Dove esportare i propri prodotti?

In una discussione da bar o in un incontro informale tra amici, più di una volta ci è capitato di sentire commenti più o meno vaghi su uno o l’altro mercato quale opportunità di sbocco per esportare prodotti. Dove esportare dunque con maggiori probabilità di successo? Domanda molto generale a cui si può rispondere solo in maniera altrettanto generica. Evidentemente ogni prodotto ha le proprie peculiarità ed ogni mercato ha le proprie regole. Inoltre, come principio generale si potrebbe anche affermare che è più facile esportare nei Paesi limitrofi (per evidenti motivi di spostamento e di trasporto) ma anche verso quei mercati dove riesce più facile comunicare (nella lingua del posto o in inglese) e fare affari.

Detto ciò, senza nessuna pretesa di esaustività e ricordando che prima di muoversi all’estero è essenziale eseguire una precisa ricerca di mercato, ci spingiamo un po’ oltre le nostre consuetudini nel fornire informazioni, proponendo alcuni mercati particolarmente interessanti in questo momento (fine 2017):

  • In Germania i consumi privati rimangono un fattore chiave della crescita, sostenuti da un incremento del potere d’acquisto delle famiglie e da un calo della disoccupazione. L’industria automobilistica rappresenta il settore più importante del comparto manifatturiero tedesco e al suo interno, in un’ottica di continua innovazione, il segmento della subfornitura è interessato a incrementare le collaborazioni con partner internazionali. Il settore sanitario è sotto pressione a causa dei mutamenti demografici e prodotti medicali, dentali e farmaceutici innovativi sono sempre più richiesti.
  • La Nigeria è il paese più grande d’Africa e grazie all’elevato tasso di crescita demografica, la nazione passerà dagli attuali 200 milioni di abitanti a 400 milioni entro il 2030-35. Inoltre, con un PIL che oscilla tra i 400 e i 600 miliardi di dollari negli ultimi quattro anni, è diventata la prima economia d’Africa, spodestando il Sudafrica. Il Paese presenta un grande deficit energetico: la capacità di produzione di energia elettrica è ben inferiore al fabbisogno e le reti di distribuzioni devono essere rafforzate. Il governo presta particolare attenzione alle energie rinnovabili. La classe media in crescita richiede attrezzature ospedaliere, prodotti farmaceutici ma anche prodotti cosmetici e, più in generale, prodotti di consumo di elevata qualità.
  • Negli ultimi 15-20 anni, la Colombia ha subito profondi cambiamenti passando progressivamente dal controllo statale al libero mercato. La forte crescita della classe media e il conseguente incremento della richiesta di prodotti di qualità aprono numerose nicchie di mercato per i beni di consumo superiori. La quarta generazione di concessioni viarie, l’ambizioso “Piano 4G” del Ministero dei trasporti, prevede l’ammodernamento e la costruzione di nuove infrastrutture per una maggiore efficienza del sistema stradale colombiano: interventi su strade, ponti, tunnel sono una priorità, così come la creazione di nuovi collegamenti, non solo stradali ma anche ferroviari e lo sviluppo e l’espansione di porti e aeroporti.
  • In India negli ultimi anni il Governo Modi ha lanciato una serie di piani industriali, principalmente volti a colmare il deficit energetico ed infrastrutturale del Paese. La crescita economica e demografica ha determinato un incremento del fabbisogno energetico e in questo contesto il Governo ha individuato il settore delle energie rinnovabili come comparto chiave per promuovere una crescita sostenibile. Il Paese ha inoltre dato il via a imponenti progetti di sviluppo di una buona parte del sistema infrastrutturale tra cui il Corridoio Industriale Delhi-Mumbai che dà vita a varie Smart Cities e l’ammodernamento della sua immensa rete ferroviaria.

 

Marco Passalia, vice direttore e responsabile Servizio Export Cc-Ti

Monica Zurfluh, responsabile S-GE per la Svizzera italiana

Il servizio Export della Cc-Ti e S-GE sono a vostra disposizione per consulenze in ambito di esportazioni. Contatti email: Cc-Ti e S-GE