsvertreter, um Lösungen zu finden? «Auf Cassis sollte jetzt kein zu grosser Druck ausgeübt werden.», sagt Albertoni, «es geht um andere Ansätze aus dieser besonderen Region.» – «Der Lohndruck ist in Grenzregionen wie dem Tessin da. Aber man hat eine Wirtschaft, die sich geöffnet hat», so Abertoni: «Die Wirtschaft ist internationaler geworden, im Gegensatz zur Politik, die sich sehr verschlossen hat. Diese Schere ist in den letzten Jahren sehr gross geworden.»

Ascoltate l’intervista completa con l’intervento di Luca Albertoni sul sito della Schweizer Radio und Fernsehen, attraverso questo link.

Dentro l’economia e Oltre i confini

Dal 17 settembre al 15 ottobre andranno in onda su Teleticino le puntate di “Dentro l’economia”, il format dedicato alla scoperta dell’economia ticinese nelle sue diverse sfaccettature settoriali e storiche. Il martedì sera – sempre su Teleticino –  continuerà il viaggio all’interno delle realtà aziendali ticinesi orientate all’esportazione, grazie alle mini- puntate di “Oltre i confini” .

Dentro l’economia

Dentro l’economia – in onda su Teleticino per 5 domeniche dal 17 settembre alle ore 18.30 – è una trasmissione ideata per far scoprire, attraverso materiali d’archivio, interviste e testimonianze i settori economici che la Cc-Ti rappresenta. Industria, servizi, commercio ed artigianato saranno i protagonisti di 4 delle 5 puntate di “Dentro l’economia”, permettendo al pubblico di scoprirli con un excursus storico settoriale, passando poi a interviste con ospiti che attraverso le loro esperienze professionali e in seno alle diverse associazioni di categoria, fanno emergere cifre e dati, risaltando anche il ruolo della Cc-Ti in questo contesto.

Qui sotto potrete visualizzare la prima delle puntate settoriali, andata per l’appunto in onda il 17 settembre scorso.

 

 

La puntata di domenica 15 ottobre sarà speciale perché dedicata alla storia della Cc-Ti: si ripercorreranno i cento anni attraverso materiali d’archivio e interviste in prima persona dei personaggi che hanno avuto e che hanno tuttora un ruolo attivo per la Cc-Ti.

Oltre i confini

Da martedì 19 settembre alle 19.15 continua il viaggio attraverso l’economia ticinese legata al settore export.  Prosegue infatti anche quest’anno la collaborazione sempre con MediaTI e Switzerland Global Enterprise (S-GE) per le brevi interviste ad imprenditori ticinesi in onda su Teleticino settimanalmente nell’ambito del progetto “Oltre i confini”.

 

Nella prima puntata, l’intervista al direttore della Cc-Ti Luca Albertoni.

 

Pasticcio di primi passi all’esportazione: la nostra ricetta

Nell’attività di consulenza all’internazionalizzazione abbiamo a che fare con aziende molto differenti tra loro. Le richieste di consulenza sono estremamente eterogenee e quindi di proposito in questo articolo intendiamo soffermarci sulle aziende che per la prima volta si affacciano ai mercati esteri.

A più riprese in passato abbiamo cercato di fornire una chiara spiegazione degli attori in gioco e delle tessere da incastrare in un qualsivoglia processo di internazionalizzazione. Abbiamo inoltre introdotto il concetto delle 6 P dell’export mix (Paese, Prodotto, Procedure, Prospezione, Partner e Protezione), che mostra chi e cosa tenere in considerazione per il processo di internazionalizzazione. Tuttavia, non abbiamo mai veramente concentrato l’attenzione sulla ricetta per vendere i propri prodotti e servizi all’estero. Una ricetta scritta in più di un decennio di esperienza di accompagnamento all’estero di aziende ticinesi. Come ogni cuoco che si rispetti, la ricetta varia da persona a persona e quindi, senza presunzione di completezza, ci permettiamo di fornire qualche dritta su come muovere i primi passi verso l’estero:

  • Identifica un mercato: per scegliere un mercato e vagliare le opportunità commerciali, puoi sicuramente fare ricerche sul web, rivolgerti ad istituzioni ufficiali e anche ai tuoi contatti personali. Tuttavia, una ricerca di mercato seria e dettagliata va condotta da addetti ai lavori di comprovata esperienza, quali ad esempio S-GE.  Per questa tipologia di analisi puoi anche usufruire di contributi pubblici cantonali.
  • Crea e trova contatti: una volta individuato un Paese di sbocco, cerca in loco dei partner di comprovata fiducia ed affidabilità. S-GE ti dà una mano e il Cantone sostiene in parte queste ricerche. Una volta trovati i giusti partner è importante vincolarsi contrattualmente, fatti consigliare da Cc-Ti e S-GE.
  • Fai la valigia e parti: navigando sul web e parlando al telefono puoi ottenere molte informazioni, ma la cosa migliore è viaggiare nel Paese, magari in concomitanza con fiere settoriali in modo da combinare la conoscenza territoriale con una analisi di mercato personale e diretta, seppur semplice e limitata. Cc-Ti e S-GE organizzano regolarmente missioni commerciali all’estero che hanno proprio questa finalità. Inoltre, S-GE allestisce anche degli SWISS Pavilion e l’autorità cantonale supporta finanziariamente la partecipazione a fiere internazionali.
  • Promozione e marketing: essere sul web tramite un sito aziendale o un social network professionale è utile. Avere biglietti da visita nella lingua del posto o presentazioni aziendali ad hoc è importante. Ancor meglio se questi ed altri strumenti sono calibrati in funzione del Paese di sbocco. Su questi temi Cc-Ti e S-GE organizzano regolarmente seminari e momenti informativi.
  • Fatti aiutare: numerosi enti pubblici e privati hanno a che fare con i mercati esteri, ma poche entità (ad esempio Cc-Ti e S-GE) hanno una visione a 360 gradi sul processo di esportazione. Non esitare a chiedere e ad approfondire: meglio diventare rossi prima che bianchi dopo.
  • Dedicati al progetto: decidere di esportare non è abbastanza. Occorre dedicare persone, tempo e risorse ad un progetto ben definito. Se ti manca convinzione e determinazione, non lanciarti in quest’avventura. Durante gli eventi Paese organizzati da Cc-Ti in collaborazione con S-GE, ma anche sulla rivista Ticino Business vi sono sistematicamente testimonianze aziendali utili
  • Adattati al mercato: le analisi di mercato, il contatto con i tuoi partner in loco, ma anche le stesse tue percezioni personali possono farti capire che il tuo prodotto potrebbe dover subire degli adattamenti per riuscire a penetrare il mercato. Ricordati: sei tu che devi adattarti al mercato e non viceversa.

Marco Passalia,

Monica Zurfluh, responsabile S-GE per la Svizzera italiana

Il servizio Export della Cc-Ti e S-GE sono a vostra disposizione per consulenze in ambito di esportazioni. Contatti email: Cc-Ti e S-GE

Forze e competenze unite nel settore della formazione professionale

La Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti) e la Società degli Impiegati del Commercio sezione Ticino (Sic Ticino) uniscono le forze e propongono nella Svizzera italiana un’offerta articolata di corsi nel settore del commercio e della vendita.

L’offerta congiunta propone corsi di formazione professionale sviluppati sulla base dei bisogni espressi dalle aziende, dai professionisti del commercio e della vendita e dal territorio. L’iniziativa è frutto di una lunga collaborazione fra Cc-Ti e SIC Ticino e della convinzione dell’efficacia di un modello basato sulla complementarietà delle organizzazioni del mondo del lavoro. Questa collaborazione permette di creare un polo formativo attrattivo e interessante, in grado di arricchire il panorama dell’offerta formativa nella Svizzera italiana e di sviluppare nuove iniziative in riferimento alle nuove competenze emergenti sul mercato del lavoro, confrontato a cambiamenti epocali come la digitalizzazione e nuovi modelli di lavoro, di cui la formazione deve tenere conto.

La Cc-Ti, quale associazione-mantello dell’economia cantonale, sostiene le iniziative formative dei vari settori economici e in particolare quelle trasversali a molti ambiti, come è il caso per i corsi promossi congiuntamente con SIC Ticino.

Un momento della conferenza stampa di presentazione della nuova offerta, tenutasi a Lugano il 14 settembre.
Nella foto, da sin., Nicola Giambonini, Direttore SIC Ticino e Luca Albertoni, Direttore della Cc-Ti

La messa in comune di infrastrutture, strumenti didattici, competenze pedagogiche e capacità di ascoltare il territorio, l’economia e le esigenze di tutti i suoi attori, rappresenta il grande valore aggiunto di questa collaborazione, che pone le basi per affrontare le numerose sfide che attendono la Svizzera italiana nel settore della formazione professionale.
L’offerta presenta un ampio ventaglio possibilità di specializzazione o di approfondimento professionale. La collaborazione mette l’accento in modo particolare su due principi di fondo: da un lato l’indirizzo alle competenze e al mercato del lavoro, dall’altro un profondo orientamento pratico e un aggancio all’esperienza professionale (requisito indispensabile per avere successo agli esami federali superiori).
La decisione di approfondire le proprie competenze attraverso la formazione continua è spesso difficile per chi ha concluso una formazione di base e non pensa di avere la necessità, i mezzi o le risorse per accedere a formazioni superiori. Per questo ecco ora un ricco programma di certificazioni intermedie riconosciute, che si orienta alle esigenze dei collaboratori attivi nelle piccole medie imprese in Ticino. Un concreto contributo a coloro che vogliono creare solide basi per una carriera professionale e per le aziende che investono su persone qualificate e costantemente aggiornate.

Per maggiori informazioni in merito potete contattate Roberto Klaus, Direttore SSIB Ticino,
(Tel. 091 911 51 19, klaus@cc-ti.ch)