Il linguaggio del corpo

Gli esperti di comunicazione sostengono che se si chiede a qualcuno che cosa sia la comunicazione, la risposta nel 90% dei casi è: “la comunicazione è il modo in cui una persona parla, esprime i propri pensieri, bisogni, esigenze e punti di vista”.

Questo concetto in linea generale è corretto, ma la comunicazione è molto di più ed ha una componente estremamente importante che viene spesso omessa, una componente che esprime in modo molto più sincero e veritiero l’informazione che viene realmente trasmessa e non è legata né alle parole né al tipo di voce o tonalità. È sufficiente un’espressione del viso, uno sguardo, un gesto, un cambio di postura da parte del nostro interlocutore, per poterne comprendere il messaggio completo ed i relativi pensieri ed emozioni che ci sta comunicando e che non esprime per il tramite delle parole. Stiamo parlando del linguaggio del corpo o comunicazione non verbale. Chi conosce e sa leggere il linguaggio del corpo, ha il potere di comprendere fino in fondo se, il suo interlocutore crede realmente in quello che sta dicendo, se è sincero, oppure se mente spudoratamente utilizzando belle parole, bei discorsi ingannevoli, nascosti dietro a grandi sorrisi. Questo è possibile perché, questa componente della comunicazione è inconsapevole ed è pressoché impossibile controllarla, poiché sono le emozioni che prendono il sopravvento e si manifestano attraverso il corpo.  

Linguaggio del corpo ed emozione

Quando parliamo di linguaggio del corpo ci riferiamo a tutti quei micro-segnali che il nostro corpo trasmette involontariamente, che sono costituiti da gesti, postura, espressioni facciali, andatura, ecc. che mostrano le nostre emozioni. Le emozioni sono gestite dal sistema limbico che si occupa delle risposte emotive e comportamentali. Grazie al sistema limbico quando proviamo gioia, rabbia, tristezza, paura e tutte le altre emozioni, esse si manifestano nel corpo inviando segnali di cui non siamo consapevoli e che esprimono i nostri stati d’animo ed i pensieri ad essi legati.

Come interpretare il linguaggio del corpo

Per poter interpretare il linguaggio del corpo dobbiamo essere in grado di decifrare i messaggi che il nostro interlocutore ci invia. Innanzitutto, dobbiamo fare una distinzione tra linguaggio del corpo consapevole ed inconsapevole. Il primo si riferisce a quei segnali ed espressioni che utilizziamo in modo consapevole per rafforzare e veicolare la nostra comunicazione, per mantenere viva l’attenzione e/o creare empatia. Queste abilità nel comunicare vengono utilizzate spesso da politici, presentatori, oratori, formatori ecc.
Essi assumono posture erette che esprimono sicurezza, utilizzano in modo controllato le braccia e le mani, con movimenti aperti, se vogliono attrarre a sé il pubblico e allo stesso modo utilizzano posture più dominanti e movimenti di mani e braccia più secchi, chiusi e veloci se vogliono apparire incisivi ed elargire ordini.
Il linguaggio del corpo inconsapevole invece, è più comune in quanto la maggior parte delle persone, non ha le conoscenze e l’allenamento per controllare le risposte emotive del proprio corpo. Questi messaggi inconsapevoli li possiamo vedere in quasi ogni situazione della vita, gli esempi sono infiniti, ma prendiamone uno in particolare e vediamo quali sono le risposte a livello di linguaggio del corpo. Durante una riunione di lavoro il direttore comunica che l’azienda sta attraversando un periodo difficile, pertanto, a breve, se la situazione non migliora si dovrà ricorrere a tagli di personale. Questo messaggio inaspettato appena lo recepiamo ci fa inconsciamente spalancare gli occhi, dilatare le pupille, la nostra bocca si apre inspirando e tratteniamo il respiro per qualche istante, pieghiamo le spalle e corrucciamo la fronte. Tutto questo accade in modo inconscio e avviene in pochissimi istanti. Per meglio comprendere il linguaggio del corpo, vediamone alcuni esempi.

La mimica facciale

Per quanto il viso sia la parte più esposta, nasconde un mondo di messaggi di durata brevissima, ma di estrema importanza per la comprensione profonda del nostro interlocutore. A tutti è capitato di vedere una persona arrossire, impallidire o vederne il volto contrarsi. Queste sono le espressioni più evidenti e facili da notare che ci indicano in modo istantaneo l’emozione nascosta. Ma l’esperto in micro-espressioni facciali Paul Ekman ci insegna che con una buona conoscenza della materia e un po’ di pratica, è possibile decodificare tutta una serie di micro-espressioni, quei piccoli movimenti che durano pochissimi istanti e svelano le emozioni più nascoste.

  • Le sopracciglia che si sollevano per un istante e una dilatazione istantanea delle pupille, sta a significare paura.
  • Un ripiegamento degli angoli della bocca significa rimorso.
  • Un lato del labbro superiore che si incrina leggermente, significa disgusto.

Significato dei gesti

È importante premettere comunque che non possiamo basarci solo su di una micro-espressione piuttosto che su di un gesto o una postura per giudicare il nostro interlocutore, in quanto, dato che il linguaggio del corpo esprime le emozioni che stiamo provando, queste emozioni potrebbero non riferirsi a quanto detto da noi o dall’altro, ma potrebbero anche essere legate ad una sua situazione personale indipendente dal contesto. Per questa ragione è sempre importante osservare l’insieme dei messaggi che vengono trasmessi dal linguaggio del corpo di una persona ed eventualmente approfondire ponendo domande e osservandone le reazioni. Può capitare che se in una stanza fa molto caldo e un uomo si tocca la cravatta cercando di allargarla potrebbe fare questo gesto, perché ha molto caldo non perché sia in forte imbarazzo.

  • Toccarsi l’orecchio potrebbe significare che la persona sta mentendo.
  • Se quando una persona sta parlando alza leggermente la spalla, significa che non crede in quello che sta dicendo.
  • Dito puntato con sguardo opposto, maschera quello che sostiene o accusa.
  • Braccia incrociate sul petto può significare chiusura, disaccordo, ma attenzione a volte questa posizione indica anche che una persona è comoda e rilassata in quella posizione.

Postura e camminata

Infine, la lettura del linguaggio del corpo, può anche darci degli spunti sul tipo di personalità di una persona. In particolare, postura e camminata sono spesso correlati alla personalità di un individuo. Da esse possiamo capire se una persona è sicura o insicura, con una forte personalità o piuttosto debole.

  • Una postura diritta, aperta con camminata veloce a falcata, spesso indica una personalità forte e decisa.
  • Una postura diritta con movimenti morbidi, lo sguardo perso e la camminata un po’ distratta, indica una persona solare, che vive con la testa tra le nuvole e spesso è una persona molto creativa.
  • Una postura chiusa con spalle curvate in avanti, sguardo basso, passo lento che si trascina, può indicare una personalità debole, tristezza o depressione.

In conclusione

Conoscere e saper interpretare il linguaggio del corpo, oltre che essere molto utile per sé stessi, è soprattutto un fondamentale vantaggio nel mondo del lavoro, è una delle soft skills che tutti dovrebbero conoscere, poiché è la chiave per una buona comunicazione e una buona gestione delle persone, sia nei rapporti con i clienti che con i dipendenti, con i superiori e i colleghi.


Interessati ad approfondire questi temi? I prossimi 17 e 24 ottobre verranno approfonditi nel corso Cc-Ti “Il linguaggio del corpo”. Le iscrizioni sono aperte!

Articolo a cura di Luciana Mazzi, titolare di POWER LIFE ACADEMY, Lugano

Percorsi formativi con attestato Cc-Ti: i primi diplomati

Si sono svolti a fine primavera 2022 gli esami dei percorsi formativi Cc-Ti, che la nostra associazione ha proposto in alcuni ambiti. Nello specifico si sono concretizzati i percorsi relativi al “Diritto del lavoro” e alla “Vendita”.

Hanno ottenuto l’attestato di “Competenze nel diritto del lavoro”: Patrizia Daelli, Federica Gregorio, Benedetta Landoni, Anna Luminati, Jessica Meroni, Roberta Oltolina, Alessia Sironi, Francesca Spaini, Barbara Tommasiello. Sulla foto anche: Rosella Chiesa-Lehmann e Roberta Bazzana-Marcoli, docenti e Cécile Chiodini Polloni, Resp. formazione puntuale Cc-Ti.

Si tratta di corsi di formazione costituiti da più moduli interconnessi che possono, però, essere frequentati anche singolarmente. Coloro che seguono la formazione completa
hanno la possibilità di sostenere un esame finale e, al superamento dello stesso, viene rilasciato un attestato Cc-Ti.

Generalmente i percorsi si declinano su 5-8 moduli. Avendo l’opportunità di frequentare anche solo alcuni dei temi proposti nel percorso, lo stesso può essere gestito secondo le singole esigenze personali e aziendali. Proposte che abbiamo aggiunto alla nostra, già variegata, formazione continua e che rispondono alle crescenti e in continua mutazione competenze richieste dal mondo lavorativo.

In questo articolo vi proponiamo 3 brevi testimonianze di partecipanti che hanno ottenuto l’attestato in “Diritto del lavoro” e, cambiando prospettiva, dei docenti che si sono occupati del percorso della “Vendita”.

Benedetta Landoni, Ticicom SA
Da alcuni mesi la Cc-Ti propone nuovi percorsi formativi costituiti da più moduli interconnessi che possono essere frequentati anche singolarmente. Lei ha completato il ciclo dedicato al “Diritto del lavoro”, superando l’esame finale. Come è andata? Quali le sue impressioni?

Ho da poco concluso, con molta soddisfazione, il percorso dedicato al “Diritto del Lavoro” iniziato a settembre 2021 e devo dire che il corso, sia se seguito nella sua interezza che partecipando solo a singoli moduli, è complessivamente ben organizzato e strutturato. Dal punto di vista dei contenuti tutte le tematiche sono state trattate in maniera esaustiva grazie alla competenza, alla preparazione e aggiungerei anche all’esperienza delle docenti. Con esempi pratici ed esercitazioni di gruppo è stato possibile chiarire dubbi anche sulle questioni più controverse e, contestualmente, alternare la parte teorica con quella pratica. Aggiungo che la modalità online, sebbene personalmente preferisca sempre essere in presenza, ha sicuramente facilitato la frequenza permettendomi di conciliare il momento formativo con le attività lavorative. Complessivamente ritengo che il corso riesca a fornire a responsabili e collaboratori HR tutti gli strumenti per poter orientarsi tra le diverse problematiche relative alla gestione delle risorse umane e le questioni giuridiche ad essa connesse.

Roberta Oltolina, Parametric Design Suisse

Il percorso formativo era composto da moduli distinti che trattavano argomenti specifici. Cosa riporterà nel suo quotidiano in azienda di quanto appreso?

Lo scopo era quello di confermare e aggiornare determinate conoscenze già acquisite e l’obiettivo è stato raggiunto. Mi sono personalmente acculturata con argomenti che avevo solo sfiorato nel mio ambito lavorativo. Sicuramente mi serviranno per svolgere al meglio il mio ruolo interagendo con il personale ed essendo di supporto al Direttore del Dipartimento HR.

Francesca Spaini, Humabs BioMed SA

Un percorso del genere è anche un’occasione per intrecciare nuove relazioni e fare networking. In che modo ha potuto beneficiarne (visto il gruppo eterogeneo di partecipanti)?

Il percorso Cc-Ti in diritto del lavoro è stata un’ottima occasione per conoscere colleghe e colleghi provenienti da contesti lavorativi eterogenei, e quindi estremamente arricchente per chiunque lavori nell’ambito delle risorse umane. Sarebbe stato sicuramente utile e ancor più coinvolgente poter condividere anche delle lezioni in presenza, ma è stato molto pratico e time-saving poter seguire le lezioni in remoto dal proprio ufficio o da casa, senza per questo perdere in qualità. Consiglio vivamente questo percorso anche per la competenza delle docenti.


La voce dei docenti: Stefano Bosia ed Andrea Carlesso

Selling Revolution: 2°edizione percorso formativo con attestato Cc-Ti e Associazione vendita svizzera

Presentato per la prima volta nel 2022 in forma totalmente digitale, i favorevoli commenti dei partecipanti hanno invitato a riproporre una seconda edizione. Partendo da basi e tecniche consolidate consente a chiunque, a contatto con il cliente, di acquisire il giusto mindset per trasformarsi in un ottimo venditore. Dal prospecting alla cura del cliente, il corso tocca ogni aspetto della fase di vendita, senza perdere di vista il processo di acquisto, sempre più importante nel determinare la scelta dei partner commerciali.
Composto da 6 moduli, frequentabili anche separatamente, termina con un esame finale riservato a chi ha frequentato l’intero percorso.

Hanno ottenuto l’attestato “2022 Selling Revolution”: Salvatore Carmeci,  Miruna Marinescu Seminara, Gianmarco Paduano, Andrea Parini, Federico Proserpio, Giovanni Sergi.  Sulla foto anche: Stefano Bosia ed Andrea Carlesso, docenti e Cécile Chiodini Polloni, Resp. formazione puntuale Cc-Ti.

Ai partecipanti offre un taglio molto pratico affinché, partendo da basi teoriche, consenta a ognuno di inserire nel proprio processo le tecniche per migliorare le proprie performance di vendita. Attraverso tecniche comprovate basate sul continuo aggiornamento e sull’esperienza dei relatori e sulla messa in pratica delle più recenti teorie e ricerche delle migliori università, lavoreremo sulle sei fasi del processo di vendita di successo. Saremo così in grado di avere una panoramica dell’intero processo e comprendere le due diverse prospettive: quella del venditore e quella dell‘acquirente.  In questo modo potremo individuare dove si trova l’acquirente nel processo decisionale e cosa possiamo concretamente fare per guidare la vendita in ogni fase e convincere (vincere insieme) il cliente della bontà della sua scelta: noi! Al termine del percorso ogni partecipante avrà elaborato il proprio kit personale di strumenti e tecniche di vendita e una tabella di marcia per sviluppare abitudini significative e durature.

In conclusione

Investire in modo costante nella formazione dei propri collaboratori è una delle migliori azioni concrete da attuare per contare su risorse umane qualificate e fidelizzarle. Un progetto win-win.

Tutti i programmi dei corsi di formazione puntuale Cc-Ti sono consultabili su www.cc-ti.ch/formazione. Inoltre vi segnaliamo i nuovi percorsi per l’autunno 2022: Competenze nel diritto del lavoro con attestato Cc-Ti e Selling Revolution! II Edizione: percorso formativo con attestato Cc-Ti.

Molteplici opportunità

La Scuola Manageriale della Cc-Ti è frequentata da professionisti con formazioni di base diverse fra loro e che rappresentano uno spaccato molto interessante del tessuto economico ticinese, notoriamente molto variegato. Abbiamo intervistato una partecipante dell’ultima edizione del corso “Specialista della gestione PMI”, Ilena Grasso.

Tutti i partecipanti (esponenti di piccole e grandi aziende, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi in particolare) della Scuola manageriale Cc-Ti hanno uno scopo comune, ossia integrare e migliorare le loro competenze, nell’ottica della gestione aziendale e di funzioni dirigenti. Il corso viene erogato seguendo dei contenuti tradizionali, ma applicati tenendo conto dei problemi di attualità.

Le lezioni permettono ai partecipanti di acquisire maggiori competenze che gli consentiranno di assumere nuove responsabilità in azienda, con soddisfazione personale e competenze diverse all’interno dell’ambito in cui operano. Il corso mira così a garantire competenze pragmatiche, strategiche e operative rispondendo al desiderio di acquisire una maggiore efficienza ed efficacia nella gestione aziendale. Il percorso formativo in questione risponde alle direttive del regolamento d’esame federale e è completato da casi pratici.

Nell’intervista a Ilena Grasso vogliamo raccontare il suo percorso ed evidenziare come lo “Specialista della gestione PMI” si adatti a svariati ambiti.


Ilena Grasso

Signora Grasso, il suo percorso professionale è particolare, dopo un AFC quale informatica, è diventata – sempre con un AFC – assistente di farmacia. Ora frequenta il corso Cc-Ti per diventare “Specialista della gestione PMI”. Quali sono i motivi che l’hanno spinta ad iscriversi alla Scuola Manageriale Cc-Ti?

Sostanzialmente terminato l’apprendistato in Informatica ed aver lavorato nell’ambito mi sono resa conto che la professione implicava svolgere mansioni sistematiche e con poca interazione con le persone, salvo confronti mirati per svariati progetti. Da qui sono stata portata ad una riqualifica quale assistente di farmacia, conclusa nel 2017. Per crescita professionale personale, ho optato in primis per la specializzazione di “Assistente aziendale di farmacia”. Tuttavia, il corso non ha avuto luogo in Ticino per svariati anni e una volta riproposto non ha raggiunto il numero minimo di iscrizioni per avviare il corso. Non appena ATAF ha proposto la possibilità di partecipare al corso “Specialista della gestione PMI” ho colto immediatamente l’opportunità. Una volta conosciuto il programma del corso sono stata entusiasta di poter trattare temi che potrebbero aiutare nella gestione di una farmacia.

Dopo 6 mesi di corsi circa, può tracciare un primo bilancio?

Il bilancio è sicuramente positivo, già dopo questi primi 6 mesi, posso affermare di aver applicato alcune nozioni acquisite pur avendo solo concluso due moduli del corso. Un altro aspetto interessante e non convenzionale è la composizione della classe. Formata da studenti di settori lavorativi differenti, ciò impone di trattare diversi casi di studio, permettendo di affrontare le lezioni senza la ridondanza focalizzata esclusivamente sull’ambito farmaceutico; ciò porta ad ampliare le proprie conoscenze culturali generali e stimolanti discussioni di confronto per le singole realtà.

In una farmacia le dinamiche d’interazione sono differenti rispetto ad un’azienda o al “lavoro d’ufficio”. Come applica quanto apprende sui banchi della Scuola Manageriale nel suo contesto lavorativo?

Da quanto appreso ad oggi, non riesco a riscontrare grosse differenze. A tutti gli effetti anche la farmacia è considerata un’azienda; chiaramente spesso e volentieri rispetto a una media impresa è composta da un effettivo minore. Tuttavia si è confrontati con gli stessi temi.
Dal mio punto di vista ritengo che questa formazione può giovare alle farmacie: anche un’assistente di farmacia può acquisire, ad esempio, nozioni commerciali che spesso e volentieri il titolare affida a terzi.
Questo mi sembra l’esempio più lampante ed è interessante sviluppare conoscenze nell’ambito gestionale per diventare una reale risorsa all’interno della farmacia e supportare il titolare.
Spontaneamente oggi mi viene naturale confrontare le nozioni apprese a scuola con il contesto lavorativo, per scorgere eventuali punti di miglioramento.

Consiglierebbe la Scuola Manageriale Cc-Ti ad altri professionisti?

Assolutamente sì. Le aziende contemporanee sono sempre più confrontate con la necessità di una nuova figura all’interno del proprio organico, per rivestire mansioni all’apparenza banali come social media manager o capi risorse umane e allestimenti, che richiedono impegno, creatività e tempo, essenziali al giorno d’oggi.

Per maggiori informazioni su questo percorso formativo, visitate il nostro sito web.

“Solare Ora” nel Luganese

Il secondo appuntamento di un ciclo di eventi organizzati dal Dipartimento del territorio e dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino, si è tenuto il 14 giugno a Manno.

Con una media annuale di oltre 2’000 ore di sole a Lugano, la “Sonnenstube” Cantone Ticino supera di gran lunga il resto delle regioni di pianura del nostro paese.
Hic et nunc, direbbero i latinisti. È adesso il momento, non domani! È questo il messaggio principale lanciato dal Consigliere di Stato Claudio Zali durante il secondo incontro “Solare? Ora!” organizzato dal Dipartimento del territorio in collaborazione con la Camera di commercio e dell’industria del Cantone Ticino tenutosi oggi a Manno.
In Ticino, gli edifici di tipo industriale, artigianale e commerciale che dispongono di un tetto di almeno 300 m2 e che godono di una buona/ottima insolazione sono circa 13 mila. Se su ogni tetto venissero installati dei pannelli fotovoltaici si riuscirebbe a produrre circa un terzo dell’energia elettrica attualmente consumata in Ticino. Un risultato che permetterebbe al Cantone di essere molto più indipendente nella produzione di energia elettrica e maggiormente rispettoso dell’ambiente.

Nel Luganese la disponibilità di tetti di medie/grandi dimensioni e le condizioni di insolazione sono molto favorevoli: un terzo del fabbisogno di energia elettrica potrebbe essere prodotto con l’ausilio di pannelli fotovoltaici installati sugli edifici che dispongono di un tetto di almeno 500 mq di superficie.

L’incontro di oggi ha dato la possibilità a imprenditori e rappresentanti delle aziende ubicate nel Luganese di raccogliere diverse informazioni sull’iter procedurale e tecnico da seguire qualora si volesse dar seguito all’installazione di pannelli fotovoltaici. Due buone pratiche sono state presentate dal CEO della Gehri SA, Signor Andrea Gehri e dal CEO di AIL Signor Andrea Prati. Gehri, che è anche Presidente della Cc-Ti, ha evidenziato un bilancio economico ed ambientale positivo da quando la sua azienda si è munita di pannelli fotovoltaici. Andrea Prati di AIL ha invece messo in guardia gli imprenditori sull’incerto futuro dei prezzi energetici. Prezzi che in base alle attuali previsioni subiranno un importante crescita nei prossimi anni. Scegliere la via dell’energia solare permetterà a molti imprenditori di “dormire sonni” più tranquilli dal profilo energetico.

Il Cantone c’è e gli incentivi non mancano. Per esempio un impianto di pannelli fotovoltaici da 70 kW che costerebbe circa 115’000 franchi, verrebbe finanziato nella misura di circa 35’000 franchi sia dalla Confederazione sia dal Cantone. Il costo dell’investimento sarebbe inoltre ammortizzato in otto anni: se l’impianto ha una durata di circa 25 anni ciò significa che per 17 anni l’azienda otterrebbe soltanto dei ricavi.

Nel suo intervento il sindaco di Manno Giorgio Rossi ha evidenziato la politica energetica che i Comuni di Agno, Boggio e Manno stanno portando avanti insieme da diversi anni. Buoni i risultati finora ottenuti: 176 impianti fotovoltaici installati per una potenza totale di 4’562 kWp.

All’evento è intervenuto anche il Direttore della Cc-Ti Luca Albertoni.

Il terzo incontro sarà rivolto alle aziende del Sopraceneri a data da stabilire.

DOCUMENTI UTILI: – presentazione powerpoint

“Solare? Ora!” comincia dal Mendrisiotto

Un evento organizzato dal Dipartimento del territorio e dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino

L’energia elettrica, oltre a essere un fattore che può avere un certo peso sui costi di produzione di un’azienda, è anche una risorsa strategica per la politica energetica di un paese come la Svizzera.
Riuscire a produrre sempre più elettricità con delle risorse rinnovabili è uno dei pilastri della Strategia energetica 2050 della Confederazione tant’è che l’obiettivo della Legge federale sull’energia è di rafforzare le energie rinnovabili indigene. Tra queste, oltre alla tradizionale energia idroelettrica, vi sono le nuove energie rinnovabili quali il sole, la legna, la biomassa, il vento e la geotermia.

Il Cantone Ticino è la regione più solatia di tutta la Svizzera e come tale è fondamentale che nel breve periodo la produzione di energia elettrica, per il tramite dei pannelli fotovoltaici, diventi la giusta strada da percorrere anche perché è relativamente di facile realizzazione.

Nel Mendrisiotto esiste un potenziale produttivo elevato sia per la sua importante esposizione solare sia per la disponibilità di tetti di medie/grandi dimensioni degli stabili industriali e artigianali.

L’incontro “Solare? Ora!” tenutosi il 20 maggio 2022 presso l’Azienda agraria cantonale di Mezzana, promosso dal Dipartimento del territorio del Cantone Ticino, in collaborazione con la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino, ha avuto l’obiettivo d’incentivare tutte le aziende che dispongono di superfici di medie/grandi dimensioni sul tetto del proprio stabile a munirsi di pannelli fotovoltaici.

Oltre a informare sull’evoluzione delle condizioni quadro cantonali e dei relativi incentivi nel campo dell’energia solare, durante l’incontro sono state presentate le testimonianze di due aziende che hanno già realizzato un tetto solare sui propri stabili produttivi.

Questo incontro era destinato alle aziende del Mendrisiotto, ed è il primo di una serie di incontri che verranno proposti anche nelle altre regioni del Cantone.

Sono intervenuti: Andrea Gehri, Presidente Cc-Ti; Claudio Zali, Consigliere di Stato Direttore del Dipartimento del territorio del Canton Ticino; Samuele Cavadini, Sindaco di Mendrisio; Giovanni Bernasconi, Capo Sezione protezione aria, acqua e suolo; Fabrizio Noembrini, Direttore TicinoEnergia; Silvio Tarchini, Presidente FoxTown Mendrisio e Nicola Caronzolo, CEO Sintetica Mendrisio.


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Altre info: comunicato stampa del Dipartimento del Territorioslides presentate all’eventoinfo dal sito dell’Autorità cantonale

I percorsi formativi con attestato Cc-Ti

Dal secondo semestre 2021 proponiamo nuovi percorsi formativi costituiti da più moduli interconnessi che possono, però, essere frequentati anche singolarmente.

Coloro che seguono la formazione completa hanno la possibilità di sostenere un esame finale e, al superamento dello stesso, viene rilasciato un attestato di frequenza Cc-Ti.

Generalmente i percorsi si declinano su 5-8 moduli. Avendo l’opportunità di frequentare anche solo alcuni dei temi proposti nel percorso, lo stesso può essere gestito secondo
le singole esigenze personali e aziendali. Proposte che abbiamo aggiunto alla nostra, già variegata, formazione continua e che rispondono alle crescenti e in continua mutazione competenze richieste dal mondo lavorativo.

I nostri corsi di formazione puntuale ricoprono 7 ambiti della gestione aziendale (Diritto, Finanza, Internazionale, Marketing e Vendita, Organizzazione, Risorse umane, Soft skills) e rispondono a una crescente richiesta di competenze personali per i collaboratori.

I percorsi formativi attuali con attestato Cc- Ti ricoprono 4 diversi settori:

  • il diritto del lavoro
  • la vendita
  • il digital marketing
  • la leadership

Stiamo sviluppando nuovi progetti nell’ambito anche delle risorse umane e della finanza.

Investire in modo costante nella formazione dei propri collaboratori è una delle migliori azioni concrete da attuare per contare su risorse umane qualificate e fidelizzarle. Un progetto win-win.

Scopri tutta l’offerta formativa della Cc-Ti!

Prix SVC Svizzera italiana 2022

Tecnomec SA di Stabio si è aggiudicata il Prix SVC Svizzera italiana 2022, nell’evento del 18 maggio 2022. Anche la Cc-Ti è rappresentata nella giuria del Prix SVC Svizzera italiana, nella persona del Direttore Luca Albertoni.

Da sin.: Marzio Grassi, Presidente della giuria del Prix SVC Svizzera italiana; Iarno Mapelli, Direttore di Tecnomec SA e Andreas Gerber, Presidente SVC

Iarno Mapelli, Direttore di Tecnomec SA, ha preso in consegna il 18.5.2022 l’ambito primo premio del Prix SVC Svizzera italiana 2022.
L’azienda fondata nel 1981 è attiva nell’industria della meccanica di precisione, con un parco macchine costantemente all’avanguardia. Ha la sua sede a Stabio e dà lavoro a 70 persone. Il secondo premio è andato alla Jetpharma SA e al suo membro del Consiglio d’Amministrazione Stefano Martinoli, mentre R. Audemars SA e il suo CEO Mirko Audemars si sono aggiudicati il terzo posto. I premi speciali sono stati attribuiti ad Agriloro SA con Jacques Perler, Direttore, Campofelice SA con Simone Patelli, Direttore e Fontana Print SA con Ruben Fontana, Direttore.

Enorme successo per la nona edizione del Prix SVC Svizzera italiana

Il Prix SVC è ormai diventato un appuntamento importante e atteso nella Svizzera italiana. Quest’anno quasi 1’000 persone del mondo economico, politico, accademico e culturale si sono incontrati al Palazzo dei Congressi di Lugano per assistere alla cerimonia di consegna del premio. Marzio Grassi, Presidente della giuria del Prix SVC Svizzera italiana, durante la laudatio ha così motivato la scelta del vincitore: “Ognuna delle sei finaliste avrebbe meritato di vincere. Alla fine, la giuria ha deciso di premiare Tecnomec, un ottimo esempio di azienda di famiglia, contraddistinta da un forte spirito imprenditoriale e da un orientamento all’innovazione e all’eccellenza. Radicata sul territorio, investe costantemente nella crescita dell’azienda e nei propri collaboratori”. Il Direttore Iarno Mapelli ha ritirato il primo premio consistente in un viaggio per imprenditori offerto da Credit Suisse e in un buono esclusivo, offerto da SUPSI, del valore di CHF 12’500 per seguire uno o più corsi di formazione continua SUPSI.

Secondo posto per Jetpharma SA e terzo posto per R. Audemars SA

Jetpharma SA, nata nel 1986 con sede a Balerna, si è aggiudicata il 2° premio. L’azienda offre servizi di micronizzazione per conto terzi. L’azienda è oggi uno dei pochi global players e dispone di una tecnologia proprietaria. Il premio ritirato da Stefano Martinoli, membro del CdA, è offerto da Ernst & Young e consiste nella partecipazione – con un accompagnatore – a un viaggio-studio o all’Entrepreneur of the Year Congress.
Il terzo premio è andato ad R. Audemars SA di Lamone-Cadempino. Grazie alle competenze maturate in oltre 120 anni nel settore orologiero svizzero, l’impresa di famiglia nata nel 1898, si è sviluppata in altri mercati, cooperando con produttori globali di dispositivi medici, che oggi rappresentano il suo mercato principale. Mirko Audemars, CEO, ha ritirato il premio offerto da Swisscom e consistente in un buono per la partecipazione a uno degli esclusivi appuntamenti promossi e sostenuti da Swisscom.

Premio speciale per tre aziende con ottime prestazioni

Le finaliste Agriloro SA, Campofelice SA e Fontana Print SA hanno ricevuto un premio speciale da Emil Frey, consistente in un buono del valore di CHF 3000 che può essere utilizzato presso le filiali Emil Frey.

Obiettivo: riconoscere e far conoscere le realtà imprenditoriali eccellenti

L’attività più conosciuta dello Swiss Venture Club è il Prix SVC che viene assegnato in ciascuna delle otto regioni in Svizzera. Andreas Gerber, presidente dello Swiss Venture Club, rimarca: “Il Prix SVC dà visibilità alle imprese di successo, spesso sconosciute al grande pubblico. Sono aziende che contribuiscono ogni giorno a rafforzare la piazza economica e il nostro Paese, creando valore aggiunto. Inoltre, mantengono e creano nuovi posti di lavoro e formano apprendisti e praticanti. Sono “perle nascoste” della nostra economia e rappresentano un modello da seguire per la prossima generazione”.

La giuria del Prix SVC Svizzera italiana

Il Prix SVC fa affidamento su una giuria composta da noti esponenti della scena economica del Cantone. Ne fanno parte Marzio Grassi, presidente, Luca Albertoni, Lorenza Bernasconi, Erico Bertoli, Beatrice Fasana, Carlo Hildenbrand, Daniele Lotti, Michele Masdonati, Roberto Pesare, Giambattista Ravano, Stefano Rizzi e Lino Terlizzi.
La data del prossimo Prix SVC Svizzera italiana – alla sua decima edizione – è già stata fissata: mercoledì 15 maggio 2024.

Lo Swiss Venture Club (SVC) è una piattaforma per il networking imprenditoriale, attiva a livello regionale e nazionale, indipendente e non orientata al profitto, con solidi partenariati in ambito economico, scientifico, mediatico, politico e culturale. Lo Swiss Venture Club propone ai suoi membri, che sono più di 3000 in tutta la Svizzera, diverse attività come il Prix SVC, e anche impulsi imprenditoriali e opportunità di networking. Lo SVC crea valore aggiunto per le PMI e opportunità d’affari per i propri associati. Lo SVC è stato fondato nel 2003 e può contare sul sostegno dei suoi partner d’oro Credit Suisse, Emil Frey, EY, Swisscom e La Mobiliare, come pure sul prezioso contributo di numerosi sponsor e sostenitori.
Il Prix SVC Svizzera italiana è stato assegnato per la prima volta nel 2006 e rappresenta l’attività più importante nella nostra regione. Esso è nato per premiare l’imprenditorialità e dare visibilità a imprenditori e imprese eccellenti. Nel 2019 il 1° premio è stato consegnato ad Alberto Belloli, comproprietario di Belloli SA.

Anche nel 2022, Agiamo Insieme

Lo scorso 10 maggio si è tenuta la cerimonia di premiazione delle aziende che si sono distinte per il reinserimento professionale di persone che hanno subito un danno alla loro salute.

Anche quest’anno “Agiamo Insieme” ha potuto valorizzare il lato umano delle aziende ticinesi.

Trattasi di un appuntamento annuale, organizzato da Cc-Ti e Ufficio AI, dove si racconta il percorso di reinserimento nei posti di lavoro delle persone lese nella loro salute. Si celebrano, attraverso testimonianze e filmati (non senza emozioni), i successi delle aziende e dei propri collaboratori che, con rimarchevole impegno in ambito professionale, evidenziano quanto la collaborazione fra Stato ed economia sia forte, attiva e vincente.

L’evento si è tenuto il 10 maggio 2022 presso il Teatro Sociale di Bellinzona, con la partecipazione dei Consiglieri di Stato Raffaele De Rosa e Christian Vitta.
Sono intervenuti: Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti; Monica Maestri, Capoufficio AI; e Sergio Montorfani, Direttore IAS.

Le premiazioni sono state accompagnate da performances dall’attrice Laura Curino, dedicate alle storie delle aziende che si sono distinte.

Le aziende premiate:
Autors SA, Bioggio
– Gehri Rivestimenti SA, Porza
– Municipio di Mendrisio


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Sul nostro canale Youtube potete rivivere tutte le storie!

Responsabilità sociale delle imprese: un nuovo strumento per le aziende targato Cc-Ti

Giovedì 17 marzo 2022 si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della piattaforma per la compilazione di un modello online di rapporto di sostenibilità, sviluppato dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti) con il supporto scientifico della SUPSI e in collaborazione con il Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE). Il nuovo strumento ha lo scopo di agevolare le imprese, comprese quelle piccole e medie, nel redigere il proprio rapporto di sostenibilità ed è disponibile sul portale TI-CSRREPORT.CH.

Da sin. G. Pagani, CSR manager Cc-Ti; L. Albertoni, Direttore Cc-Ti; C. Vitta, Consigliere di Stato e Direttore DFE; A. Gehri, Presidente Cc-Ti e N. Bagnovini, Direttore SSIC TI

La responsabilità sociale delle imprese è un tema di grande attualità, dibattuto non solo a livello politico ma anche nel contesto delle ricerche di lavoro. Non sono unicamente le Autorità a chiedere sempre più responsabilità sociale alle imprese, anche il mercato ne sta facendo un fattore di competitività rilevante e viene considerato con molta attenzione. Un fattore diventato preferenziale in molti legami commerciali. Di regola, le imprese praticano già diverse buone pratiche sul tema, come confermato dai rilevamenti della Cc-Ti effettuati in questi anni unitamente alle Camere di commercio e dell’industria delle altre regioni svizzere. Tali comportamenti spesso non vengono però comunicati, purtroppo sottovalutati anche dalle aziende stesse, e così si perde, sfortunatamente, traccia di molte buone pratiche del mondo imprenditoriale in campo economico, ambientale e sociale già presenti e in atto sul nostro territorio. La Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti), quale associazione-mantello dell’economia ticinese, sta dedicando molte risorse a questo tema e ha sviluppato, col supporto scientifico della SUPSI e in collaborazione con il Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE), un modello online di rapporto di sostenibilità, che è disponibile dal 1° marzo 2022 sul portale ti-csrreport.ch.

All’evento, tenutosi nella cornice dell’ex-convento delle Agostiniane di Monte Carasso, sono intervenuti Andrea Gehri, Presidente Cc-Ti; Christian Vitta, Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE); Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti e Nicola Bagnovini, Direttore SSIC.
Presenti in sala anche Gianluca Pagani (CSR Manager Cc-Ti); Caterina Carletti (ricercatrice responsabile dello studio- SUPSI); Jenny Assi (ricercatrice responsabile dello studio- SUPSI); Walter Bizzozero (Responsabile del Centro di competenza in materia di commesse pubbliche) e Luca Bordonzotti (Direttore Marketing & Product Management Banca Stato).
Davanti ai media ed ai partecipanti presenti (esponenti delle associazioni di categoria affiliate alla Cc-Ti, riuniti nel Consiglio economico) è stato illustrato questo nuovo supporto, frutto di un’iniziativa completamente auto-finanziata dalla Cc-Ti, intende supportare tutte le aziende ticinesi di ogni settore economico, con un occhio di riguardo per le piccole e medie imprese, che spesso non dispongono di una struttura dedicata per trattare in modo approfondito il tema.

L’obiettivo vuole affiancare, anche in questo ambito, tutte le aziende e agevolarle nell’opportunità di dotarsi di un esaustivo documento che raccolga le buone pratiche, integrando le informazioni economiche con un rendiconto dell’impatto sociale e ambientale delle proprie attività. Uno strumento di analisi e di comunicazione che, in modo semplice ed efficace, permette di approcciare il tema della sostenibilità e della responsabilità sociale. Le imprese hanno così l’opportunità di manifestare il loro impegno ai vari interlocutori del territorio (azionisti, clienti, fornitori, dipendenti, comunità, enti finanziatori, pubblica amministrazione, associazioni del territorio, media, ecc.), evidenziando il loro valore generato non solo a livello economico.
Il rapporto di sostenibilità sarà anche un utile strumento atto a verificare con regolarità le misure prese dalle aziende e quindi i miglioramenti e/o rispettivamente gli ambiti su cui ancora intervenire.
La responsabilità sociale delle imprese è un elemento che dal 2021 rientra anche nei bandi di concorso pubblici, visto che vi è un valore di ponderazione del 4% nei criteri di aggiudicazione.
Il documento della Cc-Ti, anche attraverso un lavoro di consulenza puntuale, aiuterà le aziende a dimostrare la realizzazione di obiettivi economici, ambientali e sociali idonei a ottenere questa percentuale. Grazie al rapporto di sostenibilità e con l’ottenimento di una relativa “Dichiarazione di conformità” (certificata dal servizio CSR della Cc-Ti) si sosterrà sia il lavoro delle aziende, sia quello delle Autorità chiamate a valutare i dossier. L’iniziativa non è ancora una condizione per partecipare agli appalti pubblici, ma alla quale si può aderire su base volontaria ed è sostenuta dal DFE, dal DT e dall’ufficio di vigilanza sulle commesse pubbliche. In presenza dei rappresentanti delle associazioni di categoria associate alla Camera di commercio e dell’industria del Cantone Ticino, la conferenza stampa è stata aperta dal Presidente della Cc-Ti, Andrea Gehri, seguito dal Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) Christian Vitta che ha salutato positivamente l’importante lavoro di squadra tra istituzioni, Cc-Ti e SUPSI per la realizzazione del modello di rapporto di sostenibilità e ha sottolineato quanto questo sia “un ulteriore tassello nel sostegno alla CSR, a dimostrazione dell’importanza del tema per il Cantone e per gli attori del territorio. Consolidando il proprio impegno verso la responsabilità sociale delle imprese, le aziende contribuiscono a realizzare la visione di un Ticino sostenibile, attento non solo agli sviluppi economici, ma anche sociali e ambientali in atto e, di riflesso, con un impatto positivo sul nostro territorio, su chi vi lavora e su chi vi abita”.

È in seguito intervenuto il Direttore della Cc-Ti, Luca Albertoni, con alcuni cenni generali sullo strumento e il ruolo attivo dell’economia sul tema. Egli ha sottolineato come si tratti di un segnale molto importante del mondo imprenditoriale verso il territorio, anche perché finanziato interamente con i fondi della Cc-Ti. Inoltre, significativo è il fatto che lo strumento sia stato concepito sia per sostenere il lavoro delle aziende che per facilitare quello delle Autorità, ulteriore segnale di grande collaborazione a 360°.
A chiudere la conferenza stampa l’intervento del Direttore della Società Svizzera Impresari Costruttori – Sezione Ticino, Nicola Bagnovini a confermare l’importanza e l’utilità della dichiarazione di conformità. Egli ha evidenziato la semplicità d’uso dello strumento per le aziende e come questo approccio molto pragmatico eviterebbe ingenti spese supplementari alle imprese che intendano o necessitano dotarsi di un rapporto di sostenibilità e di un riconoscimento come quelli varati in data odierna. L’agevolazione e il supporto assicurati agli utenti saranno un apprezzato sgravio per le aziende.


SCOPRI
– Il Rapporto di sostenibilità – TI-CSRREPORT.CH
La pagina della Cc-Ti dedicata
– Discorso dell’onorevole Christian Vitta alla presentazione della piattaforma CSR

L’evento nei media

Gioco di squadra per la responsabilità sociale – CdT, 17.3.2022
RESPONSABILTÀ SOCIALE ‘Fattore di competitività’ – LaRegione, 17.3.2022

Servizio al Quotidiano del 17.03.2022 sulla presentazione della piattaforma CRS
Servizio su Radio Fiumeticino del 17.03.2022 sulla presentazione della piattaforma CRS, dal m. 28.05 al m. 34.35

Responsabilità sociale delle imprese: un nuovo strumento per le aziende targato Cc-Ti – etcinforma, 17.3.2022
Sostenibilità e responsabilità sociale, Andrea Gehri presenta il nuovo strumento della Cc-Ti – liberatv, 17.3.2022
Christian Vitta: “Un passo importante per un Ticino sostenibile” – liberatv, 17.3.2022
Al via la nuova piattaforma per la sostenibilità aziendale – bluewin.ch, 17.3.2022
“Non un ostacolo, ma uno strumento di competitività” – RSI online, 17.3.2022
Responsabilità sociale delle imprese: un nuovo strumento per le aziende targato Cc-Ti – ticinolibero, 17.3.2022




Una formazione a misura d’impresa

La formazione continua è la chiave del successo personale e aziendale. È questa la filosofia che ispira il costante impegno della Cc-Ti nell’offrire agli operatori dell’economia ticinese, anche su diretta sollecitazione delle associazioni di categoria e delle imprese affiliate, un’ampia scelta di percorsi formativi, sia di breve che di lunga durata.

La Scuola Manageriale, la nuova Scuola dell’Export, che prenderà avvio il prossimo settembre con il primo corso, e la ricca offerta della formazione puntuale, sono gli assi strategici su quali si sviluppa l’ampia proposta formativa targata Cc-Ti. Sempre animata dalla ferma convinzione che solo investendo di più sulla conoscenza, sull’acquisizione di nuove competenze e l’aggiornamento professionale è possibile continuare a crescere nella propria professione ed essere profili chiave per le aziende.

La Scuola Manageriale

Con un nuovo corso che prenderà avvio il prossimo maggio, la Scuola Manageriale entrerà nel quinto anno di attività, sull’onda di un crescente interesse che ha visto sinora un centinaio di iscritti provenienti dai più diversi settori produttivi, non arrestandosi neanche con le inevitabili difficoltà provocate dalla pandemia nell’ultimo biennio. Una formazione specifica superiore che non esisteva ancora in Ticino, a differenza dei Cantoni della Svizzera tedesca, e che la Cc-Ti ha promosso nel febbraio del 2018 rispondendo alle specifiche richieste avanzate dei propri soci e dal proprio Consiglio economico (formato da circa 50 associazioni categoria). Articolata su sei moduli (più un modulo interdisciplinare finale) per un totale di 352 ore di lezioni su tre semestri, la Scuola Manageriale permette ai partecipanti di ottenere il titolo di “Specialista della Gestione PMI” con attestato federale. In pratica, superati i sei moduli del corso si riceve un certificato di frequenza SIU/IFCAM, rilasciato dalla Cc-Ti, che dà accesso all’esame federale per conseguire il relativo attestato.

Ma chi è o, meglio, cosa fa uno Specialista della Gestione PMI? “È una figura professionale in grado di condurre correttamente una piccola/media impresa, identificandone rischi e opportunità. O anche colui che aspira ad occupare una posizione di quadro in un’azienda (anche di grandi dimensioni)”, spiega Roberto Klaus, Direttore della SSIB Ticino, Swiss School for International Business, e Responsabile della Scuola Manageriale e della Scuola dell’Export della Cc-Ti.

Lo scopo del corso è quello di incentivare la promozione della formazione continua e preparare adeguatamente imprenditori, futuri dirigenti delle PMI e quadri aziendali. La quota d’iscrizione dei partecipanti può essere sussidiata fino al 50% da parte della Confederazione (il sussidio viene riconosciuto solo a formazione conclusa e se i partecipanti sono domiciliati in Ticino). Con un ciclo formativo di lunga durata articolato su moduli tematici specifici che spaziano dalla conduzione generale dell’impresa alla leadership, alla comunicazione e gestione del personale, dall’organizzazione aziendale alla contabilità e alla finanza, dal marketing alle pubbliche relazioni, ai rapporti con i fornitori e al diritto in materia di piccole e medie aziende. Temi che vengono affrontati non solo da un profilo teorico, ma anche con un approccio pratico per potersi misurare concretamente con i problemi reali che quotidianamente il partecipante può incontrare e dover affrontare in azienda.
Dopo ogni lezione si dovrà, infatti, cercare di applicare quanto appreso nella propria attività lavorativa.

Un trampolino per la crescita professionale

Teoria e pratica, quindi, unite dal fil rouge dell’obiettivo finale del corso: acquisire le necessarie competenze, pragmatiche, operative e strategiche, per migliorare l’efficienza e l’efficacia della conduzione dell’impresa. Alla fine del percorso formativo, con la formazione in gestione PMI si avranno tutti i requisiti per guidare una piccola e media azienda o per ricoprire la funzione di quadro in un’azienda di più grande dimensione. Un progetto formativo che rappresenta indubbiamente un trampolino per la crescita professionale personale e un importante atout per la crescita aziendale. Tanto più in una realtà economica come quella ticinese il cui tessuto connettivo è per oltre il 90% costituito da piccole/medie imprese e con un mercato del lavoro spesso penalizzato dalla mancanza di personale dirigenziale. Una carenza che la Scuola Manageriale sta cercando di colmare accompagnando in questa direzione un’eterogenea tipologia di partecipanti che hanno o stanno, appunto,
frequentato il corso: un terzo di iscritti da imprese familiari che intendono prepararsi alla successione aziendale; un terzo da dipendenti che aspirano a una migliore carriera professionale; un altro gruppo, poi, di piccoli imprenditori che hanno avviato un’attività economica in Ticino e, infine, titolari e personale di start-up. Una diversificazione che si riscontra nella composizione multisettoriale
delle classi del corso, a favorire un arricchimento reciproco e una maggiore interazione grazie al confronto tra esperienze differenti, ma che è anche il riflesso diretto che contraddistingue la realtà
imprenditoriale del Cantone.
Un costante impegno anche nell’aggiornamento del materiale didattico della Scuola Manageriale, focalizzandolo sulle nuove sfide date dall’evoluzione tecnologica e dall’importanza crescente della sostenibilità.

La Cc-Ti ha in cantiere un nuovo corso quale “Economista aziendale PMI”, con accesso ad una formazione superiore e al diploma federale, che si potrà frequentare solo dopo aver conseguito il titolo di “Specialista della gestione PMI”. Si creerà così una vera e propria filiera formativa per le piccole/medie imprese improntata all’apprendimento duale.

Cinque anni di attività rappresentano per la Scuola Manageriale un solido background da cui sono scaturite importanti collaborazioni con le associazioni di categoria e considerevoli riconoscimenti, come la certificazione “eduQua” e l’attestato SQS (eduQua è il label di qualità svizzero per gli istituti di formazione continua e SQS – l’associazione svizzera per servizi professionali di certificazione e valutazione per imprese e organizzazioni di qualsiasi dimensione e settore).
Riconoscimenti che imprimono il marchio della qualità su questo progetto di formazione continua, targato interamente Cc-Ti.

A fianco delle imprese sul mercato mondiale

Dallo scorso dicembre la Cc-Ti ha arricchito la sua attività ampliando la propria attività con un servizio dedicato al commercio internazionale (Servizio Commercio Internazionale), per offrire alle imprese informazioni e consulenze professionali ancora più esaustive, sia per le esportazioni come pure per le importazioni. Un’iniziativa che rappresenta una prima in Svizzera e che vede la Cc-Ti alla guida di un progetto pilota anche per le altre Camere di commercio e dell’industria svizzere (20 in totale).

Questa rinnovata sezione, nata da una reale e comunicata esigenza delle imprese per meglio sostenere il processo di crescente internazionalizzazione dell’economia cantonale, consentirà anche di potenziare le sinergie con gli altri servizi interni preposti al commercio estero e con l’offerta di informazione-formazione puntuale sui temi dell’export e dell’import.

Naturale sbocco di questo potenziamento sarà la Scuola dell’Export che il prossimo settembre avvierà il suo primo corso. Molte piccole e medie aziende ticinesi che operano sul mercato mondiale si trovano talvolta in difficoltà perché prive delle necessarie competenze, dei giusti profili professionali e di affidabili partner per affrontare un’agguerrita concorrenza e un contesto geopolitico internazionale instabile e in continua trasformazione.
La Scuola dell’Export ha l’obiettivo di colmare queste carenze, acuite peraltro dal pensionamento della generazione dei baby boomers, con un percorso formativo completo e rispondente ai bisogni concreti delle imprese. Anche per questo nuovo percorso, la quota d’iscrizione può essere sussidiata direttamente ai partecipanti fino al 50% da parte della Confederazione (il sussidio viene riconosciuto solo a formazione conclusa e se i partecipanti sono domiciliati in Ticino).

La Scuola dell’Export

La nuova Scuola dell’Export, articolata su tre corsi, si affiancherà alla formazione puntuale sui temi attuali legati all’export. Un settore ormai sempre più importante per la crescita economica del Cantone. Il primo corso che, come detto inizia a settembre, permetterà di conseguire il titolo di “Impiegato/a export”, con certificato rilasciato dalle Camere di commercio e dell’industria svizzere dopo un esame finale. Con lezioni distribuite su sei giornate verranno affrontate tutte le tematiche tecniche dell’export dalle condizioni quadro internazionali all’Incoterms, dalle procedure doganali ai canali distributivi internazionali e alle garanzie bancarie- con un processo di apprendimento volto ad acquisire le competenze specifiche.

L’anno prossimo si terrà invece, sull’arco di un semestre, il corso di secondo livello per ottenere la qualifica di “Specialista in commercio internazionale” con attestato federale. Ventiquattro giorni interi di lezione con un taglio più strettamente operativo, quindi più direttamente legato alla pratica concreta nell’export. Si imparerà, ad esempio, come organizzare un reparto esportazione o sviluppare una campagna di marketing internazionale. Con un terzo corso si consegue l’attestato di “Responsabile commercio internazionale”, con la possibilità di accedere anche ad una formazione superiore. Anche per questo ultimo livello sono previste 24 giornate di lezione, distribuite su un semestre, finalizzate all’acquisizione delle competenze necessarie per poter gestire tutte le attività e le problematiche legate all’export. La Scuola dell’Export si terrà in collaborazione diretta con diverse associazioni di categoria e potrà offrire ai partecipanti nuove opportunità d’impiego o di avanzamento professionale. I tre percorsi formativi sono, difatti, rivolti soprattutto alle imprese orientate sulle esportazioni per supplire alla mancanza di personale formato.

La formazione puntuale modulare

Come si vede la formazione proposta dalla Cc-Ti si sviluppa su più piani e su livelli diversi, ma sempre con un’attenzione particolare a quelle che sono le esigenze concrete. In questo contesto detiene una rilevanza centrale anche la formazione modulare che riscontra un notevole successo tra le imprese, grazie a una vasta gamma di corsi ed eventi formativi specifici che offrono l’opportunità per un costante perfezionamento e aggiornamento professionale dei propri collaboratori. Si tratta di una formazione puntuale di durata breve (mezza giornata, intera o massimo due giorni), che, anche su richiesta diretta delle imprese, del Cantone o della stessa Confederazione, è calibrata su materie puntuali e/o problematiche d’attualità. Sui temi, cioè, che contrassegnano le continue trasformazioni del tessuto produttivo, l’innovazione tecnologica, la gestione aziendale, gli accordi internazionali, l’evoluzione dei mercati, l’acquisizione di nuove competenze e risorse per accrescere la competitività.
Cécile Chiodini Polloni, Responsabile del settore di formazione puntuale, è inoltre a vostra disposizione per creare dei percorsi ad hoc sulla base delle vostre esigenze specifiche.


CONTATTI & INFO
Scuola Manageriale Cc-Ti, Roberto Klaus, klaus@cc-ti.ch
Formazione puntuale Cc-Ti, Cécile Chiodini Polloni, corsi@cc-ti.ch