Fallimenti abusivi: cosa è cambiato dal 2025
Dal 1° gennaio 2025 è entrata in vigore una riforma importante della Legge federale sull’esecuzione e sul fallimento (LEF), pensata per contrastare i fallimenti abusivi.

Una modifica che coinvolge imprese, creditori e autorità.
Il legislatore federale è intervenuto per arginare pratiche abusive che si sono diffuse negli anni: società che falliscono per eludere i debiti, trasferimenti fittizi di mantelli societari e impunità degli amministratori che violano le disposizioni legali. La riforma, frutto di oltre un decennio di dibattiti, coinvolge molte norme, tra le quali anche il Codice delle obbligazioni, il Codice penale e altre leggi federali.
Tra le novità più incisive, vi è l’obbligo per le autorità fallimentari di segnalare a quelle penali eventuali reati scoperti nell’ambito delle loro funzioni. Una misura volta a combattere in maniera più incisiva le condotte illecite ravvisate nel contesto di un fallimento. In Ticino, l’introduzione del perito fallimentare nel 2019 ha anticipato questo approccio, portando a un effettivo aumento delle segnalazioni e ad un perseguimento più rigoroso dei reati fallimentari.
Crediti pubblici e fallimenti
Un’altra modifica di rilievo è quella che riguarda la procedura di incasso dei crediti pubblici. Dal 2025, anche questi dovranno essere riscossi tramite fallimento e non più solo attraverso il pignoramento.
Ciò comporterà che gli enti pubblici – come le casse AVS, le autorità fiscali o le assicurazioni sociali – dovranno procedere in via fallimentare nei confronti delle aziende inadempienti, eliminando così una distorsione che incoraggiava comportamenti opportunistici, privilegiando i pagamenti ai creditori privati a discapito di quelli pubblici.
Più responsabilità e trasparenza
La riforma estende la responsabilità a tutte le persone iscritte nel registro di commercio: amministratori, direttori e procuratori. In caso di condanna penale, il registro di commercio potrà cancellare tali soggetti e impedirne delle cariche future per un periodo da sei mesi a cinque anni (o in via definitiva, nei casi gravi).
Un deterrente importante contro i fallimenti seriali.
Tra le misure adottate spicca anche il divieto di rinuncia retroattiva alla revisione limitata (opting-out): ogni decisione in tal senso sarà valida solo per l’esercizio successivo e visibile a registro, rafforzando la trasparenza e limitandone gli abusi.
Società mantello e nuovi obblighi informativi
È stata poi messa in atto una norma che limita il commercio delle cosiddette società mantello, ossia entità senza attività né attivi. La nuova normativa prevede la nullità dei trasferimenti societari di tali mantelli e attribuisce agli uffici del registro di commercio il compito di agire in presenza di fondati sospetti.
Sul fronte dell’informazione, è entrato in vigore l’obbligo per le amministrazioni fiscali di segnalare le società che non depositano i conti annuali. Al contempo, nel registro di commercio saranno accessibili i nomi degli amministratori coinvolti in società fallite.
Agevolazioni ai creditori e impatto sul sistema
Ai creditori è stato inoltre concesso più tempo per versare gli anticipi nei fallimenti in via sommaria (da 10 a 20 giorni).
Le nuove norme avranno un certo impatto sull’attuale sistema: si stima un incremento del 30% delle procedure fallimentari, con un conseguente aumento del carico per gli uffici pubblici.
A cura di Patrick Fini, Avv., Studio Legale Fini, Lugano