Brasile: un mercato-continente per la qualità e la competenza svizzera
Il Brasile, per dimensioni economiche, capacità industriale e prospettive di crescita, resta una destinazione strategica per la tecnologia elvetica, ma richiede conoscenza approfondita delle regole locali, pianificazione accurata e preparazione mirata. È quanto è emerso dall’incontro informativo organizzato dalla Camera di commercio e dell’industria del Cantone Ticino in collaborazione con Cippà Trasporti SA, M. Zardi SA e Switzerland Global Enterprise lo scorso 28 ottobre e che ha riunito esperti, imprese e istituzioni impegnate nei processi di internazionalizzazione. L’evento ha evidenziato come successo e competitività sul mercato brasiliano dipendano da metodo, competenze e capacità di adattamento alle specificità locali, sottolineando l’importanza di un approccio strategico e ben strutturato per operare con efficacia in un contesto complesso e dinamico.

L’accordo AELS–Mercosur: nuove opportunità per l’export elvetico
La responsabile del settore commercio internazionale della Cc-Ti, Monica Zurfluh, ha aperto i lavori illustrando il contesto e i benefici dell’accordo di libero scambio AELS–Mercosur, firmato nel settembre 2025 e in fase di ratifica. L’intesa, che coinvolge Svizzera, Islanda, Liechtenstein e Norvegia da una parte, e Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay dall’altra, costituisce un passaggio rilevante per l’economia svizzera e ticinese.
L’accordo introduce vantaggi tangibili per i settori chiave della produzione elvetica: chimico-farmaceutico, macchinari, strumenti di precisione, orologeria e prodotti alimentari trasformati. Secondo le stime della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), il 96% delle esportazioni svizzere è parzialmente se non completamente esentato dai dazi doganali, con un risparmio complessivo per le imprese che potrebbe superare i 150 milioni di franchi all’anno.
L’intesa si estende anche ai servizi, agli investimenti e agli appalti pubblici, includendo norme rafforzate sulla proprietà intellettuale e la tutela delle indicazioni geografiche svizzere. Per Zurfluh, l’accordo rappresenta un incentivo concreto a consolidare la presenza economica in Sud America e a intensificare la collaborazione con il mercato brasiliano, oggi il più importante dell’area Mercosur.
Il Brasile industriale e sostenibile: prospettive di crescita
A seguire, Bruno Aloi, Senior Consultant per l’America Latina di S-GE, ha illustrato le condizioni economiche e industriali del Brasile, definendolo una delle economie emergenti più strutturate e diversificate al mondo. Con oltre 213 milioni di abitanti, la più grande economia d’America latina mantiene un tessuto produttivo industriale avanzato nei macchinari, nella metallurgia, nel settore automobilistico, nelle tecnologie energetiche e nel medicale, dove la domanda privata di dispositivi innovativi dipende in larga parte dalle importazioni. La crescita dell’agroindustria, l’invecchiamento demografico e la digitalizzazione creano ulteriori opportunità nei settori medtech, cleantech e manifattura 4.0.
Il governo federale promuove la transizione ecologica e investe in infrastrutture critiche e logistica, con il programma PAC 2023-2026 che mobilita oltre 300 miliardi di dollari. L’energia è già per l’88% rinnovabile, con crescente interesse per soluzioni innovative come biofuel, idrogeno verde e waste-to-energy. Infrastrutture, gestione idrica, tunnel e ferrovie offrono spazio per la meccanica di precisione e l’ingegneria svizzera, mentre l’esperienza svizzera permette di distinguersi dai concorrenti a basso costo, in particolare asiatici, grazie alla qualità e al servizio post-vendita locale.
Aloi ha sottolineato che il mercato brasiliano richiede un approccio strategico: adattare il prodotto alle esigenze locali, comunicare chiaramente il valore premium, pianificare con partner affidabili e gestire burocrazia, normative fiscali e doganali. Accordi come l’AELS–Mercosur possono offrire un vantaggio competitivo, mentre la presenza continuativa e un servizio tecnico rapido sono fondamentali per il successo.
In sintesi, il Brasile offre opportunità trasversali in tutti i settori a patto di comprendere il mercato e rispettare le regole d’ingresso.
Proprietà intellettuale: un sistema in evoluzione
Il tema della proprietà intellettuale è stato approfondito dal Dott. Paolo Gerli, consulente in brevetti europei presso M. Zardi & Co. SA, che ha illustrato le principali caratteristiche del sistema brasiliano. Basato sulla Legge federale n. 9279/1996 e sull’articolo 5 della Costituzione, il modello brasiliano recepisce gli standard dell’Accordo TRIPS (1995) e armonizza brevetti, marchi e copyright, garantendo un enforcement efficace per monetizzare l’innovazione e proteggere contro la contraffazione.
Il Brasile cerca un equilibrio tra diritti di esclusiva e benessere sociale, con particolare attenzione al settore farmaceutico: licenze obbligatorie e deroghe a favore della salute pubblica (come sostenuto dalla Dichiarazione di Doha) permettono l’accesso ai farmaci senza compromettere la tutela dei brevetti. I brevetti non sfruttati entro tre anni dalla concessione possono essere soggetti a licenza obbligatoria, e la clausola Bolar facilita lo sviluppo dei generici senza violare i diritti esistenti.
I tempi di concessione dei brevetti sono mediamente di quattro o cinque anni, in riduzione grazie a procedure accelerate come il “prosecution highway”. Il Brasile non prevede meccanismi di estensione automatica della durata dei brevetti (Patent Term Extension), sebbene siano in discussione possibili evoluzioni legislative. La protezione dei dossier di registrazione sanitaria non è prevista, consentendo ai produttori di generici di sfruttare dati clinici post-scadenza del brevetto. I brevetti di seconda generazione sono soggetti a valutazioni rigorose, con una discrezionalità maggiore degli esaminatori, ma il sistema nel complesso è in consolidamento e sempre più allineato agli standard internazionali.
Gerli ha evidenziato che il mercato brasiliano offre opportunità concrete per le imprese svizzere, che occupano già circa il 4% dei depositi di brevetto nel Paese. Il consiglio strategico è di pianificare la tutela dei diritti di proprietà industriale sin dalle prime fasi, avvalendosi di consulenti locali esperti, monitorando costantemente le evoluzioni legislative e bilanciando protezione dell’innovazione con le esigenze di accesso al mercato e alla salute pubblica.
La logistica come leva competitiva
Il contributo di Cippà Trasporti SA, affidato a Roberto Nanni, Business Developer – Trasporti Pesanti e Internazionale, e a Roberto Speroni, Buyer Trasporti, e al loro partner locale Antonino Di Marco, cofondatore di Proa Latam, ha posto l’accento sull’importanza della pianificazione logistica nel commercio con il Brasile. La vastità del territorio, pari a 8,5 milioni di chilometri quadrati, e la struttura infrastrutturale disomogenea rendono indispensabile una gestione attenta dei flussi e delle tempistiche di consegna.
Il trasporto marittimo resta la principale via commerciale tra Europa e Brasile, con tempi medi di transito di tre settimane, mentre la via aerea – più costosa – è riservata a merci urgenti o di alto valore. Il sistema logistico interno è dominato dal trasporto su gomma, che rappresenta oltre il 60 % del traffico merci, seguito dal ferroviario e dal fluviale, più rilevanti nelle regioni centrali e amazzoniche.
Particolare attenzione è stata dedicata alla scelta degli Incoterms, che influiscono in modo diretto sui costi, sui tempi e sulla ripartizione dei rischi. Nanni e Speroni hanno ricordato che, in un contesto così esteso e frammentato, la logistica non è solo un servizio accessorio ma un elemento essenziale della competitività, da integrare fin dalla fase di definizione della strategia commerciale.
Di Marco ha poi tracciato un quadro operativo delle sfide e delle opportunità per le aziende europee in Brasile, dove ogni regione presenta proprie specificità fiscali, normative e culturali, rendendo necessaria una pianificazione territoriale mirata. Ha illustrato le fasi e le tempistiche medie per l’avvio di un’attività, che può richiedere fino a novanta giorni, evidenziando la necessità di un rappresentante legale residente e di un supporto locale per la gestione contabile e tributaria. Ha ricordato, infine, che la fiscalità brasiliana è tra le più complesse al mondo, con competenze distribuite tra Stato federale, 26 stati e oltre 5’000 municipalità.
L’elemento umano rimane centrale: la costruzione di relazioni di fiducia e la presenza costante sul territorio costituiscono prerequisiti indispensabili per la riuscita di un progetto imprenditoriale. L’ingresso nel mercato brasiliano non è un processo rapido, ma un investimento a lungo termine che può produrre risultati solidi e duraturi.
Dalla complessità all’opportunità
Dalla prospettiva economica e istituzionale a quella tecnica e operativa, l’evento organizzato dalla Cc-Ti ha messo in evidenza come il Brasile rappresenti un mercato complesso ma di grande potenziale per le imprese svizzere. L’accordo AELS–Mercosur, l’evoluzione normativa in materia di proprietà intellettuale e i piani infrastrutturali in corso delineano un contesto favorevole, che tuttavia premia solo chi affronta il mercato con preparazione, continuità e capacità di adattamento.
In questa prospettiva, la collaborazione con istituzioni, consulenti e operatori logistici costituisce un fattore decisivo per trasformare la distanza geografica in prossimità economica e la complessità in opportunità concreta per l’industria svizzera.


