Ripartire dal fallimento

Puoi costruire qualcosa di bello anche con le pietre che trovi sul tuo cammino” (Goethe). Se occorresse trovare il senso di un’esperienza negativa come il fallimento si potrebbe trarre spunto da questa citazione di Johann Wolfgang Goethe, scrittore, poeta e drammaturgo tedesco.

Un fallimento apre una prospettiva diversa da cui ripartire.

Ma partiamo dall’inizio…

Cominciare a pianificare e creare un progetto è come scrivere un libro: dalle pagine bianche può prendere vita qualcosa di innovativo. Quando un imprenditore o un team di un’azienda inizia a lavorare e sviluppare un progetto, con la dovuta pianificazione e strategia, si attivano le risorse necessarie a creare e lanciare la novità.
Nel lavoro giornaliero con i colleghi si instaurano dinamiche di gruppo che favoriscono la nascita di nuovi spunti e la creatività avanza verso l’obiettivo del traguardo finale: terminare il progetto e lanciarlo sul mercato (sia esso un prodotto, un servizio, una nuova strategia o un cambio di rotta).
A volte però non tutto va come si era pianificato, e ci si scontra con il fallimento.
Certamente sarebbe stato gradito fosse andata in modo diverso, ma anche il fallimento va elaborato e condiviso.

La sensazione di insuccesso è sicuramente sgradevole, ma va relativizzata e analizzata per cogliere ciò che di buono si può ritenere dal percorso svolto: sinergia, crescita, innovazione, differenziazione.

La paura del fallimento non deve essere un ostacolo allo sviluppo di nuove idee, anzi. Mettersi in gioco e provare e riprovare, costruire e ricominciare offre prospettive diverse su cui riflettere e migliorare.

Apprendere e aprire la mente

Durante un’intervista dedicata al periodo di sperimentazione della lampadina elettrica ad incandescenza, Thomas Edison,  inventore e imprenditore statunitense, disse: “non ho mai fallito. Ho semplicemente trovato 10’000 modi che non funzioneranno”. Molti si sarebbero arresi al terzo tentativo, ma Edison aveva colto l’essenza del fallimento.
James Dyson (inventore dell’aspirapolvere ‘Dyson’) produsse oltre 5’000 prototipi prima di inventare un’aspirapolvere senza sacchetto.
Prima di arrivare a costruire il suo primo modello di automobile, anche Henry Ford fallì diverse volte, a tal punto che fu radiato dall’industria automobilistica.

Il fallimento non è dunque un’alternativa al successo. Il fallimento è un requisito del successo.
Imparare dal fallimento, dalle vie percorse che non hanno portato alla meta, è anche un passo determinante per creare una visione comune nel team: condividendo le esperienze si trovano nuove visioni per arrivare a soluzioni che funzionano percorrendo strade alternative.

Osare

Senza un pizzico di coraggio il business o il progetto resta sempre ancorato ai vecchi paradigmi. Uscire dagli schemi e progredire significa anche non pensare che la strada sarà retta, ma è indispensabile avere la forma mentis che permetta di adattare e rivedere gli schemi e la strategia cammin facendo.

Nuovi modelli

Sicuramente il 2020 non è stato un periodo semplice. Non ha facilitato le attività economiche, che però si sono adattate e sono ripartite con altri stimoli. Quando ricorderemo il 2020, lo vedremo anche come un propulsore del cambiamento digitale a tutti i livelli (smart working, video conferenze, streaming, ecc.).

Cambiare il modo di pensare e di approcciarsi ai progetti permette di applicare le diversificazioni anche sui modelli di business. Quello che fino a ieri era impensabile, oggi diviene realtà.

Per ogni impresa, grande o piccola che sia, l’innovazione (quella tecnologica in particolare) è il fattore decisivo per la sua competitività. È notizia d’inizio autunno che la Svizzera è ancora al vertice della classifica mondiale dell’innovazione: il ‘Global Innovation Index’ conferma infatti la Confederazione ai vertici della ‘top ten’ per il 10° anno consecutivo.
Del resto, l’imprenditore, per definizione, deve sempre essere innovativo se vuole perdurare sul mercato, per cui il costante adattamento del proprio modello di business diventa essenziale.

Strumenti e connessioni differenziate, strategie ottimizzate: proprio perché ‘non esiste successo senza fallimento’, l’innovazione è l’ingrediente principale per vincere.