Digitalizzazione al servizio delle imprese

Intervista apparsa sull’edizione del Corriere del Ticino il 26.08.2018

Dall’inizio dell’anno la Cc-Ti  ha potenziato la sua comunicazione differenziandola anche su più canali. “Per adattarla ancora di più alle nuove esigenze del vasto e diversificato tessuto economico ticinese”, come spiega Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi della Cc-Ti.

Un primo bilancio di questa strategia?
“Possiamo dire di aver intrapreso la strada giusta. La nuova linea è stata ben recepita dai nostri associati e ha suscitato molto interesse anche al di fuori della Cc-Ti. In un mondo sempre più interconnesso, in cui le relazioni rappresentano un caposaldo  imprescindibile, questa strategia ci ha permesso di instaurare nuove collaborazioni in ambiti strategici, adempiendo così ancora meglio al nostro obiettivo principale: la tutela e la promozione degli interessi imprenditoriali. Ma siamo solo agli inizi. Molte sono le idee e i passi ulteriori che vogliamo concretizzare”.

La Cc-Ti ha avviato un importante dibattito sull’economia digitale, oggi c’è più consapevolezza su opportunità e rischi della trasformazione digitale?
“Come Cc-Ti non potevamo non impegnarci a fondo su un fenomeno così dirompente  per l’intera società. Il nostro tessuto economico ha dimostrato anche questa volta di essere ricettivo alle nuove opportunità e pronto ad impegnarsi per raccoglierle. È vero però che se alcune aziende hanno saputo adattarsi senza difficoltà, per altre questo processo richiede uno sforzo maggiore, ma ciò è normale. Siamo consapevoli che ogni grande cambiamento è accompagnato da dubbi, timori e rischi possibili che a volte rallentano il processo. Affinché si possa beneficiare al meglio delle opportunità di questa trasformazione, anche il mondo imprenditoriale deve adoperarsi per sviluppare alcune competenze e capacità fondamentali. Proprio per fornire un supporto concreto alle aziende continueremo a lavorare con impegno su questo  cambiamento accompagnando i nostri associati passo per passo. Tutto ciò avverrà fornendo loro un costante sostegno in termini di informazione e  formazione, agevolando al contempo il  contatto con partner competenti e rappresentando i loro interessi inmodo adeguato”.

Per il secondo semestre del 2018 la Cc-Ti ha ampliato l’offerta formativa dando molto spazio alle nuove forme di comunicazione nella strategia aziendale. In che misura la comunicazione oggi è fondamentale anche per le piccole imprese?

“Il comunicare è da sempre al centro vita umana e, quindi, anche dell’attività aziendale. Oggi l’importanza di questa capacità si è imposta ancor di più, diventando un fattore imprescindibile. In un mondo fortemente interconnesso  e dove l’agilità aziendale è ormai un punto di forza strategico, le imprese, qualsiasi sia la loro grandezza, il loro settore o il mercato e pubblico target di loro riferimento non possono più esimersi dal comunicare in modo efficiente. Come per gli altri ambiti della gestione aziendale anche per la comunicazione c’è una parte di conoscenze trasmissibili e una di competenze legate alle capacità personali di innovazione e creazione. È sulle prime che come Cc-Ti focalizziamo maggiormente la nostra attività, offrendo approfondimenti vari sui nostri canali di comunicazione e nei corsi di formazione. Allo stesso tempo sosteniamo e tuteliamo gli interessi imprenditoriali in questo ambito e favoriamo la messa in rete dei nostri associati con specialisti diversi del settore. Una buona preparazione è infatti un trampolino di lancio per sviluppare quelle capacità più personalizzate e creative che, sommandosi alle prime, rendono unico, e di successo, il  proprio lavoro”.

Un rebranding a 360 gradi

Un’interessante video intervista a Julien Daulte, titolare dello Studio Daulte di Locarno, ci svela i passaggi fondamentali che hanno toccato il rebranding della Cc-Ti.

Una rinnovata comunicazione che su diversi canali sfrutta appieno il potenziale che essi offrono strettamente legati alla digitalizzazione, un fenomeno sempre più presente nel modo di comunicare ed informare i diversi pubblici target.

La grande novità del secondo semestre è anche rappresentata dal sito web della Cc-Ti, che grazie ad un’attenta architettura dell’informazione è ora più performante, semplice ed immediata.

Informazione, formazione e comunicazione nelle attività Cc-Ti del secondo semestre

Il futuro è già cominciato. L’economia digitale può offrire una reale prospettiva di crescita per tutti, solo se si è consapevoli dei suoi effetti e dei suoi rapidi sviluppi. Innanzitutto, dell’inarrestabile diffusione delle nuove tecnologie in ogni ambito produttivo e sociale, con l’affermarsi di inediti modelli di business e di gestione  aziendale, di organizzazione della vita collettiva e, in particolare, con una crescente richiesta di lavoro qualificato e di competenze manageriali sempre più avanzate.

Oggi si agita lo spettro della fine del lavoro sotto la pressione dell’impetuoso sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Si parla però poco della valorizzazione del lavoro, ad ogni livello, indotta dalla digitalizzazione dell’economia che richiederà sempre più manodopera qualificata. Si parla poco di un lavoro che è ormai fuori dalle gabbie del Novecento, dai sicuri fortini della vecchia civiltà industriale con le sue mansioni ripetitive e le carriere lineari, che l’economia odierna sta trasformando in una funzione aperta, suscettibile di una continua e positiva evoluzione sulla base delle competenze, dell’impegno e dell’abilità individuale. Qualità che per ogni impresa sono una risorsa irrinunciabile.

L’economia digitale impone una costante predisposizione al cambiamento, non solo per il sistema produttivo ma per tutta la società. Ecco perché sarà su tre dei principali driver della crescita futura – ossia informazione, formazione e comunicazione -, che come Cc-Ti concentreremo i nostri sforzi per sostenere gli imprenditori nelle grandi sfide della digitalizzazione. Oltre ai tradizionali servizi alle aziende, il programma di attività della Cc-Ti per questo secondo semestre del 2018 si è arricchito di eventi tematici, approfondimenti diversi e corsi di formazione che spaziano dalla vendita alla conduzione delle risorse umane, dal diritto del lavoro all’organizzazione aziendale, dall’export alla specializzazione della gestione delle PMI. Per arrivare alla comunicazione nell’era digitale con una vasta scelta di corsi, tra cui: il linguaggio della conduzione aziendale, come parlare in pubblico, l’uso di Linkedln e  l’utilizzazione delle e-mail per aumentare le vendite, le presentazioni efficaci e il corporate storytelling, ovvero l’impresa in un racconto.

Informazione, formazione e comunicazione, una formula con cui scandagliare in profondità le quattro aree strategiche che la Cc-Ti ha individuato per uno sviluppo duraturo: internazionalizzazione delle imprese e Swissness, digitalizzazione, sostenibilità e Smart life. Un’offerta ad ampio raggio ma calibrata sui concreti bisogni degli imprenditori e sulle esigenze delle aziende che devono stare al passo con i rapidi mutamenti dei mercati. Parallelamente a questo lavoro di supporto diretto alle aziende, come Cc-Ti in questi primi sei mesi dell’anno abbiamo anche potenziato e diversificato su più canali la nostra comunicazione verso l’esterno.

Con la convinzione che sul tema dell’economia digitale, in tutte le sue sfaccettature, sia necessario stimolare un ampio dibattito pubblico. Perché viviamo già in una società completamente informatizzata che sta cambiando anche il nostro stile di vita, dunque oggi più che mai la continua innovazione tecnologica deve necessariamente combinarsi all’innovazione sociale. Vale a dire a modi nuovi d’immaginare la formazione in tempi in cui anche le competenze specifiche diventano rapidamente obsolete, con una nuova visione degli investimenti infrastrutturali e con l’uso delle nuove tecnologie nella pianificazione e nella gestione del territorio, per razionalizzare il traffico o rendere più efficienti i servizi collettivi, come lo smaltimento dei rifiuti, la distribuzione  idrica e dell’energia elettrica. Un’innovazione sociale capace di sperimentare anche nuove forme di Welfare State che sostengano l’auto promozione e la valorizzazione individuale, più che l’assistenza passiva. Con il nostro spirito da sempre orientato al costante dialogo tra le parti sociali e al confronto costruttivo con la politica, come Cc-Ti vogliamo essere un soggetto attivo di questo dibattito pubblico. Per far prosperare una cultura dell’innovazione e la comune consapevolezza della necessità di condizioni quadro in grado di sviluppare un ambiente favorevole alla produzione di ricchezza e di nuovo capitale sociale.

Inchiesta congiunturale 2018/2019

L’inchiesta congiunturale Cc-Ti, condotta in collaborazione con 4 Camere di commercio e dell’industria della Svizzera romanda, è giunta alla sua nona edizione. È diventata uno strumento irrinunciabile per la nostra attività. In effetti, grazie alla costante partecipazione di un numero molto consistente di aziende associate, i risultati sono particolarmente indicativi e sono regolarmente confermati dai dati statistici ufficiali.


Il contributo dei soci è pertanto assolutamente fondamentale per fare il punto sull’andamento generale dell’economia ticinese e stilare previsioni attendibili sull’evoluzione congiunturale del futuro prossimo. Occorre anche ribadire che l’inchiesta è molto utile per comprendere la posizione del Ticino rispetto ad altri Cantoni e per far emergere problematiche concrete che ci servono per difendere in maniera concreta e mirata gli interessi delle aziende.

Come sempre, l’inchiesta può essere compilata direttamente online sul sito Internet inserendo la SWISSFIRMS ID e la relativa password: www.enquetecci.ch

In caso di problemi, è possibile contattare il signor Gianluca Pagani allo 091 911 51 11 oppure via e-mail.

È altresì possibile compilare il formulario in forma cartacea, che poi può essere spedito per fax al numero 091 911 51 12.

I dati saranno trattati in modo assolutamente confidenziale e l’anonimato è garantito.

Chiediamo alle aziende affiliate di compilare e trasmetterci il questionario entro il 28 settembre 2018.
Anche quest’anno i risultati dell’inchiesta saranno presentati in occasione di una conferenza stampa e saranno poi pubblicati sui nostri usuali canali di comunicazione (Ticino Business, newsletter, sito internet, Facebook e Twitter).

Una crescita composta da tre elementi

di Cristina Maderni, Vice Presidente Cc-Ti, Presidente Ordine dei Commercialisti del Cantone Ticino e Presidente FTAF

Nell’economia odierna la digitalizzazione investe tutta la società, aziende incluse. Non si tratta più di parlare del futuro, ma di operare nel presente scelte che riguarderanno l’avvenire, in quanto toccano tutte le imprese. La digitalizzazione evolverà ancora in modo preponderante.

Come ogni tecnologia, anche quella digitale da sola non basta per dispiegare il suo potenziale positivo. Essa va orientata e sostenuta con l’impegno di tutti gli attori in gioco, ossia imprenditori, politica, istituzioni, sindacati e società civile. Per una crescita completa possiamo allora identificare tre elementi chiave, che abbinati, formano una strategia di governance sulla quale crediamo si debba investire. I driver della crescita sono la formazione, l’informazione e la comunicazione: è questa la formula vincente per affrontare le sfide che la trasformazione digitale ci pone, una svolta che non è retorico definire epocale. In questo senso sono state articolate e strutturate numerose proposte eventistiche e formative (con un particolare accento anche alla comunicazione) che, come Cc-Ti, proporremo da settembre, lungo tutto il secondo semestre del 2018. Infatti quale associazione mantello dell’economia ticinese, rappresentando differenti settori con peculiarità diverse, vogliamo da un lato sottolineare l’importanza di questi tre fattori, e dall’altro offrire ai soci ed alle aziende ticinesi le basi per una crescita, anche nell’ambito digitale, che sappia cogliere le molteplici  possibilità che si presentano. Nella mia veste di presidente della Federazione Ticinese delle Associazioni di Fiduciari (FTAF), in questi ultimi anni, ho toccato direttamente con mano le profonde trasformazioni, che hanno investito il settore fiduciario-finanziario. Non solo: quale vicepresidente della Cc-Ti, posso affermare quanto l’economia in generale sia pure investita dai mutamenti digitali in atto. In che modo? Pensiamo all’irrompere delle tecnologie informatiche e delle nuove regolamentazioni o al cambio radicale di paradigma che ha imposto una visione diversa delle procedure di lavoro, dei modelli di business e dei  rapporti con i clienti. Una strategia che non può prescindere dalla costante valorizzazione della formazione, dell’informazione e della comunicazione in modo da recepire immediatamente le mutevoli esigenze e le continue novità di mercati sempre più interconnessi e interdipendenti. Questi assunti valgono per l’economia tutta, non solo nel settore fiduciario. Ecco dunque perché la Cc-Ti si fa interprete dei trend in atto e li pone, con un’offerta mirata e diversificata a livello formativo ed eventistico, accanto ai servizi per i soci, in primo piano: per una crescita costante ed aziende dinamiche.

Una multicanalità sempre più performante

Il secondo semestre Cc-Ti inizia con slancio innovativo, proprio per continuare sulla scia tracciata dall’inizio del 2018. Molte le novità sia a livello delle proposte targate Cc-Ti sia a livello dei nostri mezzi di comunicazione.

Da un lato un’offerta eventistica e formativa ancora più assortita e in linea con i bisogni del vasto e dinamico tessuto imprenditoriale che abbiamo l’onore di poter rappresentare. A livello tematico proseguiremo sulla via tracciata nel primo semestre, ossia quella di approfondire le macro aree strategiche sulle quali nel 2018 abbiamo deciso di focalizzarci: internazionalizzazione e swissness, digitalizzazione, sostenibilità e smart life. Continueremo a farlo attraverso approfondimenti specifici sui nostri diversi canali di informazione, così come sui diversi media e attraverso eventi mirati, missioni economiche e formazioni puntuali. Resteremo inoltre come sempre molto ricettivi alle esigenze degli imprenditori – con i quali intratteniamo un costante dialogo – così come agli argomenti di stretta attualità economica.

Dall’altro lato l’inserimento di nuovi e rinnovati mezzi di comunicazione che si compenetrano in una logica di una multicanalità sempre più performante. A livello di novità nei mezzi di comunicazione punteremo ancora di più sul digitale, con un nuovo sito internet ancor più fruibile e intuitivo e contenuti multimediali pensati appositamente per questi nuovi strumenti esistenti.

Negli scorsi mesi questa nuova strategia di comunicazione chiara, consapevole e ambiziosa ha infatti suscitato molto interesse anche al di fuori della nostra struttura. In un mondo sempre più interconnesso in cui le relazioni rappresentano un caposaldo imprescindibile questo nuovo modo di porci ci ha infatti permesso di instaurare nuove collaborazioni in ambiti strategici, adempiendo così ancor meglio al nostro obiettivo e scopo principale: la tutela e la promozione degli interessi imprenditoriali.

In questo breve video un assaggio di queste novità!

Comunicare per innovare

Intervista a Cassia Casagrande, Responsabile Comunicazione ed eventi Cc-Ti

Le necessità d’informazione degli imprenditori così come i mezzi di comunicazione cambiano. Come si muove la Cc-Ti in questo contesto?

Come Cc-Ti raccogliamo le esigenze dei soci per adattare al meglio la nostra attività e restare così al passo con i tempi. Proprio perché per  l’imprenditore moderno l’innovazione è vitale, matura costantemente nuovi bisogni. Sta quindi alla Cc-Ti adeguarsi per accompagnare al meglio gli associati nella loro attività quotidiana. È stato quindi cardinale elaborare una nuova strategia di comunicazione: chiara, consapevole ed ambiziosa. È infatti grazie a obiettivi mirati, scelte specifiche, una buona dose di passione e coraggio, così come di flessibilità e di voglia di imparare, e a una valorizzazione costante della multicanalità, che siamo riusciti a stravolgere il nostro modo di comunicare con i diversi pubblici target. Questo processo è però solo agli inizi e molte sono ancora le  idee e i passi importanti che vogliamo intraprendere, con lo stesso spirito entusiasta, ambizioso e ricettivo che ci caratterizza, proprio perché consapevoli del tessuto imprenditoriale dinamico e competente, che abbiamo la fortuna di poter rappresentare.

Il primo semestre 2018 è stato ricco di novità (un nuovo concept di Ticino Business, un ampliato ciclo di approfondimento mediatico, un’offerta eventistica e formativa ancora più assortita, …). Il  secondo semestre continuerà sulla stessa scia?

Certamente sì! In particolare a livello tematico proseguiremo sulla via tracciata negli scorsi mesi, ossia quella di approfondire le macro aree tematiche sulle quali nel 2018 abbiamo deciso di   focalizzarci: internazionalizzazione e swissness, digitalizzazione, sostenibilità e smart life. Continueremo a farlo attraverso approfondimenti specifici sui nostri diversi canali di informazione, così come sui diversi media e attraverso eventi mirati, missioni economiche e formazioni puntuali. Resteremo inoltre molto ricettivi alle esigenze degli imprenditori. A livello di novità nei mezzi di comunicazione punteremo ancora di più sul digitale, con contenuti multimediali ideati per questi nuovi strumenti. Ad agosto lanceremo inoltre il nostro nuovo sito web, che sarà maggiormente fruibile e intuitivo. Stiamo anche lavorando su alcuni servizi che possano rispondere ancora meglio alle esigenze dei nostri associati. Insomma, continuiamo a lavorare, con passione, per voi!

 

Innovazione, anche finanziaria

Roberto Grassi, Direttore Generale Fidinam Group Holding, e membro del nostro Ufficio Presidenziale, ci parla della piazza finanziaria luganese, della sua riconversione e dell’innovazione nel mondo finanziario.

La piazza finanziaria luganese ha, nel tempo, subito una profonda riconversione, e nonostante un contesto non sempre facile il settore si presenta oggi dinamico e in crescita. Quali gli sviluppi futuri?

La piazza finanziaria luganese ha dimostrato nel tempo una importante capacità di adattamento e di sfruttamento delle opportunità legislative che presentava il mercato. Il settore classico, il private banking, è stagnante, confrontato con una concorrenza internazionale e a modifiche legislative e operative importanti. In questo campo il futuro non sarà più come prima, e non sono solo paradigmi operativi a mutare, ma anche l’attitudine del cliente e le sue esigenze. Non dimentichiamo poi le competenze legate al Trade Finance, presenti su piazza da oltre quarant’anni e tanto importanti per l’insediamento di nuove realtà legate al Commodity Trading.

La ricerca di collaboratori specializzati e talentuosi è uno degli atout imprescindibili per una crescita aziendale sostenibile. Quali ritiene siano oggi le chiavi del successo su cui puntare nel mondo del lavoro?

Ormai non esiste più un mestiere imparato e svolto durante tutta la propria attività lavorativa. Le nuove leve sul mercato del lavoro devono dimostrare una capacità di inventiva e adattamento importanti. Queste permettono loro di cogliere le opportunità che sempre si presentano sul mercato e di svilupparle anticipando la concorrenza. Il confronto è ormai globale, e la velocità di reazione è fattore competitivo determinante. Prendiamo l’esempio di blockchain e criptovalute: non solo a Zugo, nella “cryptovalley”, ma anche da noi si è riusciti a creare un centro di competenze.

Occasioni per crescere

Come si sta muovendo il settore del commercio al dettaglio in Ticino? A che punto sono i lavori per l’introduzione della Legge Aperture Negozi (LAN)? Lorenzo Emma, Direttore Migros Ticino e membro dell’Ufficio Presidenziale della Cc-Ti, fa alcune considerazioni in merito.

I lavori per l’introduzione della Legge Aperture Negozi (LAN) sono al momento in stallo presso la SECO, che deve valutare i quorum per l’istanza di forza obbligatoria del CCL settoriale. L’entrata in vigore della LAN porterebbe nuova linfa al commercio al dettaglio?

La nuova legge regolerebbe con maggiore chiarezza le aperture straordinarie, dando qualche opportunità in più, ma molto limitata. La quantifico globalmente con circa l’1% di fatturato addizionale per i commercianti, forse un po’ di più per quelli  maggiormente favoriti dalla nuova legge, quelli piccoli situati nelle zone turistiche. Un impatto quindi modesto, ma pur sempre apprezzato da un commercio ticinese da diversi anni in difficoltà.

La digitalizzazione sta creando dinamiche e modelli di business innovativi nell’economia. Come viene affrontata questa “rivoluzione” dal commercio al dettaglio? 

Nel settore sono entrati produttori di marca che offrono i loro beni direttamente alla clientela finale. Soprattutto grosse aziende “tecnologiche”, che realizzano ricavi non solo con il commercio, ma anche offrendo servizi marketing (pubblicità e “vendita” dati). Tra gli operatori tradizionali alcuni sono nella situazione di poter continuare a lavorare come prima, altri sono destinati a sparire. Altri ancora hanno l’opportunità di adattarsi alle nuove tecnologie, combinando i vantaggi del commercio tradizionale (contatto umano, possibilità di vedere e toccare la merce, ecc.), con quelli del digitale, in particolare acquisti a qualsiasi ora, consegna a domicilio, offerte personalizzate. Una strategia, questa, non facile da perseguire perché presuppone cambiamenti radicali e importanti investimenti. I recenti investimenti in strutture di vendita da parte di “pure player” digitali indicano però che questa è la via del futuro.

Investire per crescere

L’opinione di Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti

Le opportunità date dalle molte trasformazioni in atto oggi, compresa ovviamente quella digitale, sono un denominatore comune per tutta l’economia e toccano trasversalmente quasi tutti i settori.

 Non è un caso che da tempo cerchiamo di stimolare un dibattito costruttivo, volto a sottolineare soprattutto le molte occasioni di crescita legate non solo all’aspetto tecnologico, ma anche a possibili nuovi modelli di business, ecc.. Questo ovviamente senza negare il potenziale di rischio insito in ogni trasformazione, se pensiamo ad esempio alle questioni legate sicurezza cibernetica. L’innovazione, non solo tecnologica, ma anche di approccio e di mentalità, è un elemento essenziale per ogni imprenditore ed è importante che anche il contesto sociale e politico realizzi  l’importanza di questo termine, troppo spesso erroneamente identificato solo con determinati ambiti iper-tecnologici. È per questo che non ci stanchiamo di sottolineare l’importanza dei valori svizzeri, fondamentali per mantenere competitivo il nostro Paese. Perché sotto il termine “Swissness” non ricadono solo norme tecniche o definizioni legate all’origine della merci, bensì una serie di fattori che contraddistinguono il modo di fare impresa elvetico, che ingloba innovazione, creatività, rispetto delle regole, partenariato sociale, qualità, precisione, ecc.. Ed è quasi superfluo  sottolineare che l’approccio elvetico non ha un valore importante solo all’interno dei nostri confini, ma rappresenta qualcosa di quasi inestimabile nel contesto internazionale, come lo dimostrano ampiamente i contatti stabiliti durante le nostre numerose missioni economiche all’estero. Non che ci fosse un bisogno particolare di ulteriori verifiche, ma è comunque importante toccare con mano come questo fattore sia decisivo anche per le aziende ticinesi che operano nel contesto internazionale. Le aziende ticinesi in questi anni hanno dato prova di flessibilità, capacità di adattamento, e propensione agli investimenti, sfidando con coraggio e successo le avversità date da un contesto internazionale che ha portato situazioni difficili. A testimonianza che il tessuto  economico ticinese è sano, vivace e robusto, come confermato dal recente studio di BAK Economics.
Un andamento in linea con il resto della Svizzera. Dal canto nostro, anche dopo la pausa estiva continueremo a operare con il nostro solito spirito propositivo.
Continuate a seguirci sui vari canali di comunicazione e scoprite i prossimi  appuntamenti.