Ritorna alla sua terza edizione “Oltre i confini”, la trasmissione in onda su Teleticino in collaborazione con la Cc-Ti e Switzerland Global Enterprise (S-GE). Ogni martedì alle 19.15 gli imprenditori ticinesi si racconteranno alle telecamere di Teleticino e ci faranno entrare nella loro azienda e nel loro quotidiano. Scopriremo le ricchezze economiche del nostro territorio, fatto da PMI che esportano in tutto il mondo e creano ricchezza e benessere al nostro Cantone. L’internazionalizzazione è infatti la chiave del successo della nostra economia che si dimostra estremamente dinamica e rinomata in tutto il mondo grazie anche al modo di fare impresa elvetico. Scopriamolo insieme: vi aspettiamo ogni martedì su Teleticino alle 19.15!
Interessati a rivedere le puntate della scorse edizioni?
Sono disponibili sul sito di Teleticino e Ticinonews
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.png00Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2018-04-11 10:05:512018-07-06 15:04:18Ritorna l’export in pillole con Oltre i confini
Intervista a cura della Cc-Ti con Valentina Rossi, Responsabile del Servizio Export Cc-Ti
Intenso l’impegno della Cc-Ti per sostenere l’export ticinese e tra le tante iniziative ci sono gli Eventi Paese e le missioni economiche all’estero per far conoscere e facilitare alle nostre imprese l’accesso a nuovi mercati. Dopo l’Egitto, il prossimo Evento Paese sarà dedicato alla Cina, mentre gli obiettivi delle nuove missioni all’estero saranno la regione di Almaty in Kazakistan e Shenzhen in Cina. In occasione della Giornata dell’export del prossimo 26 aprile, abbiamo fatto il punto su questa attività e sugli scambi commerciali con Valentina Rossi, Responsabile del Servizio export della Cc-Ti.
L’export ticinese dopo lo shock dell’abbandono del cambio fisso franco-euro, ha conosciuto un’incoraggiante ripresa. Per il futuro cosa si può prevedere?
“Gli ultimi mesi hanno segnato cifre record per le esportazioni svizzere. Ricordo, infatti, che 2 franchi su 5 sono guadagnati grazie al commercio con l’estero. Siamo quindi molto fiduciosi che anche per il 2018 potremo approfittare del buon andamento della congiuntura economica mondiale. L’export dovrebbe confermarsi come la punta di diamante dell’economia elvetica e ticinese, con il settore chimico-farmaceutico che la fa da padrone. Impulsi positivi, dopo un periodo lungo e difficile, arrivano anche dal settore orologiero che ha registrato cifre incoraggianti”.
Un primo bilancio dell’attività della Cc-Ti nel sostegno alle imprese nella ricerca di nuovi mercati?
“L’impegno della Cc-Ti, e del Servizio Export in particolare, è finalizzato a garantire alle aziende informazioni dirette e di qualità per potersi affacciare su nuovi mercati. Grazie anche alla stretta collaborazione con Switzerland Global Enterprise (S-GE) proponiamo diversi approfondimenti nel corso dell’anno per far conoscere concretamente le opportunità di business tramite l’organizzazione degli Eventi Paese. Sono appuntamenti con un taglio molto pratico che forniscono informazioni essenziali per capire come e se affrontare un mercato estero. Ancora più dirette sono le missioni economiche della Cc-Ti che organizza viaggi in loco e permette agli imprenditori di conoscere sia possibili partner, attraverso degli incontri B2B, sia di toccare con mano le differenti culture e realtà economiche. Recentemente abbiamo accompagnato delegazioni in Iran, in Russia e in Kazakistan, Paesi target dove oggi possiamo contare su solide relazioni. La novità di quest’anno sarà una missione nel mese di novembre nella città di Shenzhen, una delle realtà urbane in maggior crescita in Cina”.
Che riscontro hanno avuto queste iniziative presso gli imprenditori?
“Constatiamo un interesse costante verso queste iniziative e come Cc-Ti siamo dunque spinti a fornire sempre nuovi spunti e momenti di approfondimento così come missioni economiche. Le aziende sono soddisfatte degli Eventi-Paese, poiché hanno la possibilità di conoscere anche nazioni con cui forse non avevano avuto l’intenzione di fare business ma che poi si sono rivelate molto interessanti. Anche le missioni economiche all’estero hanno fornito feedback molto positivi da parte delle imprese che hanno conosciuto direttamente un nuovo mercato e dove imprenditori ticinesi hanno stretto relazioni d’affari a seguito del viaggio con la Cc-Ti”.
L’internazionalizzazione del nostro sistema produttivo è un passaggio cruciale per la crescita economica, che progressi si sono fatti in questa direzione?
“La diversificazione dei mercati garantisce una più ampia possibilità di business favorendo al contempo la crescita imprenditoriale. Affrontare Paesi esteri vuol dire però far fronte a barriere tariffarie e commerciali. Oggi è quindi necessario ampliare gli accordi di libero scambio nonché aggiornare quelli esistenti. Penso, ad esempio, al trattato con la Cina che ha dato un forte slancio agli scambi bilaterali e un vantaggio concorrenziale evidente alle aziende svizzere rispetto ai concorrenti europei. È su questo fronte che bisogna continuare a puntare ed accrescere la politica di libero scambio, sostenendo l’internazionalizzazione delle nostre aziende e, quindi, la crescita della nostra economia. In questo spirito si inserisce anche il contributo della Cc-Ti che mira, attraverso tutte le sue attività, a sostenere le aziende orientate all’internalizzazione con consulenze ad hoc, formazione puntuale e le proposte di Eventi accennate sopra”.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2018/05/CNTO-valentina-rossi-01.jpg8531280Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2018-04-10 09:54:222018-07-06 15:04:11Con la Cc-Ti alla scoperta di nuovi mercati per le nostre imprese
Proseguono gli appuntamenti mattutini targati Cc-Ti con i Networking Business Breakfast: il terzo incontro del 2018 ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone.
Il 9 aprile, nel consueto appuntamento mattutino dedicato al networking associativo, si è parlato di un argomento di strettissima attualità, a cui la Cc-Ti ha già dedicato un articolo di approfondimento, redatto a 4 mani da Valentina Rossi, Responsabile del Servizio Export Cc-Ti, e Monica Zurfluh, Responsabile S-GE per la Svizzera italiana. Il tema è il nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR), che nel maggio 2018 entrerà in vigore.
Sono intervenuti l’Avv. Gianni Cattaneo, LL.M., FCIArb, docente universitario di diritto informatico e di Internet e Carlo Del Bò, Executive Advisor Gruppo Sicurezza SA. In sala anche Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, e Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed Eventi Cc-Ti, che hanno preso la parola per un saluto introduttivo e per ricordare ai partecipanti le diverse attività su cui la Cc-Ti si concentrerà prossimamente, sia per quest’argomento specifico, che a livello eventistico in generale.
L’Avv. Cattaneo ha parlato delle necessità di un approccio “cross border” all’argomento, evidenziando come alla base della normativa GDPR ci sia la messa «al centro» delle persone e la tutela dei «loro» dati personali. Occorre dunque creare una nuova «forma mentis»: l’attività aziendale va predisposta e gestita tenendo in «massima» considerazione la tutela dei dati personali. Sono stati analizzati e portati quali esempi differenti casi di situazioni possibili di aziende svizzere e di come esse possano essere in relazione con questa normativa. Infine si è parlato del diritto svizzero e della revisione totale della Legge federale sulla protezione dei dati (LPD), che al momento è ferma in una Commissione del Consiglio Nazionale e che dovrà ancora passare al Consiglio degli Stati. In questo senso si prevedono tempi medio-lunghi prima di una sua entrata in vigore. Ciò crea una certa incertezza a livello aziendale.
Dal canto suo Carlo Del Bò ha posto l’accento sull’approccio aziendale/tecnico, parlando di big data e infrastrutture, ricordando quanto le aziende oggi debbano verificare e testare al loro interno sia le procedure di sicurezza sia la capacità di ripristino dei dati personali in caso di problemi. Inoltre è opportuno tracciare il flusso dei dati in uso all’interno della struttura aziendale, per avere la consapevolezza ed il monitoraggio della situazione, e poter pianificare azioni o intraprendere misure a supporto del tutto.
Dopo le presentazioni i convenuti hanno potuto dialogare tra loro, con i relatori e con il team Cc-Ti presente davanti ad un cornetto ed un caffè, in un ambiente colloquiale.
Vi ricordiamo anche che nelle prossime settimane sono in programma alcuni corsi di formazione puntuale. Il primo si terrà il prossimo 25 aprile e sarà intitolato “GDPR – General Data Protection Regulation”. Le altre date saranno stabilite a breve. Seguiranno inoltre approfondimenti diversi e costanti sui vari canali di informazione Cc-Ti.
I Networking Business Breakfast della Cc-Ti
L’idea è di fornire a scadenze regolari informazioni interessanti per gli imprenditori e permettere agli associati Cc-Ti di estendere la loro rete di contatti, creando o rafforzando sinergie e collaborazioni interessanti. Una formula conviviale, pensata apposta per la vita appassionante e frenetica degli imprenditori.
NB. I Networking Business Breakfast sono unicamente dedicati ai soci Cc-Ti. Chi non fosse associato Cc-Ti può richiedere maggiori informazioni a Lisa Pantini, Responsabile relazioni con i soci.
Interviste ai relatori
Nel video, due brevi interviste ai relatori: l’Avv. Gianni Cattaneo, LL.M., FCIArb, docente universitario di diritto informatico e di Internet e Carlo Del Bò, Executive Advisor Gruppo Sicurezza SA
In Giappone, la Regulatory Technology (RegTech) è considerata una soluzione chiave per affrontare questioni sistemiche dellʼindustria finanziaria. La Svizzera sta ottenendo riconoscimenti nei campi della crittografica, del blockchain e altre di distributed ledger technology. Le imprese svizzere di tecnologia possono far leva su questa reputazione per fornire soluzioni.
Sostenuto dallʼindustria bancaria e finanziaria, il governo del Giappone incoraggia lʼimplementazione di servizi e prodotti RegTech. Con i Giochi olimpici di Tokyo allʼorizzonte, lʼobiettivo è creare lʼambiente richiesto per lʼadozione di servizi FinTech, vantare efficienza negli affari e diminuire lʼesposizione al rischio di compliance. Un altro obiettivo è incrementare lʼefficienza burocratica e migliorare i servizi del governo per i contribuenti, nonché gli affari tramite lo sviluppo di soluzioni e-Government semplificate che includono RegTech.
Istituti finanziari si rivolgono la tecnologia RegTech al fine di affrontare ostacoli sistemici che frenano lʼeconomia giapponese e generando costi elevati (ad esempio livello estremamente elevato di transazioni in contanti, 60%, che bloccano fino ad un valore di 10 trilioni di JPY; mancanza di digitalizzazione e digitalizzazione nei settori pubblico e privato).
Questi si sommano ai soliti costi legati alla compliance, come ad esempio il rispetto del KYC (know your customer), delle norme anticorruzione. Lʼintegrazione dellʼintelligenza artificiale, dellʼanalisi di big data o blockchain è una priorità per lʼindustria bancaria, considerando che ogni anno si spendono 3-4 miliardi di USD nelle mega banche giapponesi soltanto per la compliance. Si tratta anche del caso dei servizi del governo che gestiscono grandi volumi di dati sensibili, come lʼassicurazione pensionistica e sanitaria.
Si studiano soluzioni lanciate oltre oceano (ad esempio società senza contanti in Svezia, la piattaforma EasyGov in Svizzera) e sta crescendo un ecosistema di startup che riunisce startup nazionali ed estere di tecnologia, principali aziende, investitori, ricercatori e il settore pubblico…
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.png00Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2018-04-05 09:32:162018-07-06 15:03:48Regulatory Technology in Giappone: liberare il valore nascosto della compliance
Anche lo studio dell’istituto Bak Basel ha confermato una sorprendente crescita dell’economia ticinese, pur evidenziando problemi che non vanno certamente sottovalutati e su cui come Cc-Ti siamo molto attenti da tempo. Un risultato lusinghiero già sottolineato, peraltro, dell’ultima inchiesta congiunturale della Cc-Ti e dal rapporto speciale che Avenir Suisse ha dedicato qualche mese fa al nostro Cantone. Davanti a questo quadro positivo del nostro sistema produttivo, che smentisce nei fatti le ricorrenti campagne che dipingono un “mercato del lavoro allo sbando” e “un’economia da far west”, si ha spesso l’impressione di vivere in due Paesi diversi.
Da una parte c’è il Ticino che lavora, crea e produce ricchezza per tutti, guardando avanti. Che difende la libertà d’impresa e l’economia di mercato, consapevole che solo con l’apertura al mondo e alla competizione internazionale ci possono essere innovazione tecnologica, sviluppo economico, progresso scientifico e sociale. Dall’altra c’è un Ticino ripiegato su sé stesso, chiuso nella difesa identitaria e territoriale, convinto che isolazionismo e protezionismo siano il più sicuro salvagente contro le ondate della globalizzazione. Che cerca di condizionare in mille modi l’attività imprenditoriale nel nome di una presunta difesa della manodopera indigena, violando a volte anche il diritto superiore. Senza rendersi conto che ingessando il mercato del lavoro e imbrigliando l’economia non si creeranno nuove opportunità d’impiego, né per i residenti né per i lavoratori stranieri.
Il primo è il Ticino che si sforza, e con successo, di restare dentro i flussi mondiali degli scambi, della ricerca e delle nuove competenze; il secondo è il Ticino che, stretto nella morsa dei populismi di destra e di sinistra, crede di bastare a sé stesso, rifiutando persino dei leggeri sgravi delle imposte (in cambio di misure sociali finanziate anche dalle aziende), per rilanciare la concorrenzialità fiscale del Cantone. Eppure, il caso della DuPont Pioneer che, per motivi fiscali, ha deciso di lasciare Manno per Ginevra, dovrebbe insegnare qualcosa.
Oggi dobbiamo domandarci in quale di questi due Paesi vogliamo vivere. La crescita economica, il reddito dei cittadini e la competitività delle aziende dipendono dall’attività imprenditoriale e dall’aumento della produttività, ora più che mai legata all’innovazione tecnologica. Da questa crescita dipendono anche le risorse finanziarie dello Stato per sostenere le fasce meno fortunate della popolazione.
Di fronte alle nuove e importanti sfide dell’economia digitale, come Cc-Ti siamo convinti che l’iniziativa pubblica e quella privata devono interagire in modo virtuoso per permettere alle nostre aziende d’innovare e mantenersi sempre competitive sui mercati mondiali. Se restiamo succubi dei pregiudizi ideologici e delle contrapposizioni politiche per meri interessi elettorali, non faremo molta strada. Dobbiamo, invece, essere capaci di allungare, tutti assieme, lo sguardo sul futuro.
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https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.png00Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2018-04-03 09:24:532021-03-02 14:13:48Dobbiamo decidere in che Paese vogliamo vivere
L’accordo di libero scambio tra l’Associazione europea di libero scambio (AELS) e la Georgia entrerà in vigore per la Svizzera il 1° maggio 2018. In tale prospettiva il 28 marzo 2018 il Consiglio federale ha deciso le modifiche di ordinanza per attuare le concessioni doganali previste nell’accordo. Già approvato dalle Camere federali lo scorso settembre, l’accordo contribuirà a dare nuovo slancio alle relazioni commerciali tra le parti contraenti.
L’accordo di libero scambio (ALS) tra la Georgia e gli Stati dell’AELS (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) ha un vasto campo d’applicazione settoriale e contempla tra l’altro il commercio di prodotti industriali e agricoli, le regole d’origine, le procedure doganali e le agevolazioni degli scambi. Firmato il 27 giugno 2016, l’accordo corrisponde in ampia misura ai nuovi accordi di libero scambio stipulati dagli Stati dell’AELS con Paesi terzi.
Riduzione dei dazi nel commercio bilaterale
L’ALS elimina completamente o parzialmente i dazi doganali per la maggior parte degli scambi bilaterali con la Georgia e promuove il commercio mediante l’agevolazione delle procedure doganali. A partire dalla sua entrata in vigore saranno eliminati quasi tutti i dazi sui prodotti industriali. La Svizzera potrà inoltre beneficiare di concessioni doganali su prodotti agricoli trasformati e di base di suo interesse (tra cui il formaggio e altri latticini nonché la cioccolata). Gli Stati dell’AELS ottengono così un accesso al mercato georgiano paragonabile a quello dei loro principali concorrenti dell’UE. Inoltre, il nostro Paese ha fatto pienamente valere i suoi principali interessi d’esportazione.
Sostegno delle riforme economiche
La conclusione dell’ALS tra gli Stati dell’AELS e la Georgia si inserisce nel quadro della politica svizzera a sostegno delle riforme economiche e dell’integrazione di questo Paese caucasico nelle strutture di cooperazione economica europee e internazionali. L’accordo rafforza la competitività degli operatori economici svizzeri, ne facilita l’accesso al mercato georgiano e migliora le condizioni quadro giuridiche.
Il servizio Export della Cc-Ti è a vostra disposizione per consulenze in ambito di esportazioni.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2018/04/ELM-riga-03.jpg201500Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2018-03-29 09:14:152018-07-06 15:03:13Nuovo accordo di libero scambio dal 1° maggio 2018: AELS-Georgia
Presentati il 28 marzo i risultati dello studio commissionato dalla Cc-Ti al BAK Economics, intitolato “Lo sviluppo economico del Canton Ticino nel confronto (inter)nazionale”.
Davanti ad una sala gremita presso il LAC – Lugano Arte e Cultura, con oltre 120 partecipanti, è stato presentato lo studio svolto da BAK Economics sull’economia ticinese. Presenti imprenditori, numerosi soci della Cc-Ti, ma anche rappresentanti del mondo politico e accademico, a testimonianza del tema di rilevanza per tutto il territorio.
L’economia ticinese negli ultimi anni si è sviluppata in modo dinamico e con una crescita continua malgrado le crisi e le difficoltà settoriali. È questo il sunto, in estrema sintesi, dello studio svolto dal BAK Economics.
Sottolineiamo che la Cc-Ti ha avviato una collaborazione proprio con il rinomato istituto di ricerca svizzero BAK Economics per i prossimi tre anni: in questo modo vogliamo cercare di dare un’immagine sempre più reale ed oggettiva dell’economia cantonale, sia nel contesto nazionale che internazionale, con un occhio alle peculiarità dei singoli distretti cantonali.
Durante la manifestazione sono intervenuti Marc Bros de Puechredon, Presidente della Direzione generale Bak Economics; il Sindaco di Lugano, On. Marco Borradori e Stefano Rizzi, Direttore Divisione Economia.
Il saluto di benvenuto è stato portato da Glauco Martinetti, Presidente Cc-Ti. Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, ha curato la moderazione dell’evento, con un’introduzione durante la quale ha sottolineato la validità dei dati e la loro scientificità.
Il Sindaco di Lugano, On. Marco Borradori, ha sottolineato le potenzialità del nostro territorio, specificando come quest’ultime siano una rampa di lancio per cogliere le opportunità future, e ciò in tutti gli agglomerati ticinesi (Lugano, Locarno, Bellinzona, Chiasso-Mendrisio).
Marc Bros de Puechredon ha poi illustrato in modo ampio i risultati dello studio (scaricabile qui), esaminando anche le specificità regionali per ogni agglomerato considerato nello studio. Infatti questa ricerca analizza il Ticino sia nel contesto internazionale e nazionale, come pure locale, con dei ritratti degli agglomerati di Lugano, Locarno, Bellinzona e Chiasso-Mendrisio.
I dati emersi confermano sostanzialmente (e approfondiscono) i risultati che la Cc-Ti aveva presentato nell’inchiesta congiunturale annuale, lo scorso gennaio, con un’economia cantonale che evolve positivamente. E questo malgrado le difficoltà: infatti né la crisi finanziaria, né gli anni estremamente difficili per la piazza bancaria ticinese, e neppure la crisi del turismo hanno distolto l’economia cantonale dal suo andamento di crescita costante.
Se valutiamo la crescita economica ticinese vediamo quanto sia costante nel suo andamento, in particolare secondo la prospettiva internazionale: dal 2005, il Canton Ticino ha avuto una crescita decisamente più rapida rispetto agli Stati Uniti e alla media dell’Europa occidentale (ossia territori valutati in modo altamente competitivo). Facendo invece un paragone (quasi inevitabile, data la vicinanza geografica) con l’economia italiana, si osserva come essa fosse in stagnazione, mentre l’economia ticinese è progredita di un quarto.
Stefano Rizzi, Direttore della Divisione dell’Economia, ha innanzitutto portato il saluto da parte del Consigliere di Stato Christian Vitta. Nel suo intervento ha evidenziato come il Ticino sia un territorio dinamico e pronto al futuro, denso di eccellenze e competenze specifiche. Il nostro Cantone è volto all’innovazione, per cui occorre puntare sempre più sulla messa in rete (di competenze, conoscenze e contatti).
Sono poi seguite le domande dalla platea e un networking apero. Quest’ultimo momento ha permesso ai numerosi partecipanti di approfondire altri aspetti dialogando con i relatori intervenuti e fra loro, come pure di sviluppare conoscenze per nuovi sviluppi di business.
L’evento nei media
Quotidiani
Corriere del Ticino, 29.3.2018 – “Nel campo della competitività il canton Ticino si difende bene”
Giornale del popolo, 29.3.2018 – “Se il Ticino fa meglio degli States”
La Regione Ticino, 29.3.2018 – “Grande crescita grazie a frontalieri e nuovi residenti”
Neue Zürcher Zeitung, 3.4.2018 – “Gute Aussichten für das Tessin”
Swiss Made, Swissness, Svizzeritudine. Quale sia il termine utilizzato vi è purtroppo ancora molta, troppa, confusione sul suo reale significato e sul corretto utilizzo del marchio o della croce elvetica. I prodotti e i servizi svizzeri godono di un’eccellente reputazione sia nel nostro Paese sia all’estero. Potersi fregiare del marchio “Svizzera” è senza dubbio una carta vincente riconosciuta internazionalmente, le denominazioni d’origine svizzera vengono pertanto utilizzate volentieri dagli imprenditori elvetici, talvolta però impropriamente. Per garantire la massima reputazione dei prodotti e servizi svizzeri, il 1° gennaio 2017 è stata introdotta una nuova regolamentazione concernente l’uso dell’indicazione di provenienza “Svizzera” e della croce bianca su sfondo rosso. Essa poggia su quattro ordinanze che hanno inasprito i criteri per il loro utilizzo. Anche se non vi è un organo di vigilanza, vige l’inversione dell’onere della prova ed è necessario seguire attentamente quanto riportato in tali ordinanze.
Detto questo, proviamo a fare un po’ di chiarezza sugli aspetti principali…
Origine VS indicazioni di provenienza
È importante comprendere che vi è una netta distinzione con l’origine preferenziale e non preferenziale delle merci: la Swissness non associata all’origine doganale della merce e non è legata a un’eventuale diminuzione dei dazi, è unicamente un’indicazione di provenienza geografica.
Utilizzo del marchio “Swiss Made”
Per l’apposizione del marchio “Swiss Made” o “Made in Switzerland”, le nuove regolamentazioni distinguono tre categorie e diverse percentuali di “svizzeritudine”:
prodotti industriali: devono essere realizzati in Svizzera il 60% dei costi di produzione e la fase di produzione più significativa;
derrate alimentari: l’80% del peso delle materie prime deve provenire dalla Svizzera e la trasformazione più significativa deve essere svolta su suolo elvetico (numerose eccezioni sono previste);
servizi: questi possono essere promossi come svizzeri unicamente se la sede e la gestione effettiva dell’azienda sono in Svizzera.
Le imprese che non adempiono ai criteri summenzionati hanno la possibilità di mettere in valore certe tappe di produzione, a condizione tuttavia che l’attività specifica in questione si svolga integralmente in Svizzera: ad esempio, salsiccia “affumicata in Svizzera”, mobili “Designed in Switzerland”. In questi casi non è però ammessa l’apposizione della croce svizzera.
Monica Zurfluh, Responsabile S-GE per la Svizzera italiana e Valentina Rossi, Responsabile Servizio Export Cc-Ti
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2018/05/CNTO-team-zurfluh-rossi-01.jpg8531280Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2018-03-26 12:02:322018-07-06 15:02:58Swissness: quanta confusione con questo marchio
Obblighi vincolanti per le imprese e multe sino a 20 milioni di euro. Sono le sanzioni previste dal GDPR, il Regolamento europeo sulla protezione dei dati che entrerà in vigore il prossimo 25 maggio. Il GDPR garantirà una maggiore protezione dei cittadini, disciplinando in modo omogeneo nell’UE la gestione dei dati personali. La normativa si applicherà anche alle aziende svizzere che trattano questi dati attraverso una loro sede in un Paese dell’Unione Europea oppure in Patria offrendo merci e servizi a chi risiede in uno Stato dell’UE. A questa importante novità la Cc-Ti dedicherà il Networking business breakfast del 9 aprile, una mattinata informativa per le imprese che dovranno adeguarsi alle nuove regole, a cui seguirà alla fine del mese una mezza giornata di formazione mirata.
Ma questi sono solo due dei tanti appuntamenti promossi dalla Cc-Ti che nel corso dell’anno concentrerà i suoi “Eventi”, ossia specifici spazi di discussione e analisi, su alcuni problemi strategici per la crescita economica. Temi che saranno anche approfonditi sul nostro sito e su altri media. Una comunicazione su più livelli per interfacciarsi meglio con l’opinione pubblica, le imprese e i nostri associati che ora potranno contare anche sulla nuova edizione di Ticino Business. Il nostro periodico, completamente rinnovato, vuole essere, infatti, un filo diretto con il mondo produttivo, offrendo più informazione di servizio e maggiore visibilità alle attività imprenditoriali.
Dopo l’appuntamento del 28 marzo con la presentazione dei sorprendenti risultati dello studio Bak Basel sulla nostra economia, il 26 aprile si terrà la Giornata dell’export. Su questo terreno la Cc-Ti è impegnata da tempo con l’organizzazione di missioni economiche all’estero e con gli “Eventi Paese” per far conoscere alle aziende ticinesi nuove opportunità di business sui mercati mondiali.
Il 24 maggio l’evento tematico riguarderà, invece, tre aspetti chiave della digitalizzazione: il Cloud, la mitica nuvola che ha esteso le potenzialità del web; i Big Data, ossia la materia prima delle società della comunicazione; la Cyber security, la sicurezza informatica quale risorsa cruciale per l’affidabilità, e il futuro, di ogni azienda. Si parlerà ancora di rivoluzione digitale con l’evento del 25 settembre dedicato alle nuove forme di lavoro tra tecnologia e sostenibilità, mentre il 5 dicembre si discuterà di Smart life.
Sull’economia digitale la Cc-Ti, in collaborazione con Swisscom, nel secondo semestre del 2018 proporrà un apposito ciclo formativo con specialisti di diversi settori. Una nuova offerta che affiancherà la tradizionale formazione proposta dalla Cc-Ti.
Restate in contatto con la Cc-Ti
Ritrovate tutta l’attualità targata Cc-Ti e tutte le novità sui nostri canali: sito web, newsletter, Ticino Business, social media, e sul dépliant che riassume le attività del primo semestre 2018.
Interessati ad aderire alla Cc-Ti? Trovate online il formulario da compilare o contattate direttamente Lisa Pantini, Responsabile delle Relazioni con i soci, scrivendo una e-mail a pantini@cc-ti.ch
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.png00Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2018-03-26 08:35:412021-03-02 13:32:05Più informazione e formazione al servizio delle imprese
Il Consiglio di Stato ha diramato un comunicato stampa in relazione alla LIA – Legge sulle imprese artigianali lo scorso 22 marzo 2018, che ripubblichiamo qui di seguito in versione integrale.
Il Consiglio di Stato ritiene opportune alcune precisazioni in merito all’applicazione della Legge sulle imprese artigianali (LIA), viste le incertezze di carattere giuridico sorte a seguito delle sentenze del Tribunale cantonale amministrativo che hanno accolto i ricorsi della Commissione federale della concorrenza e di una ditta ticinese.
Pur accogliendo i ricorsi, queste sentenze non hanno un effetto diretto sulla legge, che pertanto rimane formalmente in vigore. Ciò comporta per le imprese assoggettate l’obbligo di essere iscritte all’albo e di versare le relative tasse.
La competenza per modificare o abrogare formalmente la LIA spetta esclusivamente al Gran Consiglio, in quanto organo legislativo.
Come è già stato anticipato, nelle prossime settimane il Consiglio di Stato intende sottoporre al Gran Consiglio un messaggio proponente l’abrogazione della LIA.
In queste circostanze il Consiglio di Stato, competente unicamente per l’emanazione e la modifica del Regolamento di applicazione della LIA, ha deciso di prorogare il termine per l’inoltro delle richieste di rinnovo dell’iscrizione dal 31 marzo al 31 dicembre.
Sino a questa data le imprese iscritte all’albo possono quindi continuare ad operare nel pieno rispetto dell’ordinamento in vigore ed a partecipare ai concorsi pubblici anche senza il rinnovo dell’iscrizione.
È inoltre confermata la richiesta, già formulata alla competente Commissione di vigilanza, di sospendere qualsiasi procedura esecutiva per l’incasso delle tasse di iscrizione e tenuta a giorno così come il perseguimento delle contravvenzioni.
Desiderate maggiori informazioni in merito?
Contattateci scrivendo a info@cc-ti.ch o chiamando lo 091 911 51 11.
https://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.png00Lisa Pantinihttps://www.cc-ti.ch/site/wp-content/uploads/2020/05/LG-cc-ti-03.pngLisa Pantini2018-03-23 11:52:392021-03-02 13:32:12Legge sulle imprese artigianali (LIA): aggiornamenti del 22 marzo 2018
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Ritorna l’export in pillole con Oltre i confini
/in Internazionale, TematicheRitorna alla sua terza edizione “Oltre i confini”, la trasmissione in onda su Teleticino in collaborazione con la Cc-Ti e Switzerland Global Enterprise (S-GE). Ogni martedì alle 19.15 gli imprenditori ticinesi si racconteranno alle telecamere di Teleticino e ci faranno entrare nella loro azienda e nel loro quotidiano. Scopriremo le ricchezze economiche del nostro territorio, fatto da PMI che esportano in tutto il mondo e creano ricchezza e benessere al nostro Cantone. L’internazionalizzazione è infatti la chiave del successo della nostra economia che si dimostra estremamente dinamica e rinomata in tutto il mondo grazie anche al modo di fare impresa elvetico. Scopriamolo insieme: vi aspettiamo ogni martedì su Teleticino alle 19.15!
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Sono disponibili sul sito di Teleticino e Ticinonews
Con la Cc-Ti alla scoperta di nuovi mercati per le nostre imprese
/in Internazionale, TematicheIntervista a cura della Cc-Ti con Valentina Rossi, Responsabile del Servizio Export Cc-Ti
L’export ticinese dopo lo shock dell’abbandono del cambio fisso franco-euro, ha conosciuto un’incoraggiante ripresa. Per il futuro cosa si può prevedere?
“Gli ultimi mesi hanno segnato cifre record per le esportazioni svizzere. Ricordo, infatti, che 2 franchi su 5 sono guadagnati grazie al commercio con l’estero. Siamo quindi molto fiduciosi che anche per il 2018 potremo approfittare del buon andamento della congiuntura economica mondiale. L’export dovrebbe confermarsi come la punta di diamante dell’economia elvetica e ticinese, con il settore chimico-farmaceutico che la fa da padrone. Impulsi positivi, dopo un periodo lungo e difficile, arrivano anche dal settore orologiero che ha registrato cifre incoraggianti”.
Un primo bilancio dell’attività della Cc-Ti nel sostegno alle imprese nella ricerca di nuovi mercati?
“L’impegno della Cc-Ti, e del Servizio Export in particolare, è finalizzato a garantire alle aziende informazioni dirette e di qualità per potersi affacciare su nuovi mercati. Grazie anche alla stretta collaborazione con Switzerland Global Enterprise (S-GE) proponiamo diversi approfondimenti nel corso dell’anno per far conoscere concretamente le opportunità di business tramite l’organizzazione degli Eventi Paese. Sono appuntamenti con un taglio molto pratico che forniscono informazioni essenziali per capire come e se affrontare un mercato estero. Ancora più dirette sono le missioni economiche della Cc-Ti che organizza viaggi in loco e permette agli imprenditori di conoscere sia possibili partner, attraverso degli incontri B2B, sia di toccare con mano le differenti culture e realtà economiche. Recentemente abbiamo accompagnato delegazioni in Iran, in Russia e in Kazakistan, Paesi target dove oggi possiamo contare su solide relazioni. La novità di quest’anno sarà una missione nel mese di novembre nella città di Shenzhen, una delle realtà urbane in maggior crescita in Cina”.
Che riscontro hanno avuto queste iniziative presso gli imprenditori?
“Constatiamo un interesse costante verso queste iniziative e come Cc-Ti siamo dunque spinti a fornire sempre nuovi spunti e momenti di approfondimento così come missioni economiche. Le aziende sono soddisfatte degli Eventi-Paese, poiché hanno la possibilità di conoscere anche nazioni con cui forse non avevano avuto l’intenzione di fare business ma che poi si sono rivelate molto interessanti. Anche le missioni economiche all’estero hanno fornito feedback molto positivi da parte delle imprese che hanno conosciuto direttamente un nuovo mercato e dove imprenditori ticinesi hanno stretto relazioni d’affari a seguito del viaggio con la Cc-Ti”.
L’internazionalizzazione del nostro sistema produttivo è un passaggio cruciale per la crescita economica, che progressi si sono fatti in questa direzione?
“La diversificazione dei mercati garantisce una più ampia possibilità di business favorendo al contempo la crescita imprenditoriale. Affrontare Paesi esteri vuol dire però far fronte a barriere tariffarie e commerciali. Oggi è quindi necessario ampliare gli accordi di libero scambio nonché aggiornare quelli esistenti. Penso, ad esempio, al trattato con la Cina che ha dato un forte slancio agli scambi bilaterali e un vantaggio concorrenziale evidente alle aziende svizzere rispetto ai concorrenti europei. È su questo fronte che bisogna continuare a puntare ed accrescere la politica di libero scambio, sostenendo l’internazionalizzazione delle nostre aziende e, quindi, la crescita della nostra economia. In questo spirito si inserisce anche il contributo della Cc-Ti che mira, attraverso tutte le sue attività, a sostenere le aziende orientate all’internalizzazione con consulenze ad hoc, formazione puntuale e le proposte di Eventi accennate sopra”.
Aziende ticinesi e GDPR
/in Appuntamenti, Eventi e missioni, Networking Business BreakfastProseguono gli appuntamenti mattutini targati Cc-Ti con i Networking Business Breakfast: il terzo incontro del 2018 ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone.
Il 9 aprile, nel consueto appuntamento mattutino dedicato al networking associativo, si è parlato di un argomento di strettissima attualità, a cui la Cc-Ti ha già dedicato un articolo di approfondimento, redatto a 4 mani da Valentina Rossi, Responsabile del Servizio Export Cc-Ti, e Monica Zurfluh, Responsabile S-GE per la Svizzera italiana. Il tema è il nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR), che nel maggio 2018 entrerà in vigore.
Sono intervenuti l’Avv. Gianni Cattaneo, LL.M., FCIArb, docente universitario di diritto informatico e di Internet e Carlo Del Bò, Executive Advisor Gruppo Sicurezza SA. In sala anche Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, e Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed Eventi Cc-Ti, che hanno preso la parola per un saluto introduttivo e per ricordare ai partecipanti le diverse attività su cui la Cc-Ti si concentrerà prossimamente, sia per quest’argomento specifico, che a livello eventistico in generale.
L’Avv. Cattaneo ha parlato delle necessità di un approccio “cross border” all’argomento, evidenziando come alla base della normativa GDPR ci sia la messa «al centro» delle persone e la tutela dei «loro» dati personali. Occorre dunque creare una nuova «forma mentis»: l’attività aziendale va predisposta e gestita tenendo in «massima» considerazione la tutela dei dati personali. Sono stati analizzati e portati quali esempi differenti casi di situazioni possibili di aziende svizzere e di come esse possano essere in relazione con questa normativa. Infine si è parlato del diritto svizzero e della revisione totale della Legge federale sulla protezione dei dati (LPD), che al momento è ferma in una Commissione del Consiglio Nazionale e che dovrà ancora passare al Consiglio degli Stati. In questo senso si prevedono tempi medio-lunghi prima di una sua entrata in vigore. Ciò crea una certa incertezza a livello aziendale.
Dal canto suo Carlo Del Bò ha posto l’accento sull’approccio aziendale/tecnico, parlando di big data e infrastrutture, ricordando quanto le aziende oggi debbano verificare e testare al loro interno sia le procedure di sicurezza sia la capacità di ripristino dei dati personali in caso di problemi. Inoltre è opportuno tracciare il flusso dei dati in uso all’interno della struttura aziendale, per avere la consapevolezza ed il monitoraggio della situazione, e poter pianificare azioni o intraprendere misure a supporto del tutto.
Dopo le presentazioni i convenuti hanno potuto dialogare tra loro, con i relatori e con il team Cc-Ti presente davanti ad un cornetto ed un caffè, in un ambiente colloquiale.
Vi ricordiamo anche che nelle prossime settimane sono in programma alcuni corsi di formazione puntuale. Il primo si terrà il prossimo 25 aprile e sarà intitolato “GDPR – General Data Protection Regulation”. Le altre date saranno stabilite a breve. Seguiranno inoltre approfondimenti diversi e costanti sui vari canali di informazione Cc-Ti.
I Networking Business Breakfast della Cc-Ti
L’idea è di fornire a scadenze regolari informazioni interessanti per gli imprenditori e permettere agli associati Cc-Ti di estendere la loro rete di contatti, creando o rafforzando sinergie e collaborazioni interessanti. Una formula conviviale, pensata apposta per la vita appassionante e frenetica degli imprenditori.
NB. I Networking Business Breakfast sono unicamente dedicati ai soci Cc-Ti. Chi non fosse associato Cc-Ti può richiedere maggiori informazioni a Lisa Pantini, Responsabile relazioni con i soci.
Interviste ai relatori
Nel video, due brevi interviste ai relatori: l’Avv. Gianni Cattaneo, LL.M., FCIArb, docente universitario di diritto informatico e di Internet e Carlo Del Bò, Executive Advisor Gruppo Sicurezza SA
Documentazione utile
Presentazione PowerPoint
Flyer informativo sulle aziende svizzere e GDRP
Regulatory Technology in Giappone: liberare il valore nascosto della compliance
/in Internazionale, TematicheIn Giappone, la Regulatory Technology (RegTech) è considerata una soluzione chiave per affrontare questioni sistemiche dellʼindustria finanziaria. La Svizzera sta ottenendo riconoscimenti nei campi della crittografica, del blockchain e altre di distributed ledger technology. Le imprese svizzere di tecnologia possono far leva su questa reputazione per fornire soluzioni.
Sostenuto dallʼindustria bancaria e finanziaria, il governo del Giappone incoraggia lʼimplementazione di servizi e prodotti RegTech. Con i Giochi olimpici di Tokyo allʼorizzonte, lʼobiettivo è creare lʼambiente richiesto per lʼadozione di servizi FinTech, vantare efficienza negli affari e diminuire lʼesposizione al rischio di compliance. Un altro obiettivo è incrementare lʼefficienza burocratica e migliorare i servizi del governo per i contribuenti, nonché gli affari tramite lo sviluppo di soluzioni e-Government semplificate che includono RegTech.
Istituti finanziari si rivolgono la tecnologia RegTech al fine di affrontare ostacoli sistemici che frenano lʼeconomia giapponese e generando costi elevati (ad esempio livello estremamente elevato di transazioni in contanti, 60%, che bloccano fino ad un valore di 10 trilioni di JPY; mancanza di digitalizzazione e digitalizzazione nei settori pubblico e privato).
Questi si sommano ai soliti costi legati alla compliance, come ad esempio il rispetto del KYC (know your customer), delle norme anticorruzione. Lʼintegrazione dellʼintelligenza artificiale, dellʼanalisi di big data o blockchain è una priorità per lʼindustria bancaria, considerando che ogni anno si spendono 3-4 miliardi di USD nelle mega banche giapponesi soltanto per la compliance. Si tratta anche del caso dei servizi del governo che gestiscono grandi volumi di dati sensibili, come lʼassicurazione pensionistica e sanitaria.
Si studiano soluzioni lanciate oltre oceano (ad esempio società senza contanti in Svezia, la piattaforma EasyGov in Svizzera) e sta crescendo un ecosistema di startup che riunisce startup nazionali ed estere di tecnologia, principali aziende, investitori, ricercatori e il settore pubblico…
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Dobbiamo decidere in che Paese vogliamo vivere
/in Comunicazione e mediaAnche lo studio dell’istituto Bak Basel ha confermato una sorprendente crescita dell’economia ticinese, pur evidenziando problemi che non vanno certamente sottovalutati e su cui come Cc-Ti siamo molto attenti da tempo. Un risultato lusinghiero già sottolineato, peraltro, dell’ultima inchiesta congiunturale della Cc-Ti e dal rapporto speciale che Avenir Suisse ha dedicato qualche mese fa al nostro Cantone. Davanti a questo quadro positivo del nostro sistema produttivo, che smentisce nei fatti le ricorrenti campagne che dipingono un “mercato del lavoro allo sbando” e “un’economia da far west”, si ha spesso l’impressione di vivere in due Paesi diversi.
Da una parte c’è il Ticino che lavora, crea e produce ricchezza per tutti, guardando avanti. Che difende la libertà d’impresa e l’economia di mercato, consapevole che solo con l’apertura al mondo e alla competizione internazionale ci possono essere innovazione tecnologica, sviluppo economico, progresso scientifico e sociale. Dall’altra c’è un Ticino ripiegato su sé stesso, chiuso nella difesa identitaria e territoriale, convinto che isolazionismo e protezionismo siano il più sicuro salvagente contro le ondate della globalizzazione. Che cerca di condizionare in mille modi l’attività imprenditoriale nel nome di una presunta difesa della manodopera indigena, violando a volte anche il diritto superiore. Senza rendersi conto che ingessando il mercato del lavoro e imbrigliando l’economia non si creeranno nuove opportunità d’impiego, né per i residenti né per i lavoratori stranieri.
Il primo è il Ticino che si sforza, e con successo, di restare dentro i flussi mondiali degli scambi, della ricerca e delle nuove competenze; il secondo è il Ticino che, stretto nella morsa dei populismi di destra e di sinistra, crede di bastare a sé stesso, rifiutando persino dei leggeri sgravi delle imposte (in cambio di misure sociali finanziate anche dalle aziende), per rilanciare la concorrenzialità fiscale del Cantone. Eppure, il caso della DuPont Pioneer che, per motivi fiscali, ha deciso di lasciare Manno per Ginevra, dovrebbe insegnare qualcosa.
Oggi dobbiamo domandarci in quale di questi due Paesi vogliamo vivere. La crescita economica, il reddito dei cittadini e la competitività delle aziende dipendono dall’attività imprenditoriale e dall’aumento della produttività, ora più che mai legata all’innovazione tecnologica. Da questa crescita dipendono anche le risorse finanziarie dello Stato per sostenere le fasce meno fortunate della popolazione.
Di fronte alle nuove e importanti sfide dell’economia digitale, come Cc-Ti siamo convinti che l’iniziativa pubblica e quella privata devono interagire in modo virtuoso per permettere alle nostre aziende d’innovare e mantenersi sempre competitive sui mercati mondiali. Se restiamo succubi dei pregiudizi ideologici e delle contrapposizioni politiche per meri interessi elettorali, non faremo molta strada. Dobbiamo, invece, essere capaci di allungare, tutti assieme, lo sguardo sul futuro.
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Nuovo accordo di libero scambio dal 1° maggio 2018: AELS-Georgia
/in Internazionale, TematicheL’accordo di libero scambio tra l’Associazione europea di libero scambio (AELS) e la Georgia entrerà in vigore per la Svizzera il 1° maggio 2018. In tale prospettiva il 28 marzo 2018 il Consiglio federale ha deciso le modifiche di ordinanza per attuare le concessioni doganali previste nell’accordo. Già approvato dalle Camere federali lo scorso settembre, l’accordo contribuirà a dare nuovo slancio alle relazioni commerciali tra le parti contraenti.
L’accordo di libero scambio (ALS) tra la Georgia e gli Stati dell’AELS (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) ha un vasto campo d’applicazione settoriale e contempla tra l’altro il commercio di prodotti industriali e agricoli, le regole d’origine, le procedure doganali e le agevolazioni degli scambi. Firmato il 27 giugno 2016, l’accordo corrisponde in ampia misura ai nuovi accordi di libero scambio stipulati dagli Stati dell’AELS con Paesi terzi.
Riduzione dei dazi nel commercio bilaterale
L’ALS elimina completamente o parzialmente i dazi doganali per la maggior parte degli scambi bilaterali con la Georgia e promuove il commercio mediante l’agevolazione delle procedure doganali. A partire dalla sua entrata in vigore saranno eliminati quasi tutti i dazi sui prodotti industriali. La Svizzera potrà inoltre beneficiare di concessioni doganali su prodotti agricoli trasformati e di base di suo interesse (tra cui il formaggio e altri latticini nonché la cioccolata). Gli Stati dell’AELS ottengono così un accesso al mercato georgiano paragonabile a quello dei loro principali concorrenti dell’UE. Inoltre, il nostro Paese ha fatto pienamente valere i suoi principali interessi d’esportazione.
Sostegno delle riforme economiche
La conclusione dell’ALS tra gli Stati dell’AELS e la Georgia si inserisce nel quadro della politica svizzera a sostegno delle riforme economiche e dell’integrazione di questo Paese caucasico nelle strutture di cooperazione economica europee e internazionali. L’accordo rafforza la competitività degli operatori economici svizzeri, ne facilita l’accesso al mercato georgiano e migliora le condizioni quadro giuridiche.
Comunicazione ufficiale della SECO, 28.03.2018
Il servizio Export della Cc-Ti è a vostra disposizione per consulenze in ambito di esportazioni.
Un’economia in crescita
/in Appuntamenti, Eventi e missioni, Eventi statisticiDinamicità e crescita per l’economia ticinese
Presentati il 28 marzo i risultati dello studio commissionato dalla Cc-Ti al BAK Economics, intitolato “Lo sviluppo economico del Canton Ticino nel confronto (inter)nazionale”.
Davanti ad una sala gremita presso il LAC – Lugano Arte e Cultura, con oltre 120 partecipanti, è stato presentato lo studio svolto da BAK Economics sull’economia ticinese. Presenti imprenditori, numerosi soci della Cc-Ti, ma anche rappresentanti del mondo politico e accademico, a testimonianza del tema di rilevanza per tutto il territorio.
L’economia ticinese negli ultimi anni si è sviluppata in modo dinamico e con una crescita continua malgrado le crisi e le difficoltà settoriali. È questo il sunto, in estrema sintesi, dello studio svolto dal BAK Economics.
Sottolineiamo che la Cc-Ti ha avviato una collaborazione proprio con il rinomato istituto di ricerca svizzero BAK Economics per i prossimi tre anni: in questo modo vogliamo cercare di dare un’immagine sempre più reale ed oggettiva dell’economia cantonale, sia nel contesto nazionale che internazionale, con un occhio alle peculiarità dei singoli distretti cantonali.
Durante la manifestazione sono intervenuti Marc Bros de Puechredon, Presidente della Direzione generale Bak Economics; il Sindaco di Lugano, On. Marco Borradori e Stefano Rizzi, Direttore Divisione Economia.
Il saluto di benvenuto è stato portato da Glauco Martinetti, Presidente Cc-Ti. Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, ha curato la moderazione dell’evento, con un’introduzione durante la quale ha sottolineato la validità dei dati e la loro scientificità.
Il Sindaco di Lugano, On. Marco Borradori, ha sottolineato le potenzialità del nostro territorio, specificando come quest’ultime siano una rampa di lancio per cogliere le opportunità future, e ciò in tutti gli agglomerati ticinesi (Lugano, Locarno, Bellinzona, Chiasso-Mendrisio).
Marc Bros de Puechredon ha poi illustrato in modo ampio i risultati dello studio (scaricabile qui), esaminando anche le specificità regionali per ogni agglomerato considerato nello studio. Infatti questa ricerca analizza il Ticino sia nel contesto internazionale e nazionale, come pure locale, con dei ritratti degli agglomerati di Lugano, Locarno, Bellinzona e Chiasso-Mendrisio.
I dati emersi confermano sostanzialmente (e approfondiscono) i risultati che la Cc-Ti aveva presentato nell’inchiesta congiunturale annuale, lo scorso gennaio, con un’economia cantonale che evolve positivamente. E questo malgrado le difficoltà: infatti né la crisi finanziaria, né gli anni estremamente difficili per la piazza bancaria ticinese, e neppure la crisi del turismo hanno distolto l’economia cantonale dal suo andamento di crescita costante.
Se valutiamo la crescita economica ticinese vediamo quanto sia costante nel suo andamento, in particolare secondo la prospettiva internazionale: dal 2005, il Canton Ticino ha avuto una crescita decisamente più rapida rispetto agli Stati Uniti e alla media dell’Europa occidentale (ossia territori valutati in modo altamente competitivo). Facendo invece un paragone (quasi inevitabile, data la vicinanza geografica) con l’economia italiana, si osserva come essa fosse in stagnazione, mentre l’economia ticinese è progredita di un quarto.
Stefano Rizzi, Direttore della Divisione dell’Economia, ha innanzitutto portato il saluto da parte del Consigliere di Stato Christian Vitta. Nel suo intervento ha evidenziato come il Ticino sia un territorio dinamico e pronto al futuro, denso di eccellenze e competenze specifiche. Il nostro Cantone è volto all’innovazione, per cui occorre puntare sempre più sulla messa in rete (di competenze, conoscenze e contatti).
Sono poi seguite le domande dalla platea e un networking apero. Quest’ultimo momento ha permesso ai numerosi partecipanti di approfondire altri aspetti dialogando con i relatori intervenuti e fra loro, come pure di sviluppare conoscenze per nuovi sviluppi di business.
Documentazione utile
Comunicato stampa della Cc-Ti
Studio elaborato da BAK Economics per esteso
Presentazione PowerPoint della serata del 28 marzo 2018
L’evento nei media Quotidiani
Corriere del Ticino, 29.3.2018 – “Nel campo della competitività il canton Ticino si difende bene”
Giornale del popolo, 29.3.2018 – “Se il Ticino fa meglio degli States”
La Regione Ticino, 29.3.2018 – “Grande crescita grazie a frontalieri e nuovi residenti”
Neue Zürcher Zeitung, 3.4.2018 – “Gute Aussichten für das Tessin”
TV e radio
Teleticino, 28.3.2018, servizio tv al Telegiornale
RSI, Il Quotidiano, 28.3.2018, servizio tv al dal minuto 10.47
RSI, Rete 1, Cronache della Svizzera Italiana, 28.3.2018, servizio audio dal minuto 14.42
Radio Fiume Ticino, 28.3.2018 Radiogrammi dal min. 00.2, e Radiogiornale dal min. 3.10
Radio 3i, Diario-Radiogiornale, 28.3.2018, servizio audio dal min. 06.03
Radio SRF, Heutemorgen 6:00 Uhr, 29.3.2018 – servizio in lingua tedesca – audio dal minuto 7.44
Media online
Etcinforma, 28.3.2018 – “Lo sviluppo economico del Canton Ticino nel confronto (inter)nazionale (Studio di BAK Economics)”
Ticinonews, 28.3.2018 – “PIL, Ticino meglio degli Stati Uniti”
Liberatv.ch, 28.3.2018 – “Un Ticino in costante sviluppo che non teme confronti (inter)nazionali. La fotografia scattata dall’istituto BAK insieme alla Camera di commercio. Locomotive gli agglomerati di Lugano, Bellinzone e Mendrisiotto…”
Ticinolibero.ch, 28.3.2018 – “Uno studio rivela, dal 2005 al 2016 il Ticino ha avuto una crescita economica più rapida degli Stati Uniti! La disoccupazione è rimasta stabile”
Ticinotoday.ch, 29.3.2018 – “L’economia ticinese vola alto. Locarno pecora nera“
Srf.ch, 30.3.2018 – “Tessiner Wirtschaft ist besser als ihr Ruf“
Swissness: quanta confusione con questo marchio
/in Internazionale, TematicheSwiss Made, Swissness, Svizzeritudine. Quale sia il termine utilizzato vi è purtroppo ancora molta, troppa, confusione sul suo reale significato e sul corretto utilizzo del marchio o della croce elvetica. I prodotti e i servizi svizzeri godono di un’eccellente reputazione sia nel nostro Paese sia all’estero. Potersi fregiare del marchio “Svizzera” è senza dubbio una carta vincente riconosciuta internazionalmente, le denominazioni d’origine svizzera vengono pertanto utilizzate volentieri dagli imprenditori elvetici, talvolta però impropriamente. Per garantire la massima reputazione dei prodotti e servizi svizzeri, il 1° gennaio 2017 è stata introdotta una nuova regolamentazione concernente l’uso dell’indicazione di provenienza “Svizzera” e della croce bianca su sfondo rosso. Essa poggia su quattro ordinanze che hanno inasprito i criteri per il loro utilizzo. Anche se non vi è un organo di vigilanza, vige l’inversione dell’onere della prova ed è necessario seguire attentamente quanto riportato in tali ordinanze.
Detto questo, proviamo a fare un po’ di chiarezza sugli aspetti principali…
Origine VS indicazioni di provenienza
È importante comprendere che vi è una netta distinzione con l’origine preferenziale e non preferenziale delle merci: la Swissness non associata all’origine doganale della merce e non è legata a un’eventuale diminuzione dei dazi, è unicamente un’indicazione di provenienza geografica.
Utilizzo del marchio “Swiss Made”
Per l’apposizione del marchio “Swiss Made” o “Made in Switzerland”, le nuove regolamentazioni distinguono tre categorie e diverse percentuali di “svizzeritudine”:
Le imprese che non adempiono ai criteri summenzionati hanno la possibilità di mettere in valore certe tappe di produzione, a condizione tuttavia che l’attività specifica in questione si svolga integralmente in Svizzera: ad esempio, salsiccia “affumicata in Svizzera”, mobili “Designed in Switzerland”. In questi casi non è però ammessa l’apposizione della croce svizzera.
Monica Zurfluh, Responsabile S-GE per la Svizzera italiana e Valentina Rossi, Responsabile Servizio Export Cc-Ti
Il servizio Export della Cc-Ti e S-GE sono a vostra disposizione per consulenze
in ambito di esportazioni.
Più informazione e formazione al servizio delle imprese
/in Comunicazione e mediaObblighi vincolanti per le imprese e multe sino a 20 milioni di euro. Sono le sanzioni previste dal GDPR, il Regolamento europeo sulla protezione dei dati che entrerà in vigore il prossimo 25 maggio. Il GDPR garantirà una maggiore protezione dei cittadini, disciplinando in modo omogeneo nell’UE la gestione dei dati personali. La normativa si applicherà anche alle aziende svizzere che trattano questi dati attraverso una loro sede in un Paese dell’Unione Europea oppure in Patria offrendo merci e servizi a chi risiede in uno Stato dell’UE. A questa importante novità la Cc-Ti dedicherà il Networking business breakfast del 9 aprile, una mattinata informativa per le imprese che dovranno adeguarsi alle nuove regole, a cui seguirà alla fine del mese una mezza giornata di formazione mirata.
Ma questi sono solo due dei tanti appuntamenti promossi dalla Cc-Ti che nel corso dell’anno concentrerà i suoi “Eventi”, ossia specifici spazi di discussione e analisi, su alcuni problemi strategici per la crescita economica. Temi che saranno anche approfonditi sul nostro sito e su altri media.
Una comunicazione su più livelli per interfacciarsi meglio con l’opinione pubblica, le imprese e i nostri associati che ora potranno contare anche sulla nuova edizione di Ticino Business. Il nostro periodico, completamente rinnovato, vuole essere, infatti, un filo diretto con il mondo produttivo, offrendo più informazione di servizio e maggiore visibilità alle attività imprenditoriali.
Dopo l’appuntamento del 28 marzo con la presentazione dei sorprendenti risultati dello studio Bak Basel sulla nostra economia, il 26 aprile si terrà la Giornata dell’export. Su questo terreno la Cc-Ti è impegnata da tempo con l’organizzazione di missioni economiche all’estero e con gli “Eventi Paese” per far conoscere alle aziende ticinesi nuove opportunità di business sui mercati mondiali.
Il 24 maggio l’evento tematico riguarderà, invece, tre aspetti chiave della digitalizzazione: il Cloud, la mitica nuvola che ha esteso le potenzialità del web; i Big Data, ossia la materia prima delle società della comunicazione; la Cyber security, la sicurezza informatica quale risorsa cruciale per l’affidabilità, e il futuro, di ogni azienda. Si parlerà ancora di rivoluzione digitale con l’evento del 25 settembre dedicato alle nuove forme di lavoro tra tecnologia e sostenibilità, mentre il 5 dicembre si discuterà di Smart life.
Sull’economia digitale la Cc-Ti, in collaborazione con Swisscom, nel secondo semestre del 2018 proporrà un apposito ciclo formativo con specialisti di diversi settori. Una nuova offerta che affiancherà la tradizionale formazione proposta dalla Cc-Ti.
Restate in contatto con la Cc-Ti
Ritrovate tutta l’attualità targata Cc-Ti e tutte le novità sui nostri canali: sito web, newsletter, Ticino Business, social media, e sul dépliant che riassume le attività del primo semestre 2018.
Interessati ad aderire alla Cc-Ti? Trovate online il formulario da compilare o contattate direttamente Lisa Pantini, Responsabile delle Relazioni con i soci, scrivendo una e-mail a pantini@cc-ti.ch
Legge sulle imprese artigianali (LIA): aggiornamenti del 22 marzo 2018
/in Comunicazione e mediaIl Consiglio di Stato ha diramato un comunicato stampa in relazione alla LIA – Legge sulle imprese artigianali lo scorso 22 marzo 2018, che ripubblichiamo qui di seguito in versione integrale.
Il Consiglio di Stato ritiene opportune alcune precisazioni in merito all’applicazione della Legge sulle imprese artigianali (LIA), viste le incertezze di carattere giuridico sorte a seguito delle sentenze del Tribunale cantonale amministrativo che hanno accolto i ricorsi della Commissione federale della concorrenza e di una ditta ticinese.
Pur accogliendo i ricorsi, queste sentenze non hanno un effetto diretto sulla legge, che pertanto rimane formalmente in vigore. Ciò comporta per le imprese assoggettate l’obbligo di essere iscritte all’albo e di versare le relative tasse.
La competenza per modificare o abrogare formalmente la LIA spetta esclusivamente al Gran Consiglio, in quanto organo legislativo.
Come è già stato anticipato, nelle prossime settimane il Consiglio di Stato intende sottoporre al Gran Consiglio un messaggio proponente l’abrogazione della LIA.
In queste circostanze il Consiglio di Stato, competente unicamente per l’emanazione e la modifica del Regolamento di applicazione della LIA, ha deciso di prorogare il termine per l’inoltro delle richieste di rinnovo dell’iscrizione dal 31 marzo al 31 dicembre.
Sino a questa data le imprese iscritte all’albo possono quindi continuare ad operare nel pieno rispetto dell’ordinamento in vigore ed a partecipare ai concorsi pubblici anche senza il rinnovo dell’iscrizione.
È inoltre confermata la richiesta, già formulata alla competente Commissione di vigilanza, di sospendere qualsiasi procedura esecutiva per l’incasso delle tasse di iscrizione e tenuta a giorno così come il perseguimento delle contravvenzioni.
Desiderate maggiori informazioni in merito?
Contattateci scrivendo a info@cc-ti.ch o chiamando lo 091 911 51 11.