Segui la corrente

Con il motto “Segui la corrente” l’Ufficio federale dell’energia (UFE) ha lanciato nelle scorse settimane una campagna di sensibilizzazione e informazione sulla mobilità individuale elettrica. Attualmente, a livello svizzero, il 16.3% delle auto di nuova immatricolazione sono BEV (Battery Electric Vehicles – veicolo elettrico alimentato a batteria). In Ticino la percentuale è ancora bassa: nel primo trimestre del 2021 è del 10.65%. Secondo un sondaggio svolto dal TCS, oltre la metà degli intervistati ha dichiarato che in futuro, quando avrà la necessità di sostituire la sua automobile, valuterà “con grande probabilità” o “con una certa probabilità” l’acquisto di un’automobile a propulsione elettrica (BEV).

L’impennata dei prezzi dei carburanti fossili che abbiamo registrato nelle scorse settimane ha spinto in maniera decisiva la popolazione a valutare con decisione il passaggio all’energia elettrica come fonte di approvvigionamento per la mobilità e per il riscaldamento delle abitazioni. Benzina e diesel con prezzi alla colonna che superano, in alcuni giorni anche abbondantemente, i CHF 2.00 al litro spaventano gli automobilisti. D’altra parte, con ogni probabilità, dovremo attenderci un incremento del prezzo al kWh della corrente elettrica. Questo però, almeno per quanto riguarda la mobilità elettrica, sarà più difficile da valutare. Se quando facciamo il pieno di carburante della nostra auto a benzina ci rendiamo subito conto che quanto pagato alla cassa o con la tessera è sensibilmente maggiore a quanto pagato fino allo scorso anno. Per la corrente elettrica necessaria a ricaricare l’automobile elettrica, il costo sarà inglobato nella bolletta dell’elettricità domestica o aziendale e quindi più difficile da quantificare e quindi meno impressionante. La domanda che oggi molti di noi si pongono è: cosa succederà nel prossimo futuro con il prezzo dei carburanti fossili?

Oggi è difficile fare delle previsioni affidabili. In queste ultime settimane abbiamo visto come eventi eccezionali e inaspettati possono modificare in brevissimo tempo situazioni che erano piuttosto stabili. In ogni caso è chiaro che a medio e lungo termine il prezzo dei carburanti tradizionali sia destinato a salire piuttosto che scendere, questo principalmente per una chiara diminuzione dei giacimenti di petrolio o comunque per un aumento dei costi causati dalla maggior difficoltà di estrazione.

Un’alternativa a questi carburanti fossili, oltre naturalmente all’energia elettrica, ci viene data dai carburanti sintetici o e-carburanti. Oggi questi ultimi sono ancora in fase sperimentale o hanno dei costi di produzione molto elevati (vedi per esempio la produzione dell’idrogeno). Un giorno però, grazie al progresso tecnologico, alla produzione su larga scala e all’aumento del costo dei carburanti tradizionali, il costo degli e-carburanti sarà sicuramente concorrenziale e permetterà ancora l’utilizzo di automobili con motori a combustione interna (ICEV – Internal Combustion Engine Vehicle – Veicoli con motore a combustione interna). Dal punto di vista ambientale questi nuovi e-carburanti saranno pure assolutamente sostenibili in quanto verranno prodotti grazie ad energia rinnovabile e prelevando ad esempio la CO2 dall’ambiente. Un progetto pilota, sostenuto da Porsche, è attualmente in fase di sviluppo in Cile dove, grazie alle condizioni climatiche, l’energia elettrica necessaria alla produzione verrà prodotta grazie alle turbine eoliche (la Patagonia cilena è una regione molto ventosa).

Ma torniamo a oggi. La mobilità elettrica, sebbene in crescita, è ancora assai limitata se confrontata al parco circolante di autovetture. Siamo ancora ad una percentuale abbondantemente inferiore all’uno percento. I timori degli automobilisti, con questo tipo di propulsione, sono diversi: la scarsa autonomia, il tempo necessario a ricaricare le batterie e la durata nel tempo delle stesse. Con una buona informazione e consulenza ognuno di questi dubbi può essere fugato. Con il progetto “Segui la corrente” l’UFE fornisce una consulenza di base e cerca di rispondere ad alcune domande. Ad esempio la domanda sull’autonomia. A questo proposito sul sito di svizzera energia troviamo la seguente risposta: il tragitto medio percorso giornalmente dagli svizzeri per recarsi dal domicilio al posto di lavoro è di 30/40 chilometri. L’autonomia di un’automobile BEV oggi varia dai 200 ai 600 chilometri. Su questo punto, si può tranquillamente affermare che l’autonomia delle vetture elettriche a batteria è più che sufficiente (addirittura abbondante) per i tragitti quotidiani casa – lavoro. Se poi saltuariamente utilizziamo l’auto per viaggi più lunghi, ci si deve solo organizzare prima del viaggio e pianificare una pausa caffè con ricarica della batteria presso una colonnina pubblica che sicuramente possiamo trovare lungo il percorso.

In Svizzera esistono oltre 5’000 stazioni di ricarica pubbliche. E quanto tempo impieghiamo per caricare la batteria della nostra BEV? Anche in questo caso abbiamo due situazioni ben distinte. La quotidianità per gli spostamenti casa – lavoro e il viaggio più lungo fatto saltuariamente. Per gli spostamenti giornalieri nessun problema, basta che la sera quando rientriamo dal lavoro colleghiamo l’automobile alla colonnina di ricarica privata, tempo impiegato 30 secondi, e al mattino seguente ci ritroviamo la batteria sufficientemente carica per percorrere quei 30/40 chilometri del percorso casa – lavoro. La ricarica infatti avviene in tutta tranquillità durante la notte. Per i viaggi più lunghi, che necessitano una ricarica intermedia, possiamo sfruttare la pausa caffè presso una stazione di servizio e in mezz’ora avere sufficiente energia per continuare il viaggio.
Utilizzare un’automobile a trazione elettrica non è quindi assolutamente un problema, è solo una questione di imparare a capirne il funzionamento.

Info: Segui la corrente – scegliere l’elettromobilità in modo consapevole