Posti vacanti: più efficienza e dialogo

Incrementare l’efficienza ed il dialogo tra le parti coinvolte: candidati, aziende e istituzioni. Sviluppi interessanti (con margini di miglioramento)  per la procedura della notifica dell’obbligo dell’annuncio dei posti vacanti.

Dopo un anno esatto dall’introduzione della modifica legislativa che ha decretato l’obbligo  dell’annuncio dei posti vacanti (entrata in vigore nel 2018), la Cc-Ti è tornata sul tema per un primo bilancio con le aziende: le protagoniste di questa importante modifica legislativa. Nell’ultimo Networking Business Breakfast prima della pausa estiva (gli eventi riprenderanno a settembre, il calendario è già pronto ed è possibile ritrovare online tutti i programmi) abbiamo fatto il punto dello stato dell’arte e guardato oltre per capire quali sono i passi che seguiranno. All’evento “Obbligo di annuncio dei posti vacanti: un anno dopo” sono intervenuti Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti e Claudia Sassi, Capo della Sezione del lavoro del DFE, che hanno portato riflessioni diverse, interagendo con la sala.

Una brevissima “cronistoria”

Nel febbraio 2014 il popolo svizzero ha approvato l’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa”. Il nuovo articolo 121 a della Costituzione federale prevede l’applicazione di contingenti e del principio della preferenza nazionale nei confronti degli stranieri, compresi i cittadini dell’Unione Europea. In seguito all’esito delle urne il Parlamento elvetico ha deciso di introdurre l’obbligo di annuncio per i generi professionali con un elevato tasso di disoccupazione, al fine di favorire l’occupazione della manodopera in cerca di impiego. Il 1° luglio 2018 è entrato in vigore l’obbligo di annuncio di un posto vacante all’Ufficio Regionale di Collocamento (URC).

La comunicazione: sempre più rilevante

Se il tasso di disoccupazione è lievemente sceso, si attesta una grande fluttuazione per determinate categorie professionali che sono soggette a stagionalità (ad esempio edilizia e settore alberghiero). Rilevante è il fatto di segnalare all’URC il posto vacante in azienda, indipendentemente che esso sia soggetto all’obbligo di annuncio o meno: in questo senso un dialogo performante è sempre più determinate, affinché tra persone in cerca d’impiego, aziende ed istituzioni si generi un ciclo comunicativo virtuoso e sempre più dettagliato sulle necessità delle aziende e sui riscontri sui candidati. I consulenti URC sono sempre a disposizione delle aziende per rispondere alle domande specifiche.

Gli strumenti

È stato sottolineato quanto fondamentale sia sempre il dialogo, oltre che al rilevamento tempestivo per aziende della verifica delle tappe per l’annuncio rispettando i termini legislativi stabiliti (periodo di protezione): in questo senso i colloqui con gli URC sono fondamentali. Oltre a ciò sulla piattaforma online lavoro.swiss si trovano tutti i ragguagli, nonché informazioni e profili di chi è in cerca di un impiego, come pure è questo il portale dove pubblicare i posti a disposizione. Nella “Job Room” di lavoro.swiss, ad oggi, si contano oltre 40’000 candidati iscritti e circa 4’000 aziende con un proprio profilo.

I prossimi step

Dal 1° gennaio 2020 il valore della soglia d’annuncio verrà diminuito al 5% (valore attuale 8%). Ci si sta concentrando sull’introduzione di controlli: la scorsa settimana il Parlamento ha delegato all’Amministrazione cantonale il controllo dell’obbligo di annunciare i posti vacanti e le sanzioni delle eventuali violazioni. Questi controlli saranno effettuati nel contesto delle normali inchieste del mercato del lavoro e dei normali controlli effettuati dalle commissioni paritetiche, in modo da non “ingessare” il sistema creando burocrazia, ma rendendo agili le procedure.
Infine si lavora anche sull’efficacia dello strumento lavoro.swiss, con un costante ammodernamento dei servizi.

La Cc-Ti in prima linea
Affinché gli associati e le aziende siano sempre informati sulla stretta attualità, proponiamo eventi, formazioni e informazioni mirate. Proseguiremo dunque anche in questo caso approfondendo questa tematica. Per domande mirate il nostro Sevizio giuridico può fornirvi le risposte con una consulenza dedicata!