Resoconto dell’evento “L’economia del futuro è digitale”

Negli anni Ottanta il parlamento nazionale discusse dell’introduzione di una tassa contro la diffusione dei computer. Oggi la digitalizzazione migliora molti prodotti e servizi, crea delle nuove attività malgrado le incertezze nel mondo del lavoro – e può persino salvare delle vite umane.  Di questo e di molto altro ancora se ne è parlato durante l’evento organizzato da Cc-Ti e Swisscom il 26.04.2017.

 

 

L’economia del futuro è digitale: questa convinzione è condivisa da imprenditori e lavoratori. E proprio con questo titolo la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino ha organizzato un evento presso la Scuola Arti e Mestieri (SAM) di Bellinzona, per mostrare quali sono gli sviluppi già avvenuti sul territorio ticinese a riguardo del tema. Secondo il Direttore della Cc-Ti Luca Albertoni si è voluto dare un segnale di incoraggiamento verso il cambiamento digitale.

A che punto siamo? Agli occhi del Direttore Albertoni il Ticino si posiziona nella media svizzera e vi è un approccio prevalentemente positivo. E non è certamente nell’interesse dell’economia mettere in un angolo i lavoratori più “deboli” e veder emergere un disagio sociale, ha ribadito Albertoni. Perciò sia le aziende sia i singoli collaboratori devono affrontare la seconda grande sfida connessa a quella digitale, ovvero quella della formazione.

Reagire sempre più in fretta

In occasione dell’evento della Cc-Ti alcune imprese hanno presentato le loro attività a riguardo del cambiamento digitale. Lo sviluppo diventa sempre più veloce quindi le aziende devono reagire sempre più rapidamente, ha constatato Carlo Secchi, Head of Sales Ticino & Engadina di Swisscom. Per raggiungere un milione di clienti nel settore della telefonia ci sono voluti 79 anni, Facebook invece ha acquisito lo stesso numero di clienti in due anni mentre Snapchat viene usato sin dalla sua fondazione nel 2011 da 158 milioni di persone. E davanti a noi si staglia l’era dell’intelligenza artificiale che inciderà molto su tutte le prestazioni di servizio. Cosa bisogna fare quindi? Secondo Carlo Secchi occorre ridisegnare i modelli di business, eliminando soprattutto le procedure inefficaci per abbassare i costi. Ma la vera sfida riguarda la definizione dei tool futuri, la loro realizzazione e correzione istantanea nel caso d’insuccesso.

Geolocalizzare il cliente

Il tema di prodotti semplicissimi, adatti all’uso istantaneo è di centrale interesse per Andrea Maffioretti, Center Manager della Aduno SA, azienda attiva nel settore dei payment services. Secondo Maffioretti l’uso onnipresente dello smartphone richiederà l’integrazione totale della carta di credito nel cellulare: ci sarà un app per pagare e controllare il pagamento. La tendenza, voluta soprattutto dai giovani, è quella disvolgere tutto tramite smartphone, una realtà che potrà essere applicata già fra dieci anni. Ma lo sviluppo non si ferma qui: il concetto del pagamento mobile potrebbe anche venir allargato ad un genere di portachiavi o d‘orologio da polso come lo portano gli amanti del jogging, per avere sempre a portata di mano il mezzo di pagamento.

La carta di credito sta sparendo e la comunicazione tra aziende e clienti sarà personalizzata il più possibile. È questo il punto di vista di Matteo Marini, Head of Run IT di Avaloq Sourcing che tra l’altro si occupa di gestire le fatture per imprese nel settore finanziario. Agli occhi di Marini il futuro della fatturazione è il seguente: si comunicherà tramite dei file talmente individualizzati che il singolo cliente verrà geolocalizzato. E persino le fatture verranno trasmesse sotto forma di video personalizzato e tutto ciò avrà un grande impatto sui giovani, ha sostenuto Marini.

Controllare le mucche

I Big Data sono la parole chiave per Nicola Moresi, CEO di moresi.com. La sua azienda si dedica alla protezione dei dati digitali e si prepara ad un’ulteriore crescita dei dati che è già oggi immensa. Secondo Moresi i dati sono il core-business di ogni impresa perché la loro raccolta, in una quantità sempre più inimmaginabile, può aiutare a combattere delle malattie, trovare delle soluzioni per il traffico stradale o controllare tramite un orecchino elettronico le mucche e i loro bisogni senza doverle vedere ogni volta dal vero.

Un app per il cuore

A proposito di benessere: la digitalizzazione può persino salvare vite umane, lo ha dimostrato Stefano Doninelli, CEO di DOS Group. Oltre allo sviluppo di applicazioni, ad esempio per il settore della sicurezza, la sua azienda s’impegna nella Fondazione Ticino Cuore. Vi sono persone private che dispongono di un’autorizzazione per il massaggio cardiaco nel caso in cui accada un arresto cardiaco o un incidente. Prima si interveniva solo con un sistema complesso che faceva perdere tempestività, essenziale in questo campo. Ma la DOS Group ha creato una soluzione efficace: grazie a un app mobile vengono trasmessi via messaggi push i dati necessari per poter trovare subito la persona in difficoltà. Questo rende possibile un massaggio cardiaco prima dell‘arrivo dell’ambulanza. Il successo si è rivelato notevole: nel 2014 è stato salvato il 36 per cento delle persone con un arresto cardiaco, mentre oggigiorno è stato raggiunto il 57 per cento. In tale modo il Ticino avanza nel ranking mondiale al secondo posto per vite salvate grazie al massaggio cardiaco precoce. La digitalizzazione ci sta letteralmente a cuore!

Dalla diligenza al data scientist

“I robot ci manderanno in pensione o ci renderanno disoccupati?” ha chiesto in modo arguto lo specialista delle risorse umane Guido De Carli, titolare della ditta ARU. Stando alle sue parole, tali timori erano già presenti quando la diligenza venne rimpiazzata dal treno tanti anni orsono. È quindi una vecchia preoccupazione dell’uomo che sempre più attività automatizzabili vengano svolte da, appunto, macchine o automi. Con il tempo spariranno non solo le attività di lavoro manuale o ripetitivo ma anche, per esempio, quelle di intermediazione o di rilevamento e analisi dei data. Aumenteranno invece le attività nell’ambito del computing, della sanità, dell’ingegneria o del management. Una nuova professione sarà quella del data scientist: non si tratta soltanto di un matematico, ma questa persona sarà simultaneamente anche economista e persino psicologo.

Per saperne di più dell’opinione di Guido De Carli leggete l’intervista che ha rilasciato per Ticino Business, il mensile della Cc-Ti.

Informatica e formazione

Oggigiorno ci vuole un adattamento continuo alle nuove situazioni e ciò richiede sempre nuove competenze. E proprio qui entra in gioco l’aspetto di una formazione che sia sempre aggiornata. In questo contesto la Cc-Ti ha aiutato a fondare nel gennaio 2017 l’associazione ICT Formazione professionale Svizzera italiana (ICT-SI), di cui Luca Albertoni è diventato presidente. L’associazione mira a promuovere la formazione duale di apprendisti informatici e ha anche lo scopo di aumentare il numero di posti di apprendistato disponibili in questo campo nella Svizzera italiana. Cliccando qui potrete conoscere meglio potrete avere maggiori dettagli.

Tanti sviluppi concreti e diversi per un tema che non smette di stupire. E il futuro digitale porterà con sé ancora tanti cambiamenti, talmente tanti che neanche gli addetti ai lavori possono veramente ancora predirne le sorti. Rimane quindi di fondamentale importanza la curiosità e la voglia di rimanere al passo con i tempi.

L’evento nei media
La rivoluzione è già iniziata, articolo dedicato all’evento sul Corriere del Ticino del 27.4.2017
Digital: un futuro migliore o ci manda in pensione?, articolo dedicato all’evento sul Giornale del Popolo del 27.4.2017
Digitalizzazione, la via economica è tracciata, articolo dedicato all’evento su La Regione del 27.4.2017
Il mondo del lavoro ticinese di fa sempre più flessibile, approfondimento con intervista al Direttore Cc-Ti Luca Albertoni, apparso sul Corriere del Ticino del 27.4.207
Luca Albertoni: “Il futuro dell’economia è digitale. E per non perdere posti di lavoro sarà fondamentale la formazione dei collaboratori”, apparsu su Libera TV
“Le aziende e il digitale”, Intervista a Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, Il Quotidiano, da min. 23.07
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