Export proiettato nel futuro: quali sfide e quali contromosse?

La Giornata dell’Export 2016

Mercoledì 3 febbraio si è svolta la Giornata dell’Export 2016. Ha aperto il tradizionale appuntamento della Cc-Ti, un business lunch dedicato alla missione commerciale in Kazakistan prevista nel mese di maggio. La parte centrale della Giornata si è conclusa all’Hotel Parco Paradiso a Paradiso con un’intervista all’ospite d’eccezione, Monika Walser CEO di De Sede, seguita da un’interessante tavola rotonda sulle prospettive dell’export ticinese.

Nell’ultimo anno l’economia ticinese ha subito un forte contraccolpo causato dalla forza del franco svizzero. Per le nostre aziende si tratta di un ulteriore ostacolo monetario nel giro di pochi anni. Tutti i settori sono stati toccati seppur in maniera differenziata. Se da una parte questa crisi valutaria sta portando ad una riduzione dell’autofinanziamento e quindi ad una minore propensione agli investimenti da parte della aziende, dall’altra sta però mostrando un rovescio della medaglia che per certi versi può essere considerato vantaggioso. Infatti, il superfranco ha spinto le aziende a razionalizzare ulteriormente i propri processi, a rivedere i fornitori e a cercare nuovi canali di sbocco per i propri prodotti. Ma oltre a ciò, anche i dipendenti stanno dimostrando un grandissimo senso di responsabilità aumentando la loro efficacia, che si può tradurre in maggiore produttività. Le aziende attive nell’export hanno quindi dovuto adattarsi, reinventarsi o trovare nuove soluzioni per far fronte alla sempre più forte concorrenza con l’estero.

La Giornata dell’export 2016, organizzata mercoledì 3 febbraio all’Hotel Parco Paradiso dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti), ha dato ampio spazio alle sfide future che le aziende ticinesi devono affrontare in un contesto internazionale sempre più competitivo.

In quest’ottica un tema affrontato durante la giornata per dinamizzare l’economia ticinese è la missione commerciale in Kazakistan che avrà luogo in maggio grazie all’iniziativa di Cc-Ti e S-GE. Opportunità commerciali e nuove sfide verso Paesi meno tradizionali per diversificare i mercati di sbocco dei prodotti ticinesi.

Ospite d’eccezione della giornata è stata Monika Walser, già CEO di Freitag e oggi a capo dell’azienda De Sede che durante una frizzante intervista condotta dal vice direttore della Cc-Ti Marco Passalia, ha sottolineato l’importanza di focalizzare le attività sulle nicchie. L’imprenditrice svizzero tedesca ha poi ribadito i valori fondamentali del fare business, “the Swiss Way”: precisione, affidabilità, l’importanza delle risorse umane e anche la tenacia di credere in quello che si fa. “Chi fa impresa – ha dichiarato Walser – deve amare quello che fa perché altrimenti non può garantire il massimo impegno”. Interessante anche l’accostamento tra Ticino e il resto della Svizzera dove l’ospite d’eccezione ha sottolineato che tutto sommato i problemi del sistema economico ticinese rispecchiano esattamente le stesse difficoltà dell’economia del resto della Confederazione.

Da ultimo Monika Walser ha ribadito l’importanza di un futuro dell’economia svizzera sempre più orientata all’internazionalizzazione delle proprie attività considerando anche l’ottima reputazione elvetica.

Da questi spunti è poi nato un interessante dibatto che ha toccato diversi settori grazie alla partecipazione ad una tavola rotonda, moderata dal giornalista Pietro Bernaschina, di Alessandra Alberti, direttrice, Chocolat Stella SA, Aleardo Cattaneo, amministratore delegato, Ferriere Cattaneo SA, Giorgio Calderari, Group General Manager, Helsinn Healthcare SA e Michele Sargenti, Managing Director, ABB Newave SA.

Infine, Marco Arrighini, responsabile Heuler Hermes Ticino, ha presentato brevemente il “Credit Risk Monitor” dichiarando che su un’analisi di circa 400 aziende svizzere orientate all’export, vi è stato un aumento del 4% dei casi d’insolvenza rispetto al 2014. In particolare ci son crepe nella muraglia cinese (+20%), in Brasile (+18%), mentre la Russia si stabilizza dopo la crescita del 30% del 2015. Le insolvenze diminuiscono invece in Germania, Olanda, Austria e crescono (1%) in Svizzera. Dopo la decisione della BNS del 2015 il 29% delle aziende orientate all’export hanno aumentato gli acquisti all’estero, mentre il 24% hanno puntato sulla forza Svizzera dato che la qualità paga. Nel frattempo alcune importanti incertezze politiche ed istituzionali continueranno a farsi sentire nel corso del 2016. Tuttavia gli investimenti privati sembrano essersi risvegliati nelle economie avanzate portando ad un sostenimento della crescita.

La presentazione
“Credit Risk Monitor: risultati e previsioni”
Marco Arrighini, Euler Hermes
L’intervista
Servizio di Teleticino, con intervista a Monica Walser
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