La swissness quale spinta del successo aziendale

Eccovi una breve riflessione di Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti

Nelle scorse settimane abbiamo presentato lo studio elaborato dall’istituto svizzero BAK Economics, che ha evidenziato uno scenario incoraggiante e positivo per l’economia ticinese, che cresce in modo continuo. Quadro che avevamo anticipato anche con la nostra inchiesta congiunturale di gennaio 2018, confermato ora da BAK Economics. Questo fatto fortifica sicuramente la nostra economia, in cui l’export si conferma una delle punte di diamante quale generatore di benessere e ricchezza.

Annualmente la Cc-Ti dedica una conferenza per sottolineare l’importanza dell’internalizzazione nei suoi diversi aspetti. Vi aspettiamo quindi alla Giornata dell’export” il prossimo 26 aprile.  Vi segnalo anche che dal 17 aprile ritorna la trasmissione televisiva “Oltre i confini” per conoscere meglio l’export ticinese tramite brevi interviste ad imprenditori locali.

Continueranno poi gli approfondimenti eventistici e formativi legati agli sviluppi sulle tematiche della digitalizzazione (cyber security, GDPR, nuove forme di comunicazione, ecc.).

Approfondimenti statistici
Ritrovate i risultati emersi dallo studio BAK Economics
Scoprite i dettagli dell’inchiesta congiunturale Cc-Ti
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Dobbiamo decidere in che Paese vogliamo vivere

Anche lo studio dell’istituto Bak Basel ha confermato una sorprendente crescita dell’economia ticinese, pur evidenziando problemi che non vanno certamente sottovalutati e su cui come Cc-Ti siamo molto attenti da tempo. Un risultato lusinghiero già sottolineato, peraltro, dell’ultima inchiesta congiunturale della Cc-Ti e dal rapporto speciale che Avenir Suisse ha dedicato qualche mese fa al nostro Cantone. Davanti a questo quadro positivo del nostro sistema produttivo, che smentisce nei fatti le ricorrenti campagne che dipingono un “mercato del lavoro allo sbando” e “un’economia da far west”, si ha spesso l’impressione di vivere in due Paesi diversi.

Da una parte c’è il Ticino che lavora, crea e produce ricchezza per tutti, guardando avanti. Che difende la libertà d’impresa e l’economia di mercato, consapevole che solo con l’apertura al mondo e alla competizione internazionale ci possono essere innovazione tecnologica, sviluppo economico, progresso scientifico e sociale. Dall’altra c’è un Ticino ripiegato su sé stesso, chiuso nella difesa identitaria e territoriale, convinto che isolazionismo e protezionismo siano il più sicuro salvagente contro le ondate della globalizzazione. Che cerca di condizionare in mille modi l’attività imprenditoriale nel nome di una presunta difesa della manodopera indigena, violando a volte anche il diritto superiore. Senza rendersi conto che ingessando il mercato del lavoro e imbrigliando l’economia non si creeranno nuove opportunità d’impiego, né per i residenti né per i lavoratori stranieri.
Il primo è il Ticino che si sforza, e con successo, di restare dentro i flussi mondiali degli scambi, della ricerca e delle nuove competenze; il secondo è il Ticino che, stretto nella morsa dei populismi di destra e di sinistra, crede di bastare a sé stesso, rifiutando persino dei leggeri sgravi delle imposte (in cambio di misure sociali finanziate anche dalle aziende), per rilanciare la concorrenzialità fiscale del Cantone. Eppure, il caso della DuPont Pioneer che, per motivi fiscali, ha deciso di lasciare Manno per Ginevra, dovrebbe insegnare qualcosa.

Oggi dobbiamo domandarci in quale di questi due Paesi vogliamo vivere. La crescita economica, il reddito dei cittadini e la competitività delle aziende dipendono dall’attività imprenditoriale e dall’aumento della produttività, ora più che mai legata all’innovazione tecnologica. Da questa crescita dipendono anche le risorse finanziarie dello Stato per sostenere le fasce meno fortunate della popolazione.

Di fronte alle nuove e importanti sfide dell’economia digitale, come Cc-Ti siamo convinti che l’iniziativa pubblica e quella privata devono interagire in modo virtuoso per permettere alle nostre aziende d’innovare e mantenersi sempre competitive sui mercati mondiali. Se restiamo succubi dei pregiudizi ideologici e delle contrapposizioni politiche per meri interessi elettorali, non faremo molta strada. Dobbiamo, invece, essere capaci di allungare, tutti assieme, lo sguardo sul futuro.

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Più informazione e formazione al servizio delle imprese

Obblighi vincolanti per le imprese e multe sino a 20 milioni di euro. Sono le sanzioni previste dal GDPR, il Regolamento europeo sulla protezione dei dati che entrerà in vigore il prossimo 25 maggio. Il GDPR garantirà una maggiore protezione dei cittadini, disciplinando in modo omogeneo nell’UE la gestione dei dati personali. La normativa si applicherà anche alle aziende svizzere che trattano questi dati attraverso una loro sede in un Paese dell’Unione Europea oppure in Patria offrendo merci e servizi a chi risiede in uno Stato dell’UE. A questa importante novità la Cc-Ti dedicherà il Networking business breakfast del 9 aprile, una mattinata informativa per le imprese che dovranno adeguarsi alle nuove regole, a cui seguirà alla fine del mese una mezza giornata di formazione mirata.

Ma questi sono solo due dei tanti appuntamenti promossi dalla Cc-Ti che nel corso dell’anno concentrerà i suoi “Eventi”, ossia specifici spazi di discussione e analisi, su alcuni problemi strategici per la crescita economica. Temi che saranno anche approfonditi sul nostro sito e su altri media.
Una comunicazione su più livelli per interfacciarsi meglio con l’opinione pubblica, le imprese e i nostri associati che ora potranno contare anche sulla nuova edizione di Ticino Business. Il nostro periodico, completamente rinnovato, vuole essere, infatti, un filo diretto con il mondo produttivo, offrendo più informazione di servizio e maggiore visibilità alle attività imprenditoriali.

Dopo l’appuntamento del 28 marzo con la presentazione dei sorprendenti risultati dello studio Bak Basel sulla nostra economia, il 26 aprile si terrà la Giornata dell’export. Su questo terreno la Cc-Ti è impegnata da tempo con l’organizzazione di missioni economiche all’estero e con gli “Eventi Paese” per far conoscere alle aziende ticinesi nuove opportunità di business sui mercati mondiali.
Il 24 maggio l’evento tematico riguarderà, invece, tre aspetti chiave della digitalizzazione: il Cloud, la mitica nuvola che ha esteso le potenzialità del web; i Big Data, ossia la materia prima delle società della comunicazione; la Cyber security, la sicurezza informatica quale risorsa cruciale per l’affidabilità, e il futuro, di ogni azienda. Si parlerà ancora di rivoluzione digitale con l’evento del 25 settembre dedicato alle nuove forme di lavoro tra tecnologia e sostenibilità, mentre il 5 dicembre si discuterà di Smart life.

Sull’economia digitale la Cc-Ti, in collaborazione con Swisscom, nel secondo semestre del 2018 proporrà un apposito ciclo formativo con specialisti di diversi settori. Una nuova offerta che affiancherà la tradizionale formazione proposta dalla Cc-Ti.

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Interessati ad aderire alla Cc-Ti? Trovate online il formulario da compilare o contattate direttamente Lisa Pantini, Responsabile delle Relazioni con i soci, scrivendo una e-mail a pantini@cc-ti.ch

Legge sulle imprese artigianali (LIA): aggiornamenti del 22 marzo 2018

Il Consiglio di Stato ha diramato un comunicato stampa in relazione alla LIA – Legge sulle imprese artigianali  lo scorso 22 marzo 2018, che ripubblichiamo qui di seguito in versione integrale.

Il Consiglio di Stato ritiene opportune alcune precisazioni in merito all’applicazione della Legge sulle imprese artigianali (LIA), viste le incertezze di carattere giuridico sorte a seguito delle sentenze del Tribunale cantonale amministrativo che hanno accolto i ricorsi della Commissione federale della concorrenza e di una ditta ticinese.

Pur accogliendo i ricorsi, queste sentenze non hanno un effetto diretto sulla legge, che pertanto rimane formalmente in vigore. Ciò comporta per le imprese assoggettate l’obbligo di essere iscritte all’albo e di versare le relative tasse.
La competenza per modificare o abrogare formalmente la LIA spetta esclusivamente al Gran Consiglio, in quanto organo legislativo.
Come è già stato anticipato, nelle prossime settimane il Consiglio di Stato intende sottoporre al Gran Consiglio un messaggio proponente l’abrogazione della LIA.
In queste circostanze il Consiglio di Stato, competente unicamente per l’emanazione e la modifica del Regolamento di applicazione della LIA, ha deciso di prorogare il termine per l’inoltro delle richieste di rinnovo dell’iscrizione dal 31 marzo al 31 dicembre.
Sino a questa data le imprese iscritte all’albo possono quindi continuare ad operare nel pieno rispetto dell’ordinamento in vigore ed a partecipare ai concorsi pubblici anche senza il rinnovo dell’iscrizione.
È inoltre confermata la richiesta, già formulata alla competente Commissione di vigilanza, di sospendere qualsiasi procedura esecutiva per l’incasso delle tasse di iscrizione e tenuta a giorno così come il perseguimento delle contravvenzioni.

Desiderate maggiori informazioni in merito?
Contattateci scrivendo a info@cc-ti.ch o chiamando lo 091 911 51 11.

“Finanze pubbliche 2017”: ecco un opuscolo informativo

La Confederazione, più nello specifico attraverso l’Amministrazione federale delle finanze (AFF), ha messo online l’edizione 2017 del prontuario statistico «Finanze pubbliche» (scaricabile qui), edito in differenti lingue (italiano, tedesco, francese e inglese).

Di cosa si tratta?

È un breve documento di una decina di pagine, che presenta in modo sintetico e conciso le cifre più importanti di Confederazione, Cantoni, Comuni e assicurazioni sociali come pure un raffronto a livello internazionale, riferite all’anno appena trascorso, ossia il 2017.

Questo documento, composto da 3 parti, offre pure informazioni su conti speciali. I livelli di approfondimento sono:

  • Confederazione
  • Amministrazioni pubbliche (ossia Cantoni, Comuni e assicurazioni sociali)
  • Confronto internazionale

Per un’economia agile e dinamica

di Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti
e Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed Eventi

Un ripensamento a 360°

Quest’importante evoluzione si inserisce in un più ampio ripensamento della nostra strategia di comunicazione che da qualche tempo stiamo promuovendo con soddisfazione. È proprio grazie anche ad un miglioramento e potenziamento di quest’ultima che potremo meglio riuscire nel nostro intento primario – ovvero “garantire la prosperità del tessuto economico ticinese” – fornendo informazioni utili e puntuali, servizi diversi e mirati, così come momenti di incontro e dialogo attraverso i quali gettare le basi per nuove idee e possibili innovative soluzioni a problematiche già esistenti.

Multicanalità per comunicare meglio

Nonostante la digitalizzazione abbia trasformato l’ambito della comunicazione, siamo convinti che il segreto del suo successo stia nella multicanalità – dove la carta stampata resta un vettore fondamentale se ben inglobato in una rete di canali per natura e fruibilità diversi. Con questa visione, nel nostro 101° anno di vita, abbiamo ulteriormente potenziato il nostro modo di comunicare, attraverso una paletta di canali diversi, facilmente modulabili e maggiormente tecnologici (Sito web, Newsletters, Ticino Business, dépliant attività semestrali e social media) e sottoscrivendo alcuni importanti accordi mediatici, così da raggiungere un pubblico sempre più differenziato e vasto.

Siamo curiosi di raccogliere le vostre opinioni per adattare ancor di più questo prodotto alle vostre necessità. Fateci sapere cosa ne pensate in proposito: potete dirci come valutate la nostra comunicazione, attraverso questo sondaggio oppure scriverci un’e-mail a info@cc-ti.ch.

Progetti e novità per la nostra economia

Ecco una breve opinione di Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti

Venerdì 9 marzo verrà distribuita la nuova edizione di Ticino Business, la rivista economica della Cc-Ti, di cui scoprite la copertina proprio qui in apertura. Sul nostro sito è possibile scaricare il primo numero integralmente, accedendo all’area soci. Qualora non  foste associati alla Cc-Ti potete sottoscrivere un abbonamento per la rivista.

Si tratta di una rivista completamente rinnovata, che risponde sempre più ai bisogni delle aziende. Il cambiamento delle nostre strategie comunicative, di cui abbiamo ampiamente parlato negli ultimi mesi, è noto: utilizziamo canali e strumenti differenti fra loro, raggiungendo pubblici target diversi.

Scoprite allora anche i prossimi appuntamenti eventistici, di cui abbiamo già tracciato il programma fino a inizio giugno. Il 28 marzo  si terrà al LAC a Lugano un seminario dove verranno presentati i risultati di uno studio condotto dal rinomato istituto di ricerca Bak Economics, dal titolo “Lo sviluppo economico del Canton Ticino nel contesto intercantonale”. Abbiamo deciso di approfondire alcuni aspetti dell’economia cantonale per contribuire a rendere ancora più veritiera la sua immagine.

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Economia digitale e rinnovamento culturale

L’opinione del Direttore Cc-Ti, Luca Albertoni

La digitalizzazione nelle fabbriche, uffici e servizi è in corso da anni e nonostante le rovinose previsioni dei “tecno-pessimisti”, non ha avuto sinora il previsto impatto devastante sul mercato del lavoro. La perdita d’impieghi dovuta, in particolare, all’automazione, ai processi di ristrutturazione aziendale è stata largamente compensata dalla creazione di nuove tipologie di occupazioni. Innegabilmente il fenomeno va osservato con attenzione, non sottovalutando gli eventuali risvolti negativi, ma non dimenticando che la digitalizzazione permette il ritorno in Svizzera di molte fasi produttive, oggi all’estero. Anche per questo, vi sono fondati motivi di ritenere che il saldo generale dell’occupazione resterà positivo.

Dal 2000 ad oggi in Svizzera si è registrato, infatti, un aumento del 23% dei posti di lavoro.
Significativo l’ultimo report dell’Adecco Swiss job market index, secondo cui in questo trimestre invernale gli annunci dei posti vacanti delle aziende sono aumentati del 75% per il ramo delle tecnologie informatiche. Anche il proliferare del lavoro “atipico”, è rimasto un fenomeno marginale, se si pensa che nel 2016 il 91% dei rapporti di impiego nel nostro Paese era a tempo indeterminato. Ugualmente, nel nostro Cantone, come dimostrato dalla nostra recente inchiesta congiunturale, le forme di lavoro considerate più precarie restano una percentuale ridotta e perfettamente in linea con i dati svizzeri. Certo oggi stiamo vivendo una fase di transizione, per la quale è difficile fare previsioni precise su quanto avverrà nei prossimi anni.

Economia, Sindacati e Stato devono lavorare insieme, al fine di trovare le soluzioni che permettano alla Svizzera e al Ticino di rimanere competitivi nell’interesse generale.

Siamo agli inizi di una rivoluzione epocale che durerà per molto tempo. Le tendenze attuali indicano chiaramente una modifica profonda dei modelli di business e quindi, inevitabilmente, di molte forme di lavoro. Questo non significa solo valenze negative o precarizzazione generalizzata. La rivoluzione digitale e le profonde trasformazioni del sistema economico vanno però affrontate non solo dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica. Se si vuole che tutti ne beneficino, è necessaria una corrispondente innovazione di carattere istituzionale, politico e culturale.
Serve, insomma, una visione di sistema orientata verso un futuro che comprenda molti risvolti che oggi sono ancora visti in maniera separata. Ad esempio la legislazione sul lavoro non può più essere scissa dalle considerazioni sulle assicurazioni sociali, visto che oggi molti lavoratori giovani prediligono avere più impieghi diversi, con evidenti conseguenze sulle questioni previdenziali. Del resto uno dei fenomeni che tutti constatiamo è l’assottigliamento del confine tra la vita lavorativa e quella privata, che dimostra la necessità di ripensare non solo il ruolo delle aziende ma anche quello di tutte le persone coinvolte nella vita sociale. Anche la distinzione tra dipendente e indipendente non sarà più così netta e dovrà essere rimessa in discussione
Questa metamorfosi del mondo del lavoro sta già mettendo a dura prova gli attuali schemi normativi. Sarebbe un errore capitale negare questa realtà arroccandosi su posizioni eccessivamente conservatrici. Ciò non significa, ovviamente, avallare l’illegalità o tagliare brutalmente i diritti ormai acquisti, ma è assolutamente indispensabile dare seguito alle nuove realtà e non subirle. Alla luce di tutto ciò, sono dell’avviso che Economia, Sindacati e Stato debbano lavorare insieme, al fine di trovare le soluzioni che permettano alla Svizzera e al Ticino di rimanere competitivi nell’interesse generale.

Si parlerà di cyber security e più in generale di digitalizzazione con l’evento “Cloud, big data e cyber security“, organizzato dalla Cc-Ti il prossimo 24 maggio. Segnatevi l’appuntamento in agenda. A breve seguiranno maggiori dettagli sul programma!
Inoltre ritrovate un’interessante articolo sul tema della cyber intelligence.

La Cc-Ti rinnova il proprio impegno verso la formazione professionale

Vi proponiamo una breve intervista apparsa lunedì 26 febbraio sul settimanale Azione, dove, il Direttore della Cc-Ti, Luca Albertoni, si esprime sul rinnovato impegno che la Cc-Ti ha confermato verso la manifestazione Espoprofessioni, in partenza proprio il 5 marzo prossimo presso il Padiglione Conza di Lugano.

Da molti anni la Cc-Ti ha un proprio rappresentante in seno ad Espoprofessioni. Questo impegno si traduce nella presenza di Lisa Pantini, Responsabile delle relazioni con i soci, nel Comitato organizzatore, per un sostegno fattivo alla formazione professionale di base e continua.

La Cc-Ti pone molta attenzione verso la formazione, con dei corsi puntuali, una Scuola manageriale, ma anche e soprattutto attraverso un costante sostegno alle associazioni di categoria affiliate, che si occupano settorialmente di formazione professionale.

Nell’intervista, oltre a Luca Albertoni, si esprime anche Claudia Sassi, Direttrice aggiunta della Divisione della formazione professionale e Vice presidente del comitato organizzatore di Espoprofessioni.

Leggete l’intervista “Una finestra sul mondo del lavoro

Falsa agenzia di collocamento che utilizza il nome della Cc-Ti

La Cc-Ti segnala che è in atto una truffa che sta prendendo sempre più piede in questi giorni. Vengono offerti inesistenti posti di lavoro in Svizzera, facendo riferimento a un nostro Ufficio di collocamento (la Camera di commercio del Cantone Ticino NON offre questo tipo di servizio).

Rendiamo attenti tutti coloro che leggendo questi annunci vengono invitati a inviare i propri dati personali (documento d’identità, codice fiscale, banca d’appoggio,…), a telefonare (inutilmente e costosamente) a numeri di call center esteri, a perdere tempo con messaggi e-mail a indirizzi sempre diversi e poco chiari, a versare caparre (mai più restituibili).

NON date seguito a questi annunci senza aver verificato attentamente la fonte! Le autorità competenti di Polizia sono state avvisate e si stanno occupandosi del caso.

Vi riconfermiamo che questi annunci e queste persone NON hanno alcun legame con la Camera di Commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti).

 

 

 

Grazie,

il Team Cc-Ti

Eventuali abusi possono essere segnalati a: info@cc-ti.ch