Specializzazione industriale quale atout

Nell’intervista con Aleardo Cattaneo, Amministrazione delegato Ferriere Cattaneo SA e membro dell’Ufficio presidenziale della Cc-Ti, analizziamo il comparto industriale ticinese, parlando di mutamenti in atto, flessibilità e formazione professionale.

L’industria è sempre stato uno dei pilastri dell’economia cantonale. Visti i mutamenti nel mondo del lavoro e la richiesta di maggiore flessibilità, come risponde il comparto industriale?

Con la crisi del settore finanziario, l’industria in Ticino sta riprendendo importanza. Per rimanere competitivo il tessuto industriale cantonale deve puntare su prodotti di nicchia. I fornitori conto terzi ripensano continuamene i loro processi di produzione, snelliscono l’organizzazione, investono in macchinari moderni ed affiancano il cliente già in fase di progettazione. Gli OEM (Original Equipment Manufacturer) devono dapprima essere “state of the art” con le nuove tecnologie e adattare i loro prodotti alle richieste dei clienti. Essendo inoltre la Svizzera un Paese esportatore, una buona organizzazione di marketing/vendita a livello aziendale risulta fondamentale.

 

La formazione professionale, di base continua, è un atout imprescindibile del sistema elvetico. Come avvicinare i giovani alle professioni legate al mondo industriale?

Il tessuto industriale svizzero ha sempre considerato valido il modello apprendistato con possibilità di post- frequentare studi superiori. Questo permette di avere del personale qualificato sia in produzione che negli uffici. Alfine di rendere più attrattive le professioni industriali, dobbiamo meglio istruire il personale degli uffici predisposti. Fondamentale rimane l’aiuto alle aziende formatrici di apprendisti e che investono in riqualifica personale.