Le miniere del Cile cercano il supporto della svizzera per una maggiore sostenibilità

Il settore minerario cileno, che vale miliardi, vuole diventare più verde: ottime opportunità per i fornitori svizzeri di energia, acqua, rifiuti, mobilità e automazione. A cosa devono prestare attenzione le aziende svizzere al momento dell’ingresso sul mercato?

Il piccolo Paese sudamericano è un attore di importanza mondiale nel settore minerario. Nel 2017, oltre 200’000 dipendenti del settore hanno generato un fatturato di oltre 30 miliardi di franchi. Oltre al rame, dove il Cile è il leader assoluto con quasi il 30% della produzione mondiale, si estraggono anche litio, molibdeno, oro, argento, piombo, zinco e ferro. Dopo diversi anni difficili, con prezzi bassi delle materie prime, investitori cauti e aggiustamenti strutturali, lo scorso anno l’umore del settore è migliorato significativamente – anche perché tendenze globali come l’elettromobilità stanno avendo un impatto positivo sul clima degli investimenti.

Previsti investimenti di 60 miliardi di franchi

Per rimanere competitive a livello internazionale, le aziende si concentrano sull’aumento della produttività, ma soprattutto sulla sostenibilità. L’aumento dei prezzi delle materie prime consente all’industria di portare avanti i propri progetti di ricerca e sviluppo e di acquistare soluzioni all’estero. Sono previsti investimenti per circa 60 miliardi di franchi.

La produzione sostenibile garantisce una maggiore competitività per i clienti globali

Le innovazioni dell’industria cleantech in settori come l’energia, l’acqua, i rifiuti, la mobilità o l’automazione non riducono unicamente l’impatto ambientale, ma anche i costi di produzione dei gestori delle miniere, dove la domanda di carburanti è enorme. Allo stesso tempo, le aziende produttrici di materie prime soddisfano le crescenti richieste dei loro clienti, come Nestlé e Apple, che vogliono offrire prodotti il più possibile rispettosi del clima, attraverso una produzione più sostenibile.   ….continua a leggere

Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©

Accordo commerciale tra Svizzera e Regno Unito

Svizzera e Regno Unito assicurano le reciproche relazioni economiche e commerciali anche dopo l’uscita britannica dall’Unione Europea («Brexit»). L’11 febbraio 2019 il Consigliere federale Guy Parmelin e il ministro del commercio britannico Liam Fox hanno firmato a Berna un accordo commerciale bilaterale.

Grazie all’accordo commerciale sottoscritto oggi da Svizzera e Regno Unito, i diritti e gli obblighi economici e commerciali derivanti dagli accordi elvetici con l’Unione europea (UE) resteranno in vigore tra i due Paesi contraenti. Questo nuovo accordo si prefigge di porre le basi per il proseguimento di buone relazioni bilaterali economiche e commerciali con il Regno Unito anche dopo la sua uscita dall’UE.

L’accordo è stato concluso nel quadro della strategia «Mind the Gap» del Consiglio federale. Riproduce gran parte degli accordi commerciali stipulati con l’UE e che attualmente disciplinano le relazioni tra Svizzera e Regno Unito: l’accordo di libero scambio del 1972, l’accordo sui mercati pubblici, l’accordo sulla lotta alla frode, una parte dell’accordo sul reciproco riconoscimento in materia di valutazione della conformità e l’accordo agricolo del 1999. Pur essendo accordi diversi, mirano tutti a ridurre o eliminare le barriere commerciali e le discriminazioni negli scambi economici.

Alcuni accordi tra Svizzera e UE si basano sull’armonizzazione o il riconoscimento dell’equivalenza delle norme bilaterali (p. es. l’accordo del 2009 sulla facilitazione e la sicurezza doganali, alcuni settori dell’accordo agricolo – tra cui l’allegato che costituisce il cosiddetto «accordo veterinario» – e alcune parti dell’accordo sul reciproco riconoscimento in materia di valutazione della conformità) e in questa fase non possono essere riprodotti interamente.

Inoltre Svizzera, Regno Unito e Principato del Liechtenstein oggi hanno sottoscritto un accordo aggiuntivo per includere il territorio del Liechtenstein nel campo d’applicazione delle disposizioni pertinenti dell’accordo commerciale: ciò in virtù dell’unione doganale vigente tra Svizzera e Liechtenstein.

Gli accordi firmati oggi entreranno in vigore quando quelli tra Svizzera e UE non varranno più per le relazioni tra Svizzera e Regno Unito. Se la fase di transizione prevista per l’uscita britannica dall’UE iniziasse il 30 marzo 2019, gli accordi bilaterali tra Svizzera e UE rimarrebbero applicabili anche alle relazioni tra Svizzera e Regno Unito. In quel caso gli accordi servirebbero come base per le relazioni economiche e commerciali tra Svizzera e Regno Unito dopo la fine della fase transitoria. Diversamente, se il Regno Unito lasciasse l’UE senza raggiungere un’intesa il 29 marzo prossimo, l’accordo verrebbe applicato a titolo provvisorio a partire dal 30 marzo 2019.

Con la sua strategia «Mind the Gap», il Consiglio federale si prefigge di mantenere per quanto possibile anche dopo la Brexit i diritti e gli obblighi vigenti nei rapporti con il Regno Unito ed eventualmente, in alcuni settori, estenderli. A questo scopo Svizzera e Regno Unito hanno già sottoscritto accordi in materia di trasporto su strada, trasporto aereo e assicurazioni. Nel dicembre del 2018 il Consiglio federale ha anche approvato un accordo con il Regno Unito inerente ai diritti dei cittadini.

 

Comunicato stampa tratto dal portale delle news della Confederazione Svizzera

Interessato ad approfondire il tema? Necessiti di una consulenza? Il Servizio Export della Cc-Ti è a disposizione!

Esportare in tutta sicurezza con la SERV

Esportare in sicurezza anche nei Paesi più a rischio dove le assicurazioni private non hanno piena operatività? La SERV, l’Assicurazione svizzera contro i rischi delle esportazioni copre i rischi politici e il rischio svalutazione crediti in caso di esportazione di beni e servizi.

La SERV è infatti un ente di diritto pubblico della Confederazione. Il Consiglio Federale esercita la sorveglianza sulla SERV, nomina i membri del Consiglio di Amministrazione e definisce gli obiettivi strategici ogni quattro anni.

Tramite il principio della sussidiarietà la SERV offre i propri prodotti in aggiunta alle offerte del settore privato. Assicura solo rischi che non sono accettati dal mercato o per i quali non sussistono offerte assicurative sufficienti.

Quali sono quindi i servizi concreti per le aziende esportatrici? In pratica la SERV garantisce ad esempio la ricezione dei pagamenti per le operazioni di esportazione, assicurando i rischi politici e i rischi svalutazione crediti; offre inoltre ai clienti esteri condizioni di pagamento interessanti e trova banche estere adatte per le operazioni delle aziende svizzere. Questi sono solo alcuni dei prodotti forniti dalla SERV ai quali aggiungiamo ad esempio l’assicurazione del rischio di fabbricazione, l’assicurazione per garanzia contrattuale, la controgaranzia, l’assicurazione del rischio di confisca,…

Forte aumento della domanda di copertura da parte dell’economia

Dagli ultimi dati emersi, l’elevata domanda di assicurazioni dovrebbe portare, nel primo trimestre 2019, a un corrispondente aumento delle coperture assicurative per gli esportatori svizzeri. Affinché la SERV possa continuare a coprire il fabbisogno dell’economia, il Consiglio federale ha deciso di aumentare da subito di 2 miliardi di franchi il limite massimo degli impegni assicurativi della SERV, portandolo a 16 miliardi. La domanda di coperture SERV è ampiamente diversificata e include i settori produzione e distribuzione di energia, veicoli su rotaia e tecnologia ferroviaria, ingegneria meccanica, prestazioni di ingegneria, elettronica come pure il settore chimico-farmaceutico e quello della lavorazione dei metalli.

Fonti: Sito ufficiale della SERV Comunicato stampa Consiglio federale, 14.12.2018

Interessati ad approfondire l’argomento? Il prossimo 11 marzo terremo un Networking Business Breakfast sull’argomento. Un evento esclusivo per i soci della Cc-Ti, in cui fare networking di qualità. Per maggiori informazioni, siamo a vostra disposizione!

ALS: alla conquista dell’ASEAN

La nostra serie di articoli export inizia con un tema a noi molto caro: quello degli accordi di libero scambio (ALS). In questo ambito, il 2018 è stato un anno positivo, soprattutto per le PMI svizzere attive nel Sud-est asiatico.

Prima l’ALS con le Filippine…

Allo storico ALS con Singapore (in vigore dal 2003), il 1° giugno 2018 è seguito l’ALS con le Filippine. Da tale data, circa il 92% dei prodotti industriali svizzeri (pari al 96% delle nostre esportazioni nel Paese) possono essere esportati in franchigia doganale. Salvo eccezioni, i dazi applicati sui rimanenti prodotti industriali saranno eliminati gradualmente sull’arco di 3-10 anni. Quanto ai prodotti agricoli (di base e trasformati), i dazi sulla maggior parte dei prodotti più importanti sono stati eliminati (ad es. cioccolato e formaggio) oppure lo saranno dopo un periodo di transizione di max. sei anni.

… poi con l’Indonesia

La firma, il 16 dicembre 2018, dell’ALS con l’Indonesia ha arricchito di un importante tassello la rete degli ALS nella regione. Sebbene la sua entrata in vigore non sia ancora nota, a medio termine l’accordo consentirà alle PMI svizzere di esportare in franchigia doganale nel Paese ben il 98% dei prodotti svizzeri, a fronte dell’attuale 15%. L’abbattimento dei dazi sarà graduale: all’entrata in vigore, dopo 5, 9 e 12 anni, a dipendenza dei settori. Secondo una recente analisi commissionata da S-GE, i primi a beneficiare dell’ALS sono i settori chimico-farmaceutico e MEM, seguiti dall’industria alimentare. L’Indonesia è particolarmente interessante non solo per le dimensioni del suo mercato in generale (oltre 260 milioni di consumatori), ma soprattutto per quelle della sua classe media, caratterizzata da un potere d’acquisto in crescita e da una popolazione con uno stile di vita moderno, che dai 74 milioni di persone nel 2017 dovrebbe passare a 141 milioni nel 2020. Cifre queste, che parlano da sé.

Sviluppare la rete di ALS e migliorare l’accesso delle imprese svizzere ai mercati esteri restano importanti pilastri della politica economica esterna svizzera. Nel 2019, l’accento sarà posto sulla negoziazione di un ALS con il Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay). Il Consiglio federale auspica inoltre di poter avviare colloqui esplorativi su un possibile ALS con gli Stati Uniti.

Articolo a cura di
Monica Zurfluh, Responsabile S-GE per la Svizzera italiana e
Valentina Rossi, Responsabile Servizio Export Cc-Ti

Il servizio Export della Cc-Ti e S-GE sono a vostra disposizione per consulenze in ambito di esportazioni.
Contatti email: Servizio Export Cc-Ti e S-GE

Le opportunità offerte dalle scienze della vita in Corea non sono ben conosciute dalle aziende svizzere

Roger Zbinden, responsabile dello Swiss Business Hub South Korea, spiega perché le aziende svizzere del settore Life Science non dovrebbero pensare solo automaticamente alla Cina o al Giappone, ma tenere in considerazione anche il dinamico mercato coreano grazie al suo potenziale di esportazione e quale trampolino di lancio verso l’Asia.

Quali sono le principali attività che lo Swiss Business Hub svolge per promuovere la Corea sul mercato svizzero?

Lo Swiss Business Hub rappresenta l’agenzia ufficiale svizzera per il commercio e gli investimenti Switzerland Global Enterprise (S-GE). Lavoriamo principalmente in due settori: promozione delle esportazioni e promozione degli investimenti. Nell’ambito della promozione delle esportazioni, sosteniamo le imprese svizzere nelle loro attività di ingresso e di espansione sul mercato qui in Corea. Li aiutiamo a trovare i giusti partner commerciali, organizziamo viaggi d’affari individuali e indichiamo le opportunità commerciali. Essendo un piccolo team, collaboriamo con esperti locali nei diversi settori rilevanti per le sfide individuali dei nostri clienti. Questo ci permette di adattare le nostre attività alle esigenze dei nostri clienti. Inoltre, organizziamo regolarmente eventi informativi in Svizzera per motivare i potenziali esportatori a considerare la Corea come un mercato promettente. Nella promozione degli investimenti lavoriamo a stretto contatto con le aziende coreane e le sosteniamo nei loro piani di espansione in Svizzera. Stiamo osservando un reale aumento dell’interesse e del numero e dell’entità dei nostri progetti di esportazione e soprattutto di investimento. Nella promozione degli investimenti collaboriamo strettamente con le imprese coreane e le sosteniamo nei loro piani di espansione in Europa. La piazza economica svizzera presenta numerosi vantaggi.

Qual è il potenziale della Corea come destinazione d’investimento per gli uomini d’affari svizzeri?

A mio avviso, il potenziale della Corea del Sud è sottovalutato. Il Paese non è ben conosciuto, non solo in Svizzera ma in tutta Europa. Quando parlo sia con i CEO che con le start-up che pensano di espandersi in Asia, il primo Paese che hanno in mente è la Cina, seguita dal Giappone. La Corea viene raramente presa in considerazione e vorrei cambiare questa situazione. La Corea è un ottimo mercato con promettenti opportunità di business per le aziende svizzere in molteplici settori. Il processo decisionale è rapido e la Corea è un Paese che rispetta lo Stato di diritto. Inoltre, l’inglese è ampiamente parlato tra gli alti dirigenti.  ….continua a leggere

Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©

Missioni all’estero per rafforzare il business ticinese

Negli anni la Cc-Ti ha consolidato un’expertise e dei contatti affidati per l’organizzazione di missioni economiche all’estero. L’obiettivo è quello di far conoscere nuovi mercati agli imprenditori ticinesi che possono toccare con mano nuove realtà ed incontrare partner mirati ed affidabili in loco– grazie al supporto di partner come S-GE o le camere di commercio locali. Il networking nasce in Ticino e si consolida all’estero. Tutti gli aspetti organizzativi vengono gestiti interamente dalla Cc-Ti che si occupa delle formalità del viaggio.

Tra Toronto e Montréal

Dal grandissimo potenziale e con un’economia tra le più forti e solide del mondo, il Canada è un mercato particolarmente interessante per le aziende svizzere e ticinesi. La Cc-Ti ha così deciso di organizzare una missione nella nazione nordamericana a fine aprile 2019 per scoprire le possibilità concrete di business in questo mercato. Il programma dettagliato – che prevede la possibilità di organizzare incontri B2B – si snoda tra Toronto e Montréal. Oltre ad incontri istituzionali, sarà data la possibilità di visitare fiere settoriali.

Canada e Svizzera sono legate da importanti relazioni, basti ricordare che sia in termini di scambi bilaterali che di investimenti diretti, è il secondo partner economico più importante della Svizzera nelle Americhe. Il commercio bilaterale è stato regolamentato nel 2009 da un accordo di libero scambio concluso tra l’Associazione europea di libero scambio (AELS) e il Canada.

Informazioni dirette e concrete

La missione economica sarà preceduta da un evento Paese che permetterà agli imprenditori di avere informazioni dirette su questo mercato. Ospite dell’evento del 13 marzo anche l’ambasciatrice canadese in Svizzera Susan Bincoletto che esporrà le solide relazioni tra le nostre nazioni.

Interessati a partecipare alla missione e all’evento? Non esitate a contattarci per maggiori informazioni o consultate i dettagli nei link indicati.

Per il 2019 la Cc-Ti organizzerà altre missioni economiche: a fine novembre ritorneremo in Cina (Shanghai e Hong Kong) e durante il corso dell’anno parteciperemo alle missioni organizzate da altre organizzazioni/istituzioni nazionali, come ad esempio la SECO, economiesuisse e Joint Chamber of Commerce (JCC). Tutti i programmi saranno disponibili sul nostro sito internet.

Indonesia: mercato delle tecnologie mediche in forte crescita

Il mercato delle apparecchiature e dei dispositivi medici in Indonesia è interessante per i fornitori stranieri di tecnologie mediche. Nell’ultimo decennio, esso ha infatti registrato una forte crescita, raggiungendo un volume di circa 1 miliardo di dollari. Si prevede che continuerà a crescere ad un tasso annuo del 12% sulla base di aumenti pro capite costanti e dell’iniziativa del governo indonesiano di estendere la copertura sanitaria a tutta la popolazione.

Con un PIL di oltre 1 trilione di dollari nel 2017, l’Indonesia è la sedicesima economia più grande del mondo. Il Paese è anche la maggiore economia della comunità ASEAN e la seconda economia in più rapida crescita nel G20 dopo la Cina. Il FMI ha previsto l’espansione dell’economia indonesiana a 1,4 trilioni di dollari entro la fine del 2018. Non sorprende quindi che i paesi dell’ASEAN, compresa l’Indonesia, costituiranno il prossimo mercato emergente dei dispositivi medici. La sola Indonesia, con i suoi oltre 260 milioni di abitanti, rappresenta già un terzo del mercato ASEAN. Circa la metà della popolazione indonesiana ha meno di 30 anni.

Aumento della media pro capite e cambiamenti nello stile di vita

Nel 2010, la media pro capite in Indonesia ha superato l’importante soglia dei 3’000 dollari e alla fine del 2017 si è attestata a quasi 4’000 dollari. Il raggiungimento di tale livello ha portato a cambiamenti per quanto riguarda il consumo di prodotti alimentari e lo stile di vita con, segnatamente, un incremento del consumo di prodotti a base di zucchero e maggiore tempo libero, trascorso ad esempio nei centri commerciali. Di conseguenza, da un lato questo stile di vita causa più malattie come ictus, diabete, ipertensione e obesità, dall’altro lato sono disponibili maggiori fondi privati e pubblici per effettuare esami e trattamenti medici, ampliando la domanda di tecnologie mediche.

Grande dipendenza dai prodotti importati

I dispositivi medici locali producono per il momento principalmente prodotti di base e usa e getta. I produttori nazionali attualmente soddisfano solo il 10% della domanda locale. Questo settore dipende ancora in larga misura dai prodotti importati. ….continua a leggere

Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©

Corea del Sud: come riuscire ad esportare verso il mercato dell’alta tecnologia

Le nuove tecnologie determinano il ritmo in Corea del Sud. Il Paese è il motore dell’innovazione come nessun altro ed è uno dei più grandi Paesi di esportazione del mondo. Un mercato che è interessante anche per gli esportatori svizzeri e che può aprire le porte all’area economica asiatica.

La Corea del Sud può vantare una delle più grandi storie di successo della storia economica. Dopo la guerra di Corea negli anni ‘50, il Paese asiatico è riuscito a diventare in pochi decenni una delle nazioni industriali leader a livello mondiale. Questa rapida crescita economica è descritta come “il miracolo del fiume Han”. Oggi la Corea del Sud è la quarta economia più grande dell’Asia. Il Paese è moderno e prospero, vanta la rete mobile a banda larga più veloce del mondo e stabilisce gli standard per il mondo digitale di domani. Con Samsung, Hyundai, SK Hynix o LG, sono diverse le aziende leader del mercato globale che provengono dalla Corea del Sud. La penisola intende continuare ad occupare in futuro una posizione di forza nel commercio mondiale e cercherà quindi di posizionarsi principalmente come luogo di ricerca e sviluppo, come mercato di prova e di riferimento per prodotti high-tech e lifestyle in tutta l’Asia. Il governo coreano e le grandi aziende del Paese stanno pianificando massicci investimenti in intelligenza artificiale, big data, realtà virtuale ed energie rinnovabili. Anche nei settori della biotecnologia, medtech, MEM e beni di consumo, le imprese e i consumatori sono affamati di soluzioni innovative per stimolarne ulteriormente la crescita. Ma come fanno le aziende svizzere a far parte di questo ecosistema?

Le fiere in Corea del Sud come piattaforma

Le fiere internazionali, che hanno acquisito un’enorme importanza nella Corea del Sud, sono un modo per entrare nel mercato. Negli ultimi anni SIMTOS è diventata la fiera più importante per le macchine utensili e la tecnologia di produzione. Il numero di espositori è passato da 270 iniziali ad attualmente oltre 1.130 espositori. KIMES è un’altra grande fiera in Corea del Sud, dove espositori provenienti da tutto il mondo presentano le loro ultime novità nel campo della tecnologia medica ed ospedaliera. La partecipazione ad una fiera internazionale è una buona piattaforma per le PMI svizzere per presentarsi quale azienda e proporre i propri prodotti ad un pubblico specializzato. Chiunque utilizzi l’aspetto fieristico per incontrare allo stesso tempo potenziali clienti, ha sicuramente la possibilità di una maggior apertura sul mercato della Corea del Sud: uno scambio mirato durante le fiere è fondamentale per un’attività commerciale di successo. Vale quindi la pena organizzare l’incontro prima della fiera e prepararsi di conseguenza. In questo modo, gli esportatori svizzeri possono esplorare le esigenze del mercato durante i colloqui o già concludere transazioni specifiche. ….continua a leggere

Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©

Investimenti nel settore healthcare in Romania

In Romania vengono attuati grandi progetti statali e iniziative private nelle infrastrutture del settore sanitario. L’attuale presenza di imprese svizzere su un mercato in rapida crescita è ben al di sotto del potenziale.

Con una popolazione di 19,7 milioni di abitanti, la Romania è il settimo paese dell’UE per dimensioni. Nel 2018, il Paese si è posizionato al 52° posto nella classifica dell’Indice di sviluppo umano (Human Development Index, HDI) del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) e nello specifico figura tra i 59 paesi a sviluppo umano molto alto sui 189 paesi per i quali è calcolato l’HDI.

La crescita del PIL della Romania è stata del 3,5% nel 2013 e del 7% nel 2017. La previsione è del 4,1% per il 2018 e del 3,8% per il 2019. Per la prima volta nella storia, secondo un rapporto del Credit Suisse, i rumeni sono ora più ricchi dei paesi vicini.

Il sistema sanitario e quello assicurativo del Paese sono però prevalentemente statali, la popolazione non è servita a sufficienza e la qualità delle strutture mediche e dei servizi sanitari è scarsa.

Ambizioso programma di investimenti a sostegno del sistema sanitario nazionale

Il Governo ha annunciato un ambizioso programma di investimenti per l’ammodernamento di 14 ospedali e la costruzione di 8 nuovi ospedali regionali del valore stimato di 300 milioni di euro l’uno, nonché di un “ospedale repubblicano” che comprende centri di ricerca e altre strutture per l’istruzione e l’alloggio, per un valore stimato di 1,1 miliardi di euro.  ….continua a leggere

Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©

Opportunità per le PMI svizzere in Canada

L’industria di trasformazione di cibo e bevande è la seconda industria manifatturiera del Canada. La regione di Toronto è il secondo maggiore centro di trasformazione alimentare del Nordamerica dopo l’area di Los Angeles. Per le aziende alimentari svizzere e per i produttori di macchinari per l’industria alimentare ci sono ottime opportunità. Il SIAL, la più grande fiera dell’industria alimentare del Nordamerica, si svolge a Toronto alla fine di aprile 2019 ed è l’occasione perfetta per incontrare clienti.

In Canada, la provincia dell’Ontario ospita più di 50’000 aziende agricole in cui vengono coltivati più di 200 prodotti. Gran parte di questi prodotti transita attraverso l’Ontario Food Terminal di Toronto, che distribuisce più di 1 milione di tonnellate di prodotti all’anno.

Industria alimentare canadese: i principali sotto-settori sono la produzione di carne e i panifici

L’industria di trasformazione dei prodotti alimentari e delle bevande è il secondo settore manifatturiero dell’Ontario dopo quello dei trasporti. Queste le cifre: più di 3’000 aziende di trasformazione di cibi e bevande, entrate per quasi 40 miliardi di dollari all’anno, 97’000 dipendenti. I due principali sotto-settori sono la produzione di carne e i panifici, con il settore delle specialità alimentari che registra la crescita maggiore, in gran parte grazie alla grande e crescente percentuale di canadesi di origine straniera immigrati in Canada. Anche se la maggior parte del ramo è di proprietà nazionale, comprese multinazionali come Maple Leaf, Dare e Weston Foods, la provincia è stata a lungo sede di molte delle più grandi aziende di trasformazione alimentare del mondo, tra cui Nestlé, Kelloggs, Coca Cola e di molte aziende internazionali di medie dimensioni come Lindt, Dr. Oetker e Ferrero.

L’Ontario beneficia di un’ampia disponibilità di forza lavoro e di un mercato considerevole

L’Ontario ha una catena di approvvigionamento ben sviluppata di produttori, trasformatori, produttori di ingredienti e importatori di specialità. Inoltre, le società di logistica e i distributori garantiscono consegne rapide nei principali mercati degli Stati Uniti e del Canada grazie alla posizione centrale che l’Ontario ha in Nordamerica. Questa rete è particolarmente forte nella regione di Toronto, dove avviene circa il 75% della lavorazione, c’è grande disponibilità di forza lavoro nonché un mercato considerevole di circa 10 milioni di persone.  ….continua a leggere

Articolo tratto da Switzerland Global Enterprise (S-GE) ©

Vi ricordiamo che la Cc-Ti organizza un evento-Paese sul Canada il prossimo 13 marzo, a cui seguirà una missione economica tra fine aprile ed inizio maggio. Contattateci per maggiori informazioni!