Stati Uniti: intesa su quadro negoziale ambizioso
Il 14 novembre scorso Stati Uniti, Svizzera e Liechtenstein hanno presentato un’intesa quadro volta a ridefinire le regole di un commercio bilaterale “più equo e strategico”. Pur non costituendo ancora un trattato formale, il quadro negoziale stabilisce impegni chiari in materia tariffe, investimenti, cooperazione tecnica, digitalizzazione e sicurezza economica. Tra gli elementi di maggior rilievo figurano la riduzione del dazio applicato dagli USA ai prodotti svizzeri e del Liechtenstein a un tetto massimo del 15% e un piano d’investimenti svizzeri negli Stati Uniti pari a 200 miliardi di dollari. L’intesa dovrà ora essere finalizzata e sottoposta alle procedure interne di approvazione e ratifica in ciascun Paese.

Un patto che ridisegna i contorni del commercio bilaterale
Il cuore dell’intesa riguarda gli investimenti. La Svizzera si impegna a convogliare negli Stati Uniti almeno 200 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, destinati in particolare alla creazione di posti di lavoro nell’industria e nella ricerca. Il Liechtenstein contribuirà con ulteriori 300 milioni di dollari, con l’obiettivo di aumentare del 50% l’occupazione generata dalle sue imprese negli USA. Secondo il quadro negoziale, circa un terzo di questi flussi dovrebbe concretizzarsi già entro la fine del 2026.
Parallelamente, per rafforzare il capitale umano, l’intesa promuove programmi di apprendistato e formazione professionale (“Registered Apprenticeships”), collegati agli investimenti previsti, con priorità ai settori a maggiore crescita.
Tariffe più prevedibili e maggiore apertura del mercato
Sul fronte tariffario arriva la svolta più attesa dalle imprese svizzere: gli Stati Uniti si impegnano a limitare al 15% massimo il dazio complessivo applicabile ai prodotti originari di Svizzera e Liechtenstein, includendo nel calcolo sia il dazio MFN sia la “tariffa reciproca” prevista dall’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA). Lo stesso tetto si applicherà ai prodotti farmaceutici e ai semiconduttori soggetti a misure di sicurezza nazionale secondo la Sezione 232 del Trade Expansion Act.
Questa misura riallinea le imprese svizzere ai livelli tariffari dei concorrenti europei, eliminando uno svantaggio competitivo che negli ultimi mesi ha penalizzato l’export verso gli USA. Pur restando il fattore strutturale della forza del franco, l’allineamento delle aliquote consente alla Svizzera di recuperare margini di competitività, soprattutto nei settori ad alta intensità tecnologica e di valore aggiunto.
Simmetricamente, Svizzera e Liechtenstein promettono un’apertura tariffale sostanziale: abolizione dei dazi su tutti i prodotti industriali statunitensi, su alcune categorie agricole e sui prodotti ittici, nonché l’introduzione di contingenti tariffari per altre merci agricole sensibili. In tal senso, il Consiglio federale ha già annunciato l’intenzione di concedere contingenti in esenzione da dazio pari a 500 tonnellate di carne di manzo, 1’000 tonnellate di carne di bisonte e 1’500 tonnellate di pollame.
Meno barriere non tariffarie
L’intesa quadro dedica ampio spazio alla cooperazione regolatoria e alla rimozione delle barriere non tariffarie. È previsto un riconoscimento reciproco più agevole delle valutazioni di conformità, con procedure e criteri armonizzati per ridurre tempi e costi di certificazione.
Nel settore automobilistico, la Svizzera si dichiara pronta a considerare il riconoscimento degli standard federali statunitensi in materia di sicurezza veicolare, mentre per i dispositivi medici si impegna a facilitare l’accettazione dei prodotti già approvati dalla Food and Drug Administration (FDA).
Sul versante agroalimentare, l’intesa prevede un lavoro congiunto per semplificare i requisiti sanitari, di etichettatura e certificazione per carne bovina, bisonte e pollame.
Proprietà intellettuale, lavoro e ambiente
La cornice dell’accordo intende rafforzare anche la tutela della proprietà intellettuale, con particolare attenzione alle indicazioni geografiche, tema sensibile per la Svizzera.
Non mancano impegni in materia sociale e ambientale: le parti promettono di promuovere il rispetto dei diritti dei lavoratori, la lotta al lavoro forzato e una maggiore cooperazione sulle politiche ambientali e sul commercio sostenibile.
Dogane digitali e flussi di dati
Sul piano tecnologico, l’intesa quadro punta sulla digitalizzazione delle procedure doganali: scambio elettronico dei documenti, pre-elaborazione delle spedizioni (“pre-arrival processing”) e processi doganali più snelli.
In ambito digitale, Svizzera e Liechtenstein si impegnano a non introdurre tasse sui servizi digitali (“digital services tax”), a favorire il flusso transfrontaliero dei dati e a promuovere l’interoperabilità tra i rispettivi sistemi di protezione della privacy. I due Paesi sostengono inoltre una moratoria permanente all’OMC sui dazi sulle trasmissioni elettroniche.
Sicurezza economica e catene di approvvigionamento
Un ulteriore pilastro dell’intesa riguarda la sicurezza economica. Le parti intendono rafforzare la cooperazione su politiche “non di mercato” di Paesi terzi, coordinare l’approccio ai controlli alle esportazioni, alle sanzioni e allo screening degli investimenti in entrata, valorizzando le implicazioni per la sicurezza nazionale.
Altrettanto centrale è la resilienza delle catene di approvvigionamento: l’accordo punta a rendere più robuste le filiere nei settori critici, riducendo dipendenze e vulnerabilità.
Un calendario serrato
Le parti intendono concludere i negoziati entro il primo trimestre del 2026. Il testo definitivo dell’accordo sarà poi sottoposto alle procedure interne di approvazione e ratifica nei tre Paesi.
Link utili:
- Joint Statement on a Framework for a United States – Switzerland – Liechtenstein Agreement on Fair, Balanced, and Reciprocal Trade – The White House
- Fact Sheet: The United States, Switzerland, and Liechtenstein Reach a Historic Trade Deal – The White House
- Dichiarazione d’intenti Svizzera-USA sui dazi aggiuntivi

