Troppa fiducia nelle piccole e medie imprese

Testo elaborato da Lorenzo Job

La varietà di frodi aziendali è ampia: manipolazione di informazioni e rendiconti, appropriazione indebita, corruzione privata e pubblica, conflitti di interesse e reati informatici sono solo alcuni degli episodi più diffusi.

Anche in Svizzera la criminalità economica non è un fenomeno marginale. A livello internazionale si stima che molte imprese perdano in media il 5% del loro fatturato a causa di frodi aziendali, e la Svizzera non è da meno. Chi si occupa di criminalità forense si occupa perlopiù di casi di corruzione; si constatata che nel ramo economico è pure frequente la corruzione di responsabili per ottenere incarichi migliori. Ma spesso si manifestano casi di frode anche per motivi psicologici. Quando il collaboratore teme il suo datore di lavoro, esiste la possibilità di compiere eventuali sbagli o imprecisioni e l’impiegato potrebbe decidere di dissimularli invece di ammetterli. Sono molto frequenti anche i casi legati all’aumento del fatturato, dove il datore di lavoro fa pressione affinché i collaboratori generino un fatturato sempre maggiore spingendoli alla manipolazione dei dati contabili per raggiungere artificialmente gli obiettivi posti.

Un altro problema può emergere quando il datore di lavoro si mostra troppo fiducioso nei propri collaboratori e non adotta un adeguato sistema di controllo interno. Sistema di controllo interno che spesso, per mancanza di fondi e risorse da dedicare ad esempio all’implementazione di un buon software di sicurezza informatica, non risulta essere efficace. Questa problematica tocca in particolare le piccole e medie imprese, ovvero la maggior parte delle aziende che compongono il tessuto economico ticinese. Le aziende ticinesi, infatti, superano la media svizzera in fatto di attacchi criminali.

Il tema più attuale nel mondo economico è però quello dei “cyber attacks”, i quali avvengono spesso tramite l’invio di e-mail a clienti con indicazioni di conti falsi o tramite l’intrusione nel sistema interno di contabilità inserendo dei virus che generano trasferimenti bancari a favore degli hackers. Anche se molti sistemi informatici sono sicuri, l’uomo rappresenta sempre un fattore di rischio: criminali travestiti da artigiani o addetti alle pulizie possono entrare nella sede di una società e installare microspie “digitali” all’interno degli uffici. È anche possibile che il collaboratore stesso apra dei file salvati su una pennetta USB infetta da un virus senza esserne a conoscenza.

In futuro il lavoro relativo alla criminologia economica e forense sarà incentrato prevalentemente all’ambito digitale: verranno sviluppati dei nuovi sistemi di individuazione di frode basati su nuove tecnologie e su processi di automatizzazione – senza però trascurare il fattore umano.

 

Lorenzo Job, Office Managing Partner, Lugano
KPMG SA
Via Balestra 33
6900 Lugano
Tel. +41 58 249 32 61
www.kpmg.ch

 

Maggiori informazioni in merito sono possibili attraverso un comunicato stampa specifico, elaborato da KPMG, oppure scaricando lo studio completo sul tema.
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