L’industria: un settore di grande valore

di Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti

L’industria oggi: fatti e cifre di un comparto importante per la nostra economia

Con il viaggio all’interno dei vari settori economici dell’economia ticinese nel quadro delle celebrazioni per i 100 anni della Cc-Ti, l’attenzione è dedicata questa volta al comparto dell’industria, settore fondamentale della nostra economia, visto che contribuisce a creare circa il 22% del Prodotto interno cantonale. Sono circa 2’000 le aziende industriali con oltre 28’000 collaboratori e un tessuto estremamente diversificato in termini di dimensioni aziendali e di settori, visto che si passa dalla meccanica all’elettronica, dalla moda alla farmaceutica, passando per l’industria alimentare e le raffinerie di metalli preziosi. Strutture ed esigenze diverse, accomunate dalla costante ricerca della qualità per affrontare i mercati mondiali, visto che comunque la parte dedicata all’esportazione, che si aggira sui 6 miliardi di franchi all’anno, è consistente. Un confronto sui mercati internazionali che esige una costante ricerca dell’eccellenza, altrimenti non sarebbe possibile lavorare per clienti come la NASA e la Boeing, oppure piazzare sui mercati internazionali prodotti di nicchia come il cioccolato prodotto con il latte di cammello, creazione quasi unica.

Le industrie del nostro territorio hanno saputo reagire in maniera positiva ai cambiamenti congiunturali e non in atto negli ultimi anni, mantenendo un alto livello competitivo grazie alla flessibilità, all’innovazione e alla ricerca di nuovi mercati.

A dimostrazione di quanto siano ingenerosi i troppo frequenti riferimenti al presunto “basso valore aggiunto” e l’uso dispregiativo del termine “capannoni”. Se non ci fosse qualità, sarebbe del resto stato impossibile triplicare le cifre dell’export ticinese negli ultimi venti anni. Le cifre di un settore come quello farmaceutico sono significative: 2’500 persone occupate, 190 milioni di franchi di salari versati e un fatturato globale industriale in Ticino di 1,3 miliardi di franchi. Senza dimenticare investimenti per 500 milioni di franchi sul nostro territorio cantonale fra il 2016 e il 2018 e la formazione di 120 apprendisti nell’anno scolastico 2016-2017. E non è nemmeno un caso che il settore della moda, con circa 6’000 posti di lavoro, generi una cifra d’affari di circa 10 miliardi in Ticino e contribuisca alle finanze dello Stato con un gettito fiscale di una novantina di milioni di franchi. Comune a tutti gli ambiti industriali è l’attenzione per la formazione, sia nell’ambito di quella di base che in quella continua, anche per permettere a un numero sempre crescente di residenti di poter entrare in contesti internazionali che hanno specificità tecniche o modelli di business tali da rendere indispensabile l’acquisizione di competenze sempre più mirate. Da sottolineare il fatto che, malgrado le difficoltà legate alla forza del franco svizzero, le industrie del nostro territorio hanno saputo reagire in maniera positiva, mantenendo un alto livello competitivo grazie alla flessibilità, all’innovazione e alla ricerca di nuovi mercati. Il che non era scontato.