Approfondimenti giuridici

Schede redatte dall’Avv. Michele Rossi, Delegato alle relazioni esterne Cc-Ti.

Vietato indicare animali nell’etichettatura di cibo vegano o vegetariano

Il 2 maggio 2025, il Tribunale federale ha emesso una sentenza significativa in materia di etichettatura alimentare (2C_26/2023), stabilendo che i prodotti vegani che imitano la carne non possono riportare nel nome riferimenti a specie animali, come “pollo” o “maiale”, anche se accompagnati da termini chiarificatori come “vegetale” o “vegano”. La decisione ribalta una precedente sentenza del Tribunale amministrativo del Canton Zurigo, che nel 2022 aveva dato ragione a un’azienda produttrice di sostituti della carne a base di proteine di piselli. Secondo il Tribunale federale, l’uso di termini come “planted.chicken” o “pollo vegetale” è fuorviante per i consumatori, poiché il termine “pollo” è legalmente associato a carne animale, sia nel diritto svizzero che in quello europeo. La legge sulle derrate alimentari impone che tutte le indicazioni siano veritiere e non inducano in errore.
I prodotti vegetali devono essere chiaramente distinguibili da quelli di origine animale, anche nella denominazione. Questa sentenza avrà un impatto diretto sul marketing e sull’etichettatura dei prodotti plant-based in Svizzera, imponendo alle aziende di trovare nuove strategie comunicative che rispettino la normativa, pur mantenendo la chiarezza per il consumatore.


Lavoro domenicale solo se la stazione ferroviaria ha una certa grandezza

In una recente sentenza (2C_87/2024) il Tribunale federale ha confermato che le aziende situate nelle stazioni ferroviarie possono impiegare personale la domenica senza necessità di autorizzazione solo se la stazione ha una certa rilevanza, in particolare per quanto riguarda il volume di traffico viaggiatori. Nel caso specifico, una filiale di una grande catena di commercio al dettaglio, aperta nel 2023 presso la stazione di Châtel-St- Denis (FR), non soddisfa questo requisito. Inizialmente, l’azienda aveva ricevuto dalla società di trasporti TPF, che gestisce la stazione, l’autorizzazione a operare come servizio accessorio, ritenendo quindi di non dover rispettare le restrizioni sugli orari di apertura, comprese quelle domenicali. Tuttavia, l’ispettorato del lavoro del Canton Friburgo ha vietato l’impiego di personale tra le 23:00 del sabato e le 23:00 della domenica senza apposita autorizzazione, e questa decisione è stata confermata sia dal Tribunale cantonale sia dal Tribunale federale.
Secondo l’articolo 26 dell’Ordinanza 2 della legge sul lavoro (OLL 2), il lavoro domenicale senza autorizzazione è ammesso solo in stazioni di una certa importanza. La stazione di Châtel-St-Denis, frequentata principalmente da pendolari locali e con traffico ridotto nei giorni festivi, non rientra tra queste. Pertanto, l’azienda non può beneficiare dell’eccezione prevista dalla normativa.

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