Prospettive economiche 2018 in Spagna: un anno da esaminare

Con 46,3 milioni di abitanti, 82 milioni di visitatori, registrati lo scorso anno, la domanda interna in crescita che promuove il PIL e lʼaumento dellʼinflazione, la Spagna offre alle PMI lo scenario perfetto per unʼespansione internazionale.

Il quotidiano economico EXPANSION, uno dei principali in questo ambito in Spagna, ha recentemente pubblicato il risultato di oltre cento interviste realizzate alle principali imprese con sede in Spagna. Nonostante i rischi che potrebbero nuocere allʼeconomia (ad esempio la Brexit, la politica fiscale, lʼimmigrazione), i CEO concordano sul risultato positivo che lʼeconomia spagnola otterrà nel 2018.

I manager delle imprese affermano che il 2018 vedrà una crescita generale del PIL trainata dallʼevoluzione positiva, ancora percepita nellʼattività economica e nellʼoccupazine, velocità della domanda interna, un contesto internazionale favorevole che sostiene le esportazioni, una politica monetaria espansiva, il settore del turismo e buone condizioni di finanziamento.

Attività economica

Lʼeconomia spagnola ha chiuso nel 2017 con il terzo anno consecutivo di crescita del PIL superiore al 3% (2015: 3,4%, 2016: 3,3%, 2017: 3,1%). Per il 2018, …

Continua a leggere

Consigli di business etiquette per l’Egitto – video intervista

Avere successo negli affari richiede anche una conoscenza delle varie culture e dei modi di fare nel mondo. Come comportarsi con un partner estero? Quali parole bisogna utilizzare e che cosa, soprattutto non bisogna fare? A margine dell’evento-Paese dedicato all’Egitto che si terrà lunedì 26 febbraio alle ore 11.45 presso la Cc-Ti, abbiamo incontrato Hazem Basuny, collaboratore di Titraduce, che ci ha fornito qualche suggerimento su come costruire un’immagine vincente con un partner egiziano.

Per maggiori informazioni ed iscrizioni al Business Lunch dedicato all’Egitto, visitate il nostro sito internet.

Giochi olimpici di Tokyo 2020 – Opportunità per le PMI svizzere

I giochi olimpici estivi di Tokyo offrono interessanti opportunità di business per le PMI svizzere. Per partecipare alle procedure del bando di gara, gli esportatori svizzeri possono usufruire del supporto di Switzerland Global Enterprise (S-GE).

Nel 2020, Tokyo ospiterà i giochi olimpici e paralimpici. Il governo metropolitano di Tokyo si aspetta che le Olimpiadi generino effetti economici del valore di CHF 275 miliardi in Giappone, compresi i CHF 173,6 miliardi della sola capitale nipponica. Si stima inoltre che tali giochi permetteranno di creare 1,94 milioni di posti di lavoro.

Il Comitato organizzativo dei giochi olimpici e paralimpici di Tokyo (TOC) ha stilato linee guida per tutti i bandi di gara delle Olimpiadi. Allʼinizio ci si focalizzerà sugli appalti legati alle infrastrutture nel 2017 e nei primi mesi del 2018, in seguito, alla fine del 2018 sulle forniture e potenzialmente poi sulla ristorazione. Le informazioni sui bandi di gara saranno pubblicate su vari siti web, a dipendenza di chi emette il bando di gara. Alcuni bandi sono disponibili in inglese, altri saranno pubblicati solo in giapponese.

I potenziali fornitori svizzeri devono sapere che…

Continua a leggere

L’export svizzero registra numeri da record

La Svizzera è uno dei dieci principali Paesi esportatori al mondo. Prova di questo successo sono i dati presentati dall’Amministrazione Federale delle Dogane concernenti il commercio con l’estero per il 2017. Numeri record su tutta la linea, sia per le esportazioni che hanno registrato un netto miglioramento rispetto all’anno precedente (+4.7%), sia per le importazioni che hanno avuto un dinamismo eccezionale che non si registrava dal 2010.

Il benessere che possiamo vantare in Svizzera si fonda proprio sul commercio con l’estero: 2 franchi su 5 sono guadagnati grazie alla politica esterna. I settori trainanti sono la chimico-farmaceutica – che grazie ai risultati record degli ultimi anni può investire ulteriormente nella ricerca – e il settore dei metalli che già da parecchi mesi trascina le esportazioni elvetiche. Segnali positivi anche dal settore orologiero che dopo due anni di profonda crisi ha ripreso con fervore e ha contribuito al dinamismo del commercio estero.

Non solo la perdita della forza del franco e l’evoluzione dei prezzi hanno avuto un ruolo fondamentale per l’eccedenza record della bilancia commerciale, ma anche la politica degli accordi di libero scambio sta mostrando concretamente i suoi risultati. Il trattato con la Cina, entrato in vigore nel 2014, ha dato una spinta significativa alle esportazioni verso il dragone asiatico. Nel 2017 infatti la Cina ha superato la Gran Bretagna, posizionandosi al 5° posto nella classifica dei partner commerciali elvetici. Contrariamente si nota invece una diminuzione dell’interesse verso i Paesi della zona euro e una diversificazione dei mercati esteri.

“Gli accordi di libero scambio sono fondamentali per poter dare alle nostre aziende un vantaggio competitivo ed è quindi necessario continuare con le trattative in corso ed aprirne di nuove”.

La concorrenza internazionale per le nostre PMI è molto forte ed esse sono costrette ad affrontare un contesto estremamente dinamico. Oggi è compito della politica saper ampliare ancora di più le relazioni commerciali con i Paesi esteri. Gli accordi di libero scambio sono fondamentali per poter dare alle nostre aziende un vantaggio competitivo ed è quindi necessario continuare con le trattative in corso ed aprirne di nuove. Secondo uno studio del Credit Suisse, le PMI svizzere mirano ad avere un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti, il nostro secondo partner commerciale dopo l’Europa. Certamente una facilitazione delle procedure doganali e un abbassamento dei dazi sarebbe un incentivo ulteriore per sviluppare questo mercato. Parallelamente, la Svizzera deve rimanere vigile sulle trattative che sta intavolando l’UE con altre nazioni, come ad esempio il trattato con i Paesi del Mercosur, che potrebbe fornire alle aziende europee – una volta siglato –  un netto vantaggio rispetto agli imprenditori elvetici.

Per poter contare anche in futuro su dati incoraggianti come quelli del 2017, siamo fiduciosi che la Svizzera sappia continuare a mantenere condizioni quadro favorevoli alle aziende e proseguire quindi con slancio le trattative internazionali per diminuire le barriere nel commercio con l’estero.

Valentina Rossi, responsabile Servizio Export Cc-Ti

Opportunità di business in Spagna: il settore delle infrastrutture viarie

Il governo spagnolo ha presentato il piano “Extraordinary Plan for Investment in Roads”, un nuovo meccanismo di finanziamento per le infrastrutture stradali che comporta un investimento di 5 miliardi di euro e che coprirà oltre 2ʼ000 km nei prossimi 4 anni.

Il piano “Extraordinary Plan for Investment in Roads” (Plan Extraordinario de Inversión en Carreteras PIC), il principale investimento privato nel settore stradale dal 2006, eviterà di gravare sul budget pubblico, grazie a un meccanismo di finanziamenti basato sul partenariato pubblico-privato e che garantirà inoltre finanziamenti europei attraverso la Banca europea per gli investimenti. In più, i progetti previsti in questo piano di investimento straordinario possono essere finanziati tramite il Piano di investimenti per lʼEuropa della Commissione europea (EC IPE).

Le misure del piano che includono investimenti…

Continua a leggere

Fintech – Una nuova tendenza in Vietnam con opportunità per le PMI svizzere

Lʼecosistema fintech del Vietnam è in crescita, alimentato dal desiderio del governo di far progredire lo sviluppo fintech. Le PMI svizzere possono permettere il miglioramento dello sviluppo e partecipare alla “Fintech Challenge Vietnam”.

Il governo vietnamita ha emanato una decisione politica con lʼobiettivo di ridurre drasticamente le transazioni in contanti e per migliorare i metodi di pagamento elettronici entro il 2020. Il nuovo programma, non solo fornirà lʼinfrastruttura e lʼattrezzatura per eliminare i contanti dallʼeconomia del Vietnam, bensì intende anche cambiare profondamente il metodo di pagamento della popolazione del Paese. Nello specifico, il programma cerca di ridurre il numero delle transazioni in contanti a meno del 10% delle transazioni totali del mercato, in tutti i supermercati, centri commerciali e i distributori entro il 2020; a meno del 70% delle transazioni legate ai servizi di pubblica utilità e di telecomunicazioni; e a meno del 50% di tutti i nuclei familiari in zone urbane.

Con una popolazione di circa 95 milioni, di cui circa il 70% ha unʼetà compresa tra i 15 e i 64 anni, lʼeconomia internet del Vietnam ha un grande potenziale e il fintech si conferma unʼopportunità relativamente poco sfruttata. Secondo il rapporto sulle startup fintech del Vietnam datato 2016, tale industria è ancora ai primordi, con poco più di 30 attori, che stanno prevalentemente affrontando il mercato dei pagamenti.

Fintech Challenge Vietnam

Con la volontà di creare e promuovere un ecosistema per lʼinnovazione finanziaria che migliora lʼaccesso ai servizi finanziari per le micro, piccole e medie imprese in Vietnam e altre di popolazioni scarsamente servite.
Continua a leggere…

 

Decisione d’imposizione elettronica (IMe): obbligatorietà dal 1° marzo

Nel quadro dell’attuazione della strategia di e-government della Confederazione , il 1° marzo 2018 l’Amministrazione federale delle dogane introdurrà l’obbligo della decisione d’imposizione elettronica (IMe) nel sistema d’imposizione e-dec. Fino a tale data l’AFD allestisce le decisioni d’imposizione come segue:

  • dichiarazione d’importazione e-dec
  • IMe Importazione oppure
  • decisione d’imposizione in formato cartaceo; mod. 11.08 (arancione)
  • dichiarazione d’esportazione e-dec
  • IMe Esportazione
  • dichiarazione d’esportazione NCTS
  • decisione d’imposizione in formato cartaceo; mod. 11.38 (rosa)

A partire dal 1° marzo 2018, le decisioni d’imposizione in e-dec verranno allestite soltanto in formato elettronico. Per contro, le decisioni d’imposizione NCTS rimangono in formato cartaceo.

L’AFD ricorda che già a partire dal 2008, le decisioni d’imposizione in e-dec Esportazione sono disponibili soltanto in formato elettronico.

Come funziona l’IMe?

Anziché stampare la decisione d’imposizione e inviarla per posta al titolare del conto PCD, l’AFD allestisce la decisione d’imposizione sotto forma di un file munito di firma digitale e lo mette a disposizione affinché venga ritirato. Tutte le informazioni dettagliate sono disponibili direttamente nella comunicazione dell’AFD o sulla pagina internet dedicata.

Quale potenziale offrono i mercati di frontiera?

Si tratta, in questo senso, di Paesi con un reddito pro capite medio-basso, caratterizzato tra le altre cose da unʼelevata dinamica economica e un alto tasso di crescita della popolazione, a differenza dei classici Paesi emergenti presentano però un mercato finanziario sottosviluppato.

Queste condizioni quadro rendono interessanti i mercati di frontiera, in particolare, agli occhi di investitori alla ricerca di alti rendimenti. Tuttavia, anche per imprese esportatrici svizzere può essere opportuno raffrontarsi intensamente con i mercati di frontiera. Lo studio del CSRI mostra che la quota delle esportazioni dei mercati di frontiera, in relazione al PIL, è complessivamente più elevata rispetto ai classici Paesi emergenti.

In altre parole: i mercati di frontiera già oggi sono più aperti nel commercio internazionale rispetto ai classici Paesi emergenti.

Interessante e al contempo esigente

Gli esportatori svizzeri dovrebbero tenere maggiormente in considerazione i mercati di frontiera con una prestazione economica complessiva di 3,7 miliardi di dollari, in qualità di nuovi potenziali mercati?
Continua a leggere…

 

La Cina al vertice dei mercati dʼexport

Il mercato del Paese asiatico è considerato dalle PMI svizzere il più interessante per lʼexport. È quanto risulta dallo studio di Switzerland Global Enterprise (S-GE) realizzato in collaborazione con il centro di ricerca congiunturale KOF del Politecnico federale di Zurigo, che serve da orientamento per le PMI svizzere. USA e Corea del Sud seguono al secondo e al terzo posto della classifica mondiale.

 

 

Per identificare il principale mercato d’export si utilizzano complessivamente 15 diversi criteri. Tra di essi rientrano le dimensioni del mercato, il potenziale, il volume delle esportazioni e la crescita media del mercato degli ultimi anni. Nella classifica di S-GE sono stati valutati complessivamente 107 Paesi. Tra i primi dieci mercati troviamo, in ordine d’importanza, la Cina, gli Stati Uniti, la Corea del Sud, Singapore, il Regno Unito, gli Emirati Arabi Uniti, il Canada, la Polonia, il Giappone e la Germania.

Cina: una spinta in più grazie all’ALS

Non sorprende il risultato dello studio che vede al primo posto della classifica il dragone asiatico. Ricordiamo infatti che nel 2014 è entrato in vigore l’accordo di libero scambio (ALS) tra Svizzera e Cina che ha offerto, soprattutto alle aziende elvetiche, enormi vantaggi in un mercato potenziale di 1.4 miliardi di abitanti attento e ricettivo nei confronti dei prodotti di origine svizzera. Grazie all’ALS vi è stato uno sgravio o una riduzione graduale negli anni dei dazi doganali che ha dato un enorme vantaggio alle nostre PMI rispetto ai concorrenti europei. Citando esempi di vario genere, alcune batterie che avevano un dazio di oltre il 12% al momento dell’entrata in vigore dell’accordo, avranno una riduzione totale entro dieci anni, oppure alcuni tipi di motori che addirittura possono già oggi beneficiare oggi di un dazio 0.

Ad oggi sono molte le aziende svizzere che si sono interfacciate sul mercato cinese utilizzando i vantaggi dati dall’accordo di libero scambio e anche il sondaggio di Switzerland Global Enterprise sul clima dʼexport conferma tale tendenza positiva. Il 31% delle imprese svizzere intervistate ha infatti dichiarato di voler esportare in Cina entro la fine dellʼanno.

Seguendo costantemente i temi d’attualità, anche il Servizio Export della Cc-Ti, in collaborazione con S-GE, dedicherà nel corso del 2018 un evento-Paese dedicato alla Cina, dove si darà la possibilità alle aziende ticinesi di ascoltare informazioni di prima mano grazie agli interventi di esperti. Maggiori dettagli in merito seguiranno su queste pagine e nei portali online.

Valutazione delle Regioni: ASEAN al vertice

Nello studio del KOF, i mercati dʼesportazione principali sono stati valutati non soltanto sulla base dei singoli Paesi, ma anche a livello regionale. Nel ranking regionale i Paesi asiatici della Regione ASEAN (Filippine, Indonesia, Vietnam, Singapore, Malesia, Myanmar, Laos, Thailandia, Brunei, Cambogia) si situano al primo posto. La regione ASEAN è seguita dagli Stati del Golfo (Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti) e dai Paesi del Benelux (Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo).

 

Marco Passalia, vice direttore e responsabile Servizio Export Cc-Ti

Monica Zurfluh, responsabile S-GE per la Svizzera italiana

Lo studio

Lo studio sui principali mercati dʼesportazione è stato realizzato da Switzerland Global Enterprise in collaborazione con il centro di ricerca congiunturale (KOF) del Politecnico federale di Zurigo. Nella classifica sono stati valutati 107 Paesi. Trai i 15 criteri si annoverano le dimensioni del mercato, la crescita del mercato degli ultimi anni (2010-2016), le prospettive di crescita del mercato (2017-2021), il volume di esportazione, nonché il potenziale di mercato. La classifica offre alle PMI svizzere unʼampia analisi su vari mercati dʼesportazione e serve come orientamento.

Export a gonfie vele

Continua con il vento in poppa l’andamento positivo dell’export svizzero. I recenti dati dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD) dimostrano infatti che il terzo trimestre del 2017 è stato dinamico: le esportazioni si sono attestate a 54,0 miliardi di franchi, il 2,5% in più dello stesso periodo dell’anno precedente, tenuto conto delle correzioni per i diversi giorni lavorativi. Dal fronte delle importazioni si segnala un +7,4% corrispondente a 45,4 miliardi. In termini reali – ovvero con i valori corretti in base all’evoluzione dei prezzi sulla base di valori medi – la progressione è rispettivamente dell’1,4% (export) e dell’1,6% (import). Il saldo della bilancia commerciale è sceso da 10,3 a 8,5 miliardi. Si conferma quindi la tendenza favorevole che si osserva dall’inizio dell’anno e che è proseguita fra luglio e fine settembre, seppur a un ritmo meno sostenuto.

I settori trainanti sono quelli dei metalli (5,6%), dei veicoli (+5,4%) nonché il settore orologiero (5,6%) che continua la sua ripresa dove aver vissuto mesi difficili all’insegna della negatività.  Sono arretrati invece i gioielli (-17%) e la carta (-2%). L’Asia rimane il continente con il quale la Svizzera ha un maggior interesse di esportazione (7%), in particolare Singapore si è dimostrato molto dinamico registrando un 41% nel solo settore della chimico-farmaceutica. Altre cifre particolarmente positive relative ai singoli Paesi possono essere osservate a Hong Kong (+19%) e in Cina (+14%), Germania (+3%), India (+6%), Italia (+6%) e Russia (+31%).

Per quanto concerne il solo mese di settembre, le esportazioni hanno registrato una certa stagnazione. La causa è principalmente da imputare al calo delle vendite di prodotti chimici e farmaceutici negli Stati Uniti che ha fatto peggiorare i risultati. Contrariamente alla performance del mese di agosto, le importazioni hanno continuato a progredire (10%)

Il 2018 all’insegna della crescita

Secondo il recente sondaggio di Switzerland Global Enterprise (S-GE) sul clima dʼexport, le previsioni per l’ultima parte del 2017 indicano che l’anno continuerà ––con questo trend positivo. Le PMI svizzere esportatrici guardano al futuro con grande ottimismo. Circa il 60% di tutte le piccole medie imprese prevede infatti, anche nel 4° trimestre 2017, un aumento delle esportazioni. Nel 2018, la metà di tali PMI pianifica inoltre un’espansione allʼestero. Il barometro delle esportazioni di Credit Suisse rileva nuovamente un’ampia fase di crescita. Nei prossimi mesi lo sviluppo dell’export dovrebbe quindi potenziarsi ulteriormente. Ad influire maggiormente su di esso sono gli effetti positivi della valuta. Infatti, oltre la metà delle imprese intervistate registra una crescita dei margini grazie all’andamento del cambio.

A margine della presentazione del sondaggio di S-GE e Credit Suisse, Sascha Jucker, economista presso Credit Suisse, ha inoltre affermato che “recentemente, nel comparto industriale dei due principali mercati di vendita, quello tedesco e statunitense, si è ulteriormente rafforzato il clima positivo. In tal senso, i valori delle PMI (Purchasing Mangagers Index) in entrambi i mercati superano l’elevata soglia dei 60 punti”. “Il clima dellʼexport è molto positivo – gli ha fatto eco Alberto Silini, responsabile Consulenza presso Switzerland Global Enterprise (S-GE) – “in particolare lo sono le prospettive e margini più alti, che permettono di operare nuovamente maggiori investimenti. I beni e servizi svizzeri sono molto richiesti allʼestero. Le PMI che prevedono di avviare unʼattività di export, oppure di accedere a nuovi mercati, devono cogliere ora quest’opportunità, che si presenta nel momento ideale”.

Marco Passalia, vice direttore e responsabile Servizio Export Cc-Ti

Monica Zurfluh, responsabile S-GE per la Svizzera italiana

Il servizio Export della Cc-Ti e S-GE sono a vostra disposizione per consulenze in ambito di esportazioni. Contatti email: Cc-Ti e S-GE