Dinamismo ed innovazione per il Ticino

Lo studio “Lo sviluppo economico del Canton Ticino nel confronto (inter)nazionale” commissionato dalla Cc-Ti al BAK Economics risalta un’economia ticinese in crescita e con molta innovazione

L’economia ticinese nel corso degli ultimi anni (periodo analizzato 2007 – 2017) si è sviluppata in modo dinamico e con una crescita costante, superando in modo positivo e con gli adattamenti del caso crisi e difficoltà settoriali, adattandosi ed evolvendo. È questo in estrema sintesi quanto emerso dallo studio svolto da BAK Economics sull’economia ticinese, commissionato dalla Cc-Ti al rinomato istituto di ricerca svizzero e presentato il 21 marzo 2019. Lo studio conferma così un trend già emerso nel corso della scorsa edizione (2018). La crisi finanziaria, gli anni ardui per il settore bancario, l’abolizione della soglia minima del cambio e la crisi turistica non hanno intaccato la progressione economica ticinese, grazie ad un tessuto diversificato. Questo quadro positivo è stato supportato dai risultati dell’Inchiesta congiunturale annuale della Cc-Ti, presentata in gennaio scorso (che vedeva un andamento globale stabile e positivo in linea con le tendenze nazionali).

Riflessioni e spunti

Lo studio è stato presentato in due momenti distinti: nella mattinata in anteprima alla stampa presso la Gehri Rivestimenti SA, proprio per risaltare le eccellenze aziendali presenti sul nostro territorio. Sono qui intervenuti il CTO di Casale Group, Ermanno Filippi e Andrea Gehri, Direttore di Gehri Rivestimenti SA che hanno testimoniato come l’innovazione sia centrale per lo sviluppo della propria attività – indipendentemente dal settore – e, di riflesso, per l’economia del nostro Cantone. Si è messo anche in luce come occorra agire per valorizzare al meglio le risorse umane, sottolineando la necessità degli imprenditori e delle aziende nel trovare personale qualificato, con una formazione adeguata. Per far ciò è imperativo un maggiore dialogo fra mondo del lavoro ed orientamento scolastico-professionale. Così facendo si possono mantenere condizioni ottimali per un tasso elevato d’innovazione tecnologica e manodopera qualificata.

Nel tardo pomeriggio  si è tenuto invece l’evento presso il LAC di Lugano. Davanti ad una sala gremita, con oltre 150 partecipanti (tra imprenditori, numerosi soci della Cc-Ti, istituzioni ed autorità, a testimonianza del tema di rilevanza per tutto il territorio), è stata tracciata una radiografia veritiera della situazione economica cantonale – sia nel contesto nazionale che internazionale -, apportando alla discussione dati interessanti con cui contribuire a costruire strategie e sinergie vincenti nel futuro.

La serata si è aperta con il saluto del Sindaco della Città di Lugano, On. Marco Borradori, che ha ricordato come, per l’economia, la cultura sia un elemento fondamentale (anche vista la location scelta per l’evento). Un’economia globale, quella ticinese, che si conferma solida e che si adatta ai mutamenti in atto, così come è riuscita a fare la piazza finanziaria luganese, modificatasi seguendo l’onda del cambiamento.  Tutta l’economia in ogni caso sarà confrontata con le grandi sfide date dalla trasformazione digitale, che porta con sé molteplici opportunità.

Glauco Martinetti, Presidente Cc-Ti ha poi introdotto lo studio sottolineando come la Cc-Ti sia sempre aperta al dialogo e voglia rendere ancor più veritiera l’immagine dell’economia ticinese, ancora troppo spesso ingiustamente vista come un’economia a traino. Grazie alla raccolta di dati concreti è possibile costruire in modo responsabile e collaborativo delle possibilità di sviluppo e benessere generalizzato. Martinetti ha poi citato il grande scienziato Isaac Netwon dicendo che “costruiamo troppi muri e non abbastanza ponti”, invitando alla riflessione costruttiva tutti gli attori in gioco (imprenditori, aziende, autorità, sindacati e partner sociali, ma anche politici, enti diversi e semplici cittadini) per trovare gli elementi di sviluppo per un Ticino che continui ad essere propositivo. Non cercando nuovi luoghi dove innalzare muri, ma sbocchi dove progettare nuovi ponti.

Marc Bros de Puechredon, Presidente della Direzione generale BAK Economics ha in seguito presentato lo studio nel dettaglio, e Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti, ha concluso e moderato l’evento.

Un Ticino che cresce, anche nel confronto internazionale

Il territorio cantonale vede una buona crescita economica, soprattutto se si confrontano i dati a livello internazionale. Dal 2007 il nostro Cantone è cresciuto in modo netto rispetto alle medie delle economie statunitensi ed europee (occidentale). Nel medesimo periodo, mentre l’economia ticinese progrediva di un quinto, quella italiana – nazione di paragone naturale data la prossimità geografica – ristagnava. Il progresso economico è stato determinato da una considerevole espansione dell’occupazione, di cui anche la popolazione residente ha beneficiato.

Agglomerati ticinesi quali locomotive trainanti e diversificazione settoriale

All’ottimo trend economico conseguito dal Ticino hanno contribuito i diversi fattori di crescita in numerosi settori dei quattro agglomerati trainanti (Bellinzona, Lugano, Locarno e Chiasso-Mendrisio), ognuno dei quali possiede le proprie specificità. Come nel 2018, Lugano, Bellinzona e Chiasso-Mendrisio sono gli agglomerati che evidenziano i migliori risultati e riescono a tenere il passo con le altre regioni svizzere. L’agglomerato di Locarno, invece, presenta uno sviluppo economico meno positivo: la sua economia è specializzata in settori che, perlomeno attualmente, crescono al di sotto della media.
Il modello macroeconomico cantonale si compone di differenti settori specializzati per i quattro agglomerati e questa diversificazione ha contribuito in maniera sostanziale allo sviluppo ticinese.

Innovazione tecnologica

Uno dei focus sui quali si è puntato nello studio di questa edizione è legato all’innovazione tecnologica in Ticino e in particolare all’impatto qualitativo di tale innovazione, in costante aumento. Prendendo come riferimento i brevetti depositati da aziende attive in Ticino è possibile stilare un quadro molto positivo riguardo alla qualità degli stessi e agli effetti favorevoli sul sistema economico, con una crescita del deposito di patenti e brevetti di qualità. Lo studio ha così reso misurabile l’innovazione, andando ad indagare lo sviluppo di brevetti in differenti categorie tecnologiche, di cui le principali sono da ritrovare nei settori dell’industria tessile, farmaceutica, della tecnologia medicale, così come nel settore finanziario e nella metallurgia. Durante la serata si sono portati degli esempi tangibili.

E per domani?

Le prospettive di crescita sono favorevoli per l’andamento generale, evidenziando un’economia dinamica ed innovativa, con un’importante attività brevettuale di qualità. Si può dunque presumere che questo consentirà al Ticino di continuare a restare competitivo nel confronto nazionale ed internazionale, con innovazione costante e pronte risposte in caso di adattamenti necessari. È importante però che le condizioni quadro evolvano per essere sempre più favorevoli e in linea con le rinnovate esigenze imprenditoriali, permettendo così alle aziende di continuare a svilupparsi e innovare restando competitive in un contesto internazionale fortemente concorrenziale.

Alla fine della serata e delle presentazioni sono poi seguite le domande dalla platea e un networking apero. Quest’ultimo momento ha permesso ai numerosi partecipanti di approfondire altri aspetti dialogando con i relatori intervenuti e fra loro, come pure di sviluppare conoscenze per nuovi sviluppi di business.

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