Cina: il sistema delle apostille si applicherà dal 7 novembre

Con l’adesione della Cina alla Convenzione dell’Aja sulle apostille, dal 7 dicembre 2022 i documenti pubblici non dovranno più essere legalizzati presso la rappresentanza del Paese bensì apostillati.

Di regola, i documenti pubblici civili e commerciali emessi in un Paese (es. atto notarile, estratto del casellario giudiziale, estratto del registro di commercio) non sono esecutivi/applicabili in un secondo Paese se prima non sono stati autenticati – o “legalizzati” – dalla rappresentanza diplomatico-consolare di questo Paese. La “Convenzione che sopprime la legalizzazione degli atti pubblici esteri”, più comunemente nota come “Convenzione dell’Aja sulle Apostille” riduce la procedura di autenticazione dei documenti stranieri pubblici ad una sola formalità: l’emissione di una postilla (o “apostille”) da parte di un’autorità nello Stato nel quale l’atto pubblico è stato rilasciato. In Ticino l’autorità di riferimento è la Cancelleria dello Stato, per il tramite del Servizio di accoglienza e d’ordine; per gli altri Cantoni vedasi l’elenco delle autorità cantonali (pdf).

Lo scorso 8 marzo 2023 l’ambasciatore cinese nei Paesi Bassi ha presentato lo strumento di adesione della Cina alla Convenzione dell’Aja sulle Apostille, che entrerà in vigore il 7 novembre 2023: a partire da tale data i documenti ufficiali non dovranno più essere legalizzati, bensì apostillati.

La Svizzera ha aderito alla Convenzione dell’Aja nel 1973. All’adesione della Cina a novembre 2023 seguirà quella del Canada a gennaio 2024. Il numero di Stati contrenti la Convenzione salirà così a 125. L’elenco completo è visionabile qui.

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